====== AVVERTENZE ========================= Newsletter settimanale di Avvertenze http://avvertenze.aduc.it Notizie, riflessioni e guide pratiche per il consumatore: per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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Per i rimborsi che la Siae negherà si può ricorrere alle Commissioni Tributarie http://avvertenze.aduc.it/osservatorio/contrassegno+siae+illegittimo+fino+al+2009+rimborsi_20021.php - Giannino 27-02-2012 14:12 Il dogma della topa http://www.aduc.it/giannino/dogma+della+topa_20044.php - Comunicati 22-02-2012 11:13 Succo di arancia. Per buona parte e' americano. Attenzione ai fungicidi http://avvertenze.aduc.it/comunicato/succo+arancia+buona+parte+americano+attenzione+ai_20022.php 23-02-2012 10:59 Succo di pompelmo e farmaci. Accoppiata pericolosa http://avvertenze.aduc.it/comunicato/succo+pompelmo+farmaci+accoppiata+pericolosa_20025.php 23-02-2012 12:38 Lo Stato italiano, il maggiore utilizzatore di strumenti derivati al mondo? Interrogazione al Senato http://avvertenze.aduc.it/comunicato/stato+italiano+maggiore+utilizzatore+strumenti_20030.php 23-02-2012 15:49 Crif, quanto costa interrogare la banca dati? L'Antitrust apre un procedimento per pubblicita' ingannevole su denuncia dell'Aduc http://avvertenze.aduc.it/comunicato/crif+quanto+costa+interrogare+banca+dati+antitrust_20033.php 24-02-2012 12:22 Uova da spruzzare http://avvertenze.aduc.it/comunicato/uova+spruzzare_20037.php 25-02-2012 12:32 Riscossioni 'cialtrone' di Equitalia. Come continuare ad alimentare la sfiducia dei contribuenti... e l'evasione fiscale http://avvertenze.aduc.it/comunicato/riscossioni+cialtrone+equitalia+come+continuare_20039.php 27-02-2012 12:51 Stipendi e costo del lavoro. Occorre diminuire le tasse http://avvertenze.aduc.it/comunicato/stipendi+costo+lavoro+occorre+diminuire+tasse_20043.php 28-02-2012 12:28 Allergie da polline. Utile acqua e sale http://avvertenze.aduc.it/comunicato/allergie+polline+utile+acqua+sale_20045.php - Articoli 22-02-2012 14:35 Tornano a crescere il volume dei derivati OTC: il governo italiano grande utilizzatore? Urge un'operazione trasparenza http://avvertenze.aduc.it/articolo/tornano+crescere+volume+dei+derivati+otc+governo_20023.php 22-02-2012 18:43 Conti deposito - febbraio 2012 http://avvertenze.aduc.it/articolo/conti+deposito+febbraio+2012_20024.php 23-02-2012 10:57 Stupefacenti, uso di gruppo: la Cassazione e l'espressione 'uso esclusivamente personale' http://avvertenze.aduc.it/articolo/stupefacenti+uso+gruppo+cassazione+espressione+uso_20026.php 23-02-2012 11:09 Articolo 18. La 'pubblicità ingannevole' dell'informazione nel dibattito sullo Statuto dei lavoratori http://avvertenze.aduc.it/articolo/articolo+18+pubblicita+ingannevole+dell_20027.php 23-02-2012 13:18 Stupefacenti, la Cassazione sulla condotta del 'procurare ad altri' http://avvertenze.aduc.it/articolo/stupefacenti+cassazione+sulla+condotta+procurare_20028.php 23-02-2012 19:22 Come soddisfare la sessualità dei disabili psichici http://avvertenze.aduc.it/articolo/come+soddisfare+sessualita+dei+disabili+psichici_20034.php 24-02-2012 11:30 Le obbligazioni EFSF sono tassate al 20 o al 12,5 per cento? http://avvertenze.aduc.it/articolo/obbligazioni+efsf+sono+tassate+al+20+al+12+cento_20035.php 24-02-2012 12:10 Immigrati. Revoca del permesso di soggiorno. Conseguenze. Che fare http://avvertenze.aduc.it/articolo/immigrati+revoca+permesso+soggiorno+conseguenze+che_20036.php 25-02-2012 19:15 I cospiratori del tabacco http://avvertenze.aduc.it/articolo/cospiratori+tabacco_20040.php 26-02-2012 13:55 Riproduzione femminile. Grazie alle staminali rimesso in discussione un dogma http://avvertenze.aduc.it/articolo/riproduzione+femminile+grazie+alle+staminali_20041.php 27-02-2012 11:00 Cannabis Terapeutica. (Suicides Total st) = ß0 + ß1MMLst + Xstß2 + vs + wt + ?st http://avvertenze.aduc.it/articolo/cannabis+terapeutica+suicides+total+st+1mmlst+xst_20042.php - Notizie 22-02-2012 14:46 DANIMARCA/Il vaccino pentavalente per i bambini aumenta il rischio febbre http://avvertenze.aduc.it/notizia/vaccino+pentavalente+bambini+aumenta+rischio+febbre_124935.php 22-02-2012 15:03 ITALIA/Giudice vieto' velo Islam in aula. Per CSM invece si puo' http://avvertenze.aduc.it/notizia/giudice+vieto+velo+islam+aula+csm+invece+si+puo_124936.php 22-02-2012 15:25 ITALIA/Italiani non smettono di fumare per mancanza di volonta'. Ricerca http://avvertenze.aduc.it/notizia/italiani+non+smettono+fumare+mancanza+volonta_124937.php 22-02-2012 18:26 GERMANIA/E.coli. Bambina morta per un batterio diverso da quello dell'epidemia http://avvertenze.aduc.it/notizia/coli+bambina+morta+batterio+diverso+quello+dell_124938.php 22-02-2012 18:46 AFRICA/Traffico cocaina. Onu: 900 mln di profitti http://avvertenze.aduc.it/notizia/traffico+cocaina+onu+900+mln+profitti_124939.php 22-02-2012 18:48 ITALIA/Droga. Uso di gruppo. Cassazione: e' un crimine http://avvertenze.aduc.it/notizia/droga+uso+gruppo+cassazione+crimine_124940.php 22-02-2012 18:50 GIAPPONE/Staminali umane migliorano Parkinson in scimmie http://avvertenze.aduc.it/notizia/staminali+umane+migliorano+parkinson+scimmie_124941.php 22-02-2012 18:51 ITALIA/Scoperto gene infertilita' maschile http://avvertenze.aduc.it/notizia/scoperto+gene+infertilita+maschile_124942.php 23-02-2012 11:12 ITALIA/Immigrazione. Italia condannata per respingimento libici http://avvertenze.aduc.it/notizia/immigrazione+italia+condannata+respingimento+libici_124943.php 23-02-2012 14:05 ITALIA/Si beve meno alcool ma non fra i giovani http://avvertenze.aduc.it/notizia/si+beve+meno+alcool+ma+non+giovani_124944.php 23-02-2012 18:36 ITALIA/Droga. Americani e Dpa si scambiano esperienze e idee http://avvertenze.aduc.it/notizia/droga+americani+dpa+si+scambiano+esperienze+idee_124945.php 23-02-2012 18:41 ITALIA/Depenalizzare droghe leggere. Papa (Pdl) http://avvertenze.aduc.it/notizia/depenalizzare+droghe+leggere+papa+pdl_124946.php 23-02-2012 18:45 BRASILE/Legami tifoserie/narcos. Polizia indaga http://avvertenze.aduc.it/notizia/legami+tifoserie+narcos+polizia+indaga_124947.php 23-02-2012 20:06 ITALIA/Spinello di gruppo e Cassazione. Iniziativa dell'Ascia http://avvertenze.aduc.it/notizia/spinello+gruppo+cassazione+iniziativa+dell+ascia_124948.php 24-02-2012 11:13 ITALIA/Eroinomani. Raddoppiati a Firenze http://avvertenze.aduc.it/notizia/eroinomani+raddoppiati+firenze_124949.php 24-02-2012 11:23 ITALIA/Procreazione assistita. Legge bocciata gia' da 16 sentenze http://avvertenze.aduc.it/notizia/procreazione+assistita+legge+bocciata+gia+16_124950.php 24-02-2012 14:41 ITALIA/Aborti in Puglia. Sempre in calo http://avvertenze.aduc.it/notizia/aborti+puglia+sempre+calo_124951.php 24-02-2012 15:37 ITALIA/Consumi ovunque in calo. Istat http://avvertenze.aduc.it/notizia/consumi+ovunque+calo+istat_124952.php 24-02-2012 20:01 GUATEMALA/Presidente Molina: affrontare il dibattito sulla depenalizzazione di alcune droghe http://avvertenze.aduc.it/notizia/presidente+molina+affrontare+dibattito+sulla_124953.php 24-02-2012 20:02 ITALIA/Tossicodipendenti. Record di presenze nelle carceri liguri http://avvertenze.aduc.it/notizia/tossicodipendenti+record+presenze+nelle+carceri_124954.php 25-02-2012 19:23 ITALIA/Pillola giorno dopo. Radicali: illecita l'obiezione di coscienza dei farmacisti http://avvertenze.aduc.it/notizia/pillola+giorno+dopo+radicali+illecita+obiezione_124955.php 25-02-2012 19:27 ITALIA/Offerte tuttocompreso per telefonia mobile. Crescono le inadempienze http://avvertenze.aduc.it/notizia/offerte+tuttocompreso+telefonia+mobile+crescono_124956.php 27-02-2012 08:54 USA/Cinque mln di E-mail della 'Cia ombra' sono in Rete http://avvertenze.aduc.it/notizia/cinque+mln+mail+della+cia+ombra+sono+rete_124957.php 27-02-2012 11:42 GIAPPONE/Staminali dentali trasformate in epatiche http://avvertenze.aduc.it/notizia/staminali+dentali+trasformate+epatiche_124958.php 27-02-2012 11:44 ITALIA/Liberi di morire. Pamphlet di Carlo Troilo http://avvertenze.aduc.it/notizia/liberi+morire+pamphlet+carlo+troilo_124959.php 27-02-2012 16:29 ITALIA/Consumo di cocaina. Radicali: i dati ufficiali sono reali? http://avvertenze.aduc.it/notizia/consumo+cocaina+radicali+dati+ufficiali+sono+reali_124960.php 27-02-2012 19:23 ITALIA/Tlc. L'utilita' del Corecom Lazio per gli utenti http://avvertenze.aduc.it/notizia/tlc+utilita+corecom+lazio+utenti_124961.php 28-02-2012 10:37 ALGERIA/Arrestati a gennaio 2.100 dipendenti pubblici, moltissimi per droga http://avvertenze.aduc.it/notizia/arrestati+gennaio+100+dipendenti+pubblici_124962.php 28-02-2012 10:41 USA/Referendum legalizzazione marijuana. Il 6 novembre in Colorado http://avvertenze.aduc.it/notizia/referendum+legalizzazione+marijuana+novembre_124963.php 28-02-2012 10:48 USA/Narcoguerra. Chapo finira' come bin Laden.... http://avvertenze.aduc.it/notizia/narcoguerra+chapo+finira+come+bin+laden_124964.php 28-02-2012 12:08 MONDO/Hiv. Unicef: 1.000 bambini al giorno infettati nel 2010 http://avvertenze.aduc.it/notizia/hiv+unicef+000+bambini+al+giorno+infettati+nel+2010_124965.php 28-02-2012 12:15 USA/Sonnifero Temazepam aumenta rischio mortalita' http://avvertenze.aduc.it/notizia/sonnifero+temazepam+aumenta+rischio+mortalita_124966.php 28-02-2012 12:23 ITALIA/Fiducia economia: bene consumatori, male industria http://avvertenze.aduc.it/notizia/fiducia+economia+bene+consumatori+male+industria_124967.php 28-02-2012 12:44 USA/Dolori mestruali. L'efficacia della vitamina D3 http://avvertenze.aduc.it/notizia/dolori+mestruali+efficacia+della+vitamina+d3_124968.php 28-02-2012 14:12 GUATEMALA/Depenalizzazione droghe? Il no degli Usa al Guatemala http://avvertenze.aduc.it/notizia/depenalizzazione+droghe+no+usa+al+guatemala_124969.php ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono due, e sul sito c'è la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://avvertenze.aduc.it/info/vaticano.php PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://tlc.aduc.it/rai/ ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura sei canali tematici e sei sottocanali con informazioni e consigli quotidiani, tutti editi dall'Aduc: - Avvertenze http://avvertenze.aduc.it Per conoscere i propri diritti e combattere le arroganze di ogni tipo Sottocanali: - Rimborso Windows: http://avvertenze.aduc.it/rimborsowindows/ - Censura: http://avvertenze.aduc.it/censura/ - Immobili: http://avvertenze.aduc.it/immobili/ - Investire Informati http://investire.aduc.it Informazione e consulenza finanziaria - Salute http://salute.aduc.it Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo può disporre della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza, tossicodipendenza, contraccezione, sessualità, etc. Sottocanali: - Eutanasia: http://salute.aduc.it/eutanasia/ - Cellule staminali: http://salute.aduc.it/staminali/ - Droghe http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Telecomunicazioni http://tlc.aduc.it I diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia Sottocanali: - Stop al canone Rai: http://tlc.aduc.it/info/specialecanonerai.php - Immigrazione http://immigrazione.aduc.it Diritti degli stranieri in Italia ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA 24-02-2012 17:14 SOVRAINDEBITAMENTO. IL NUOVO PROCEDIMENTO Con la legge n. 3/2012, a partire dal 29 febbraio 2012, i consumatori ed altri soggetti generalmente esclusi dalle procedure fallimentari hanno a disposizione una nuova procedura per agevolare il risanamento dei propri debiti. Il procedimento per la composizione delle crisi da sovraindebitamento permette di rivolgersi ad un organismo apposito e poi al proprio tribunale con un piano di rientro che, se accolto, diventerà vincolante per i creditori. Il giudice potrà anche determinare una sospensione di ogni azione esecutiva dei creditori nei confronti del debitore. Per “sovraindebitamento” la legge intende una situazione perdurante di squilibrio tra le obbligazioni assunte ed il proprio patrimonio prontamente liquidabile, nonché la definitiva incapacità di adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni. Una definizione piuttosto ampia che potrebbe includere la gran parte dei casi in cui il consumatore nel pagare ad esempio rate di finanziamento, mutuo etc. Questi i requisiti di ammissibilità alla procedura: 1. situazione di sovraindebitamento; 2. solo soggetti esclusi dalle procedure concorsuali previste nella legge fallimentare (ovvero, solo consumatori, artigiani, etc.); 3. non aver utilizzato la procedura nei tre anni precedenti. La procedura richiede alcuni passaggi Proposta di accordo Il primo passo è rivolgersi ad un organismo di composizione della crisi (vedi sotto) per redigere una proposta di accordo di ristrutturazione dei debiti da rivolgere ai creditori o anche solo ad alcuni di essi, sulla base di un piano che assicuri il regolare pagamento dei creditori estranei all'accordo stesso. La proposta di accordo prevede la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma, anche mediante cessione dei redditi futuri (ad esempio, con la cessione di una parte dello stipendio). Il piano deve indicare le scadenze e le modalita' di pagamento dei creditori, anche se suddivisi in classi, le eventuali garanzie rilasciate per l'adempimento dei debiti, le modalita' per l'eventuale liquidazione dei beni. Il piano puo' anche prevedere l'affidamento del patrimonio del debitore ad un fiduciario per la liquidazione, la custodia e la distribuzione del ricavato ai creditori. Nella proposta di accordo sono indicate eventuali limitazioni all'accesso al mercato del credito al consumo, all'utilizzo degli strumenti di pagamento elettronico a credito e alla sottoscrizione di strumenti creditizi e finanziari. Se i beni o i redditi del debitore non sono sufficienti a garantire la fattibilità del piano, la proposta deve essere sottoscritta da uno o più soggetti che consentono il conferimento, anche in garanzia, di redditi o beni sufficienti per l'attuabilita' dell'accordo. Il piano può anche prevedere una moratoria fino ad un anno per il pagamento dei creditori estranei all’accordo quando ricorrono cumulativamente le seguenti condizioni: a) il piano risulta idoneo ad assicurare il pagamento alla scadenza del nuovo termine; b) l'esecuzione del piano è affidata ad un liquidatore nominato dal giudice su proposta dell'organismo di composizione della crisi; c) la moratoria non riguarda il pagamento dei titolari di crediti impignorabili. Deposito in tribunale della proposta di accordo La proposta di accordo deve essere presentata presso il tribunale del luogo di residenza o sede del debitore. Unitamente alla proposta, il debitore deve avere anche l'elenco di tutti i creditori, con l'indicazione delle somme dovute, dei beni e degli eventuali atti di disposizione compiuti negli ultimi cinque anni, corredati delle dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni e dell'attestazione sulla fattibilita' del piano, nonche' l'elenco delle spese correnti necessarie al sostentamento suo e della sua famiglia, previa indicazione della composizione del nucleo familiare corredata del certificato dello stato di famiglia. Udienza e sospensione dei pagamenti Una volta depositata la proposta di accordo, se conforme ai requisiti di cui sopra, il giudice fissa immediatamente l'udienza, dispone idonea forma di pubblicita' della proposta e del decreto, e ne dà comunicazione ai creditori. Un importante istituto è la sospensione di tutte le procedure di riscossione da parte dei creditori coinvolti, ad eccezione di coloro che vantano crediti impignorabili. All'udienza, infatti, il giudice può vietare ai creditori -per un periodo massimo di 120 giorni- di iniziare o proseguire azioni esecutive, disporre sequestri conservativi, acquisire diritti di prelazione. Durante il periodo di sospensione, però, sono sospesi i termini di prescrizioni e le decadenze non si verificano. La sospensione può essere comunque concessa una sola volta, anche in caso di successive proposte di accordo. Raggiungimento dell’accordo L’accordo si considera raggiunto ed è quindi omologabile se i creditori rappresentanti almeno il 70% dei crediti comunica all’organismo di composizione della crisi la propria adesione all’accordo. Salvo che sia diversamente stabilito, l’accordo non determina la novazione delle obbligazioni. Inoltre non ha effetti nei confronti di eventuali coobbligati o fideiussori del debitore né verso gli obbligati in via di regresso. N.B. L'accordo è revocato automaticamente se il debitore non esegue integralmente, entro novanta giorni dalle scadenze previste, i pagamenti dovuti alle Agenzie fiscali e agli enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie. Omologazione dell’accordo Se l’accordo è raggiunto, l’organismo di composizione della crisi trasmette a tutti i creditori una relazione sui consensi espressi e sul raggiungimento della percentuale del 70%, allegando il testo dell'accordo stesso. Entro 10 giorni, i creditori possono sollevare le eventuali contestazioni. Decorso tale termine, l'organismo di composizione della crisi trasmette al giudice la relazione, allegando le contestazioni eventualmente ricevute, nonché un'attestazione definitiva sulla fattibilità del piano. Dopo averne controllato i requisiti, il giudice procede all’omologazione dell'accordo disponendone l'immediata pubblicazione. Dalla data di omologazione, e per un periodo non superiore ad un anno, può essere vietato ai creditori di iniziare o proseguire azioni esecutive, disporre sequestri conservativi, o acquisire diritti di prelazione. Tuttavia, la sospensione viene meno in caso di risoluzione dell'accordo o di mancato pagamento dei creditori estranei. Se invece il giudice non omologasse l’accordo, è possibile proporre reclamo al tribunale su cui si esprimerà un collegio di cui il giudice stesso non può far parte. Esecuzione dell’accordo Nel caso in cui per soddisfare i creditori vengano utilizzati beni già pignorati o se previsto dall'accordo, il giudice -su proposta dell'organismo di composizione della crisi- nomina un liquidatore che dispone in via esclusiva degli stessi e delle somme incassate. L'organismo di composizione della crisi risolve le eventuali difficolta' insorte nell'esecuzione dell'accordo e vigila sull'esatto adempimento dello stesso, comunicando ai creditori ogni eventuale irregolarità. Il giudice si esprime sulle contestazioni che hanno ad oggetto la violazione di diritti soggettivi e sulla sostituzione del liquidatore per giustificati motivi. E’ sempre il giudice che, sentito il liquidatore e verificata la conformità dell'atto dispositivo all'accordo e al piano, autorizza lo svincolo delle somme e ordina la cancellazione della trascrizione del pignoramento, delle iscrizioni relative ai diritti di prelazione, nonché di ogni altro vincolo. A garanzia del rispetto dell’accordo, i pagamenti e gli atti dispositivi dei beni posti in essere in violazione dell'accordo e del piano sono nulli. Annullamento e risoluzione dell’accordo La distinzione fra annullamento e risoluzione riguarda più che altro la procedura da seguire per impugnare l’accordo. Gli effetti sono sostanzialmente gli stessi. L'accordo puo' essere annullato dal tribunale su istanza di uno o più creditori, in contraddittorio con il debitore, solo quando si dimostri che quest’ultimo abbia intenzionalmente aumentato o diminuito i propri debiti, ovvero abbia sottratto o nascosto una parte rilevante del suo patrimonio o abbia simulato attività inesistenti. In questo caso, peraltro, sono previsti anche sanzioni penali per il debitore (vedi sotto). Se il debitore non adempie regolarmente agli obblighi derivanti dall'accordo, se le garanzie promesse non vengono costituite o se l'esecuzione dell'accordo diviene impossibile per ragioni non imputabili al debitore, ciascun creditore puo' chiedere al tribunale la risoluzione dello stesso. L'annullamento e la risoluzione dell'accordo non pregiudicano i diritti acquistati dai terzi in buona fede. Sanzioni penali per chi trucca le carte Il debitore è punito con la reclusione da sei mesi a 2 anni e con la multa da 1.000 a 50.000 euro se: a) al fine di ottenere l'accesso alla procedura di composizione della crisi di cui al presente capo, aumenta o diminuisce il passivo ovvero sottrae o dissimula una parte rilevante dell'attivo ovvero dolosamente simula attivita' inesistenti; b) al fine di ottenere l'accesso alla procedura di composizione della crisi di cui al presente capo, produce documentazione contraffatta o alterata, ovvero sottrae, occulta o distrugge, in tutto o in parte, la documentazione relativa alla propria situazione debitoria ovvero la propria documentazione contabile; c) nel corso della procedura, effettua pagamenti non previsti nel piano oggetto dell'accordo, fatto salvo il regolare pagamento dei creditori estranei; d) dopo il deposito della proposta di accordo di ristrutturazione dei debiti, e per tutta la durata della procedura, aggrava la sua posizione debitoria; e) intenzionalmente non rispetta i contenuti dell'accordo. Sanzioni penali (da uno a tre anni di reclusione e multa da 1.000 a 50.000 euro) anche per i componenti dell'organismo di composizione della crisi che rendono false attestazioni o causano un danno ai creditori omettendo o rifiutando senza giustificato motivo un atto del loro ufficio. Organismi per la composizione della crisi Sono i veri protagonisti di questa nuova procedura. Dovranno essere iscritti in un apposito elenco presso il Ministero della Giustizia. Sarà lo stesso Ministero ad emanare un decreto con cui è stabilita la formazione dell'elenco e la sua revisione, l'iscrizione, la sospensione e la cancellazione degli iscritti, nonche' la determinazione delle indennita' spettanti agli organismi a carico dei soggetti che ricorrono alla procedura. In ogni caso, gli organismi di conciliazione già oggi esistenti presso le camere di commercio, gli ordini professionali di avvocati, notai, commercialisti ed esperti contabili potranno assumere anche il ruolo di organismi di composizione della crisi da sovraindebitamento su semplice domanda. Fra i loro compiti, oltre a quelli già visti sopra, l’assunzione di ogni opportuna iniziativa, funzionale alla predisposizione del piano di ristrutturazione, al raggiungimento dell'accordo e alla buona riuscita dello stesso. Inoltre, collabora con il debitore e con i creditori anche attraverso la modifica del piano oggetto della proposta di accordo. E’ compito dell’organismo verificare la veridicita' dei dati contenuti nella proposta e nei documenti allegati, attestare la fattibilità del piano e trasmette al giudice la relazione sui consensi espressi e sulla maggioranza raggiunta. Infine, l'organismo esegue la pubblicità della proposta e dell'accordo, ed effettua le comunicazioni disposte dal giudice. Riferimenti normativi: - Legge n. 3/2012, artt. 6 e ss. (Dapprima questo procedimento era stato introdotto nel decreto legge 212/2011, in vigore fino al 28 febbraio 2012. E' stato però eliminato in sede di conversione in legge n. 10/2012, perché "spostato" nella legge ad hoc n. 3/2012 di cui si dà conto in questa scheda). (Pietro Yates Moretti) ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE di: Claudia Moretti 22-02-2012 11:08 Il contrassegno SIAE: illegittimo fino al 2009. Per i rimborsi che la Siae negherà si può ricorrere alle Commissioni Tributarie Con la recentissima pronuncia del Consiglio di Stato n. 584 del 2 febbraio scorso, si conclude un capitolo di una vicenda tutta italiana, quella sulla legittimità dell’apposizione del contrassegno SIAE in tutti i supporti contenti opere protette dalla legge sul diritto d’autore. Chi ha pagato il contrassegno, potrà quantificare il rimborso, richiederlo con raccomandata ar di messa in mora alla Siae e, in caso di diniego o di silenzio-diniego, procedere di fronte alla Commissione provinciale competente per territorio. La questione non è di poco conto: si tratta dell’ennesimo balzello all’italiana che gli europei considerano di intralcio alla libera circolazione dei beni e servizi. Balzello che, sebbene colpisca in prima battuta le aziende produttrici di supporti, alla fine dei salmi, si ritorce nei confronti del consumatore, destinato a pagare tutti i costi di produzione e distribuzione. Breve storia del contrassegno Siae 1) Con legge n. 248 del 2000 il legislatore metteva mano alla legge sul diritto d’autore (n. 633/1941) introducendo l’art. 181 bis, con cui si introduceva l’obbligo di chiedere, a proprie spese, il contrassegno Siae (c.d. bollino) da apporre su tutti i supporti destinati a diffondere e commercializzare opere “protette”: “1. Ai sensi dell'articolo 181 e agli effetti di cui agli articoli 171-bis e 171-ter, la Società italiana degli autori ed editori (SIAE) appone un contrassegno su ogni supporto contenente programmi per elaboratore o multimediali nonché su ogni supporto contenente suoni, voci o immagini in movimento, che reca la fissazione di opere o di parti di opere tra quelle indicate nell'articolo 1, primo comma, destinati ad essere posti comunque in commercio o ceduti in uso a qualunque titolo a fine di lucro…[..]” Lo stesso articolo, al comma 4, demandava, ad un regolamento attuativo la disciplina dei relativi dettagli: “4. I tempi, le caratteristiche e la collocazione del contrassegno sono individuati da un regolamento di esecuzione da emanare con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sentite la SIAE e le associazioni di categoria interessate, nei termini più idonei a consentirne la agevole applicabilità, la facile visibilità e a prevenire l'alterazione e la falsificazione delle opere.” 