Siamo ormai all'epilogo di questa giullaresca campagna elettorale per la elezione del sindaco di Viterbo, dove le rappresentazioni ad effetto e gli odi personali hanno prevalso, e di gran lunga, sui contenuti elettorali. In quest'ultima settimana chi poteva apparentarsi con le liste vicine lo ha fatto (es.il candidato Marini), chi non ha potuto farlo ha prefigurato ipotetici accordi non previsti dalla legge elettorale. Ed e' questo il punto: in materia elettorale la legge garantisce la democraticita' di una elezione; gli "accordi di fatto", stipulati per conto di chi non si sa bene, sono fonte di inquinamento della procedura democratica prevista per le elezioni. I delegati di lista, che hanno titolo a firmare gli apparentamenti, non possono firmare questi accordi atipici, siamo percio' in presenza di una anomalia che dovra' essere corretta prima che provochi equivoci e guasti ulteriori.
Insomma, la legge prevede l'apparentamento ed il mancato apparentamento. L'apparentamento "appena, appena", no. Lo segnaliamo al Prefetto.

* delegato Aduc di Viterbo