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Autovelox Firenze. Sentenza: irregolari tutti gli autovelox in citta': il Comune ha fatto carte false! Giudici continuano ad annullare le multe. Continuiamo a farci male...
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Comunicato 
10 febbraio 2011 13:09
 
  Continua la mattanza giudiziale dei verbali delle multe emesse dal Comune di Firenze per gli autovelox installati in citta'. Oggi e' la volta dei giudici di pace Agostino Virzi' e Sonia Salerno che hanno accolto una trentina di ricorsi di cittadini che si erano rivolti all'Aduc o avevano fatto da se', anche grazie alle informazioni che l'associazione mette in web a disposizioni di chiunque.
La maggior parte degli annullamenti sono per l'autovelox di viale Etruria (uscita dalla citta') con la sua collezione di circa 50.000 multe (dati 2010 al 6 ottobre) rispetto alle 150.000 multe autovelox di tutta la citta'.
Ma c'e' una importante novita' da parte del giudice Virzi': ha accolto due ricorsi, uno per viale Lavagnini e l'altro per viale Etruria, perche' in quelle strade gli autovelox non potevano essere installati senza accanto agenti accertatori (1). Grazie anche al legale Edoardo Chidichimo, che aveva presentato il ricorso di viale Lavagnini per se stesso seguendo le indicazioni di Aduc, e' stata riconosciuta la motivazione principale dell'illegalita' su cui si basa quasi tutta la politica di sicurezza stradale del Comune, motivazione su cui abbiamo anche depositato un esposto penale in Procura della Repubblica: l'amministrazione ha fatto carte false, spacciando alcune strade per cio' che non erano, facendosi approvare gli autovelox dal Prefetto (Prefetto che non ha fatto i dovuti controlli...). Quindi gli autovelox di viale Lavagnini e viale Etruria, ma anche -di conseguenza- viale Gramsci, viale Matteotti e via Senese, oltre ad altri validi motivi specifici, sono tutti irregolari: queste strade non sono riconducibili alla classificazione di "strade di scorrimento" (categoria D), le uniche nei centri urbani dove possano essere istallati apparecchi automatici (senza la presenza di un agente), in quanto non hanno le caratteristiche previste dall'art. 2 del Codice della strada. Lo stesso Comune, nel Piano urbano del traffico, conferma che le uniche strade di scorrimento sono alcuni tratti di viadotto dell'Indiano, viale Marco Polo e viale XI Agosto.
Le sentenze di accettazione dei ricorsi dei giudici Virzi' e Salerno si aggiungono a quelle che nei giorni scorsi avevano emesso i giudici Alfredo Iorio, Maria Barbara Benvenuti e Simone Bozzi. Nei prossimi giorni gli stessi e altri giudici dovranno nuovamente pronunciarsi.
“Continuiamo a farci male...” e' il minimo che ci vien da dire. Usiamo il plurale perche' il Comune siamo anche noi, politicamente, socialmente ed economicamente. Siamo quindi preoccupati per come vengono gestite situazioni in cui, alla palesemente disastrata gestione della sicurezza stradale, nonostante al Comune sia stato fatto presente piu' volte e da piu' parti (non e' solo l'Aduc a cercare di spiegare al Comune cosa ha combinato...), l'amministrazione fa muro continuando ad affermare la legalita' del tutto...annunciando improbabili ricorsi in appello a tappeto. Comune che -Sindaco Matteo Renzi, assessore Massimo Mattei e comandante dei vigili Massimo Ancillotti- si rifiuta anche di rispondere a domande precise che gli vengono poste in sede istituzionale e non: la strategia del negare tutto e di non dire niente sul perche' e' patrimonio dei piu' arroganti sistemi amministrativi.
Infine, oltre agli aspetti giuridici, per capire meglio cosa sta accadendo, e le ricadute su amministrazione e cittadini, facciamo una valutazione economica per cittadino e Comune:
* cittadino. Ogni ricorso, tra tasse e altro, costa mediamente un importo tra 40 e 70 euro che, anche se viene accolto, non comporta la restituzione di questi soldi. Se poi il cittadino si fa assistere da un avvocato (e in diversi ne abbiamo visti nelle aule dei giudici di via Fattori), c'e' anche la parcella di quest'ultimo;
* Comune. C'e' la macchina organizzativa che ha emesso 150.000 multe (facendo guadagnare alle Poste 16,85 euro per ogni notifica con raccomandata). Poi ci sono i funzionari del Comune che assistono alle udienze e che, per ogni udienza, hanno preparato memorie che consegnano per l'occasione. Perdendo tutti i ricorsi, il Comune vede sfumare la possibilita' di recuperare qualche soldo di questi gia' spesi con il pagamento della multa e, se c'e' un avvocato, il giudice condanna il Comune anche a versare a questi un importo medio di 150 euro.
I conti della voragine economica che si sta aprendo li potremo fare solo verso la fine della vicenda, ma i numeri di sopra danno gia' idea di cosa sta accadendo e -soprattutto- del fatto che i soldi del Comune sono quelli di noi contribuenti. Il Comune alla fine ci avra' guadagnato, anche se meno del previsto, perche' la maggior parte di chi ha ricevuto la multa a casa ha pagato perche' non era informato sulla possibilita' del ricorso. Bel modo di amministrare -per finanza e sicurezza stradale- il nostro Comune!

Qui tutta la vicenda nei particolari
(1) Qui il testo della sentenza del giudice Virzi' per viale Etruria   e  qui per viale Lavagnini

 
 
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