2) Con d.p.c.m. n. 331 del 21 dicembre 2001 si emanavano, dunque, le regole tecniche volte all’assolvimento dell’obbligo in questione. Con la sentenza dell'8 novembre 2007, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea - richiamando la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 22 giugno 1998, 98/34/CE, laddove prevede una procedura d'informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione- ha affermato che le disposizioni sopra citate, in quanto sussumibili nella categoria delle "regole tecniche", non possano essere fatte valere nei confronti dei privati in assenza di preventiva notificazione alla Commissione. Ciò significa sostanzialmente due cose: - chi ha pagato il contrassegno ha diritto al rimborso, almeno fino all’emanazione del regolamento successivamente approvato nel 2009; - è “innocente” chi è stato accusato di reati contenuti nella legge sul diritto d’autore (artt. 171 e ss. L. 633/1941) se l’accusa si fonda nella mancanza del bollino Siae. 3) Nell'aprile del 2008 il Governo italiano comunicava alla Commissione UE, secondo quanto previsto dalla Direttiva 83/139/CE, uno schema di regolamento volto a sostituire il predetto D.P.C.M. del 2001, e recante una nuova disciplina dei termini e delle modalità di richiesta, rilascio ed apposizione del contrassegno SIAE . Il successivo 25 luglio la Commissione dell’Unione Europea comunicava una serie di osservazioni, alle quali il Ministero per i Beni e le Attività culturali replicava con nota del 30 settembre 2008, notificata dal Ministero dello Sviluppo economico il 2 ottobre seguente. Purtroppo di tali osservazioni non vi è traccia sul web, in quanto trattasi di atti infraprocedimentali che non sono resi pubblici. Sarebbe interessante conoscerle per capire esattamente l’opinione del governo europeo sulle norme italiane in punto di contrassegno. La Commissione non replicava alle predette note del ministro italiano, pertanto, in assenza di osservazioni di replica ad opera dell'organismo comunitario, è stato adottato il D.P.C.M. 23 febbraio 2009, n. 31. La sentenza del Consiglio di Stato n. 584/2011 e le Sezioni Unite della Cassazione n. 1780/2011 Detta pronuncia sovranazionale ha indotto al contenzioso volto al recupero dell’indebito verso la Siae e all’impugnazione dinnanzi al Tar del nuovo regolamento che mirava a far “pari e patta”, all’italiana, eliminando la possibilità di richiedere i rimborsi. In merito alla richiesta di rimborso, nello scorso anno, si erano pronunciate le Sezioni Unite di Cassazione (), con sentenza n.1780/2011 che dichiarava il difetto di giurisdizione del tribunale ordinario in favore del giudice tributario (Commissione provinciale e regionale), fondata sul fatto che il bollino è un vero e proprio tributo. Si è poi impugnato il nuovo regolamento, che, oltre che a ripristinare la legalità per il futuro, si proponeva di mettere una pietra sopra al passato, (Art. 6 comma 8 Dpcm 31/2009) rendendo del tutto inefficacie la pronuncia del giudice europeo: “8. Sono fatti salvi in ogni caso gli atti e i rapporti intervenuti tra la SIAE ed i soggetti indicati dall'articolo 181-bis della legge 22 aprile 1941, n. 633, a seguito dell'entrata in vigore della legge 18 agosto 2000, n. 248.” Con la sentenza n. 584/2011, depositata pochi giorni fa, il Consiglio di Stato ha chiarito che un regolamento, fonte di natura secondaria rispetto alla legge, non può certo eliminare, con propria norma, il problema posto dalla Corte di Giustizia dalla inopponibilità a terzi del regolamento precedente. In altre parole, se il bollino (tassa) non è stato dichiarato non dovuto per il periodo che va dal 2000 al 2009, non può, oggi, e in via retroattiva, un Decreto che potremmo chiamare “SalvaSiae”, renderlo “legale”. Per questo motivo, chi ne ha diritto, può quantificare il proprio avere, richiederlo con raccomandata ar di messa in mora alla Siae e, in caso di diniego o di silenzio-diniego, procedere di fronte alla Commissione provinciale competente per territorio. ------------------------------------------- NOTIZIE 22-02-2012 14:46 DANIMARCA/Il vaccino pentavalente per i bambini aumenta il rischio febbre Il vaccino pentavalente usato comunemente nei bambini aumenta il rischio di convulsioni febbrili, ma questo rimane comunque molto basso e non comporta effetti a lungo termine. Lo assicura uno studio pubblicato sulla rivista Jama, basato sui dati di 360 mila piccoli pazienti. L'analisi dell'universita' danese di Aarhus ha preso in considerazione la formulazione che protegge da difterite, polio, tetano, Haemophilus influenzae b e pertosse, molto comune in Usa e Europa del Nord, mentre in Italia si usa quello esavalente che aggiunge anche la protezione dall'epatite B. I ricercatori hanno trovato che il rischio di convulsioni aumenta di sei volte nel giorno della prima iniezione, che di solito e' a tre mesi di vita, di quattro volte dopo la seconda mentre e' assente nella terza. Il rischio assoluto, sottolinea l'articolo, rimane comunque molto basso, circa 4 episodi ogni 100 mila iniezioni, mentre e' assente sia il pericolo di episodi successivi sia di effetti piu' gravi come l'epilessia: "E' un sollievo per noi - spiega Yuelian Sun, uno degli autori - il rischio della vaccinazione e' estremamente basso, e l'unica accortezza e' forse di tenere a portata di mano farmaci contro la febbre se questa risulta particolarmente alta". 22-02-2012 15:03 ITALIA/Giudice vieto' velo Islam in aula. Per CSM invece si puo' Un richiamo al 'pieno rispetto' di comportamenti che 'senza recare turbamento al regolare e corretto svolgimento dell'udienza, costituiscono legittimo esercizio del diritto di professare il proprio culto'. Cosi', con una delibera formulata dalla sesta commissione e approvata dal plenum con 19 voti a favore e 4 astenuti, il Csm risponde a una richiesta di parere avanzata dal presidente del Tribunale di Torino, Luciano Panzani, su quanto accaduto in un'udienza del 14 ottobre 2011 nel corso della quale il giudice Giuseppe Casalbore, a capo del collegio, invito' un'interprete nominata dal Pm, di religione musulmana e giunta in aula con il velo, a scoprirsi il capo. Lei rifiuto' e rinuncio' all'incarico. Casalbore, che recentemente ha presieduto la Corte nel processo Eternit, motivo' la sua scelta con il fatto che, riferisce la delibera 'il suo comportamento sarebbe stato in contrasto con l'obbligo di legge di assistere all'udienza a capo scoperto', escludendo peraltro 'qualunque suo intento discriminatorio'. Da qui la richiesta del presidente del Tribunale al Csm per chiarire 'a quali regole debba in concreto attenersi il magistrato che dirige l'udienza, sia civile che penale, onde poter fornire ai giudici del Tribunale indicazioni per una condotta uniforme e rispettosa dei diritti individuali della persona'. Inequivocabile la risposta del Consiglio, che identifica nell'articolo 19 della Costituzione, che sancisce la liberta' di professare la propria fede religiosa con il solo limite del rispetto del buon costume, 'un valore di rilevanza primaria al quale deve conformarsi anche l'esercizio delle prerogative di direzione e di organizzazione dell'udienza riconosciute al giudice e quello della facolta' del dirigente di impartire eventuali piu' generali direttive per l'utenza dell'ufficio giudiziario'. 22-02-2012 15:25 ITALIA/Italiani non smettono di fumare per mancanza di volonta'. Ricerca Poca, anzi pochissima forza di volontà: è questo il motivo principale per il quale gli italiano non riescono ad abbandonare il vizio delle 'bionde', del fumo: è quanto emerge da una ricerca della Fondazione Umberto Veronesi e della Fondazione Pfizer nell`ambito della Campagna No Smoking Be Happy. L`indagine, che ha coinvolto 1000 persone di età compresa tra i 30 e i 64 anni, sia ex-fumatori che fumatori, è stata organizzata anche con lo scopo di capire qual è il ruolo delle campagne antifumo e come implementare ulteriormente gli strumenti che la Fondazione Veronesi e la Fondazione Pfizer, da anni, mettono a disposizione del pubblico per prevenire l`iniziazione del fumo e favorirne il percorso di disassuefazione. I risultati più importanti hanno evidenziato che soltanto il 22,2% di chi ha provato a smettere ha avuto successo, mentre il 54,5% non ci è mai riuscito. Invece, il 23,3% degli intervistati che non ha mai provato a smettere di fumare, ha affermato di non aver nessun interesse a farlo (37,3%) oppure che è un piacere al quale non sa rinunciare (27,9%). Questo risultato è in linea con i motivi per cui chi ha provato a smettere non ci è riuscito, cioè la poca forza di volontà (58,2%) o una dipendenza psico-fisica che non vuole, o riesce, a combattere (22,9%). I motivi principali che hanno spinto gli intervistati a provare ad abbandonare la sigaretta sono stati il miglioramento della salute in generale (62,1%) e il ritorno ad avere migliori relazioni sociali e riscoprire sapori e profumi (48,8%). Sorprendentemente, la preoccupazione per la salute delle famiglia e, in particolar modo, dei figli, è stato un fattore determinante solo per il 32,6% degli intervistati, quasi al pari del miglioramento nelle attività fisiche (33%). Quanto all`efficacia delle campagne antifumo, il 51% degli intervistati ha dichiarato di non ritenerle efficaci in quanto, spesso e volentieri, danno informazioni e sensibilizzano sul problema, ma in senso pratico non fornisco aiuto a chi decide di provare ad abbandonare il vizio. Infatti, proprio per una scarsa forza di volontà e per la dipendenza psico-fisica, il fumatore che decide di intraprendere questa strada ha bisogno di un valido supporto esterno. Per quanto riguarda i metodi per smettere di fumare, i centri antifumo (48,3%) e Internet (45,9%) sono considerate le fonti migliori per reperire informazioni, seguite a stretto giro dal medico (44,8%). Sorprendentemente, considerando che gli intervistati sanno dove è possibile reperire informazioni, il 43% di loro ha dichiarato di non essere abbastanza informato su come smettere di fumare. Infine, è stato confermato il dato che evidenzia che le donne continuano a fumare perché è l`unico modo che hanno per rilassarsi. "Le donne - spiega Paolo Veronesi - sono sempre state uno dei target, insieme ai giovani, che abbiamo privilegiato, in quanto colpite in modo particolare dai danni provocati dal fumo. Questo dato va però letto anche in una chiave più estesa. Bisogna, infatti, pensare al fatto che questo è un periodo di grande crisi, sempre più fonte di ansia e stress. Quindi, è necessario tenere presente che questo trend potrebbe toccare sempre di più anche il mondo maschile che, dai dati in nostro possesso, dimostra già uno scarso interesse ad intraprendere una strada di disassuefazione". 22-02-2012 18:26 GERMANIA/E.coli. Bambina morta per un batterio diverso da quello dell'epidemia Il batterio che ha causato la morte della bimba di sei anni ad Amburgo non è del tipo O104:H4 -all'origine dell'epidemia scoppiata nel 2011 in Germania. Il test veloce l'ha escluso, ma ci vorranno ancora alcuni giorni per identificare quello giusto, ha riferito il 21 febbraio la portavoce dell'autorità sanitaria. 22-02-2012 18:46 AFRICA/Traffico cocaina. Onu: 900 mln di profitti Il traffico di cocaina in Africa occidentale e centrale genera un profitto pari a 900 milioni di dollari l'anno. E' quanto rivelano le stime dell'agenzia delle Nazioni Unite contro la droga e la criminalita' (Unodc), riferite al Consiglio di Sicurezza dell'Onu dal capo dell'Unodc Yuri Fedotov. Il quadro e' critico: il consumo di droga e' in rapida ascesa, con 2,5 milioni di consumatori, ed oltre al considerevole aumento del traffico di cocaina, Fedotov ha spiegato ai Quindici che sono cresciuti in maniera preoccupante anche gli atti di pirateria, il traffico di armi e di esseri umani. I cartelli della droga messicani - ha spiegato al Palazzo di Vetro - stanno sfruttando la poverta' della regione, la mancanza di controlli alle frontiere, la scarsa applicazione della legge e la corruzione endemica dell'Africa occidentale, per raggiungere l'Europa e alimentare un mercato che negli ultimi anni e' quadruplicato, raggiungendo un volume di affari pari quasi a quello statunitense. Per il segretario generale delle Nazioni Unite Ban ki-Moon il timore e' che questa regione cada in una crisi della stessa portata di quella del Corno d'Africa: 'la preoccupazione per la stabilita' della zona sta crescendo', ha detto ai Quindici. Il segretario generale ha riferito ai membri del Consiglio di Sicurezza che secondo l'inchiesta portata avanti dalla missione di valutazione inviata in Libia in dicembre per analizzare gli effetti della crisi sul Sahel, gruppi terroristici come quello di Al Qaeda nel Maghreb islamico hanno iniziato a stringere alleanze con i trafficanti di droga e altre organizzazioni criminali. Secondo Ban 'tali alleanze hanno il potere di destabilizzare ulteriormente la regione, rendendo vani i traguardi raggiunti finora nella costruzione della pace'. 22-02-2012 18:48 ITALIA/Droga. Uso di gruppo. Cassazione: e' un crimine Per effetto della legge Fini-Giovanardi, che nel 2006 ha inasprito le pene per il commercio di stupefacenti abolendo anche la distinzione tra droghe pesanti e leggere, deve considerarsi di rilevanza penale e, non piu' passibile di sola multa amministrativa, la detenzione di hascisc, oltre che di qualunque altro tipo di sostanza stupefacente, acquistato con i soldi e su mandato degli amici per farne uso di gruppo. Lo sottolinea la Cassazione con una ulteriore sentenza che torna a criminalizzare questo tipo di condotta che godeva di franchigia con la normativa previgente, dopo l'intervento delle Sezioni Unite che - nel 1997 - avevano depenalizzato l'acquisto di 'fumo' per uso collettivo. Sull'argomento la Suprema Corte, ultimamente, ha manifestato due indirizzi: uno, con pronunce della Sesta penale, orientato a considerare l'uso di gruppo passibile solo di multa anche dopo il giro di vite della Fini-Giovanardi. L'altro, sostenuto dalla Terza e Quarta sezione penale, tra i quali questo ultimo, nei quali si afferma che 'e' penalmente rilevante, e quindi punibile, la detenzione di sostanza stupefacente destinata al cosiddetto uso di gruppo, perche' l'irrilevanza penale, dopo l'intervento normativo della legge n.49 del 2006, attiene soltanto alla detenzione per uso esclusivamente personale'. In base all'orientamento piu' tollerante, 'la omogeneita' ideologica della condotta del procacciatore, rispetto allo scopo degli altri componenti del gruppo, caratterizzava la detenzione quale codetenzione ed impediva che il primo si ponesse in rapporto di estraneita' rispetto ai secondi, con conseguente impossibilita' di connotazione della sua condotta quale cessione'. Invece, seguendo l'indirizzo piu' severo nell'applicazione della Fini-Giovanardi, 'non puo' piu' farsi rientrare nella ipotesi di uso esclusivamente personale la fattispecie del cosiddetto uso di gruppo, all'interno della quale e' inclusa sia l'ipotesi di un gruppo di persone che da' mandato ad una di esse di acquistare dello stupefacente, sia l'altra ipotesi in cui l'intero gruppo procede all'acquisto della droga, destinata ad essere consumata collettivamente'. Non e' escluso che le Sezioni Unite tornino ad occuparsi della questione. 22-02-2012 18:50 GIAPPONE/Staminali umane migliorano Parkinson in scimmie Le scimmie affette dal morbo di Parkinson mostrano dei forti miglioramenti dopo l'impianto di cellule staminali umane nei loro cervelli: è quanto risulta da una ricerca dell'università giapponese di Kyoto, che hanno condotto un esperimento unico al mondo. Le quattro scimmie oggetto dell'esperimento manifestavano sintomi quali un tremito incontrollabile. Dopo tre mesi dall'impianto anno iniziato a mostrare miglioramenti nel controllo motorio e dopo sei mesi erano in grado di camminare fuori dalle loro gabbie. La malattia - o meglio i sintomi - è causata dalla diminuzione della produzione di dopamina da parte dei neurotrasmettitori: dopo l'impianto il 35% delle cellule staminali si era sviluppata in un neurone sano, e dopo un anno il 10% di tali cellule era ancora viva; l'obbiettivo è quello di aumentare tale tasso di sopravvivenza al 70% evitando l'insorgere di tumori 22-02-2012 18:51 ITALIA/Scoperto gene infertilita' maschile Da Padova passi avanti nella lotta all'infertilita' maschile. I ricercatori del Servizio per la Patologia della Riproduzione umana dell'azienda ospedaliera universitaria di Padova, diretti da Carlo Foresta, in collaborazione con Alberto Ferlin e Daniela Zuccarello, hanno individuato infatti una nuova causa di infertilita' maschile: si tratta dell'anomalia del gene E2F1, localizzato sul cromosoma 20, la cui funzione e' quella di regolare il ciclo cellulare, fenomeno fondamentale per la spermatogenesi, il processo di maturazione dei gameti maschili. Questo gene puo' presentare, negli uomini infertili, delle anomalie che alterano precocemente le cellule staminali della spermatogenesi. "Abbiamo esaminato 120 pazienti infertili, confrontandoli con 50 uomini di provata fertilita'"; spiega all'Adnkronos Salute Foresta, che illustrera' la ricerca al XXVII convegno di Medicina della riproduzione al via domani ad Abano Terme (Padova). Ebbene, l'alterazione del gene nel mirino e' stata riscontrata nel 24% dei pazienti infertili idiopatici (senza causa apparente) e soltanto nel 5% del soggetti normali. "La nostra ipotesi e' che le alterazioni del gene, che causano un gravissimo danno testicolare, agiscano nel corso del tempo", aggiunge l'esperto. Sono in corso ulteriori studi, per individuare possibili strategie terapeutiche in grado di far fronte a questo tipo di difetto, "ma gia' possiamo dire - prosegue Foresta - che la prevenzione gioca gia' di per se' un ruolo importante: in un giovane oligospermico (con un'alterazione quantitativa e qualitativa dei parametri seminali, tale da indurre incapacita' a procreare), riconoscere precocemente il difetto di E2F1 consente di giocare d'anticipo", procedendo fin da subito alla crioconservazione degli spermatozoi. Insomma, 'proteggerli' dal danno progressivo per fare in modo che, un domani, il paziente possa diventare padre. "Questa scoperta - conclude Foresta - aggiunge un ulteriore tassello alla conoscenza, aiutando a comprendere meglio le cause che determinano l'infertilita' maschile che ancor oggi, nel 40% dei casi, risultano ignote". 