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I soldi pubblici ai partiti, ai parlamentari, ai funzionari, alle associazioni di consumatori, ai sindacati, etc
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Editoriale di Vincenzo Donvito
24 aprile 2012 15:41
 
Non so voi, ma a me il fatto che un eletto in Parlamento o in una Regione debba prendere, oltre ai vari benefit tipo viaggi gratis, piu' di 10.000 euro al mese, mi fa schifo. Medesima sensazione verso i partiti politici che, prendendoci letteralmente per i fondelli, prendono rimborsi elettorali a mo' di finanziamento pubblico e che ora dibattono se dimezzarli, mantenerli a due terzi etc. Cosi' come mi fanno schifo i dirigenti Rai o di altre aziende di Stato che prendono stipendi di decine e decine di migliaia di euro ogni mese. E sempre schifo per quelle associazioni di consumatori che prendono gettoni di presenza o altre prebende per presenziare alle riunioni di organismi pubblici. E aggiungo anche Sindaci e assessori e consiglieri comunali di grandi citta'. E anche i sindacati.
Mi viene in mente un parlamentare che, alcuni mesi dopo la sua elezione (nomina, visto il sistema elettorale vigente) regalo' un'automobile al babbo e un'altra automobile alla mamma. E mi viene in mente un mio amico che fa il medico al pronto soccorso di un ospedale pubblico, con anche un paio di turni settimanali notturni di otto/nove ore, che prende poco piu' di 3.000 euro al mese. Poi mi viene in mente la maestra elementare di mia figlia che per otto ore ogni giorno con 23 bambini di 6 anni prende poco piu' di 1.500 euro al mese.
Non a caso sto scrivendo solo di lavori in cui dal proprio agire dipende molto la vita di coloro che ne fruiscono: gli eletti ai vari livelli fanno le leggi per tutti o le applicano sempre per tutti, i funzionari delle aziende pubbliche svolgono un servizio di utilita' indispensabile, da medici e maestri dipende la vita di pazienti e alunni.
E i partiti che c'entrano in questo? C'entrano, c'entrano. Perche' e' da li' che nasce tutto, sia per gli eletti/nominati che per i funzionari pubblici. Partiti che non discutono piu', come talvolta accadeva nel secolo passato, sull'appropriatezza della propria forma rispetto alla societa' che dovrebbe utilizzarli per veicolare i poteri esecutivi e legislativi, ma che lottano al proprio interno per la prevalenza di un gruppo di potere rispetto ad un altro, potere che si esprime nella capacita' -anche delinquenziale- di evitare i cambiamenti o di far finta che ci siano senza che nulla sia cambiato.
Tutto un mondo che fa schifo, dove il consenso e' inesistente ma e' molto esistente la clientela.
E le associazioni di consumatori che c'entrano? C'entrano perche' prendono soldi anch'esse, non tanto per questa o quell'attivita' che fanno in ambito pubblico, ma perche' esistono e talvolta i servizi pubblici che vengono loro affidati sembrano tali solo per dare loro prebende, che il pubblico coinvolto si conta sulle dita di una mano.
E poi qualcuno fa finta di stupirsi se l'italiano medio e' un ladro di pubblico denaro (essenzialmente Fisco). Cosi' fan tutti. Ed ho ascoltato anche le persone pubblicamente piu' irreprensibili e devote al bene pubblico, che in privato appena possono “fottere” lo Stato, ne gioiscono e si sentono sereni.
Dicevano che il governo Monti avrebbe portato in una direzione diversa. Noi stiamo ancora aspettando e, per ora registriamo solo un aumento delle tasse, un ipotetico maggiore rigore, e nessuna liberalizzazione (che avrebbe dovuto compensare, col calo dei prezzi che consegue a scelte economiche del genere, il peso delle tasse).
Una cosa e' importante oggi. Non fermarsi dal sentire schifo verso certe situazioni. Guardare con attenzione cio' che ci dicono sia cambiato, individuare subito dov'e' la fregatura (la piu' grossa nei prossimi mesi sara' quella della finta riforma del finanziamento pubblico dei partiti, al pari delle non-liberalizzazioni)... e continuare a provare schifo.
Se non proviamo piu' questa sensazione ci sono alcune possibilita':
- stiamo godendo dei benefici delinquenziali che abbiamo elencato sopra;
- abbiamo un'attivita' cerebrale ridotta rispetto a prima;
- stiamo facendo le valigie piu' o meno definitive per l'estero per cui stiamo pensando ad altro.
Tutte cose negative.
L'unica giustificativa sarebbe che in privato abbiamo un grosso problema affettivo, e la nostra mente e' altrove, per cui stiamo attraversando non un periodo di vita ma di sopravvivenza.
Per finire. Oggi, provare la sensazione di schifo significa essere vivi. Certamente non basta. Ma sicuramente ci predispone ad un mondo migliore in cui potremmo essere protagonisti.
 
 
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