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Liberta' d'espressione e poteri 'forti'
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Editoriale di Vincenzo Donvito
28 maggio 2013 15:08
 
 Due condanne per diffamazione in poche settimane... non e' da tutti. Per noi e' un record. La prima e' quella relativa all'uso -ritenuto diffamatorio- da parte di un navigatore del nostro web che ha utilizzato la parola “fantafinanza” per intitolare un forum di discussione sui discutibili servizi di un consulente finanziario che, anche in quanto ex-mago multato da Antitrust per pubblicita' ingannevole e pratica commerciale scorretta, e' tale ispirandosi alle congiunzioni astrali e promettendo ricavi di oltre il 500%. La seconda e' quella per aver stigmatizzato la pesante richiesta di doppio pagamento, da parte del gestore idrico fiorentino Publiacqua, per le bollette di alcune centinaia di utenti dell'area metropolitana fiorentina. Condanne con strascichi economici che per noi possono essere letali: 2.500,00 nel primo caso e 7.500,00 euro nel secondo caso. Al buon cuore e al portafoglio di chi ci legge affidiamo le nostre sorti.
Andremo in appello, contributi economici permettendo. E poi vedremo.
Quello che voglio sottolineare in queste righe e' un aspetto particolare ma non secondario della seconda vicenda. Entrambe le vicende hanno un respiro nazionale, ma la seconda ha anche un forte respiro fiorentino, anzi, diciamo un forte fetore fiorentino. E' una vicenda che si intreccia tra potere locale e servizi di primaria necessita' com'e' quello idrico. I particolari sono nei fatti raccontanti nei link. La riflessione e' questa: Publiacqua vede riconosciuto dal giudice il proprio diritto a non essere diffamata dall'Aduc, in una vicenda che negli anni scorsi aveva fatto molto parlare. Cosa fanno i media locali (stampa, radio e tv)? Silenzio totale! Eppure, non si tratta di dire che il topolino Aduc ha vinto contro Publiacqua, ma il contrario, per cui, anche per chi potrebbe essere prono al potere economico e politico di Publiacqua sarebbe un'affermazione di successo, per aver zittito questi pifferai dell'Aduc che dicono fesserie sul gigante buono Publiacqua. Invece no: tutti zitti! Perche'? L'ipotesi che mi sono fatto e' quella che deriva dall'avere occhi e orecchie: i cartelloni pubblicitari di Publiacqua sono ovunque in citta' (muri, autobus), sulle pagine dei quattro quotidiani locali
(La Nazione, Corriere della Sera, La Repubblica, l'Unita'), nelle onde delle radio locali e nelle immagini delle tv locali. Tutti media che, dando notizia del successo di Publiacqua contro Aduc dovrebbero, per far capire di cosa stanno parlando, raccontare un minimo la vicenda... e questo probabilmente non lo vogliono fare, perche' anche il piu' sprovveduto lettore o ascoltatore capirebbe che c'e' qualcosa di marcio. Quindi, per evitare di mettere questo dubbio sul loro cliente, meglio non informare in assoluto. Poi c'e' anche il fatto che Publiacqua e' la tipica espressione del potere locale amministrativo, con presidenti, direttori, etc di nomina politica (il suo presidente fino a poche settimane fa, Erasmo De Angelis, e' diventato ex in quanto ora fa il vice-ministro al ministero dello Sviluppo Economico, con nomina in quota Pd/Matteo Renzi). Qui la storia che non vogliono raccontare

 
 
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