23-02-2012 11:12 ITALIA/Immigrazione. Italia condannata per respingimento libici La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l'Italia per i respingimenti verso la Libia. Nel cosiddetto caso Hirsi, che riguardava 24 persone nel 2009, non è stato in particolare rispettato l'articolo 3 della Convenzione sui diritti umani, quello sui trattamenti degradanti e la tortura. La corte ha inoltre stabilito che l'Italia ha violato il divieto alle espulsioni collettive, oltre al diritto effettivo per le vittime di fare ricorso presso i tribunali italiani. L'Italia è stata condannata a versare un risarcimento di 15mila euro piú le spese a 22 delle 24 vittime, in quanto due ricorsi non sono stati giudicati ammissibili. Come ha ricordato nei giorni scorsi il Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir), Il 6 maggio 2009 a 35 miglia a sud di Lampedusa, in acque internazionali, le autorita' italiane hanno intercettato una nave con a bordo circa 200 persone di nazionalita' somala ed eritrea (tra cui bambini e donne in stato di gravidanza). I migranti sono stati trasbordati su imbarcazioni italiane e riaccompagnati a Tripoli contro la loro volonta', senza essere prima identificati, ascoltati ne' preventivamente informati sulla loro effettiva destinazione. I migranti non hanno avuto alcuna possibilita' di presentare richiesta di protezione internazionale in Italia. Di questi 200 migranti, 24 persone (11 somali e 13 eritrei) sono state rintracciate e assistite in Libia dal Cir. E' stato lo stesso Consiglio ad incaricare gli avvocati Anton Giulio Lana e Andrea Saccucci dell'Unione forense per la tutela dei diritti umani di presentare ricorso dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo. 23-02-2012 14:05 ITALIA/Si beve meno alcool ma non fra i giovani Diminuisce la mortalita' legata alla patologie connesse all'uso di alcol, ma tra i giovani il consumo resta ancora alto. Cio' che preoccupa e' la pratica, che si diffonde sempre di piu', di bere alcolici in grande quantita', in breve tempo e fuori pasto: il cosiddetto 'bing drinking'. Inoltre, la percentuale di ragazze tra 14 e 17 anni consumatrici di alcol e' raddoppiata negli ultimi 15 anni. E' l'analisi del ministero della Salute che ha pubblicato sul proprio portale (www.salute.gov.it ) l'ottava Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da ministero e Regioni in attuazione della legge-quadro 125/2001 in materia di alcol e problemi correlati al consumo di alcol. Il documento, trasmesso dal ministro Renato Balduzzi ai presidenti di Camera e Senato - informa una nota - presenta un quadro aggiornato sui consumi alcolici e sui comportamenti a rischio, gli interventi di contrasto attivati dal ministero, i dati del monitoraggio dei servizi territoriali e delle iniziative delle Regioni su accesso ai trattamenti, prevenzione, informazione, aggiornamento professionale, promozione della ricerca e del volontariato. I dati confermano il passaggio dal tradizionale modello mediterraneo, con consumi quotidiani e moderati, incentrati prevalentemente sul vino, a un modello piu' articolato, che risente sempre piu' dell'influsso culturale nordeuropeo. Cresce ancora il fenomeno del 'binge drinking', cioe' la pratica di consumare diverse bevande alcoliche in quantita' in un breve arco di tempo: nel 2010 ha riguardato il 13,4% degli uomini e il 3,5% delle donne. Nella fascia tra i 18 e i 24 anni la percentuale di donne che pratica il 'binge drinking' sale al 9,7 %. I consumatori fuori pasto sono notevolmente aumentati nel corso dell'ultimo decennio: dal 33,7% al 41,9% i consumatori tra i 18 e 24 anni; dal 14,5 al 16,9% quelli tra 14 e 17 anni. Tra le ragazze di 14-17 anni la quota delle consumatrici fuori pasto e' raddoppiata negli ultimi 15 anni, passando dal 6% del 1995 al 14,6% del 2010. Se si analizzano solo gli ultimi due anni si trovano dati relativamente stabili. Anzi, tra il 2009 e il 2010 si registra una lieve diminuzione tra i giovani fino a 25 anni (dal 34,3% al 34,1%) e tra le donne (dal 15,7% al 14,6%). Diminuisce il dato della mortalita' correlata all'uso di alcol (-12% dal 2007 al 2008) ed e' in lieve calo la percentuale degli utenti in trattamento (-1,8% dal 2008 al 2009) e in particolare scende il numero dei nuovi utenti al di sotto dei 20 anni. 23-02-2012 18:36 ITALIA/Droga. Americani e Dpa si scambiano esperienze e idee Pochi giorni la dopo la visita del premier Monti al presidente Obama, i diretti rappresentanti di alto livello dell'Ufficio esecutivo del Presidente degli Stati Uniti, in materia di tossicodipendenze inviati dalla Casa Bianca, hanno preso parte al workshop organizzato dal DPA, la cui delega e' affidata al ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi, incentrato sull'esperienza americana dei tribunali speciali (Drugs Courts), nella prevenzione dell'uso di droghe e del nuovo modello riabilitativo di misure alternative al carcere per le persone tossicodipendenti che hanno commesso reati. Nel corso della due giorni e' stato possibile approfondire la strategia elaborata dai due paesi, per la gestione dei programmi di prevenzione e i modelli alternativi al carcere per le persone tossicodipendenti, attualmente in uso negli Stati Uniti, e scambio di buone pratiche e programmi innovativi di prevenzione, trattamento e reinserimento delle persone tossicodipendenti. Quanto all'argomento carceri si e' di nuovo puntualizzato cosi' come ha dichiarato il ministro Riccardi "la necessita' di valorizzare ancora di piu', con gli attuali sistemi di cura e riabilitazione, il pieno recupero e reinserimento sociale e lavorativo della persona tossicodipendente anche e soprattutto attraverso l'offerta di servizi e misure alternative al carcere a quelle persone che hanno commesso reati in relazione al consumo di droga". 23-02-2012 18:41 ITALIA/Depenalizzare droghe leggere. Papa (Pdl) "In Italia c'è una legge che recepisce la normativa comunitaria in materia di allevamento di maiali; quella legge stabilisce un minimo di tre metri quadri perché non si configuri maltrattamento degli animali. Ai detenuti in Italia sono garantiti meno di tre metri quadri". Lo ha dichiarato nel corso della puntata di 'Coffee break' su La7, dedicata ai temi della giustizia e delle carceri, il deputato del Pdl Alfonso Papa. Ricordando il fatto che oltre il 30% è detenuto per reati legati alla droga, Papa ha affermato: "Nelle galere italiane quasi un terzo dei reclusi sono persone giovanissime, semplici assuntori. Occorre con urgenza depenalizzare l'uso delle droghe leggere. E su questo c'é il mio impegno". Quanto alla sua esperienza personale il parlamentare ha dichiarato che : "C'è una sostanziale inutilità dell'autorizzazione all'arresto perché oggi si basa esclusivamente su logiche di opportunità politica. Per metterci al passo con i Paesi più civili dovremmo abolire l'autorizzazione all'arresto per i parlamentari, abolire dunque ogni filtro e, nel contempo, abolire la custodia cautelare in carcere, che oggi è anticipazione di pena e nella sostanza un mezzo per estorcere confessioni". 23-02-2012 18:45 BRASILE/Legami tifoserie/narcos. Polizia indaga La polizia brasiliana sta investigando i legami tra le tifoserie dei principali club di San Paolo (Corinthians, San Paolo e Palmeiras) e il Pcc, la principale struttura della criminalita' organizzata e del narcotraffico della megalopoli paulista. Lo rivela oggi il sito internet del maggior quotidiano brasiliano, la Folha de S.Paulo, riportando le dichiarazioni del commissario responsabile per le indagini, Osvaldo Nico. 'E' presto per affermare che ci sono legami diretti della tifoseria con il narcotraffico - ha spiegato -, ma i sospetti sono molto consistenti, e stiamo investigando a fondo, perche' e' un problema particolarmente scottante'. Secondo il commissario, da tempo ormai le forze dell'ordine pauliste stanno ricevendo rapporti di infiltrati che affermano che il Pcc (Primeiro Comando da Capital) ha assunto un potere sempre maggiore in particolare in seno ai Gavioes da Fiel (gli ultra' del Corinthians) e alla Mancha Verde (principale tifoseria organizzata del Palmeiras), gruppi ultra' all'interno dei quali sono presenti perfino delle scuole di samba che sfilano ad ogni Carnevale paulista. La polizia sta ricercando tre sconosciuti che appaiono in immagini televisive mentre danno fuoco ad un carro allegorico come ritorsione alle perquisizioni fatte dalle forze dell'ordine prima delle sfilate del Carnevale di San Paolo. Dai tre uomini, gli inquirenti ritengono di poter risalire ai responsabili per i legami tra calcio e narcos. 23-02-2012 20:06 ITALIA/Spinello di gruppo e Cassazione. Iniziativa dell'Ascia C¹è un tentativo, neanche troppo velato, di inasprire la repressione senza agire sulla legge 309/90, ma agendo su leggi attigue: - Aumento delle sanzioni, oltre che per uso personale (Art.75 DPR 309/90), a quelle per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti (Art.187 cds), fino alla previsione del reato di omicidio stradale, per chi guida sotto effetto, con la beffa di incolpare anche chi non ha colpe oggettive nell¹incidente, ma ugualmente incriminato per il solo fatto di aver assunto la sostanza, casi di gente ferma allo stop, o di auto che sono state travolte da altre auto passate con il rosso (clamorosa la vicenda dell¹autista dell¹Atac di Roma, licenziato perchè trovato positivo ai cannabinoidi in un incidente in cui una macchina era andata contro il bus che lui conduceva) - Fare analisi sui metaboliti che permangono per moltissimo tempo nelle urine anche in assenza totale di qualsiasi effetto riscontrabile al momento della contestazione. - Pretendere analisi per determinate categorie come insegnanti, amministratori, agenti di borsa, etc, che non svolgono ruoli manuali pericolosi o uso di macchinari. - Considerare reato il passaggio di spinelli tra amici (spaccio) ed ora anche l¹uso di gruppo, quando si sa benissimo cosa significhi il termine joint, con cui comunemente viene chiamato lo spinello¹. E proprio su questo ultimo punto la sentenza  della Cassazione di alcuni giorni fa ci lascia sgomenti e perplessi: Il tentativo in atto è palese: colpire dal punto di vista morale i consumatori, non durante il loro stato confusionale, ma semplicemente perchè adepti alla sostanza parlare di discriminazione è riduttivo, visto anche come si esprime la Costituzione: Art. 2  La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell¹uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l¹adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Art. 17.  I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz¹armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.  Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica. Art. 18.  I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. E visto che per il consumo personale non sono previste sanzioni penali, a questo punto ci sembra evidente che la Cassazione si sia pronunciata calpestando i diritti costituzionali ed in particolar modo l¹art. 18. Quando si verificano queste cose non possiamo stare a guardare senza reagire e quindi vi invitiamo a partecipare numerosi come sempre alla seguente mailbombing da inviare a: cassazione@giustizia.it posta@associazionemagistrati.it ascia@legalizziamolacanapa.org Ascia (Associazione per la sensibilizzazione sulla Canapa Autoprodotta in Italia) 24-02-2012 11:13 ITALIA/Eroinomani. Raddoppiati a Firenze A Firenze e' in aumento l'uso dell'eroina. Questo l'allarme lanciato dal consigliere comunale del Pdl Francesco Torselli dopo che ieri, in commissione consiliare, sono stati sentiti i responsabili dei Sert del capoluogo toscano. 'Esprimiamo una viva preoccupazione per i dati da loro illustrati, secondo i quali tra i giovani della nostra citta' e' in preoccupante aumento l'uso di eroina, la piu' letale delle droghe, che molti davano per scomparsa dalle nostre strade col finire degli anni '80', spiega Torselli. Secondo le stime fornite dai Sert, prosegue l' esponente del Pdl, 'a fronte di circa 1300 eroinomani attualmente in cura, nella nostra citta' ve ne sono almeno piu' del doppio che non si sono rivolti, o che non vogliono rivolgersi, alle strutture di terapia, il che rende le cifre del fenomeno ancora piu' preoccupanti'. I Sert di Firenze, come e' emerso in commissione, hanno in cura attualmente 1800 pazienti, il 69% dei quali dipendente da eroina, il 15% da cannabis, l'11% da cocaina e il 3% da anfetamine. 'Senza considerare - aggiunge infine Torselli - le altre dipendenze dei quali i giovani sembrano soffrire: nella fascia di eta' compresa tra 14 e 24, oltre il 60% dichiara di assumere regolarmente bevande alcoliche'. 24-02-2012 11:23 ITALIA/Procreazione assistita. Legge bocciata gia' da 16 sentenze Quattro volte in tutto la legge 40 e' finita sui banchi della Corte Costituzionale (nel 2005, due volte nel 2009 e una nel 2010). Se si considerano anche i ricorsi per altre parti della legge come quelli per ottenere la possibilita' di congelamento degli embrioni, la diagnosi preimpianto e il limite di utilizzo di tre embrioni per ciclo di fecondazione sono complessivamente 16 le volte che i giudici hanno ordinato l' esecuzione delle tecniche di fecondazione secondo i principi Costituzionali affermando i diritti delle coppie e non secondo la legge 40. Attualmente e' attesa l'udienza in Corte Costituzionale per tre procedimenti e la corte dovra' valutare la costituzionalita' del divieto di eterologa. Questi i precedenti. - 2004 - Il tribunale di Cagliari sentenzia che non c'e' differenza tra gravidanza ottenuta con Pma e gravidanza naturale se sussistono i presupposti per accedere alla 194 la donna puo' abortire. Una donna a causa dell'obbligo contemporaneo di impiantare tutti gli embrioni prodotti aveva avuto un gravidanza trigemina. Il giudice ha permesso l'aborto. - 2005 - Il 16 luglio un giudice del tribunale di Cagliari aveva sollevato questione di legittimita' costituzionale dell'articolo 13. Ad una donna portatrice sana di beta-talassemia era stata negata la possibilita' della diagnosi preimpianto. Il 9 novembre 2006, la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il ricorso perche' formulato in modo contraddittorio, ma senza entrare nel merito. - 2007 - Una sentenza del Tribunale di Cagliari ha riconosciuto che la diagnosi preimpianto e' consentita. A dicembre anche il tribunale di Firenze ha confermato la decisione di Cagliari per un altra coppia, consentendo l'indagine preimpianto. - 2008 - Il 23 gennaio il Tar del Lazio, oltre ad annullare le linee guida per l'applicazione della legge per 'eccesso di potere'nella parte in cui vietavano le indagini cliniche sull' embrione, ha sollevato la questione di costituzionalita' delle norme (articolo 14, commi 2 e 3) che prevedono la possibilita' di produrre un numero di embrioni non superiore a tre e l'obbligo del contemporaneo impianto. Il 26 agosto del 2008 il tribunale di Firenze per due procedimenti diversi ha sollevato nuove questioni di costituzionalita' sul del limite della creazione di soli tre embrioni. Inoltre il giudice ha formulato 'anche una proposta per ampliare la possibilita' di congelare gli embrioni in piu'. - 2009 - La Consulta ha accolto la prima parte delle osservazioni con sentenza 151 del primo aprile, quanto alla seconda parte e' stato introdotta una deroga al divieto di crioconservazione degli ovuli. - 2010 - Il 13 gennaio il giudice Antonio Scarpa, del Tribunale di Salerno, ha autorizzato, per la prima volta in Italia, la diagnosi genetica preimpianto ad una coppia fertile portatrice di una grave malattia ereditaria, l'Atrofia Muscolare Spinale di tipo 1. Seguono decisioni in tal senso presso i tribunali di Firenze, Bologna e Salerno per altre coppie. In tutti questi casi il giudice consente anche le indagini preimpianto sull'embrione e il trasferimento in utero dei soli embrioni sani. Il 6 ottobre la prima sezione del Tribunale civile di Firenze ha sollevato il dubbio di costituzionalita' sul divieto delle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa, con ovuli o seme donati da persone esterne alla coppia. Il 22 ottobre il tribunale di Catania ha sollevato la questione di legittimita' costituzionale sulla parte della legge 40 che vieta la fecondazione eterologa, quella con seme o ovuli che arrivano da donatori esteri. Nel novembre dello stesso anno anche il tribunale di Milano ha conferma il dubbio di legittimita' costituzionale sul divieto di eterologa sollevato al Tribunale di Firenze. 24-02-2012 14:41 ITALIA/Aborti in Puglia. Sempre in calo La Puglia e' la regione che dal 1982 al 2007 ha visto la riduzione piu' consistente del ricorso all'aborto rispetto alle altre regioni. E' passata infatti da un tasso di 25,5 per 1.000 donne in eta' fertile (fra 15 e 49 anni) nel 1980 e di 30,7 nel 1984 (il piu' alto registrato in Italia e piu' del doppio delle altre regioni meridionali) a uno di 11,4 nel 2006. A rilevarlo e' il rapporto Istisan 'Evoluzione dell'interruzione volontaria di gravidanza in Puglia dagli anni '80 al 2007' dell'Iss. Secondo il rapporto, la Puglia e' anche l'unica regione meridionale che dall'inizio della legalizzazione dell'aborto ha attivato servizi per l'interruzione di gravidanza in ogni Usl (al tempo oltre 50) e col tempo sono calati anche gli aborti clandestini. La diminuzione dell'abortivita' tra il 1984 e il 1995 e' stata di oltre il 50% nel Centro e nel Nord e del 39% nel Mezzogiorno. Dal 1996 in poi al Nord c'e' stata una ripresa leggera ma continua, con livelli di abortivita' passati da 8,5 per 1000 nel 1996 a 10 per 1000 donne nel 2004. Il Centro oscilla tra il 9,8 e il 10,7 per 1000, mentre il Sud registra un continuo ma lento declino. La Puglia ha invece un andamento piu' simile a quello delle regioni centro settentrionali. Il tasso di abortivita' cresce dal 25 per 1000 nel 1980 fino a raggiungere il suo massimo nel 1984 (30,7 per 1000); dal 1985 in poi la riduzione e' continua e superiore al resto del Paese (oltre il 60%) e determina una convergenza verso i valori nazionali. La differenza tra i tassi di abortivita' delle pugliesi e delle italiane e' passata da 10 punti per 1000 negli anni '80 a circa 2 punti nel 2006. Un risultato ottenuto, spiega il rapporto, grazie alla disponibilita' di servizi e l'impegno informativo con il contributo dell'Iss. Tuttavia i servizi di ivg in Puglia sono in calo per il costante aumento di personale obiettore e la lieve riduzione di strutture disponibili per il riassetto dei reparti di ginecologia. Resta invece alta l'attivita' privata, che nel 2006 era intorno al 50%, contro l'8,9% del resto d'Italia. 24-02-2012 15:37 ITALIA/Consumi ovunque in calo. Istat Consumi 'in picchiata' in Italia: oltre il deciso calo nei piccoli negozi, ad andare male questa volta e' anche la grande distribuzione. A salvarsi sono solo i discount alimentari. Secondo l'Istat nel 2011, l'indice grezzo delle vendite al dettaglio diminuisce dell'1,3% rispetto al 2010. Si tratta del dato peggiore dal 2009. Le vendite di prodotti alimentari segnano una variazione nulla, mentre quelle di prodotti non alimentari diminuiscono dell'1,8%. Male anche il dato mensile: a dicembre le vendite al dettaglio (indice destagionalizzato) segna una diminuzione congiunturale dell'1,1%. Ed e' il valore piu' basso da luglio del 2004. Nel confronto con novembre 2011, diminuiscono le vendite sia per i prodotti alimentari (-1,0%) sia per quelli non alimentari (-1,2%). Rispetto a dicembre 2010, l'indice grezzo del totale delle vendite segna un calo del 3,7%: le vendite di prodotti alimentari diminuiscono dell'1,7%, quelle di prodotti non alimentari del 4,4%. Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di dicembre 2010, flessioni marcate sia per la grande distribuzione (-3,9%), sia per le imprese operanti su piccole superfici (-3,5%). Nella grande distribuzione le vendite diminuiscono, in termini tendenziali, dell'1,0% per i prodotti alimentari e del 5,7% per quelli non alimentari. Nelle imprese operanti su piccole superfici le vendite segnano un calo del 2,6% per i prodotti alimentari e del 3,7% per quelli non alimentari. A dicembre 2011, tra le imprese della grande distribuzione si rilevano diminuzioni tendenziali sia per gli esercizi non specializzati (-4,2%) sia per quelli specializzati ( 1,9%). Nei primi, le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare diminuiscono del 3,0%, quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare scendono del 7,1%. Tra gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, aumentano le vendite per i discount (+1,0%), mentre diminuiscono sia quelle degli ipermercati, sia quelle dei supermercati (rispettivamente -4,4% e -2,0%). Nella media del 2011, le vendite degli esercizi non specializzati diminuiscono, rispetto all'anno precedente, dell'1,2%, quelle degli esercizi specializzati aumentano dell'1,1%. 24-02-2012 20:01 GUATEMALA/Presidente Molina: affrontare il dibattito sulla depenalizzazione di alcune droghe Il Guatemala insiste: le Americhe devono affrontare il dibattito sulla depenalizzazione di alcune droghe. Dando seguito alla "provocazione" fatta a inizio mese dal presidente Otto Perez Molina, il Paese centroamericano presenta le mosse utili a riaprire un dossier piu' volte evocato ma mai sviscerato fino in fondo. L'obiettivo e' quello di parlarne al prossimo Vertice delle Americhe, che si terra' il 14 e 15 aprile in Colombia. I primi ad essere sensibilizzati sono i Paesi centroamericani, ovvero la schiera di territori che funge da corridoio e trasmissione tra il grande consumo degli Usa e le imponenti produzioni del subcontinente. A questo serve il tour che la vicepresidente Roxana Baldetti compie nei Paesi vicini: "Parlare personalmente con ciascuno dei presidenti", spiegando loro il contenuto della proposta, e portando al Vertice una posizione "non del solo Guatemala ma di tutti i presidenti centroamericani". Ma Ciudad de Guatemala contatta anche Messico e Colombia, pezzi chiave nella lotta al narcotraffico per la loro collocazione -l'uno e' l'imbuto che si rovescia negli States, l'altro e' la porta d'accesso all'America Centrale- e per l'analoga decisione con cui cercano di affrontare la piaga. Ma la partita non si puo' giocare senza considerare il ruolo e la posizione degli Usa. Alla miccia accesa da Perz Molina, Washington ha reagito con freddezza, ma il Guatemala -pur con diplomazia- insiste. Il ministro degli Esteri Hector Caballero spiega che il suo paese non fara' nessun gesto "unilaterale" e che la discussione non durera' "meno di dieci anni". Ma il "costo della vita e' cosi' alto in termini di vite umane e, ovviamente, in denaro, che e' necessario studiare alternative", sottolinea Caballeros spiegando che la Casa Bianca non ha chiuso le porte, ma solo invitato a maggiore concertazione. D'altro canto, nel preventivo di Bilancio del 2013 che la Casa Bianca ha inviato al Congresso i fondi per la lotta alla narcotraffico nell'America Latina sono calati del 16 per cento. Nel dettaglio, i minori investimenti dovrebbero essere del 20 per cento per le politiche antidroga Messico, dell'11 per cento in Colombia e del 60 per cento in Guatemala. 