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Zika e meningite. Non solo Ebola. Anno 2016 o Milano del 1600?
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Editoriale di Vincenzo Donvito
9 febbraio 2016 11:07
 
 Il centro e sudamerica sono terrorizzati dalla diffusione della zika, che sembra non tangere i fasti del carnevale di Rio de Janeiro. Una parte della Toscana registra quotidianamente il suo malato di meningite, una cinquantina dall'inizio dell'anno, e anche qui sembra non tangere la cosiddetta movida del capoluogo toscano, individuata tra le responsabili di aggregazioni in cui la malattia sembra diffondersi Dopo Ebola, malattia di povera gente in Paesi poveri, ecco quelle dei “meno-poveri” (zika) e degli incoscienti (meningite).
Sulla zika si sta muovendo l'ammiraglia Usa e i risultati si presume che dovrebbero arrivare a breve. Gli stessi Usa che, per quanto riguarda noi toscani e la meningite, al momento fanno solo qualche appello locale, al massimo hanno chiesto (Obama a Mattarella questi giorni in Usa) che sarebbe opportuna un'iniziativa Nato per far morire meno disperati che nel Mediterraneo fuggono dalle guerre. Quegli Usa che, al tempo di Ebola nell'Africa occidentale (che sembra stia un po' riapparendo) fecero proprio pochino, lasciando invece al Canada un ruolo determinante.
Siamo nel 2016, pero', mica nella Milano manzoniana del 1600, con gli untori per strada. Tutti per comunicare abbiamo un telefonino e non i piccioni viaggiatori; i poteri non sono solo in mano (come la Chiesa del tempo manzoniano) a chi aveva gia' capito come si opprimeva il popolo bue, ma sono qualcosa di piu' articolato e, grazie alla tecnologia di massa, sempre piu' sfuggente ai canoni tradizionali della sua gestione (anche in Africa, i dittatori sanguinari non sono piu' spodestati dai “buoni occidentali” ma dalle loro stesse vittime che organizzano da soli tribunali per giudicare i crimini contro l'umanita', di guerra e di tortura (1).
Eppure succede ancora tutto questo. Certo, di che meravigliarsi se nel mondo c'e' ancora chi muore di fame e se i potenti del mondo consentono che alcuni squilibrati tipo Isis terrorizzino e ammazzino le comunita'. L'incapacita' di far fronte subito ai cambiamenti, e' un metodo diffuso. Un po' meno in posti tipo Usa, cronico in posti tipo Italia (Toscana nel caso di specie), con difficolta' ma promettente per la mosca Zika, visto anche il grande interesse dei genitori putativi di tutto il centro e sudamerica, gli Usa.
Dopo questa fotografia, c'e' ancora da stupirsi se, in Toscana, l'assessore regionale alla Salute ogni giorno invita pressantemente tutti a vaccinarsi contro la meningite, e se uno si prenota, trova posti disponibili a maggio? No. Noi non ci stupiamo. Nel mondo di Ebola, Zika, Isis, questo e altro. Quello che ci fa invece proprio arrabbiare e' che in Toscana invece di esserci le file nelle scuole e in tutti i luoghi pubblici per vaccinarsi, c'e' solo la burocrazia: telefoni cosiddetti a disposizione di cui non riesci a prendere la linea, appuntamenti con tempi come gia' detto, riunioni dei cosiddetti responsabili coi loro tempi sindacali, etc etc. E l'emergenza? Aspettiamo qualche altro malato o morto, magari di un certo peso e non l'ignota impiegata di Campi Bisenzio. Siamo cinici? No. Siamo realisti e non vogliamo trascinarci i problemi trasformandoli in semi-eterni e banco di prova per le fortune elettorali di qualcuno. Domanda semplice, semplice: chissa' se questa emergenza della meningite fosse a Roma e Milano... ve l'immaginate la campagna elettorale in corso? Percio', come abbiamo gia' avuto modo di proporre, la vicenda e' meglio che la gestiscano i militari, che ufficialmente sono al di sopra delle parti e fanno gli interessi di tutti.

(1) vedi il processo contro l'ex sanguinario dittatore del Ciad
 
 
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