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Tatuaggi e rischi
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Comunicato di Primo Mastrantoni
15 giugno 2016 9:42
 
 Sempre piu' diffusi i tatuaggi in Italia, infatti, sono circa 8 milioni i soggetti che ricorrono a questa forma di ornamento corporeo. Sono in crescita numerica e l'intervento si estende su maggiori superfici corporee. Purtroppo i rischi sono elevati: si potrebbero scatenare eruzioni cutanee e febbre. Infezioni gravi possono richiedere mesi di trattamento con diversi antibiotici. Piu' infezioni virulente possono essere associati con febbre alta, agitazione, brividi e sudorazione. Se questi sintomi si presentano, potrebbe essere necessario l'uso di farmaci, l'ospedalizzazione e interventi chirurgici.  In caso di reazione allergica, l'esatta causa puo' essere difficile da individuare, infatti, si potrebbe avere una reazione allergica ad un pigmento (uno degli ingredienti che aggiungono colore all'inchiostro) o ad un diluente (liquido utilizzato per sciogliere i pigmenti), o a un contaminante nell'inchiostro e, poiche' gli inchiostri sono permanenti, la reazione puo' persistere. Come si fa a sapere se si e' allergici? Non si sa, si prova sul campo, a proprio rischio, anche se il tatuaggio e' una attivita' regolata da una risoluzione del Consiglio d'Europa e da circolari ministeriali (1), per quanto attiene alle procedure e all'uso di strumenti e colori. Consigliamo di firmare sempre il consenso informato e verificare che il tatuatore sia in possesso dell'idoneita' igienico-sanitaria e sia abilitato ad operare in un locale autorizzato.

(1 ) ircolare del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1998 n. 2.9/156 e Circolare del 16 luglio 1998 n. 2.8/633.
 
 
 
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