24-02-2012 20:02 ITALIA/Tossicodipendenti. Record di presenze nelle carceri liguri La Liguria è la regione italiana con la più alta percentuale di detenuti tossicodipendenti. Lo ha reso noto Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. Per fronteggiare questa emergenza, il Sappe ha proposto di istituire un distaccamento di unità cinofile del Corpo di polizia penitenziaria, come già avvenuto in 7 altre regioni . "Nelle carceri italiane il 25% circa dei detenuti è tossicodipendente ma in Liguria -sottolinea Martinelli con una nota- la percentuale schizza addirittura al 40%, la più alta in Italia. Se per un verso è opportuno agire sul piano del recupero sociale, è altrettanto necessario -afferma il segretario del Sappe- disporre di adeguate risorse per far fronte alla possibilità che all'interno del carcere entri la droga. Per questo auspichiamo si provveda ad istituire anche in Liguria, in analogia a quanto già avviene in altre regioni, un distaccamento di unità cinofile del Corpo di polizia penitenziaria". Martinelli ha poi ricordato che "la legge prevede che i condannati a pene fino a 6 anni di reclusione, 4 per coloro che si sono resi responsabili di reati particolarmente gravi, possano essere ammessi a scontare la pena all'esterno, presso strutture pubbliche o private, dopo aver superato positivamente o intrapreso un programma di recupero sociale" ma "nonostante ciò -denuncia il segretario del Sappe- queste persone continuano a rimanere in carcere". "Noi -conclude la nota- riteniamo sia invece preferibile che i detenuti tossicodipendenti, spesso condannati per spaccio di lieve entità, scontino la pena fuori dal carcere, nelle comunità di recupero, per porre in essere ogni sforzo concreto per aiutarli ad uscire definitivamente dal tragico tunnel della droga e, quindi, a non tornare a delinquere". 25-02-2012 19:23 ITALIA/Pillola giorno dopo. Radicali: illecita l'obiezione di coscienza dei farmacisti Sull'obiezione di coscienza sollevata da alcuni farmacisti italiani che si rifiutano di somministrare la 'pillola del giorno dopo' alle donne, l'Associazione Luca Coscioni annuncia diffide e procedimenti giudiziari. 'La pillola in questione non e' un farmaco abortivo, come la RU486, ma una terapia contraccettiva d'urgenza che va somministrata il prima possibile', ha dichiarato oggi Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni, alla presentazione del libro 'C'e' chi dice no. Dalla leva all'aborto come cambia l'obiezione di coscienza' di Chiara Lalli, edito da Il Saggiatore a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma. 'Il farmacista non puo' fare alcuna obiezione di coscienza, deve invece limitarsi a somministrare un farmaco che viene peraltro richiesto con regolare prescrizione medica. Non hanno quindi - ha affermato Filomena Gallo - alcun fondamento legale tali dinieghi e nessuna norma li supporta, mentre la mancata somministrazione dei farmaci e' un reato civile e penale. E' ora di dire basta. Abbiamo cosi' deciso di aiutare le donne a risolvere immediatamente il problema denunciando il fenomeno e mettendo nel nostro sito un modulo di esposto ai farmacisti che negano questo tipo di terapia. Le donne possono usare questo strumento, in via immediata e a costo zero, per far valere i propri diritti. A queste donne forniamo la nostra completa assistenza legale'. L'associazione Luca Coscioni ha poi anche annunciato un procedimento di diffida nei confronti dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, per l'immissione in commercio 'con modifiche improprie' della pillola RU 486, la pillola per l' aborto farmacologico. 'Il farmaco e' stato immesso nel mercato italiano per procedura di mutuo riconoscimento fra Paesi europei, come stabilito dall'Ema, l'agenzia europea dei farmaci. L'Italia pero' ha accorciato il tempo massimo di somministrazione del farmaco dai 63 giorni stabiliti dall'Ema a 49 giorni, non comunicando tale cambiamento all'Ema. Percio' nei prossimi giorni partira' una diffida all'Aifa' ha sottolineato l'avvocato Gallo. 25-02-2012 19:27 ITALIA/Offerte tuttocompreso per telefonia mobile. Crescono le inadempienze Faro dell'Autorita' per le comunicazioni sui casi di 'bill shock' (shock da contro elevatissimo e inaspettato) per le sempre piu' numerose offerte dei gestori 'tutto compreso' per il mobile, che comprendono traffico voce, dati e in alcuni casi anche internet. A quanto apprende l'Adnkronos a oltre due anni dall'ultima sanzione elevata dall'Agcom per inosservanza della delibera 126 del 2007, che introdusse il principio che l'utente deve essere informato dall'operatore in prossimita' del raggiungimento del 'tetto' dell'offerta, si moltiplicano i casi di inadempienza e altre multe sarebbero in arrivo. Anche perche' l'impianto normativo messo a punto dall'Autorita' nel frattempo si e' arricchito. La delibera 326 10/cons approvata dall'Agcom nel 2010 prevede infatti che dal primo gennaio dello scorso anno la soglia all'avvicinarsi della quale il gestore debba avvertire l'utente includa anche il traffico in roaming. L'operatore ha l'obbligo di avvertire l'utente con un sms o per posta elettronica o con un pop up che si accende sul terminale. L'obbligo si applica per gli utenti residenziali con una soglia di 50 euro (a meno che il cliente non abbia dato indicazioni per alzarla) mentre per le utenze business la soglia si alza a 150 euro. Comunemente i clienti di telefonia pensano che l'obbligo per il gestore di avvertire il cliente all'avvicinarsi della soglia dell'offerta siglata con un pacchetto tutto compreso si riferisca solo a internet, invece la delibera dell'Agcom del 2007 parla chiaramente di 'traffico dati', il che vuole dire che sono inclusi gli sms. Va sottolineato inoltre che la delibera 126 07/cons non fa distinzione tra telefono mobile e fisso nell'introdurre il principio che l'utente puo' controllare il proprio profilo: prevede che laddove ci sia un servizio contrattato con il gestore in un arco di tempo (1 mese o un bimestre) e c'e' la fruizione di un paniere di servizi (bundle), all'avvicinarsi della soglia l'utente deve essere informato. La delibera prevede che l'operatore possa farlo attraverso un sms, mettendo a disposizione chiamate gratuite nei call center o tramite una pagina internet. Le modalita' per segnalare presunte inadempienze alla Direzione Tutela dei Consumatori dell'Autorita' sono diverse: la modulistica si trova facilmente sul sito internet dell'Agcom per avviare un procedimento formale. Altrimenti per chiedere di possibili strumenti di tutela o altro ci si puo' rivolgere al contact center (800-185060) che risponde anche allo 081-750750. 27-02-2012 08:54 USA/Cinque mln di E-mail della 'Cia ombra' sono in Rete WikiLeaks ha messo in Rete una enorme quantita' di messaggi di posta della Stratfor Global Intelligence, un'azienda privata di sicurezza con sede in Texas, conosciuta come la CIA ombra. Si tratta di cinque milioni di E-mail di un'azienda di spionaggio e intelligence che lavora con servizi segreti, ambasciate internazionali e diverse aziende multinazionali. Messaggi del periodo luglio 2004/dicembre 2011, che mostrano come funziona un'agenzia privata di intelligence e come raggiunge i propri obiettivi per i clienti privati ed istituzionali. Tra i dettagli resi pubblici alcuni dei metodi utilizzati per avere informazioni finanziarie, sessuaii e psicologiche. Qui i messaggi in Rete   27-02-2012 11:42 GIAPPONE/Staminali dentali trasformate in epatiche L'acido solfidrico, responsabile dell'alito pesante, è in grado - in piccole dosi - di aumentare il tasso di conversione delle cellule staminali dentarie in cellule epatiche: è quanto risulta da una ricerca della giapponese Nippon Dental University. Come riporta il sito della Bbc, l'utilizzo del gas ha aumentato la percentuale di staminali dentali che si è riusciti a convertire in cellule epatiche, nell'ambito di una ricerca che mira a sostituire o riparare le cellule danneggiate del fegato. 27-02-2012 11:44 ITALIA/Liberi di morire. Pamphlet di Carlo Troilo "Liberi di morire" traccia un quadro molto ampio di quanto avviene nel mondo sul tema del testamento biologico e dell'eutanasia, dei dibattiti provocati nei maggiori Paesi europei da vicende simili a quelle di Pieriorgio Welby e di Eluana Englaro. La diffusione dell'eutanasia clandestina e i numerosi suicidi dei malati terminali renderebbero auspicabile anche in Italia l'attuazione di una legislazione seria. La nostra arretratezza nel campo dei diritti civili rispetto ai Paesi europei comparabili, potrebbe essere data dal rapporto anomalo che esiste tra Chiesa e Stato. Questo pamphlet vuole essere una sorta di "agenda laica" sui diritti negati. Carlo Troilo è stato un volto importante della prima Repubblica: capo ufficio stampa dell'IRI, direttore delle Relazioni esterne della Rai, capo ufficio stampa dei ministri del Commercio Estero e delle Partecipazioni Statali. A marzo 2004 un tragico avvenimento cambia radicalmente la sua vita: il fratello Michele, 95 anni, ammalato di leucemia mieloide acuta, dopo aver percorso tutte le stazioni di una via crucis di medici, terapie inefficaci e dolorose, senza oramai alcuna speranza di guarigione, costretto a ricorrere unicamente a cure palliative che hanno come unico scopo il prolungarsi di un'esistenza fatta unicamente di sofferenza decide di porre fine alla sua vita gettandosi dal terrazzo. L'episodio sconvolge il fratello Carlo che decide di dedicare le sue energie a portare avanti quella battaglia di civiltà che Michele stesso, se avesse potuto, avrebbe voluto condurre: quella per la libertà di determinare la propria esistenza ricorrendo in casi estremi anche alla morte dolce, l'eutanasia. Carlo Troilo diventa così, insieme a Mina Welby e Beppino Englaro uno dei volti noti di questa battaglia. Ha partecipato ai presidi davanti a Montecitorio insieme ai volontari dell'associazione Luca Coscioni, con la pioggia e con il sole, portando avanti uno sciopero della fame per reclamare in prima linea una legge sul testamento biologico che a distanza di anni ancora giace in qualche cassetto polveroso del Senato. Nel 2011 l'Espresso ha raccontato la sua storia oggi Carlo Troilo ha racchiuso quell'esperienza in questo pamphlet che ripropone con forza un'agenda laica sui diritti negati. 27-02-2012 16:29 ITALIA/Consumo di cocaina. Radicali: i dati ufficiali sono reali? Venerdì scorso il quotidiano “la Repubblica” è uscito con due pagine dedicate all’escalation del consumo di cocaina, parlando di 2 milioni di cocainomani abituali e di 700 mila cocainomani saltuari in Italia. Il servizio riporta anche una dichiarazione di Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sulla necessità di estendere i controlli antidroga ad altre categorie di lavoratori. Marco Perduca (senatore radicale/PD) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani) hanno rilasciato la seguente dichiarazione: Nel documento di sintesi dell’ultima Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia (28 giugno 2011), è inserita la Tabella 2 che riporta le stime di prevalenza del consumo di stupefacenti nella popolazione generale 15<64 anni. Per la cocaina il dato riportato è 2,1% nel 2008 e 0,9% nel 2010, con una riduzione del consumo del 57,1%. Tali dati permisero all’allora sottosegretario Giovanardi di cantar vittoria: tre anni di governo Berlusconi erano serviti a ridurre i consumi di tutte le droghe illegali. Abbiamo atteso che il Dr. Serpelloni, curatore di quella Relazione e braccio destro di Giovanardi in tutto e per tutto, smentisse pubblicamente i dati di “Repubblica”. Non lo ha fatto. Allora i casi sono due: o il fatto che da 100 giorni non c’è più al governo Berlusconi ha prodotto nel Paese un aumento esponenziale dei consumi di cocaina.; o i dati forniti dalla coppia Giovanardi/Serpelloni solamente otto mesi fa erano falsamente rassicuranti e nascondevano la triste verità: il regime proibizionista è un acceleratore del consumo di sostanze stupefacenti. Se fosse vera la seconda ipotesi, Serpelloni dovrebbe dimettersi subito da Capo del Dipartimento Antidroga. La replica "I dati contenuti nei due ultimi rapporti al Parlamento sono incontestabili per quanto riguarda il sensibile calo di consumo di sostanze nel nostro Paese, compreso quello della cocaina. Il che non vuol dire che il consumo di cocaina in Italia non rimanga una vera criticità soprattutto per i danni che ne derivano, oltre al consumatore, a terze persone che rimangono vittime innocenti dei comportamenti dei cocainomani": cosi' il senatore Carlo Giovanardi replica ai radicali Perduca e Manfredi a proposito del consumo di cocaina. "Entro il 30 giugno - continua l'ex sottosegretario - verrà presentato l'annuale Rapporto al Parlamento e in quella sede sarà possibile verificare se questo trend positivo continua o se ci saranno dati in controtendenza, senza lasciarsi influenzare da opinioni, come quelle dei radicali, che sono espresse a nasometro, senza nessun riscontro tecnico e scientifico come quello delle analisi sui metaboliti attivi della cocaina nelle acque reflue, elaborate dall'Istituto Mario Negri di Milano". La controreplica "La non risposta del senatore Giovanardi conferma che la sua gestione e quella del capo del Dipartimento antidroga Giovanni Serpelloni, quando vengono confrontate con le cifre, di cui hanno fatto strame per anni manipolandole in lungo e largo, cambiano discorso senza doversi sentire in obbligo di rispondere": cosi' i radicali Marco Perduca e Giulio Manfredi replicano a Carlo Giovanardi. "Siccome si rimanda al prossimo Rapporto al Parlamento per i dati piu' recenti - aggiungono - occorre che il ministro Riccardi, invece che inviare meramente una copia al Senato e una alla Camera, si assuma la responsabilita' di venire nelle commissioni competenti e affrontare un pubblico dibattito nel merito, prima di poter considerare il rapporto effettivamente presentato al Parlamento". "Abbiamo presentato anche delle modifiche regolamentari in merito, speriamo che presto possano esser prese in considerazione per arrivare a giugno preparati" concludono Perduca e Manfredi. 27-02-2012 19:23 ITALIA/Tlc. L'utilita' del Corecom Lazio per gli utenti Tempi di attesa abbattuti da 300 giorni a 45 giorni e circa 2 mln tornati nelle tasche dei cittadini. Secondo il Corecom Lazio si conferma cosi' "l'efficacia dell'attivita' di conciliazione e risoluzione delle controversie tra consumatori e operatori di comunicazioni elettroniche svolta" dallo stesso Corecom. 'I numeri parlano da soli: 7.507 istanze di conciliazione, 1.090 istanze per provvedimenti di urgenza e 760 istanze di definizione delle controversie tra consumatori e operatori di comunicazioni elettroniche ricevute", afferma in una nota Francesco Soro, presidente del Corecom Lazio commentando i risultati dell'attivita' di conciliazione e risoluzione delle controversie tra consumatori e operatori di comunicazioni elettroniche svolta dal Corecom nell'anno 2011. "Con una percentuale di accordi andati a buon fine del 68% nelle conciliazioni e di circa l'85% nelle definizioni delle controversie', aggiunge. 'Questo equivale a dire - continua - che circa 2 milioni di euro sono tornati nelle tasche dei cittadini sotto forma di rimborso, storno somme non dovute e indennizzi nel solo anno 2011'. Il valore medio delle conciliazioni e' di euro 300 e che il valore medio delle richieste nella fase di definizione e' stato di circa 9.000 euro per singola controversia. 'L'efficacia dello strumento conciliativo - prosegue Soro - e' affiancata dal consolidamento del trend positivo raggiunto dal Corecom in materia di velocita' della procedure. Il tempo di attesa medio per l'udienza che esaurisce il procedimento di conciliazione e' di 45 giorni" mentre erano 300 nel 2008, 130 nel 2009, 94 nel 2010. Passando alla fase della definizione delle controversie, il tempo medio di attesa per la chiusura del procedimento, con conciliazione o decisione, e' stato di 183 giorni. 'Questi numeri - commenta il presidente del Corecom Lazio - sono indice dell'efficacia sempre maggiore dello strumento conciliativo, che sta contribuendo a rendere i cittadini consumatori sempre piu' consapevoli. Dal canto nostro, nel dare merito alla presidente Polverini di spronarci a continuare sulla strada intrapresa, c'e' ancora molto da fare: il prossimo obiettivo e' cercare di ridurre al massimo i tempi di attesa per le decisioni, che ancora non sono in linea con i target fissati'. 'Target che invece sono stati raggiunti dal punto di vista della qualita' del servizio", conclude Soro, evidenziando due dati: 'nessuna decisione assunta dal Corecom nel corso del 2011 e' stata impugnata e, soprattutto, l'indagine di customer satisfaction svolta negli ultimi mesi ha rivelato che l'88% degli utenti si ritiene soddisfatto o molto soddisfatto del servizio'. 28-02-2012 10:37 ALGERIA/Arrestati a gennaio 2.100 dipendenti pubblici, moltissimi per droga Se non e' un record mondiale, poco ci manca: in Algeria, nel solo mese di gennaio, la Gendarmeria nazionale ha arrestato, per reati vari, quasi 2100 dipendenti pubblici, 532 dei quali funzionari anche di altro grado. I reati contestati sono spesso legati alle funzioni ricoperte e che, ad esempio, hanno facilitato traffici illeciti quali quelli di sostanze stupefacenti o armi. Per 82 funzionari e 356 impiegati e' stata contestata l'accusa di associazione per delinquere. Nell'ambito delle indagini, gli investigatori della Gendarmeria hanno scoperto che molti degli arrestati avevano un tenore di vita nettamente superiore a quel che i rispettivi stipendi potevano consentire loro, con automobili di lusso, appartamenti di pregio e conti in banca elevatissimi. Tra gli arrestati ci sono anche quadri delle dogane che, agendo alla frontiera, consentivano il contrabbando soprattutto di armi. 28-02-2012 10:41 USA/Referendum legalizzazione marijuana. Il 6 novembre in Colorado Il 6 novembre, quando come nel resto degli Stati Uniti saranno chiamati alle urne per le elezioni presidenziali, gli elettori del Colorado si troveranno a dover decidere anche se nel loro stato il possesso di marijuana per uso ricreativo debba essere legalizzato. Lo hanno reso noto a Denver fonti ufficiali del Colorado, annunciando che il comitato promotore di un referendum ha raccolto firme a sufficienza per sottoporre il quesito al voto popolare, seguendo cosi' la strada gia' intrapresa quest'anno dallo stato di Washington, che a sua volta proporra' il 6 novembre ai suoi elettori un simile quesito. Il Colorado e' uno dei 16 stati degli Stati Uniti dove la marijuana e' gia' consentita per uso medico, ed e' al suo secondo tentativo di ottenere la liberalizzazione anche per uso ricreativo. Nel 2006 l'iniziativa venne respinta, come in California nel 2010, ma ora i promotori del referendum ritengono che i tempi siano maturi. Lo scorso ottobre, un sondaggio della Gallup ha mostrato che il 50 per cento degli americani sono a favore della liberalizzazione della marijuana, con un aumento del 10 per cento rispetto al 2006, e del 38 per cento rispetto al 1972. In base alla proposta che sara' sottoposta al voto degli elettori, chi ha piu' di 21 anni potra' possederne fino ad un massimo di un'oncia (poco piu' di 28 grammi), oppure potra' coltivarne sei piante. 28-02-2012 10:48 USA/Narcoguerra. Chapo finira' come bin Laden.... Joaquin "Chapo" Guzman, il capo del cartello messicano di Sinaloa, è destinato a fare la fine di Osama bin Laden: lo ha affermato il responsabile della Homeland Security statunitense, Janet Napolitano. "Ci sono voluti dieci anni per raggiungere Bin Laden ed è noto quel che è successo dopo: credo che succederà lo stesso con Guzman perché siamo perseveranti e questo è un obbiettivo sul quale i due Paesi lavorano in modo assiduo", ha concluso Napolitano nel corso di una conferenza stampa con il ministro degli Interni messicano, Alejandro Poiré. Come spiega il quotidiano spagnolo El Mundo, Guzman viene considerato dalle autorità statunitensi il narcotrafficante più potente del mondo e Washington ha fissato su di lui una taglia di oltre 5 milioni di dollari. 28-02-2012 12:08 MONDO/Hiv. Unicef: 1.000 bambini al giorno infettati nel 2010 Nel 2010 circa 1.000 bambini al giorno hanno contratto l'Hiv tramite la trasmissione verticale dalla propria madre. E' quanto si legge nel rapporto annuale dell'Unicef 'La condizione dell'infanzia nel mondo 2012: Figli delle citta', ove si sottolinea che nel 2010 in tutto il mondo convivevano con l'Hiv circa 2,2 milioni di adolescenti tra i 10 e i 19 anni, per la maggior parte inconsapevoli della loro sieropositivita'. Dai dati emerge, tuttavia, un miglioramento nell'ultimo quinquennio: nel 2010, infatti, si ritiene che tra i minori si sia registrato un quarto di nuovi casi di infezione da Hiv in meno rispetto al 2005. Ma l'emergenza Aids non e' l'unica piaga che affligge l'infanzia. Nel 2010 quasi 8 milioni di bambini sono morti prima di aver raggiunto i 5 anni di eta', in gran parte a causa di polmonite, diarrea e complicazioni da parto. La malnutrizione contribuisce alla morte di un terzo dei bimbi deceduti in tenera' eta'. Anche l'aria inquinata e' altamente nociva: secondo i dati del rapporto, ogni anno l'aria interna inquinata e' responsabile di quasi due milioni di decessi - per la meta' dovuti alla polmonite - tra i bimbi sotto i 5 anni. Altri 3 milioni, tra adulti e bambini, muoiono ogni anno a causa dell'inquinamento dell'aria esterna. Dopo le malattie respiratorie, gli incidenti stradali rappresentano la seconda causa di morte dei bambini tra i 5 e 14 anni (e la prima causa di morte tra gli adolescenti di eta' compresa tra i 15 e i 29 anni). Infine, la piaga dell'acqua non potabile e della carenza di servizi igenici: l'Unicef stima che, ogni anno, 1,2 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiano solo per diarrea. 28-02-2012 12:15 USA/Sonnifero Temazepam aumenta rischio mortalita' Un sonnifero molto utilizzato e' stata collegato a un elevato rischio di mortalita'. L'allarme arriva da uno studio americano che ha monitorato piu' di 10mila pazienti trattati con compresse di Temazepam comparati con altri 23mila che assumevano farmaci diversi. Il pericolo di morte rilevato tra chi assumeva Temazepam e' stato di circa quattro volte superiore, sebbene il rischio assoluto risultasse ancora relativamente basso. Lo studio della Scripps Clinic di San Diego e' stato pubblicato su BMJ Open. I ricercatori hanno scoperto che gli individui che assumono queste pillole hanno 4,6 volte in piu' di probabilita' di morire nel corso di un periodo di 2,5 anni rispetto a quelli che non hanno assunto la stessa medicina. Nel complesso, un decesso ogni 16 pazienti trattati con Temazepam (638 su 10.531 in totale) rispetto a uno su ogni 80 del gruppo che non sottoposto a sonniferi (295 morti su un totale di 23,674 pazienti). Questo aumento del rischio risulta indipendente da altre condizioni di salute di base, come le malattie cardiache e polmonari, e altri fattori come il fumo e l'uso di alcol. I ricercatori sostengono che non e' ancora chiaro il perche' le persone che assumono sonniferi siano a maggior rischio. Tra le spiegazioni possibili c'e' quella secondo cui i farmaci sono sedativi e questo puo' rendere gli utenti piu' inclini alle cadute e ad altri incidenti e che le compresse possono anche alterare la respirazione di una persona mentre dorme. Inoltre, dallo studio emerge che quelli che prendono le piu' alte dosi di sonniferi sembrano essere a maggior rischio di suicidio e di sviluppare il cancro. 