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Net neutrality e accesso. La gestione del traffico web condiziona le liberta’ digitali. Agcom 40/11/cons
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Diritto digitale di Deborah Bianchi
19 gennaio 2012 19:33
 
Internet è un’infrastruttura tecnologica e come tale è governata da applicazioni tecniche in punto di hardware e di software.
Un problema che sta sempre più aggredendo la Rete è quello dei cosìddetti colli di bottiglia, ovvero di momenti in cui il traffico nell’Internet è talmente congestionato da dettare una paralisi perché i dati veicolati nell’infrastruttura sono sovrabbondanti rispetto alla capienza dell’autostrada digitale.
Come ovviare a questa criticità?

Come nell’urbanistica delle nostre città, anche nella città elettronica si richiede l’intervento di azioni atti a regolare il traffico. Pertanto a livello tecnico la soluzione può anche essere semplice: metto uno spartitraffico qua, metto un vigile là e rendo la viabilità più scorrevole.
Peccato però che così facendo si rischia di creare tante Internet a velocità differenti come le corsie ordinarie e le corsie preferenziali. E chi si preferisce?

Si da’ la precedenza agli interessi delle imprese o agli interessi dei consumatori?
Si preferisce la libertà di mercato o la libertà di accesso e di manifestazione del pensiero?

Eh sì… sembra banale ma le nostre libertà di persona nell’Internet sono appese a un cavo.

La consapevolezza di questa criticità ha condotto AGCOM, nell’ambito di un quadro UE e internazionale già molto sensibile alla questione, a indire con Delibera 40/2011/CONS una consultazione pubblica su net neutralità, diritto di accesso e traffic management.

I risultati della consultazione sono usciti il 17 gennaio scorso. Di seguito alcuni spunti del dibattito.

Delibera AGCOM 40/11/CONS
14. Più in dettaglio, la completa attuazione del principio della neutralità della rete si confronta, in primo luogo, con il diritto degli utenti, siano essi i cittadini o le imprese (inclusi i content provider) che utilizzano i servizi dati di comunicazione, di essere pienamente informati circa le prestazioni che acquistano o intendono acquistare. Tuttavia, la crescente diffusione delle diverse forme di traffic management potrebbe incidere sull’effettiva e completa conoscenza, da parte del consumatore, dei servizi disponibili e, pertanto, limitarne la capacità di effettuare scelte pienamente consapevoli.
15. A tal fine, la ricerca è indirizzata verso le dimensioni rilevanti che contribuiscono alla piena conoscenza, da parte dell’utente finale, dei servizi dati disponibili nel mercato. I fattori in esame (i parametri tecnici che qualificano i servizi dati e le relative forme di controllo, nonché le modalità di comunicazione più efficaci) sono, quindi, combinati al fine di assicurare agli utenti informazioni puntuali e comprensibili. Vi è, pertanto, la necessità di trovare il giusto equilibrio tra livello di dettaglio e contenuto tecnico delle informazioni e facilità di comprensione delle stesse, ottenuta attraverso i canoni della semplicità e della sintesi. Al riguardo, si registra come l’azione delle ANR, inclusa l’Autorità, sia già da tempo concentrata in tale direzione.
18. In terzo luogo, l’attuazione del principio della neutralità della rete è un fattore che concorre alla realizzazione della net freedom e della libera circolazione delle informazioni nella rete. Principi ribaditi nell’art. 1 punto 3 della direttiva quadro (come integrato dalla direttiva 2009/140/CE) e nella connessa “Dichiarazione della Commissione sulla neutralità della rete”.
19. La libertà di espressione, il pluralismo delle informazioni all’interno dei diversi media e il rispetto delle diversità culturali si declinano oggi anche in rapporto alla concreta e libera fruizione di quanto veicolato sulla rete internet, senza che questa sia oggetto di arbitrarie forme di filtraggio. Temi di estremo rilievo che si riverberano sulla vita quotidiana dell’individuo e sulla complessità delle dinamiche socio-economiche. Infatti, non può sottacersi come internet sia un mezzo avente un rilevante impatto sociale, in termini di partecipazione democratica e, più in generale, di interazione e condivisione delle informazioni. In tal senso, la disponibilità di internet contribuisce ad accrescere le opportunità di soddisfare i naturali bisogni di comunicazione (garantendo una comunicazione anche istantanea e, di fatto, annullando le distanze geografiche), al funzionamento del circuito democratico nella società dell’informazione, presentandosi altresì come uno strumento indispensabile per la ricerca, attraverso un approccio egualitario all’accesso ai contenuti informativi veicolati in rete.
25. In sintesi, l’esigenza di garantire la neutralità della rete è emersa in conseguenza di recenti sviluppi tecnologici e di mercato che hanno messo in discussione la regola del best effort, sebbene questa abbia rappresentato una caratteristica fondamentale delle comunicazioni dati. Pertanto, compito dei policy maker e della regolazione è quello di assicurare al consumatore la massima trasparenza e chiarezza delle condizioni di accesso, di impedire il verificarsi – con adeguati interventi, laddove necessari – dei rischi paventati da quanti sostengono la necessità di limitare o vietare talune forme di gestione del traffico, tenendo altresì conto dell’esigenza di far fronte ai problemi di congestionamento e alla necessità di non ostacolare gli investimenti e lo sviluppo dell’innovazione di processo e di prodotto. Tale azione si muove nell’ambito dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone fisiche, garantiti dalla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dai principi generali del diritto comunitario. Allo stato attuale, specifica attenzione è focalizzata, fra l’altro, su una particolare evoluzione del mercato che permetta agli ISP, finalizzando in tal senso il ricorso al traffic management, di instradare su corsie preferenziali alcuni contenuti, in particolare quelli legati a servizi bandwidth hungry, a fronte del pagamento di un corrispettivo da parte dei content provider interessati. Il tema investe anche le applicazioni se si considera, ad esempio, che la FCC ha avviato un’indagine su presunte pratiche discriminatorie che Apple avrebbe posto in essere rifiutando l’installazione dell’applicazione “Google Voice”, impedendo agli utenti di effettuare chiamate VoIP senza utilizzare la rete tradizionale (fonica) di AT&T, titolare di un contratto di esclusiva per l’iPhone.7 D’altra parte, le dimensioni raggiunte da alcuni content provider e i fenomeni di integrazione verticale sono tali da porre in discussione la tradizionale rappresentazione del web come un campo da gioco “naturalmente” livellato e pluralista, dove non rilevano le dimensioni dei giocatori e sono contenute le barriere all’entrata.


Le risultanze della consultazione
Gli Stakeholder della Rete che hanno partecipato alla consultazione pubblica hanno espresso un quadro di idee condivise del seguente tenore:
A) SI’ all’idea che l’applicazione di forme di gestione del traffico (c.d. traffic management) non costituisce in re ipsa un fallimento del mercato oppure una riduzione delle opportunità a disposizione dell’utente finale.
B) SI’ al fatto che le modalità di fissazione dei prezzi (c.d. pricing) rappresentano un elemento centrale e da esaminare ulteriormente in quanto incidono sull’utilizzo di internet;
C) SI’ alla presenza di previsioni normative, contenute nel c.d. Telecom package e nel Codice delle comunicazioni elettroniche, in tema di tutela dei consumatori e della concorrenza, sufficienti ad assicurare un’adeguata protezione degli utenti.
 
 
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