Valgono 1,6 miliardi gli appalti per le pulizie e il decoro nelle scuole d'Italia. La domanda sorge spontanea: chi dovrebbe fare le pulizie? A nostro avviso, i bidelli. Non si dovrebbe ricorrere, a meno di situazioni particolari, ad appalti esterni che aggravano il bilancio pubblico. I bidelli, in altre parole, gli operatori scolastici, così definiti dal buonismo di turno, dovrebbero avere la funzione di vigilanti e di addetti alle pulizie, ma le pulizie non le fanno più. E' la distorsione cui ha portato un'insensata contrattualità sindacale alla quale si aggiungono gli interessi di alcune imprese e cooperative. Occorre tornare a praticare il buon senso e ridefinire il mansionario di molte categorie del pubblico impiego, altrimenti, ognuno rivendicherà il proprio "particulare", i cui costi avranno un solo pagante: il cittadino contribuente.
Si potrebbe obiettare che gli addetti del comparto sono migliaia, il che creerebbe problemi occupazionali in un momento nel quale il lavoro scarseggia. Gia', ma dare lavoro a qualcuno, sottraendolo ad altro, che mantiene lo stesso stipendio, non e' una intelligente politica lavorativa perche' si rimescola la stessa minestra. I soldi pubblici dovrebbero essere spesi per creare nuove e non fittizie e interessate opportunità di lavoro.