28-02-2012 12:23 ITALIA/Fiducia economia: bene consumatori, male industria L'Italia e' uno dei Paesi europei dove la fiducia nell'economia ha registrato a febbraio uno degli incrementi piu' sensibili ma tale crescita e' legata in larga parte al balzo della fiducia dei consumatori, laddove gli indicatori relativi a industria e servizi hanno segnato un calo. E' quanto emerge dai dati dell'Economic Sentiment Indicator della Commissione Europea. L'indice generale sull'Italia e' salito da 84,3 a 85,3 punti, un incremento di un punto che e' il quarto maggiore d'Europa dopo Polonia, Francia e Olanda. Gli indici sulla fiducia delle imprese manifatturiere e dei servizi sono pero' scesi rispettivamente da -11,8 a -12,3 punti e da -16,2 a -18,3 punti. La fiducia dei consumatori e' pero' salita da -36,3 a -30,7 punti. Bene anche la fiducia del comparto vendite al dettaglio, passato da -25,6 a -21,6 punti, e delle costruzioni, da -29,3 a -27,3 punti. 28-02-2012 12:44 USA/Dolori mestruali. L'efficacia della vitamina D3 Uno studio del Brigham and Women's Hospital di Boston dimostra che le donne che soffrono di dolori mestruali possono trovare sollievo dalla vitamina D3. Secondo i ricercatori, l'integratore alimentare diventera' in futuro una valida alternativa agli antidolorifici e alle pillole anticoncezionali. Lo studio e' stato pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine. 'Le dosi di vitamina da assumere per attenuare i crampi con la stessa efficacia degli antidolorifici sono ancora troppo alte ma il nostro studio suggerisce che, adeguatamente bilanciato, l'integratore potra' avere un ruolo fondamentale nella lotta ai dolori mestruali', ha spiegato l'autore Joann Manson, direttore della divisione di Medicina Preventiva dell'ospedale di Boston. 'Si tratta di una scoperta importante - ha aggiunto - perche' nonostante gli antidolorifici e i contraccettivi orali aiutino a reprimere il dolore, continuano ad avere troppi effetti collaterali e non sono la soluzione ideale sul lungo termine'. La vitamina D riesce a diminuire la produzione delle citochine, molecole che provocano l'infiammazione, e delle prostaglandine, sostanze simili agli ormoni che gli scienziati ritengono essere una delle cause principali dei crampi dolorosi. Hanno partecipato allo studio 40 donne con mestruazioni dolorose alle quali e' stata data una dose di 300mila UI di vitam ina D3. Tutte le donne avevano livelli relativamente bassi di vitamina D nel sangue e dopo due mesi di trattamento il loro dolore era sceso di 2,3 punti rispetto agli standard iniziali su una scala da 0 a 10. 28-02-2012 14:12 GUATEMALA/Depenalizzazione droghe? Il no degli Usa al Guatemala La depenalizzazione delle droghe "non e' il modo migliore per combattere il narcotraffico". E' netto il no degli Stati Uniti all'ipotesi rilanciata dal Guatemala, ma gia' ventilata dalle cancellerie di alcuni Paesi della regione, di avviare un processo di legalizzazione di alcune sostanze stupefacenti. Giunta in visita a Citta' del Guatemala, seconda tappa di una missione piu' ampia in Centroamerica, Janet Napolitano, segretario all'Interno Usa, non usa giri di parole. "Gli Stati Uniti non considerano praticabile la questione della depenalizzazione e ritengono non sia il modo migliore di combattere il narcotraffico - ha sottolineato l'esponente dell'amministrazione di Washington in conferenza stampa -. Ci sono modi migliori di affrontare il problema, uno di questi e' ridurre le dipendenze, l'altro e' migliorare la nostra capacita' di intercettare (i traffici, ndr.), migliorare le nostre capacita' per impedire la produzione e la distribuzione delle droghe". Secondo Napolitano "ci sono molti ambiti nei quali possiamo cooperare con la regione e con il Guatemala", ma l'obiettivo resta la lotta dura al narcotraffico, soprattutto negli Stati Uniti, il principale mercato, dove occorre "ridurre la domanda". Il presidente guatemalteco Otto Perez Molina pero' insiste. "Quello che stiamo chiedendo e' il dialogo, l'avvio di un dibattito e continueremo su questa strada - ha ribadito il capo dello Stato -. Crediamo che dopo 25 anni di lotta al narcotraffico, e' importante l'appello che cerchiamo di lanciare". Secondo Perez, "il dibattito e' importante per trovare una forma piu' efficace per combattere il narcotraffico, questa e' la proposta che stiamo facendo". Il presidente ha quindi annunciato che la vicepresidente Roxana Baledetti partira' per una missione nella regione per illustrare la posizione del Guatemala sul tema. Napolitano e Perez hanno firmato un memorandum d'intesa contro la tratta degli esseri umani e per la sicurezza del traffico aereo attraverso un sistema avanzato di informazioni per i passeggeri. Il segretario all'Interno americano, atteso nel Salvador e in Costa Rica, si e' gia' recato in Messico, dove ha avuto modo di affrontare questioni legate al narcotraffico. Nel corso di un incontro con l'omologo Alejandro Poire, Napolitano ha chiesto un rafforzamento degli sforzi intrapresi con il Messico per bloccare i traffici. Il contrasto alla droga "va gestito in modo differente, essendo un tipo di crimine diverso ed una piaga diversa, aveva sottolineato, ed "e' importante agire non solo a livello bilaterale ma in ambito regionale". ------------------------------------------- COMUNICATI 22-02-2012 11:13 Succo di arancia. Per buona parte e' americano. Attenzione ai fungicidi Primo Mastrantoni  Siamo tutti convinti che quando beviamo un succo di arance queste provengono dal sud Italia. Non e' proprio cosi'. La maggior parte del succo di arancia che si beve in Europa, circa l'80%, proviene dal Brasile e dagli USA. Il succo d'arancia e' solitamente esportato in forma liofilizzata e viene addizionato con l'acqua nel luogo di destinazione. Un altro colpo alla italianita' di un prodotto che si riteneva specificatamente italiano, cosi' come l'olio di oliva e il grano duro con il quale si fa la pasta. Il motivo e' semplice: le varieta' americane sono piu' adatte alla produzione industriale di succhi, quelle italiane per il consumo tal quale. Ci sono anche succhi di frutta italiani ma la dizione "made in Italy" non e' obbligatoria ma si puo' sempre aggiungere. Attenzione ai fungicidi nei succhi di arance. la Food and Drug Administration (Fda) ha contestato la quantità di residuo di carbendazim, il fungicida che il Brasile ha iniziato a utilizzare negli ultimi anni sugli alberi di agrumi Consigliamo di bere una spremuta fatta sul momento o di mangiare arance: contengono piu' flavonoidi (antiossidanti) dei succhi "industriali" senza polpa. C'e', inoltre, il problema del gusto: una spremuta fresca ci sembra piu' gustosa. Ma e' un problema, per l'appunto, di gusti. 23-02-2012 10:59 Succo di pompelmo e farmaci. Accoppiata pericolosa Primo Mastrantoni  Il succo di pompelmo puo' interferire con l'azione di alcuni farmaci. Il succo aumenta l'assorbimento del farmaco con conseguenti possibili danni ad alcuni organi. Lo rivela la Fda (Food and Drug Administrationi) statunitense. Molti farmaci sono metabolizzati nell'intestino con l'aiuto di un enzima. Talune sostanze contenute nel succo di pompelmo possono bloccare l'azione dell'enzima stesso e determinare, quindi, una maggiore assunzione del farmaco. I farmaci che possono essere interessati all'interazione con il succo di pompelmo sono quelli indicati per abbassare il colesterolo e la pressione del sangue, quelli antiansia, antistaminici e antiaritmia. La soluzione? Non bere succo di pompelmo quando si assumono certe categorie di farmaci o chiedere al proprio medico, o farmacista, le informazioni sulle possibili interazioni succo di pompelmo-farmaco. 23-02-2012 12:38 Lo Stato italiano, il maggiore utilizzatore di strumenti derivati al mondo? Interrogazione al Senato Alessandro Pedone Le più autorevoli fonti internazionali d'informazione finanziaria (Financial Times, Reuters, Bloomberg Businessweek) riportano che ad inizio anno il Governo italiano avrebbe negoziato con Morgan Stanley (una delle più importanti banche d'affari americane) la chiusura di un contratto di strumenti finanziari derivati per una cifra enorme, pari a 2.567 milioni di euro. L'International Financing Review, il settimanale della agenzia stampa Reuters, in un articolo dall'eloquente titolo “Show us your swaps, Mario” (“Mario, facci vedere i tuoi Swap”) scrive: “il Tesoro Italiano ha un colossale portafoglio di derivati. Un ammontare di 30 miliardi di euro secondo le principali stime, i banchieri concordano sul fatto che l'Italia sia il più grande utilizzatore sovrano di strumenti finanziari derivati... ma c'è un problema relativo al fatto che l'Italia rifiuta di fare chiarezza su quanti soldi esattamente detiene sotto forma di contratti derivati e se è in pericolo di dover effettuare dei pagamenti nel prossimo futuro in conseguenza di queste negoziazioni”. La trasparenza su un tema tanto delicato come l'utilizzo da parte della Tesoro della Repubblica Italia degli strumenti finanziari che sono stati al centro della crisi finanziaria del 2008 (con gli strascichi attuali) è un aspetto centrale.  Nessun Governo Italiano dovrebbe sottrarsi e tanto meno il Governo attuale che sta facendo della trasparenza una bandiera. A questo scopo abbiamo chiesto ai senatori Donatella Poretti e Marco Perduca di presentare un'interrogazione parlamentare al Ministro dell'Economia e delle Finanza, nonché al Presidente del Consiglio dei Ministri, sen. Prof. Mario Manti, per sapere: - il dettaglio del portafoglio di strumenti finanziari derivati detenuto dal Tesoro della Repubblica Italiana con l'indicazione della tipologia e caratteristiche dei contratti, controparti, nozionali e valore attuale del mark-to-market dei singoli contratti e del complesso del portafoglio ; - quali siano le finalità di queste operazioni finanziarie in derivati; - se risponde a verità che ad inizio anno il presente Governo abbia chiuso delle posizioni in derivate con Morgan Stanley ed in caso di risposta positiva quali siano state le caratteristiche di detta operazione; - se il Ministro ritiene che in futuro il Tesoro della Repubblica Italiana intenda aprire altre posizioni in strumenti finanziari derivati; - quali iniziative il Ministro intenda attuare al fine di rendere completamente trasparenti ai cittadini ed ai mercati finanziari le operazioni in strumenti finanziari derivati effettuate in passato e quelle che eventualmente dovessero effettuarsi in futuro Qui il testo completo dell'interrogazione Alcuni articoli sulla stampa internazionale che hanno affrontato la vicenda: - http://ftalphaville.ft.com/blog/2012/02/01/861291/morgan-stanleys-most-mysterious-footnote-part-1/ - http://www.ifre.com/derivatives-dealers-look-to-reduce-italy%E2%80%99s-swaps-portfolio/20046258.article - http://www.businessweek.com/news/2012-01-19/morgan-stanley-restructures-derivatives-deal-to-cut-giips-risk.html 23-02-2012 15:49 Crif, quanto costa interrogare la banca dati? L'Antitrust apre un procedimento per pubblicita' ingannevole su denuncia dell'Aduc Emmanuela Bertucci L'Antitrust ha avviato –su denuncia di Aduc-un procedimento per pubblicita' ingannevole e scorretta nei confronti di Crif SpA, la nota societa' che gestisce una delle piu' importanti banche dati italiane dei cattivi pagatori. La denuncia di Aduc e' partita a giugno del 2011: dal sito www.crif.it il consumatore puo' interrogare la banca dati, compilando un modulo, per sapere se risulti segnalato fra i cattivi pagatori. Il servizio e' gratuito se risultano iscrizioni mentre e' a pagamento nel caso in cui dall'interrogazione non emerga nessuna informazione creditizia. In buona sostanza, se interroghi la banca dati “a vuoto” paghi 10 euro. L'informazione sulla onerosita' del servizio e sul relativo costo era pero' ben nascosta nei meandri del sito: per trovarla, bisognava spulciare il sito con pazienza certosina. Il consumatore compilava quindi il modulo, convinto che il servizio fosse gratuito, e se non c'erano segnalazioni su di lui si vedeva –poi– presentare il conto da Crif: 10 euro richiesti “a sorpresa”. E chi si permetterebbe di non pagare proprio il conto della banca dati che segnala i cattivi pagatori??? Parliamo al passato perche' oggi, 23 febbraio 2012, la pagine web e' cambiata (non si sa da quando) e riporta correttamente e con idonea evidenza le informazioni sui costi del servizio. Ma quando e' cambiata questa pagina web? E quanti finora hanno interrogato il Crif e pagato per un servizio che ritenevano gratuito? L'istruttoria dell'Antitrust vuol far luce anche su questo. L'Autorita' ha infatti ordinato a Crif Spa di fornire, entro 15 giorni, le seguenti informazioni: - quando hanno attivato il servizio di interrogazione; - fornire le pagine web relative al servizio, incluse tutte le modifiche effettuate al sito dall'avvio del servizio ad oggi; - copia delle comunicazioni che sono state inviate ai consumatori per richiedere il pagamento; - copia delle comunicazioni di sollecito di pagamento; - azioni legali intraprese per recuperare le somme non pagate dai consumatori; - quanti consumatori hanno usato il servizio, a quanti e' stato richiesto il pagamento, quanti hanno pagato e quanti sono stati sollecitati al pagamento. Poiche' Aduc potra' presentare entro 15 giorni una memoria integrativa, invitiamo tutti i consumatori che abbiano usufruito del servizio, vedendosi poi arrivare una richiesta di pagamento a inviarci una segnalazione, possibilmente corredata di documentazione (modulo inviato, mail di richiesta del pagamento ricevute, eventuali pagamenti effettuati e modalita' degli stessi). Aggiungiamo che la modifica che Crif ha fatto sulla pagina web tramite la quale si accede al servizio e' ancora insoddisfacente e inidonea a fornire un'informazione completa, chiara e trasparente al consumatore. I costi di questo servizio sono infatti determinati da un provvedimento dell'Autorita' Garante per la protezione dei dati personali (Deliberazione n. 14 del 23 dicembre 2004 “Contributo spese in caso di esercizio dei diritti dell'interessato”) e per disposizione di legge non possono eccedere i costi effettivamente sopportati per la ricerca effettuata nel caso specifico. Secondo questa deliberazione il contributo deve essere: - di euro 2,50 se i dati sono trattati con strumenti elettronici e la risposta (negativa) e' fornita oralmente; - massimo 10 euro per costi “effettivamente” sopportati per fornire il servizio. Non si dovrebbe trattare quindi di un servizio a pagamento, ma di un rimborso delle spese vive effettivamente sostenute da Crif. Crif ha omesso di specificare che in caso di risposta negativa si puo' rinunciare alla risposta scritta, pagando quindi il 75% in meno ed ha applicato l'importo massimo relativo alle cosiddette “spese vive”. Riteniamo che anche questa questione debba essere oggetto di indagine da parte dell'Antitrust, coinvolgendo nel procedimento anche l'Autorita' Garante per la protezione dei dati personali, per le verifiche di sua competenza. 24-02-2012 12:22 Uova da spruzzare Primo Mastrantoni  Non credevamo ai nostri occhi. Nel consueto giro settimanale di controllo dei supermercati abbiamo trovato le uova in bombolette. 6 uova intere sbattute, contenute nelle classiche confezioni spray, pastorizzate, addizionate di anidride carbonica e del conservante sorbato di potassio. Eravamo rimasti alle uova in polvere (si vede che passa il tempo) ma questa delle uova da spruzzare non ce l'aspettavamo. Che dire? Che la praticita' d'uso e' la caratteristica di questo prodotto: basta spruzzare sulla padella le uova-spray e si ottiene una frittata. Elementi da considerare? Il prezzo, di 3,5 euro a fronte di 1,25 euro delle tradizionali confezioni da 6 uova; il sorbato di potassio che puo' indurre reazioni di ipersensibilita' e la confezione (la bomboletta) che va riciclata (si spera). 25-02-2012 12:32 Riscossioni 'cialtrone' di Equitalia. Come continuare ad alimentare la sfiducia dei contribuenti... e l'evasione fiscale  In questi giorni stanno arrivando a casa delle lettere (posta ordinaria) di Equitalia in cui si invita “quanto prima” a pagare una serie di pendenze che lo specifico contribuente avrebbe nei confronti del Fisco. Sono gli ultimi atti di questa agenzia dello Stato che, dalla fine di quest'anno, non potra' piu' agire per conto delle amministrazioni locali che, invece, dovranno direttamente valersi nei confronti dei presunti debitori (1). Ultimi atti che -purtroppo- a nostro avviso, pur se gli rendono onore per il tentativo di riscuotere presunti crediti dell'Amministrazione, sono lo specchio di una gestione cialtrona di chi non e' in grado di rispettare tempi e modi delle proprie leggi per esigere il dovuto, alimentando il contenzioso, e quindi i costi dello Stato e dei singoli contribuenti. Vediamo perche'. In tutti i casi di cui abbiamo preso visione (contribuenti che hanno chiesto consigli al nostro specifico servizio) si tratta di somme ben oltre i termini della vigente normativa sulla prescrizione. Il ragionamento che sta alla base di questa richiesta di Equitalia e' di questo tipo: quanti sono al corrente dei propri diritti e quanti, a fronte magari di somme non particolarmente elevate, si prenderanno la bega di informarsi e, nel caso, fare opposizione? Sicuramente non i piu' che, a fronte della prospettiva di dover avere a che fare con questa agenzia di riscossione e le relative difficolta' per avere informazioni esaustive o dimostrare la propria estraneita' o solvenza, preferiscono pagare e levarsi il problema. Si tratta sempre di richieste per le quali il contribuente non e' formalmente piu' tenuto a conservare documentazione, poiche' ampiamente trascorsi i tempi di prescrizione. Ecco quindi richieste di pagamento per: - multe al codice della strada comminate a meta' degli anni '90, che la lettera dice essere state notificate nel 2000 (prescrizione: 5 anni); - bolli auto del 1993 la cui insolvenza sarebbe stata notificata nel 2001 (prescrizione: 4 anni); - tasse dei rifiuti del 2000 la cui insolvenza sarebbe stata notificata nel 2001 (prescrizione: 5 anni); etc... Si tratta di richieste di pagamento “quanto prima”, per “collaborare” con il Fisco. Richieste che, nonostante le minacce riportate nella lettera, quasi sicuramente non avranno un seguito. Ma se dovessero averlo (atti esecutivi), il contribuente dovra' ricorrere all'autorita' per farsi cancellare la pretesa. Che una volta cancellata, chi rimborsera' questo contribuente del tempo e del denaro perso per aver evocato un proprio diritto (la prescrizione) in seguito ad una richiesta frutto solo della cialtroneria di non averla fatta nei termini? Nessuno!! Se questo e' il “vento nuovo” del Fisco del Governo...... certo ci vorra' ancora tempo prima che le intenzioni del Governo Monti arrivino ovunque, ma se continuano queste situazioni, noi continueremo a non stupirci che il contribuente medio si senta aggredito e si difenda come puo' -anche evadendo- o magari contando sull’inefficienza della macchina pubblica per poter poi invocare la prescrizione. (1) Qui una specifica scheda pratica con le normative e applicazioni correnti 27-02-2012 12:51 Stipendi e costo del lavoro. Occorre diminuire le tasse Primo Mastrantoni  Suscita polemica la notizia che per gli stipendi dei dipendenti l'Italia sia tra gli ultimi in Europa. Si parla di media lorda ma quello che interessa al lavoratore e' il suo stipendio netto, cioe' quanto mette in tasca e all'impresa quanto le costa complessivamente. L'esempio qui riportato serve a chiarire. Stipendio netto... 2.000 euro Stipendio lordo... 2.963 euro Inps.................929 euro Tfr..................220 euro Irap.................185 euro Quota 13ma...........247 euro Inail.................15 euro Costo aziendale.....4.559 euro Quindi un dipendente che guadagna 2.000 euro netti al mese costa all'azienda ben 4.559 euro, con un aumento percentuale del 228%!!! E' chiaro che le aziende, quando possono, preferiscono altre forme contrattuali, meno vincolanti economicamente. E' da questi dati che occorre iniziare per non avere i lavoratori tutelati e quelli non tutelati, per non parlare di quelli "in nero". La ricetta? Semplice: diminuire le tasse. 28-02-2012 12:28 Allergie da polline. Utile acqua e sale Primo Mastrantoni   E' in arrivo la primavera e una marea di pollini invaderanno l'aria con effetto non proprio gradito agli allergici. Gia' ora (febbraio-marzo) i pollini dei cipressi sono diffusi nell'aria. Congestione e naso gocciolante, prurito e lacrimazione degli occhi, infiammazione delle mucose, tosse continua sono i sintomi piu' comuni che interessano milioni di persone e influiscono in modo sostanziale sulla capacità lavorativa, di apprendimento e di svolgimento delle mansioni quotidiane e quindi sulla qualità della vita delle persone, con ingenti costi sanitari e sociali. Secondo l'Otolaryngology & Head and Neck Surgery della Mayo Clinic (Usa), che ha condotto un esperimento su duecento pazienti, quando si manifestano starnuti da allergia, prima di passare ai farmaci conviene provare un lavaggio del naso un paio di volte al giorno con acqua salata tiepida (un pizzico di cucchiaino di sale in una tazza d'acqua). La soluzione lava via pollini e sostanze irritanti e ovviamente diminuisce, o elimina, gli allergeni presenti nelle mucose nasali. In commercio ci sono soluzioni saline in fiale o spray che, ovviamente hanno il loro costo; per chi vuole risparmiare, o razionalizzare le proprie spese, acqua tiepida e sale vanno comunque bene. ------------------------------------------- ARTICOLI 22-02-2012 14:35 Tornano a crescere il volume dei derivati OTC: il governo italiano grande utilizzatore? Urge un'operazione trasparenza Alessandro Pedone   Secondo i dati ufficiali della Banca dei Regolamenti Internazionali il volume complessivo dei contratti derivati negoziati fuori dai mercati regolamentati (così detti OTC) è aumentato notevolmente nell'ultimo semestre del 2011. A giugno 2010 il nozionale negoziato ammontava a 582 trilioni di dollari. A dicembre 2010 eravamo a 601 trilioni di dollari. A giugno 2011 il nozionale complessivo è schizzato a 707 trilioni di dollari. Il seguente grafico, tratto dalla rassegna trimestrale della BRI mostra l'andamento del volume di nozionali nonché il valore di mercato dei derivati scambiati fuori dai mercati regolamentati. I dati del grafico sono espressi in trilioni di dollari. Per avere un'idea di quanto sia un trilione di dollari ricordiamo che se un miliardo sono mille milioni, un trilione sono un milione di milioni! Ovvero un numero seguito da dodici zeri. 707 trilioni di dollari è un numero astronomico, pari a circa dieci volte il prodotto interno lordo mondiale! L'intero debito pubblico italiano rappresenta meno dello 0,5% di questa cifra astronomica! L'intero debito pubblico della Grecia (che da due anni pare rappresentare il principale ostacolo alla crescita economica europea) rappresenta meno dell'uno per mille! Stiamo parlando, quindi, di cifre semplicemente colossali che rappresentano realmente (queste sì) un grave pericolo per l'economia mondiale. Abbiamo parlato molte volte di questi strumenti finanziari altamente speculativi e rischiosi. Si tratta di uno dei principali tumori della finanza internazionale. Le cifre in gioco sono talmente elevate che possono, in qualsiasi momento, mettere di nuovo a repentaglio il sistema finanziario mondiale con le conseguenze che abbiamo già sperimentato nel 2008 ed in parte stiamo sperimentato ancora oggi. Dal grafico soprastante si evince chiaramente che il volume di questi derivati è oggi molto superiore a quello del 2008, prima cioè che scoppiasse dal crisi dei sub-prime.  E' noto che molte amministrazioni locali (comuni, provincie, regioni) hanno incautamente sottoscritto strumenti finanziari derivati che stanno mettendo in pericolo i bilanci di queste amministrazioni pubbliche. Meno noto è il fatto che anche il Governo Italiano avrebbe sottoscritto derivati per valori sbalorditivi. Sulla stampa finanziaria internazionale sono apparsi nei primi giorni del mese in corso una serie di articoli che facevano riferimento ad una recente chiusura di operazioni derivate stipulate fra il Tesoro italiano e Morgan Stanley. Nell'International Financing Review (Reuters) si legge: “Il Tesoro Italiano ha un colossale portafoglio di derivati. Un ammontare di 30 miliardi di euro secondo le principali stime, i banchieri concordano sul fatto che l'Italia sia il più grande utilizzatore sovrano di strumenti finanziari derivati.... ma c'è un problema relativo al fatto che l'Italia rifiuta di fare chiarezza su quanti soldi esattamente detiene sotto forma di contratti derivati e se è in pericolo di dover effettuare dei pagamenti nel prossimo futuro in conseguenza di queste negoziazioni” Sia il Financial Times, sia Business Week (Bloomberg) hanno pubblicato articoli dello stesso tenore richiedendo all'Italia di fare chiarezza sul portafoglio di strumenti finanziari sottoscritto. L'operazione trasparenza fatta recentemente dal Governo sul tema dei redditi e del patrimonio dei Ministri è sicuramente lodevole e simbolica, tanto di cappello, ma un'operazione trasparenza sul portafoglio di derivati sarebbe molto più sostanziale e concreta. 22-02-2012 18:43 Conti deposito - febbraio 2012 Barbara Auricchio La Banca Centrale Europea, in occasione della riunione dello scorso 9 febbraio, ha deciso di lasciare invariati i tassi d'interesse di riferimento all'1%. Nell'occasione il presidente Mario Draghi ha ricordato che, dopo quella concessa lo scorso dicembre, alla fine del mese di febbraio dovrebbe essere prevista un'altra tranche di aiuti agli istituti di credito, al tasso agevolato dell'1%. Ciò dovrebbe incentivare le banche a concedere prestiti alla clientela ed evitare così che vi sia una crisi di liquidità sul mercato. L'attenzione quindi è come sempre rivolta verso gli istituti bancari: le banche continueranno “a fare cassa” o modificheranno le proprie politiche di raccolta? Se così fosse, dato che grazie agli aiuti concessi dalla BCE le banche potranno reperire grosse somme di capitali a tassi molto bassi, si potrebbe assistere ad una diminuzione dei rendimenti offerti sui conti di deposito. Di fatto già nella scorsa pubblicazione avevamo evidenziato come la tendenza generale delle banche sia stata quella di lasciare invariati le condizioni dei propri conti e così è stato anche questo mese. Solo Fineco aveva modificato, rivedendoli al ribasso, i tassi del suo Cash Park. A Fineco bank oggi si aggiunge Ing Direct che ha diminuito notevolmente i tassi previsti da Conto Arancio: il rendimento del deposito vincolato annuale per importi fino a 50000 euro ad esempio è passato dal 3% al 2,5% lordo. Anche Unicredit ha abbassato in modo significativo la remunerazione di Money plus flexi la quale per le somme vincolate ad un anno è scesa dal 3,85% al 3,25%. E' quindi possibile aspettarsi che nei prossimi mesi altri istituti rivedranno i rendimenti dei propri conti di deposito, a maggior ragione se le condizioni di mercato miglioreranno ulteriormente. È questo quindi il momento, per chi fosse interessato a farlo, di sottoscrivere uno strumento di questo tipo, considerato anche che per adesso i rendimenti sono ancora molto elevati. La convenienza è ancora maggiore se si paragonano i rendimenti dei conti di deposito con quelli ad esempio dei Bot, i quali, dopo il picco raggiunto nel mese di novembre, quando avevano superato il 6%, sono passati nell'ultima asta ad un rendimento del 2,23% dei bot annuali e del 2% per quelli semestrali, ben al di sotto quindi di quelli dei conti deposito che, per somme vincolate a 12 mesi superano anche il 4% netto. E' bene però ricordare che, quando si decide di sottoscrivere un conto, un aspetto da tenere in considerazione è quello dell'imposta di bollo gravante sul conto deposito. Nella maggior parte dei casi le banche, per invogliare i clienti alla sottoscrizione, si fanno carico di questa tassa ma capita anche che non sia così. Il bollo quindi – in misura maggiore o minore a secondo dell'entità del deposito – va a ridurre quello che poi è il reale rendimento del conto. A tal proposito in tabella, per ogni conto, è possibile trovare un'indicazione relativamente all'imposta di bollo. 23-02-2012 10:57 Stupefacenti, uso di gruppo: la Cassazione e l'espressione 'uso esclusivamente personale' Carlo Alberto Zaina * Appare sorprendente la pronunzia della Quarta Sezione della Corte di Cassazione, n. 2006/2011, pronunziata all'udienza del 6 Dicembre 2011 e pubblicata in questi giorni, in materia di uso di gruppo di sostanze stupefacenti. Con tale sentenza, infatti, viene sancito il principio che la modifica normativa, introdotte con la L. 49 del 2006, in tema di detenzione di stupefacenti (art. 73 co. 1 bis) e, di fatto, consistenti nell'inserimento dell'avverbio “esclusivamente”, inteso quale paradigma necessario al fine di escludere la rilevanza penale di tale condotta, riverberebbero effetti – ovviamente negativi - anche per quanto concerne la collocazione, nell'alveo illecito, dell'uso e detenzione di gruppo. Il durissimo contrasto giurisprudenziale, in corso, da tempo, con l'indirizzo opposto propugnato dalla Sesta Sezione (e di cui chi scrive ha dato conto il 21 Ottobre scorso su www.altalex.com con il commento Stupefacenti, uso di gruppo: nuovo duello interpretativo – nota a Cassazione penale , sez. III, sentenza 07.07.2011 n° 26697 -) si arricchisce, quindi, di un nuovo capitolo, nel quale viene, purtroppo, ribadita la decisività di elementi strettamente lessicali, ai fini della configurabilità del reato di detenzione illecita di stupefacenti, in situazioni di uso di gruppo. La Corte, infatti, nel caso di specie, (come d'altronde già la Sez. Terza con la citata sentenza 7 Luglio n° 26697) valorizzando, a fini di interpretazione restrittiva, l'avverbio “esclusivamente”, pone, in realtà, l'accento su di un elemento di forte carattere metagiuridico, il quale – come si ricava attraverso la lettura del testo dell'art. 73 co. 1 bis dpr 309/90 – esplica una funzione puramente rafforzativa e pleonastica di un concetto (“l'uso personale”) che, già di per sé, appare esaustivo nel descrivere le peculiarità essenziali della condotta e, altresì, completo per stabilire il limite fra lecito ed illecito. Non persuade, affatto, la differenziazione parallelistica operata fra “uso personale” ed “uso esclusivamente personale”, proprio per la sterile apoditticità dell'argomentazione addotta dal Collegio; non si comprende, infatti, (né si dice) quale sarebbe il reale discrimine fra le due situazioni e quale valore accrescitivo – si da legittimare “un'interpretazione più restrittiva” -. Puramente assertivo appare, dunque, sostenere che “una cosa è l'uso personale di droga, altra e ben diversa cosa è l'uso esclusivamente personale”. In realtà, proprio in questo passaggio si cela la assoluta impossibilità di dedurre un elemento di chiara differenziazione fra i due regimi e la palese inutilità della specificazione adoperata maldestramente dal legislatore, in materia. Anche a volere circoscrivere la tematica al solo significato semantico da attribuire al termine in questione (che è, poi, null'altro che la questione posta riduttivamente dalla Corte), vi è, infatti, da domandarsi, ai fini che ci interessano (ma anche su di un piano esegetico di maggiore genericità) quale tangibile differenza possa comportare l'avverbio usato. Vale a dire, che si deve chiedere la parola “esclusivamente” – intesa nella sua individualità ed autonomia – sia in grado di conferire un percepibile pregio od una differente accezione giuridica o fattuale alla espressione “uso personale” modificando e condizionando, quindi, nella sostanza il concetto di detenzione di stupefacenti, sì da renderlo di per sé lecito. Pare di potere rispondere tranquillamente in termini di negatività. L'avverbio “esclusivamente” presenta, nel contesto del testo normativo del comma 1 bis dell'art. 73 dpr 309/90, un profilo puramente ed eventualmente rafforzativo di un istituto (“l'uso personale”) già originariamente delineato in una forma precisa ed inequivoca, insuscettibile di equivoci. Esso non incide sulla struttura della condotta, che risulta immodificabile ed impermeabile, giacchè non si comprende come potrebbero armonizzare con l'uso personale condotte incompatibili con tale espressione concettuale. L'uso di gruppo, quindi, alle condizioni individuate dalla giurisprudenza[1] deve mantenere il proprio carattere di assimilazione giuridica alla detenzione non punibile. Per completezza, si osserva che le ragioni addotte dalla Corte, poi, non convincono ulteriormente, quando si evoca a riscontro il dettato dell'art. 75 dpr 309/90, norma che si assume applicabile solo ai soggetti che abbia detenuto propedeuticamente ad un “uso esclusivamente personale”. Detta disposizione legislativa, infatti, non conferisce alcun valore aggiunto al preteso apodittico significato attribuito dal giudice di legittimità all'avverbio in questione, limitandosi a recepirlo acriticamente, per armonizzare sul piano puramente formale le due norme ed evitare fraintendimenti di sorta. Perplessità suscita, pure, il successivo passaggio con il quale il Collegio tenta di conferire spessore al proprio orientamento, cercando aliunde giustificazioni e, a tal fine, evoca – tra l'altro – quale elemento di conferma della scelta normativa repressiva all'interno della quale si inserirebbe 'indirizzo adottato, l'unificazione delle tabelle delle sostanze droganti. Ritiene chi scrive, quindi, di dovere dissentire da questo arresto giurisprudenziale, che appare più ispirato ad opinabili ed astratti profili semantici, più che a concreti parametri interpretativi. [1]    La giurisprudenza più avanzata [ex plurimis (Sez. VI) con la sentenza 26 gennaio - 2 marzo 2011, n. 8366] ha, ad oggi, individuato al fine di meglio descrivere l'istituto in parola una serie di elementi che si identificano:       nell’accordo preventivo fra tutti coloro che sono interessati all’acquisto,       nella certezza (sul piano identificativo) dei membri del gruppo, non potendosi certo surrettiziamente la consistenza numerica dello stesso, creando un effetto di indebita elasticizzazione ampliativa della attività partecipativa,       nella circostanza che il soggetto, che operi quale mandatario degli altri, faccia anch’egli parte del gruppo degli assuntori (l’estraneità di questo soggetto al nucleo degli assuntori qualificherebbe la di lui condotta come vera e propria cessione penalmente rilevante),       nella considerazione che non si deve ravvisare una pluralità di passaggi, in quanto l’acquisizione deve avvenire da parte del gruppo direttamente, tramite il mandatario intraneus. 23-02-2012 11:09 Articolo 18. La 'pubblicità ingannevole' dell'informazione nel dibattito sullo Statuto dei lavoratori Antonello Polito * “Nella società dello spettacolo, la pubblicità rappresenta l’unica forma di verità” (Guy Debord). E' apparso doveroso ricorrere alla famosa frase del filosofo situazionista francese, per compiere una breve riflessione su ciò che sta caratterizzando il dibattito italiano sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, sul quale non appare esagerato dire che si sta attuando un vero e proprio caso di 'pubblicità ingannevole' a danno dei cittadini/consumatori. Chi scrive, giova precisarlo, ha una posizione, come si direbbe, ‘aperta’ sulla questione, sulla quale intende però comprenderne i reali termini di discussione. Un primo elemento di confusione è che, nella maggior parte degli articoli giornalistici ma anche delle interviste a soggetti più ‘qualificati’, si parla dell'art. 18 come dell’articolo sulla ‘giusta causa’ del licenziamento...Verità del tutto parziale, in quanto l'articolo parla di ben 3 modalità di licenziamento, di cui solo una è definita ‘giusta causa’ (quella più grave, che giustifica il licenziamento ‘in tronco’ del lavoratore per gravi azioni commesse dallo stesso), mentre le altre due fanno riferimento a più blandi casi di 'giustificato motivo', di natura soggettiva (per azioni commesse dal lavoratore meno gravi del primo caso) o di natura oggettiva (per motivi economico/organizzativi dell'azienda). Quindi è sempre bene ricordare che, quando si parla indistintamente di ‘art.18’, si parla sempre di tre forme di licenziamento, molto diverse tra loro per gravità e presupposti. Inoltre, l’art. 18 viene richiamato (da illustrissimi protagonisti del dibattito, come il Prof. Pietro Ichino e la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia) anche nei casi di ‘licenziamento discriminatoro’, per il quale, tutti dichiarano, la tutela del 18 ‘sarà mantenuta’... Peccato però che i casi di licenziamento discriminatorio non hanno affatto bisogno della tutela dell’art.18, atteso che tali licenziamenti sono radicalmente nulli per contrarietà a norme di Legge, la cui illegittimità esula pertanto dai motivi e dai limiti dell’applicazione dell’articolo dello Statuto... Un altro clamoroso caso, quindi, di ‘pubblicità ingannevole’ nell’impostazione del dibattito. Altra clamorosa ‘bufala’, è quella per la quale la modifica dell'art. 18 “la pretenderebbe l'Unione Europea”. Anche in questo caso, si gioca artatamente sui diversi significati dell’art.18, e non si specifica che l'U.E. ha effettivamente chiesto quali strumenti l’Italia intendesse adottare per modificare i “licenziamenti per motivi economici” (lettera del novembre 2011 del commissario europeo Ollin Rehn, punti 17-21 del questionario allegato)... Anche in questo caso, dunque, è evidente che la questione sia relativa solo ad uno (licenziamento per giustificato motivo oggettivo) dei tre casi previsti dall'articolo: ma allora perché si parla sempre della modifica, quando non dell’abolizione, dell’art. 18 tutto intero, senza fare alcuna distinzione tra le sue diverse accezioni? Altra forma di ‘pubblicità scorretta’ è poi quella relativa alla vulgata per la quale la tutela reale non esisterebbe in altri paesi dell'Europa... Che esista pacificamente in paesi come la Francia e la Germania, in Slovenia e nella Repubblica Ceca, appare argomento sufficiente per porre nel nulla questa vera e propria falsa notizia, peraltro di per sé non certo dirimente della questione (anche qualora fossimo gli unici ad avere tale tipo di tutela)? Se poi passassimo alle motivazioni, diciamo così, ‘economiche’ poste alla base di un possibile intervento di modifica, secondo le quali la presenza dell’art.18 osterebbe ad una maggiore offerta di lavoro da parte delle aziende, sono state anch’esse recisamente sconfessate dal sondaggio Unioncamere - Excelsior del dicembre 2011 (consultabile sul sito Unioncamere.it), in cui è emerso come a malapena l’1% dei centomila imprenditori intervistati ha addotto ‘altri motivi’ di mancata crescita, tra cui potrebbe figurare anche l’applicazione dell’art.18. Al contrario, è emerso invece che il tasso maggiore di assunzione avviene sempre nelle aziende con più di 15 dipendenti, e quindi lì dove viene applicata la tutela dell’articolo incriminato... Così come, ultimo argomento apparentemente ‘tecnico’ ma del tutto inverificabile, è quello secondo il quale, con la modifica dell’art.18, si avrebbe una tutela più ‘equilibrata’ tra i lavoratori c.d. ‘precari’ (‘poco tutelati’) e quelli con contratti ‘stabili’ (‘troppo tutelati’)… Anche in questo caso, oltre ad un’ennesima valutazione non analitica dei molteplici aspetti dell’articolo, si assiste ad un argomento non solo generico e non verificabile, ma ad un vero e proprio indimostrato ‘assunto’ ideologico, oltre che, lo si permetta, ad un odioso ed irresponsabile fomentare di uno scontro tra categorie di lavoratori di cui, in questi tempi, se ne farebbe volentieri a meno… La ‘pubblicità ingannevole’ viene rigidamente sanzionata come pratica illegittima all’interno di un sistema di mercato, non tanto per motivi relativi alla ‘correttezza’ o meno di un comportamento contrattuale (principio generale valido in ogni rapporto commerciale), ma soprattutto in quanto è in grado di condizionare – su larga scala - la libera determinazione, e quindi la volontà, nelle scelte economiche dei soggetti destinatari di tale pratica. Se, all’interno di un importante dibattito economico, culturale e politico, le informazioni che vengono diffuse alla cittadinanza hanno la caratteristica di essere imprecise, parziali, lì dove non palesemente false, lo stesso dibattito sarà falsato, fondandosi su elementi non corrispondenti al vero, come di conseguenza falsate saranno la libera determinazione ed il libero convincimento dei cittadini. Se si ripulisse, dunque, l’importante dibattito sull’art. 18 dello Statuto dei lavoratori di tutte le ‘imprecisioni’, diciamo così, sopra descritte, si è certi che si compirebbe un importante passo in direzione della necessaria trasparenza per una corretta e consapevole formazione dell’opinione pubblica. Ma forse il punto è proprio questo: siamo sicuri che tutti ne siano interessati? 23-02-2012 13:18 Stupefacenti, la Cassazione sulla condotta del 'procurare ad altri' Carlo Alberto Zaina * La sentenza in commento affronta, per quanto di interesse in questa sede, il tema della corretta identificazione della condotta consistente nel “procurare ad altri” sostanze stupefacenti, prevista all'interno del complesso regolato dall'art. 73 co. 1 dpr 309/90. Si tratta di una tematica non proprio consueta nel panorama delle condotte illecite riguardanti il traffico e la circolazione di sostanze stupefacenti, ma essa si presta, in relazione al caso specifico, ad alcune importanti riflessioni. In primo luogo, va condivisa l'interpretazione adottata dal Collegio di legittimità, che sussume la condotta in questione nel contesto dell'istituto della intermediazione, vale a dire quella condotta che l'agente tiene, sia con l'intenzione, sia ponendo effettivamente in contatto due parti interessate a concludere un negozio di cessione, ancorchè illecita, riguardante gli stupefacenti. In secondo luogo, appare convincente la considerazione espressa, che, comunque, la previsione normativa in questione, costituisca una specificazione della condotta di cessione (o di vendita), in assenza della quale il soggetto intermediario, sarebbe, comunque, concretamente sanzionabile quale concorrente, a seconda dei casi, nel delitto di cessione o di acquisto illecito. Non è casuale che la Cass. Sez. IV, 2-12-2005, n. 4458 (rv. 233240) abbia precisato che con la condotta del "procurare ad altri" descritta nella norma incriminatrice di cui all'art. 73 co. 1 dpr 309/90, si intende punire l'attività illecita di chi agisce al fine di provocare l'acquisto, la vendita o la cessione di droga da parte di terzi; attività che, peraltro, comporterebbe comunque la punibilità del responsabile, a titolo di concorso nell'acquisto, nella vendita o nella cessione, anche senza una espressa e specifica previsione. E' questo, quindi, un orientamento confermato anche recentemente dalla Cass. Sez. I, 8-06-2011, n. 30288 (rv. 250798) , CED Cassazione, 2011, che ha sanzionato una specifica situazione, consistente nell'accordo a fungere da depositario della sostanza da smistare successivamente a terzi, e, parimenti ha sostenuto che esso integra il reato di intermediazione nella cessione o di concorso nell'altrui offerta in vendita di sostanza stupefacenti, nella forma consumata, risultando indifferente se materialmente la sostanza stupefacente sia o meno pervenuta. Per giurisprudenza ormai costante (Cfr. ex plurimis Cass. Sez. I, 25-03-2010, n. 29670 (rv. 248606), che ribadisce l'orientamento assunto tempo or sono da Cass. Sez. VI, 22-05-1997, n. 7333 (rv. 209743), Enea, Cass. Pen., 1999, 719, Riv. Polizia, 1999, 140], si ritiene che la condotta in questione si perfeziona al momento della manifestazione della volontà, da parte del soggetto agente, di procurare ad altri la sostanza, sempre che ne abbia, anche non immediatamente, la disponibilità. Il fenomeno dell'intermediazione, però, presenta anche un altro profilo di interesse, nel senso che non è necessario che l'agente operi, creando un contatto ex novo fra le parti. Costituisce, infatti, condotta riconducibile allo stereotipo in esame anche quella consistente nell'attività di colui che operi come agevolatore tra persone legate da pregressi rapporti di cessione di stupefacenti e che, dunque, si conoscano. Per la configurazione del reato in parola non è perciò affatto necessario che le due parti che l'intermediario dovrebbe porre in contatto siano reciprocamente sconosciute. La sentenza usa, infatti, per nulla casualmente, il termine “nuncius” al fine di identificare soggetti che non hanno operato come mediatori di un affare illecito tra due persone, tra loro sconosciute, ma che invece sono stati contingentemente trait d'union fra usuale fornitore ed abituale acquirente. In questo caso, poi, l'intermediario può assolvere a due funzioni, penalmente rilevanti. La prima, di ordine formale, (ri)stabilendo il contatto fra le parti (o contattando il venditore, manifestando la volontà dell'acquirente ed operando nell'interesse di quest'ultimo, oppure, all'opposto, operando a favore del venditore) al fine di provocare l'acquisto, la vendita o la cessione di droga. La seconda, più squisitamente materiale, che consiste anche nella agevolazione, sul piano materiale della consegna (o della traditio) dello stupefacente. 23-02-2012 19:22 Come soddisfare la sessualità dei disabili psichici redazione Lavati e nutriti -per lungo tempo era tutto quanto i disabili psichici potessero aspettarsi dalla vita; non l'appagamento sessuale, assolutamente non previsto. Oggi glielo si concede, e aiuta. Elisabeth Kurz (nome di fantasia) non si dimenticherà mai di quella scena alla stazione. Lei e suo figlio Peter, allora diciassettenne, passano davanti a una coppia che si bacia. "Mi prende per la giacca e grida: 'Fallo andar via, fallo andar via!' Gli chiedo che cosa, e Peter: 'Pantaloni stretti!' Allora intuisco che deve aver avuto un'erezione". Peter è autistico. La sua memoria è fotografica, ha scarsa empatia verso le persone, le conversazioni complesse non le segue e si esprime in una lingua approssimativa. Fisioterapisti, ergoterapisti, logopedisti, psicologi si sono occupati del suo benessere fisico e psichico fin dalla prima infanzia. Ma quando è entrato nella pubertà, la signora Kurz -di professione pedagogista sociale-, si è resa conto "che ci sono dei bisogni che Peter non può soddisfare". Quando le amiche della sorella di Peter venivano in casa, lui le scansava oppure si sedeva sulle loro ginocchia. In camera sua provava a masturbarsi, ma senza riuscirci. "Mi piangeva il cuore a vederlo in quel modo. E pensavo: 'L'ho nutrito, gli taglio i capelli -perché non posso provvedere anche a questo?' Ma non funzionava: sono anch'io solo una persona e con una certa soglia di pudore". Gli uomini diventano più pacifici, più calmi e più sicuri di sé Non è l'unica. "I famigliari spesso si sentono impotenti o non accettano che il papà demente o il figlio psichicamente labile possano provare desiderio", dice Natascha Mesic, direttrice della Fondazione Rudolf-Schloer, istituto evangelico per la cura degli anziani che ospita anche disabili. Ma non si può ignorare che le persone con una disabilità mentale abbiano pulsioni. E se non possono soddisfarle, soffrono in silenzio, talvolta si fanno male oppure molestano chi s'occupa di loro. Quando la signora Mesic lesse su una rivista specializzata della possibilità di una "assistenza sessuale", ha pensato che potesse essere la soluzione. La cosa è andata in porto, e ora un paziente affetto da demenza viene portato ogni due mesi da un'assistente sessuale, con il consenso del tutore legale e a sue spese. "E' come una gita", spiega la signora Mesic. O molto di più. "Porta al rilassamento, gli uomini sono più pacifici e più calmi, spesso più sicuri di sé -penso che sia perché possono appagare le loro necessità con un'altra persona", dice Catharina Koenig di Bochum, una delle poche assistenti sessuali, in Germania, a guadagnarsi la vita con questo lavoro. Assistenza sessuale di regola significa carezze, vicinanza, contatto fisico, massaggi, rapporto sessuale e orale senza baci. Il tutto unito ad attenzione emotiva. Diverso dalla prostituzione classica, dicono queste professioniste. La signora Koenig lo formula in questo modo: "Avere in testa un film di porcherie -non ha nulla a che vedere con il mio lavoro". Eticamente molto discusso Dopo la maturità, Catharina Koenig (53 anni) è stata impiegata per 25 anni in un ufficio fiscale; sei anni fa si è licenziata per le vessazioni subite, e si è messa in proprio come assistente sessuale. Assomiglia così poco a una prostituta che in un centro per disabili ultimamente l'hanno scambiata per la podologa. Non tutte le strutture aprono le porte alle assistenti sessuali. Il tema è eticamente controverso ed è rimasto l'ultimo tabù del lavoro con i disabili. Alcune istituzioni -anche religiose- mettono a disposizione un locale; altre escludono categoricamente una tale evenienza. Elisabeth Kurz racconta che uno degli operatori di Peter (oggi 33 anni) reagì "scandalizzato" quando gli disse che cercava un'assistente sessuale per suo figlio. Ma essendo lei anche il suo tutore riuscì a imporsi, e a ingaggiare Nina de Vries di Potsdam, di cui aveva sentito parlare da una conoscente. Nel 2001 l'olandese Nina de Vries (51 anni) è stata la pioniera dell'assistenza sessuale in Germania; ora tiene conferenze e ha istruito alcune operatrici. "Ero così contenta di sapere che ci sono persone come lei. Ho detto a Peter: 'Nina è come un'altra dei tuoi terapeuti. Si tratta della tua anima e di far sì che tu possa sentirti bene nel tuo corpo". Un fossato profondo tra conservatori e liberali Gli oppositori fanno notare che con i disabili psichici non si è mai sicuri se partecipino spontaneamente. Alcuni studiosi temono che l'assistente sessuale possa abusare dello stato di dipendenza del cliente, e la Chiesa cattolica è strenuamente contraria. Andreas Lob-Huedepohl, esperto scientifico della "Pastorale per persone con disabilità" della Conferenza episcopale tedesca dice: "Dal punto di vista della morale sessuale cattolica non è legittimo che un operatore sanitario procuri un'assistente sessuale a un ospite di un centro cattolico per disabili. In quel caso la sessualità non sarebbe espressione del rapporto di coppia, e l'abuso sarebbe sempre possibile. Inoltre, non esiste un diritto umano a qualsiasi forma di sessualità per persone con handicap". La situazione è un po' diversa se sono i parenti del paziente ad acconsentire: se la loro morale giustifica questa cosa, la Chiesa cattolica deve accettarla come espressione del diritto all'autodeterminazione. Nella prassi la direttiva è già  stata superata. "Siamo consapevoli del divieto, ma la sessualità e il contatto umano sono cose normali, e il modello ispiratore del nostro centro impone di non trascurare la dignità dell'uomo", dice la direttrice del personale di un casa di cura cattolica per anziani. Ci sarebbero dei farmaci per inibire gli impulsi, ma agiscono solo temporaneamente, dunque non è il caso di servirsene. "E poi non posso pretendere che le persone a me affidate vivano secondo le mie regole. Alcune non sono nemmeno cattoliche". C'è una spaccatura tra i due campi, il fossato divide conservatori e liberali, cattolici e protestanti. La Chiesa evangelica è più aperta verso l'assistenza sessuale, se pure a certe condizioni, giacché "l'amore e la sessualità li ha voluti Dio". Ma restano le titubanze, persino tra i più favorevoli come Elisabeth Kurz. Assistenza sessuale in chiave psicoterapeutica A fine gennaio Elisabeth è andata a trovare il figlio nella struttura che lo ospita. Nina de Vries era stata da lui pochi giorni prima, e Peter ha raccontato a sua madre quanto fosse speciale, malgrado che i loro incontri si ripetano già da cinque anni. "Il suo sguardo, il suo atteggiamento esprimevano una maggiore sicurezza di sé, il tono della voce era felice, diceva che era stato così bello". Ma la madre ha percepito anche "che il suo desiderio d'intimità era rafforzato. Che fare con un desiderio simile?". Un giorno la sorella di Peter ha posto il problema: "E' giusto quel che facciamo? Non sarà come dargli un quadretto di cioccolata e poi togliergli la tavoletta?". A volte, dice la signora Kurz, Peter è veramente triste di non poter avere Nina tutta per sé; allora non vuole più vederla, disdice l'appuntamento successivo fino a che le manca così tanto da diventare irrequieto, inizia a strappare le cose e con tono lacrimevole mugola: "Ho bisogno di una donna, Nina deve venire, ho bisogno della mia Nina". La signora Kurz conosce dei parenti di handicappati che inorridiscono a sentire queste cose e dicono di non voler svegliare il can che dorme. Nutriti e puliti, deve bastare. "Ma noi non svegliamo nessun can che dorme", sostiene lei. "In Peter il desiderio sessuale c'è, non lo si può ignorare". D'altra parte non è realistico sperare che nell'istituto trovi una compagna; di amiche ne ha avute diverse, ma erano amicizie puramente platoniche. E dunque lei continuerà a sborsare dai 90 ai 130 euro all'ora, quattro volte all'anno, o più spesso se la situazione lo richiede. Sarebbe bello se queste prestazioni fossero prese in carico dal servizio sociosanitario, commenta. Qua e là succede. A Berlino, per esempio, il servizio sociale psichiatrico ha autorizzato tredici incontri di Nina de Vries con un uomo cieco e psichicamente disabile che si era ferito nel tentativo di masturbarsi. Questi incontri vengono fatturati come prestazioni psicoterapeutiche. "Si potrebbe fare a meno di molti psicofarmaci,  le persone sarebbero più affabili e si risparmierebbe un sacco di soldi". E Peter? Piacerebbe anche a lui. "E' molto bello quando viene la Nina", dice al telefono. "Accendiamo le candele, beviamo il tè, e poi", fa una pausa e ride, "è bello". (articolo di Katrin Hummel per Frankfurter Allgemeine Zeitung del 15-02-2012. Traduzione di Rosa a Marca) 24-02-2012 11:30 Le obbligazioni EFSF sono tassate al 20 o al 12,5 per cento? Alessandro Pedone Domanda: La mia banca mi ha tassato i titoli EFSF al 20%. Essendo titoli Sovranazionali non dovrebbero essere tassati al 12,50%? Esiste un link o qualche documentazione per sciogliere questo dubbio? Saluti Risposta: Diciamo subito che “a logica” se le obbligazioni della BEI sono tassate al 12,5% non si vede perché la stessa cosa non debba valere per le obbligazioni dell'EFSF dal momento che entrambi sono enti internazionali costituiti in base ad accordi esecutivi in Italia. Ricapitoliamo le fonti normative che ci interessano per risolvere il quesito. Il comma 6, dell’articolo 2, del Decreto Legge 138/2011 prevede che “le ritenute, le imposte sostitutive sugli interessi, premi e ogni altro provento di cui all’articolo 44 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e sui redditi diversi di cui all’articolo 67, comma 1, lettere da c-bis a c-quinquies del medesimo decreto, ovunque ricorrano, sono stabilite nella misura del 20 per cento”. Il comma successivo elenca alcuni casi di esclusione fra i quali: "obbligazioni e altri titoli di cui all'articolo 31 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601 ed equiparati”. Il richiamato art. 31 del DPR 601/73 dice: “Interessi delle obbligazioni pubbliche (1) Sono esenti dall'imposta sul reddito delle persone fisiche, dall'imposta sul redditi delle persone giuridiche e dall'imposta locale sui redditi gli interessi, i premi e gli altri frutti dei titoli del debito pubblico, dei buoni postali di risparmio, delle cartelle di credito comunale e provinciale emesse dalla Cassa depositi e prestiti e delle altre obbligazioni e titoli similari emessi da amministrazione statali, anche con ordinamento autonomo, da regioni, province e comuni di servizi pubblici in regime di monopolio. (1) Per l'applicazione dell'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, vedi l'art. 2, comma1-bis, D.Lgs. 1° aprile 1996, n. 239, come modificato dall'art. 6, comma 1, D.Lgs. 23 dicembre 1999, n. 505.” Vediamo quindi anche l'art. 2, comma 1-bis del D.Lgs 239/96: “Sono soggetti ad imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 12,50 per cento, per la parte maturata nel periodo di possesso, gli interessi ed altri proventi delle obbligazioni e titoli similari dovuti da soggetti non residenti. L'imposta è applicata nella misura del 12,50 per cento anche sugli interessi ed altri proventi delle obbligazioni e degli altri titoli di cui all'articolo 31 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601, nonché di quelli con regime fiscale equiparato, emessi all'estero a decorrere dal 10 settembre 1992, indipendentemente dalla scadenza.” E' evidente quindi che l'equiparazione vale per gli Enti Sovranazionali, ovvero quelli nati da accordi fra stati che sono stati riconosciuti dal diritto italiano con apposita legge. La Nota Ministeriale n 14/9429925 del 1 giugno 1994 riporta un elenco dei Enti Sovranazionali e precisamente: 1) Associazione per lo sviluppo (IDA) 2) Agenzia internazionale dell'energia atomica (ATEA) 3) Agenzia spaziale europea (ASE) 4) Banca Africana di sviluppo 5) Banca Asiatica di sviluppo 6) Banca Europea per gli investimenti (BEI) 7) Banca Europea per ricostruzione e lo sviluppo (BERS) 8) Banca interamericana di sviluppo (BID) 9) Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS) 10) Banca dei regolamenti internazionali 11) Banca di sviluppo dei Caraibi 12) Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA) 13) Comunità europea per l'energia atomica (EURATOM) 14) Consiglio d'Europa 15) Fondo africano di sviluppo 16) International Finance Corporation 17) Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato 18) Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico 19) Nazioni Unite 20) Istituzioni specializzate - Nazioni Unite 21) Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) 22) Organizzazione europea di telecomunicazioni per mezzo di satelliti (EUTELSAT) 23) Organizzazione internazionale di telecomunicazioni a mezzo di satelliti (INTELSAT) 24) Organizzazione internazionale satelliti marittimi (INMAR2AT) 25) Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) 26) Forza multinazionale e osservatori (MFO) 27) Fondo internazionale di alti studi agronomici del Mediterraneo 28) N.I.C.S.O. 29) Istituto internazionale per la gestione della tecnologia 30) Centro internazionale di calcolo 31) Istituto universitario europeo 32) Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali 33) Organizzazione europea per le ricerche astronomiche nell'emisfero australe 34) Organizzazione europea di ricerche spaziali (ESRO) 35) Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologia 36) Agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti 37) Inter-American investment corporation E' del tutto evidente che questo elenco non è aggiornato (ci sono molti enti non più esistenti e mancano altri di recente istituzione come, appunto, l'EFSF) e ciò è logico perché l'elenco si ferma a quasi venti anni fa. L'EFSF è un ente internazionale costituito in base ad accori fra stati recepiti nel nostro ordinamento. Per questo, a nostro avviso, deve essere considerato un titolo con regime equiparato a quello dei titoli di stato. Il comportamento della sua banca può derivata da una interpretazione restrittiva di una circolare ABI (che ovviamente non è la legge) la quale dice: “Sono Titoli con regime equiparato: - Buoni Postali Fruttiferi - Obbligazioni emesse dalle amministrazioni statali anche con ordinamento autonomo - Titoli emessi da enti pubblici istituiti per l'esercizio di servizi pubblici in regime di monopolio - Obbligazioni emesse da enti internazionali costituiti in base ad accordi esecutivi in Italia quali:” Ed elenca gli enti che abbiamo sopra riportato facendo quindi intendere che sono quelli e SOLO quelli. Così non è. L'elenco della Nota Ministeriale non può essere tassativo ed esclusivo di tutti gli altri enti costituiti successivamente. Riteniamo quindi che Cogliamo l'occasione per ricordare che la tassazione al 12,5% vale anche per tutti i titoli di stato emessi dai 61 stati compresi nella così detta “White List”. 24-02-2012 12:10 Immigrati. Revoca del permesso di soggiorno. Conseguenze. Che fare Anna Jennifer Christiansen Per lo straniero titolare di permesso di soggiorno CE di lungo periodo, il rendersi colpevole di un reato per il quale e’ previsto l’arresto obbligatorio o facoltativo in flagranza (artt. 380 e 381 c.p.p.), significa mettere a grave rischio le proprie possibilita’ di permanenza in Italia. La condanna (anche non definitiva) per uno di tali reati comporta infatti la perdita immediata del permesso di soggiorno CE di lungo periodo, che potra’ essere sostituito da un diverso permesso di soggiorno soltanto qualora l’amministrazione non valuti, nella sua discrezionalita’, di espellere dal territorio dello Stato lo straniero censurato . Invero, l’espulsione amministrativa consegue alla revoca del permesso CE di lungo periodo ogni qualvolta  l’amministrazione italiana si convinca della pericolosita’ dello straniero per l'ordine pubblico, in considerazione delle sue vicende giudiziarie. E cio’ purtroppo avviene spesso, anche se la legge prevede espressamente che l’opportunita’ dell’allontanamento debba essere attentamente contemperata con le conseguenze negative dello stesso, per lo straniero direttamente interessato e per i suoi familiari che lo abbiano eventualmente raggiunto in Italia. Qualora, infatti, la sentenza di condanna intervenga nei confronti di uno straniero che col proprio reddito mantiene uno o piu’ familiari a carico, per i quali aveva chiesto ed ottenuto il ricongiungimento, le conseguenze negative si estenderanno di riflesso anche a questi ultimi, i quali: - potranno restare in Italia soltanto ove venga concessa al familiare, con cui si erano ricongiunti, la conversione del permesso CE di lungo periodo in un diverso tipo di permesso che consenta il ricongiungimento familiare; - in caso di sua espulsione, saranno invece costretti anch’essi a lasciare il Paese, ove non dispongano in proprio dei requisiti necessari per ottenere un autonomo titolo di soggiorno. Il trattamento sanzionatorio riservato agli stranieri si discosta illegittimamente, a nostro avviso, da quello subito dai cittadini italiani che si rendono colpevoli degli stessi identici reati per i quali e' previsto l'arresto, alcuni dei quali potrebbero essere considerati assolutamente bagatellari se commessi da un italiano. Nessun italiano rischia, ad esempio, di essere espulso dal Paese per un taccheggio al supermercato (furto aggravato), per una spinta ad un poliziotto (violenza a pubblico ufficiale) o, ancora, per aver prodotto documenti falsi per ottenere un finanziamento pubblico (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche). Egli scontera' la pena inflittagli, dopodiche' potra' riprendere la sua vita di prima. Se invece condotte come quelle appena descritte sono poste in essere da uno straniero, sia lui che la sua famiglia rischiano di perdere la possibilita' di continuare la vita costruita in Italia. Si consideri che neppure l’eventuale sospensione condizionale della pena (la quale, in presenza di determinate circostanze, consente di non scontare in le pene di reclusione comminate per un periodo inferiore ai 2 anni) impedisce il verificarsi delle ulteriori conseguenze negative previste per i soli stranieri in termini di possibilita’ di restare sul territorio. L'elevato numero di ricorsi, decisi dai Tar in favore di cittadini stranieri che avevano perso il loro titolo di soggiorno per questo motivo, ci dimostrano, purtroppo, che spesso l’amministrazione conclude in questi casi per la pericolosita’ del soggetto (e quindi per l'espulsione dello stesso) in via quasi automatica, senza valutare gli altri elementi che invece la legge impone di tenere in considerazione, ossia: - l'eta' dell'interessato; - la durata del soggiorno sul territorio nazionale; - le conseguenze dell'espulsione per l'interessato e i suoi familiari; - l'esistenza di legami familiari e sociali nel territorio nazionale e l'assenza di tali vincoli con il Paese di origine. Lo straniero che voglia evitare tali conseguenze sara’ quindi costretto a procurarsi un legale e ricorrere al Tar contro il decreto del Questore di revoca del permesso di soggiorno, ed eventualmente al Giudice di Pace contro il provvedimento di espulsione, il tutto per difendersi da atti che costituiscono il chiaro indice di una ingiusta discriminazione. 25-02-2012 19:15 I cospiratori del tabacco redazione Se siete convinti che si fuma perche' e' piacevole, cambiate pagina. Non avete nulla da guadagnare in cio' che leggerete in seguito. Ma puo' darsi che siate curiosi di sapere perche' le persone fumano e perche e' cosi difficile per loro smettere. Di sapere perche' alcuni fra questi dovranno morire. E vogliate comprendere perche' tutto questo sembra molto normale. Per saperlo occorre entrare nella sala macchine della piu' grande impresa di ingegneria del consenso che sia mai stata concepita. E' un'impresa complicata. E' un insieme di uomini e istituzioni divenuti ingranaggi di un sottile meccanismo, in grado di infiltrarsi nella cultura e nelle scienze, di stravolgere la medicina e di corrompere a tutti i livelli. E per condurvi in questo dedalo. Robert Prroctor vi portera'' per mano. Robert Proctor, 57 anni, non e' ne' un cospiratore ne' un igienista estremo. Storico delle scienze, professore alla prestigiosa Universita' di Stanford, in California, e' l'autore di “Golden Holocaust”, un libro che e' uscito in questi giorni in Usa che fa un'accurata inchiesta sull'industria americana del tabacco. Al punto tale che quest'ultima ha fatto ricorso a tutte le vie legali per cercare di metter mano sui manoscritti prima della loro pubblicazione. Senza successo. Cosa c'e' di tanto eclatante in queste 750 pagine che hanno preoccupato giganti come RJ Reynolds o Philip Morris? Ci sono le loro parole. Loro piccoli e grandi segreti, racchiusi nelle memorie e nei messaggi interni, nei rapporti confidenziali, nei rendiconto delle ricerche dei loro chimici, dei loro medici. Il fatto e' poco conosciuto: questa preziosa ed esplosiva documentazione -i “tobacco documents”- e' pubblica dalla fine degli anni '90. Nel 1998, il Master Settlement Agreement, che raccoglie le procedure portate avanti da 46 Stati americani contro il fumo non include una componente finanziaria (il versamento di 250 miliardi di Usd -180 miliardi di euro- rateizzati in due decenni) ma ordina di rendere pubblici tutti i segreti dell'industria. INFILTRAZIONE Milioni di documenti, relativi a piu' di cinquanta anni, sono stati trasferiti dai quartieri generali delle aziende del tabacco all'Universita' della California di San Francisco, incaricata di costruire la “Legacy Tobacco Documents Library, e di mettere tutto sul Web. Tredici milioni di documenti, cioe' piu' di 79 milioni di pagine, sono gia' classificati e quasi ogni giorno se ne aggiungono dei nuovi. E' grazie a questi archivi che “Golden Holocaust” cerca di raccontare una storia globale della sigaretta. Robert Proctor ha spulciato i “tobacco documents” per piu' di dieci anni. Roba da divenirne paranoici. Tra mille altre cose, ha scoperto che il professore che lo ha reclutato a Stanford, da diversi anni, aveva un rapporto segreto con i giganti del tabacco. Il nostro ha anche compreso perche' una delle sue domande di finanziamento era stata rifiutata dalla National Science Foundation (principale agenzia federale di finanziamento della ricerca americana): chi esaminava le domande aveva ricevuto soldi dalle aziende del tabacco... Tutto il tempo trascorso sui “tobacco documents” e' servito a giungere alle medesime conclusioni. Gli esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' (OMS) hanno steso un rapporto esplosivo di 260 pagine, pubblicato a luglio del 2000, che mostra come le aziende del tabacco si erano infiltrate nelle loro organizzazioni grazie ad associazioni di paravento o scienziati segretamente pagati da esse. Il tutto per mettere i bastoni fra le ruote a possibili politiche di controllo sul tabacco. A margine delle iniziative prese nel 1999 dall'amministrazione Clinton, in parte basate sui “documents”, i procuratori federali sono arrivati alla conclusione che le aziende americane del tabacco hanno “organizzato e messo in atto per mezzo secolo -e continuato a organizzare e mettere in atto- un vasto complotto per ingannare il pubblico”. 5,5 MILIONI DI MORTI OGNI ANNO I primi numeri sul fumo sono colossali. Ogni anno il fumo uccide piu' del paludismo, piu' dell'Aids, piu' della guerra, piu' del terrorismo. E oltre la somma di questi e quattro. Piu' di cinque milioni e mezzo di vite che vengono meno prematuramente ogni anno. Cento milioni di morti nel XX secolo; e senza dubbio un miliardo nel secolo in corso. Riflettere sul tabacco provoca vertigini e nausea. Ogni anno, si produce una quantita' di sigarette che potrebbero riempire 24 piramidi di Cheope. La loro combustione depositera' qualcosa come 60.000 tonnellate di catrame dentro i polmoni umani. Ci si puo' porre la domanda perche' l'uomo abbia inventato i piu' inutili pericoli contro se stesso, ma cio' non porta a niente. “Il fumo -riassume Robert Proctor- e' l'invenzione piu' mortale della storia dell'umanita'”. Ci sono anche altre cifre e altri calcoli. “Ad ogni milione di sigarette fumate nel corso di un anno, corrisponde un morto prematuro nei venticinque anni a seguire. E' una legge valida grossomodo ovunque”, dice Robert Proctor. Questa macabra regola ha applicazioni inaspettate. Come quella di sapere quanti morti sono stati causati dalle menzogne degli alti quadri dei “Big Tobacco”. MANTENERE VIVA LA CONTROVERSIA Il 14 dicembre 1953, i grandi “patron” del tabacco si ritrovano con discrezione all'Hotel Plaza di New York. Qualche mese prima, alcuni esperimenti fatti su topi hanno mostrato come il prodotto che loro vendono e' cancerogeno -cio' che i medici tedeschi sapevano gia' dagli anni '20- e alcuni giornali cominciano ad evocare questa possibilita'. Al termine della riunione con il “patron” di Hill & Knowlton, consigliere in materia di relazioni pubbliche, i giganti del tabacco si lanciano in una battaglia di propaganda e strumentalizzazione del dubbio scientifico che spostera' in la' nel tempo la consapevolezza dei danni del fumo. Occorre “mantenere viva la controversia”. Un dirigente della Brown & Williamson lo scrive in una celebre memoria, rinvenuta nei “tobacco documents”: “Il dubbio e' cio' che noi produciamo”. Con successo. Ma solo nel 1964 le autorita' sanitarie americane cominciano a far sapere chiaramente che c'e' un legame tra tabacco e cancro al polmone. Dieci anni dopo. “Se spostiamo le curve del consumo di tabacco, cioe' se si colloca nel 1954 cio' che era stato evidenziato a partire dal 1964, si evidenzia che 8.000 miliardi di sigarette in eccesso sono state consumate negli Usa. Queste non sarebbero state fumate se il pubblico lo avesse saputo dieci anni prima, dice Robert Proctor. Questo significa otto milioni di morti nel decennio successivo”. Le menzogne di una mezza dozzina di industriali hanno provocato la morte di diversi milioni di persone? Un fiction che mettesse in scena una cospirazione di siffatta ampiezza, sarebbe additata come irrealista o anacronistica assurdita'. Il tutto non comincia nel dicembre del 1953. Altre vicende sono precedenti. Il Piano Marshall, per esempio. Il grande piano di aiuto alla ricostruzione dell'Europa devastata dalla seconda guerra mondiale e' ugualmente “stato utilizzato perche' le sigarette americane rendessero le popolazioni europee piu' vicine al tabacco biondo “flue-cured”, facilmente inalabile”. E' tutto qui. La “flue-curing” e' una tecnica per rendere secche le foglie di tabacco, che si espande notevolmente in Usa alla fine del XIX secolo, e che consente di rendere il fumo meno irritante, per cui piu' profondamente inalabile. Nella prima meta' del XX secolo si fuma ancora, in una buon parte dell'Europa continentale, il tabacco scuro, molto acre, molto meno pericoloso e additivo. Ma perche' la dipendenza che si sviluppa sia piu' forte, occorre che il fumo possa penetrare profondamente nei polmoni con la nicotina che vi arrivi piu' rapidamente. E i danni al tessuto polmonare sono piu' determinati. “Nel corso della riunione di Parigi (il 12 luglio 1947) che ha attivato il piano Marshall, non c'era nessuna richiesta specifica degli europei sul tabacco, dice Robert Proctor. La questione fu proposta e messa in opera grazie ad un senatore della Virginia. Nel complesso, per due dollari di cibo, un dollaro di tabacco e' stato instradato in Europa”. RENDERE I FUMATORI IL PIU' POSSIBILE VICINI Il successo del fumo riposa sempre, oggi, nel talento dei chimici delle “Big Tobacco” per rendere il fumo piu' dolce, piu' volatile, piu' penetrante. I fumatori, che conoscono questa sensazione di piccante freschezza nei polmoni, ritengono che fumare sia naturale e normale. “Inghiottire” il fumo, si dice. Ma e' invece il risultato di una chimica tagliente e complicata. Diverse centinaia di componenti -acceleratori di combustione, ammoniaca, additivi diversi, zuccheri, etc.- sono aggiunti al tabacco. Essi rendono il fumo meno irritante, piu' inalabile. “Si puo' dire che il fumo e' in assoluto un prodotto difettoso, nel senso che e' piu' nocivo di cio' che potrebbe normalmente essere... esso e' modificato per rendere i fumatori il piu' possibile vicini a cio' che lo rende pericoloso”, dice Robert Proctor.. Ma cio' che si trova nelle sigarette non e' stato aggiunto dai chimici dell'industria, ma dai capricci della natura. Cosi' e' per il polonium 210. Per motivi ancora non chiariti, la foglia di tabacco ha una detestabile proprieta': essa fissa e concentra questo elemento radioattivo, presente in modo naturale nell'ambiente, a dei livelli minimi. I “tobacco documents” mostrano che negli anni '50 l'industria ha scoperto questa verita' scomoda. Industria che non divulghera' nulla in merito. Le prime pubblicazioni indipendenti in materia vedranno la luce solo a meta' degli anni '60... “Golden Holocaust” racconta come i dirigenti dell'industria hanno reagito a questo “piccolo problema” di qualita' del prodotto finito. Sono i dettagli prodigati dai “tobacco documents” che ci introducono in un universo sconcertante. Nei primi tempi i produttori di sigarette non valutavano l'importanza di questo elemento radioattivo ed hanno cercato di mantenere il segreto. Poiche' il renderlo noto avrebbe potuto “svegliare un gigante che dorme” (“walking a sleeping giant”, nel testo originario), scrive un dirigente della Philip Morris al suo “patron” nel 1978, aggiungendo: “L'argomento farebbe molto rumore e credo sia meglio non fornire i dettagli”. Diverse soluzioni vengono scoperte. Cambiare fertilizzanti? Trattare le foglie di tabacco con l'aiuto di un bagno acido? Selezionare le foglie che contengono meno polonium? Nessuna di queste soluzioni, sembra, e' stata ritenuta valida. Perche' risolvere questo problema non dava “vantaggi commerciali”, secondo l'espressione di un alto dirigente della RJ Reynolds, rintracciata nei “documents”. Il passaggio delle foglie di tabacco da un bagno acido, per esempio, avrebbe comportato una “gestione specifica” dei rifiuti radioattivi. E questo costa denaro. UNA FORMA DI SCHIAVITU' Il timore degli industriali era che questo trattamento avrebbe potuto compromettere le proprieta' chimiche della nicotina, rendendo meno efficace quella dipendenza necessaria ar far diventare piu' prezioso il loro capitale. Non solo, ma e' meglio non rendere di dominio pubblico questo problema, anche se si trattasse di un annuncio relativo alla sua soluzione. Negli anni '80 Philip Morris chiude un proprio laboratorio specifico. Soprattutto per non svegliare il “gigante che dorme”. Trenta anni dopo dorme ancora un sonno profondo. Quanti fumatori sanno sanno di avere nel pacchetto di 20 sigarette del polonium 210? Quanti di loro sanno che un pacchetto e mezzo al giorno equivale -secondo una valutazione pubblicata nel 1982 nel “New England Journal of Medicine”, ad una esposizione annuale ad una dose di raggi equivalenti a 300 radiografie del torace? Quanti sanno che il polonium 210 e' responsabile di una parte non marginale dei cancri contratti dai fumatori? Per quanto si sa, c'e' qualcosa di tristemente impressionante nel vedere alcuni attivisti antinucleari che fumano una sigaretta quando sono in attesa, per intercettarli, dei convogli di ossido di uranio dell'industria nucleare: essi stessi si introducono nell'organismo un radioelemento che si espandera' nel proprio interno... Il successo di una iniziativa di propaganda si valuta con questo tipo di paradosso. Ce ne sono anche altri. Per esempio, il piacere procurato dal fumo. “E' una pura invenzione dell'industria, dice Proctor. C'e' una differenza fondamentale con altre droghe tipo l'alcool e la cannabis. Il fumo non e' una droga ricreativa. Esso non procura nessuna ebbrezza”. Il fumo non fa che alleviare chi e' avvezzo al tabacco, esso e' funzionale. “E' scritto in tutte le carte di “documents”: fumare non e' come “bere alcool”, ma e' come “essere alcolico”, dice Proctor. Tra coloro che amano la birra o il vino, solo il 3% e' dipendente dall'alcool. Mentre tra l'80 e il 90% dei fumatori e' dipendente. E' una forma di schiavitu'”. PROPAGANDA L'American Civil Liberties Union (ACLU) ha fatto una campagna agli inizi degli anni '90 per la liberta' di fumare sul luogo di lavoro. Ma e' anche vero che la prestigiosa ACLU ha avuto qualche centinaia di migliaia di dollari dall'industria del tabacco... “Come si puo' parlare di liberta' quando il 90% dei fumatori interpellati dice che hanno intenzione di smettere e far prevenzione?” Il gergo di Orwel non e' distante. “La guerra e' la pace”, “l'amore e' l'odio”, diceva il Partito onnipotente del film “1984”. Nel mondo del tabacco “la schiavitu' e' la liberta'”. Quel messaggio e' stato veramente efficace. Gli adolescenti valutano spesso l'uso delle sigarette come manifestazione di uno spirito ribelle. Convincersi di sottomettere le proprie funzioni biologiche a dei grandi gruppi industriali e' come ribellarsi: ecco un vero risultato di marketing, cosi' come e' scritto in tutte le carte dei “tobacco documents”. Bisogna vendere ai giovani l'idea che fumare significhi una “ribellione accettabile”. Creare dei riflessi mentali nella popolazione -che non resiste all'analisi critica ne' al semplice buon senso- e' la parte piu' affascinante di questa storia. E' il risultato di grossi investimenti. Dopo alcuni decenni, la comparsa delle marche di sigarette nel cinema hollywoodiano e' calcolata a colpi di milioni di dollari. Altri milioni sono investiti nell'industria per la ricerca biomedica accademica: non per trovare rimedi alle malattie del tabacco, ma, spesso, per documentare le predisposizioni genetiche a delle malattie, attribuibili o meno al fumo. “Somme colossali sono state immesse per il tabacco nella genetica funzionale, a detrimento dei lavori sui fattori di rischio ambientali, tra cui il tabacco -dice Proctor. Una situazione che contribuisce a sviluppare l'idea che le malattie sono programmate e noi non possiamo fare nulla contro di esse”. Infiltrazione della cultura, infiltrazione della scienza. E' rimasto Robert Proctor a decodificarla con la sua scienza: “Io ho anche cercato i topi nella mia casa pulita”, dice. Una cinquantina di storici -la maggior parte finanziati o segretamente pagati dall'industria del tabacco- si e' pronunciata a favore degli industriali. Nei “tobacco documents” gli industriali parlano di sviluppare un team di scienziati. Solo due storici americani -tra cui l'autore di “Golden Holocaust”- hanno portato argomenti a favore dei malati. La storia e' un gioco importante, anche cruciale. “Affrontare la storia in un certo modo -conclude il professore di Stanford- come, per esempio, in questo studio che presenta 'le origini della controversia del tabacco nell'Inghilterra del XVII secolo', permettere di normalizzare un fenomeno che, affrontato in modo diverso, sarebbe semplicemente intollerabile”. Bisogna iscrivere il fumo come una variabile banale della lunga storia per nascondere il carattere inedito della dipendenza di massa che si e' sviluppata dopo la meta' del secolo scorso. Usare storia e scienze sociali per fabbricare il consenso. Philp Morris ha formalizzato questo progetto nel 1987 sotto il nome di “”Project Cosmic”, un piano destinato a “creare una rete estesa di scienziati e storici in tutto il mondo”, cosi' come ci dicono sempre i “tobacco documents”. “Si trattava di reclutare degli scienziati i cui lavori o le loro idee avrebbero potuto contribuire a forgiare una 'narrazione storica' favorevole agli industriali”, dice Proctor. Una tecnica, come tante altre. Negli anni '90, lo storico lavorava su un soggetto originale e poco decifrato: le politiche di pubblica sanita' nella Germania nazista e la guerra che Hitler aveva dichiarato al fumo. Uno dei suoi articoli fu pubblicato nel 1997 dal 'Bulletin of the History of Medicine'. Ma qualche anno dopo la rivista rifiuto' un altro dei suoi articoli -questa volta sull'industria americana del tabacco. Quando uno studio individua un rapporto tra controllo del tabacco e totalitarismo, esso e' accettato; ma quando chiama in causa gli industriali, esso e' respinto. "Per comprendere -dice Proctor- e' sufficiente guarda la composizione del comitato editoriale della rivista e i legami finanziari di alcuni dei suoi appartenenti con l'industria del tabacco”. I cani da guardia del “Project Cosmic” sorvegliano la porta della rivista scientifica. (articolo di Paul Yeung, per l'agenzia stampa Reuters del 25/02/2012) 26-02-2012 13:55 Riproduzione femminile. Grazie alle staminali rimesso in discussione un dogma redazione Alcuni ricercatori americani hanno individuato l'esistenza di cellule staminali ovarie in grado di produrre ovuli (o ovociti) nella donna adulta, aprendo cosi' delle nuove prospettive nella medicina riproduttiva. Dopo piu' di mezzo secolo, si riprende in considerazione che le donne nascono con una riserva fissa di ovuli che non e' in grado di rinnovarsi come fanno gli spermatozoi nell'uomo. Questa riserva diminuisce con l'eta' e finisce completamente con la menopausa. Questo dogma era stato rimesso in discussione una prima volta nel 2004 quando alcuni ricercatori americani del Massachusetts General Hospital avevano rilevato che i topi femmina conservavano la capacita' di produrre ovociti nel corso della loro vita adulta. “Se questi risultati trovassero una conferma presso gli umani, tutte le teorie sull'invecchiamento del sistema di riproduzione della donna dovrebbero essere riviste”, sostenne all'epoca il principale autore di quello studio, Jonathan Tilly. Ma i suoi lavori avevano suscitato lo scetticismo di altri scienziati, che avevano fatto notare che si trattava di una ricerca condotta su topi e che il metodo utilizzato presentava delle falle. In un nuovo studio, pubblicato oggi sulla rivista scientifica britannica “Nature Medicine”, l'équipe di Jonathan Tilly ha confermato la propria controversa teoria ed e' andata anche oltre. “Il primo obiettivo di questo studio era di dimostrare che le cellule staminali produttrici di ovociti esistono nelle ovaie delle donne durante la vita riproduttiva, e questo e' quello che noi abbiamo dimostrato con chiarezza”, ha dichiarato Jonathan Tilly. Una speranza per combattere l'infertilita' A partire da un nuovo protocollo molto preciso, la sua équipe ha isolato alcune cellule staminali germinali delle ovaie umane e dimostrato che le stesse erano in grado di produrre ovociti. Isolate queste cellule staminali, i ricercatori le hanno “marcate” con una proteina fluorescente verde, una procedura in uso per seguire il posizionamento durante un esperimento. Queste sono state poi iniettate in un tessuto ovario umano sottoposto a biopsia, che in seguito e' stato innestato sotto la pelle di un topo. L'innesto ha prodotto in due settimane un germogliamento di ovociti, alcuni dei quali marcati dalla fluorescenza verde, dimostrando che provenivano dalle cellule staminali iniettate nel tessuto ovario. Altre non portavano i segni di questa marcatura, assenza che suggeriva fossero gia' presenti nel tessuto ovario prima dell'iniezione delle cellule staminali. Saranno necessari dei lavori complementari per dimostrare l'instradamento di questi ovociti e comprendere i meccanismi che consentono il loro sviluppo. Ma per i ricercatori questi risultati rappresentano una speranza per le donne che vedono limitarsi la propria capacita' riproduttiva, essenzialmente a seguito di una malattia (trattamenti contro il cancro). Questa scoperta “apre la via allo sviluppo di tecnologie totalmente nuove per combattere l'infertilita' delle donne e potrebbe anche ritardare il sopraggiungere dell'insufficienza avaria”, ha detto Jonathan Tilly. Alcuni studi precedenti avevano mostrato che il 10% delle donne sono probabilmente a rischio di un precoce invecchiamento ovario. Un elemento di preoccupazione in una societa' in cui l'eta' della prima gravidanza non cessa di arretrare. (AFP) 27-02-2012 11:00 Cannabis Terapeutica. (Suicides Total st) = ß0 + ß1MMLst + Xstß2 + vs + wt + ?st Francesco Crestani * ln (Suicides Total st) = ß0 + ß1MMLst + Xstß2 + vs + wt + ?st Una classica raccomandazione per chi scrive articoli o testi in genere è quella di non inserire formule matematiche se si vuole essere letti. Ho invece voluto iniziare questo articolo proprio con una formula, dall’apparenza astrusa. Comincia a diventare più interessante quando si nota che ha a che fare con i Suicidi e li mette in relazione con MML, sigla che sta per Leggi sulla Marijuana Medica. La formula è contenuta in uno studio curato da ricercatori americani (Università del Montana, del Colorado e di San Diego) e pubblicato dalla IZA (Institute for the Study of Labor) di Bonn, Germania, e riguarda appunto la relazione fra la promulgazione di leggi sull’uso terapeutico della Cannabis (negli Stati americani) e il tasso di suicidi. Gli Autori hanno trovato che il tasso di suicidi scendeva lentamente prima della legalizzazione sia negli Stati dove poi la canapa è stata legalizzata che negli altri. Tuttavia in seguito si ha una divergenza: negli Stati legalizzatori la frequenza di suicidi continua a scendere, mentre negli altri Stati inizia a salire. Gli studiosi citano gli studi epidemiologici e medici che dimostrerebbero la relazione fra l’uso di Cannabis e la depressione e le idee suicidarie, anche se notano che tale associazione potrebbe essere dovuta a fattori confondenti o riflettere semplicemente un’autocura (e quindi si confonderebbe la causa con l’effetto). Notano inoltre che da alcuni studi la Cannabis potrebbe essere un sostituto dell’alcool, la cui relazione con i suicidi è invece ben assodata. Il trend di riduzione nei suicidi interessa maggiormente i maschi; gli Autori riportano: “I nostri risultati suggeriscono che l’introduzione di una legge sulla marijuana medica è associata a una riduzione di quasi il 5% del tasso totale di suicidi, una riduzione dell’11% di suicidi nei maschi fra i venti e ventinove anni, e una riduzione del 9% del tasso di suicidi nei maschi fra i trenta e trentanove anni”. I ricercatori ipotizzano che una limitata legalizzazione della Cannabis possa “portare a un miglioramento del benessere psicologico dei giovani adulti maschi, miglioramento che si riflette in meno suicidi”. Inoltre ipotizzano che “La forte associazione tra il consumo di alcool e i suicidi trovata da precedenti ricerche aumenta la possibilità che le leggi sulla Cannabis medica riducano il rischio di suicidi riducendo il consumo di alcool”. Concludono scrivendo: “ I politici nel pesare i pro e i contro della legalizzazione dovrebbero considerare la possibilità che leggi sulla Cannabis medica possano portare a minor suicidi fra i giovani adulti maschi”. Questo studio potrebbe essere criticato per due punti. Il primo sarebbe quello di aver messo insieme capre e cavoli, e cioè di aver messo in relazione fenomeno tra loro non correlati (una statistica satirica a suo tempo ha trovato una stretta relazione fra il riscaldamento globale e la riduzione del numero dei pirati!). La rigorosa metodologia applicata dagli Autori (vedi ad esempio l’equazione in alto!) su differenti stati mette al sicuro da questa ipotesi. Il secondo punto è che un fenomeno sociale come il suicidio può variare nelle diverse realtà, per cui quello che accade negli Stati Uniti non è detto che accada in altre nazioni. E’ però vero che si tratta sempre di un Paese occidentale, nel quale le indicazioni mediche all’uso della Cannabis sono simili a quelle europee, essendo la medicina, in quanto scienza, universale; inoltre negli USA i pregiudizi e le difficoltà legali sono simili a quelle che si trovano da noi. Annullate le due possibili critiche, i due punti positivi della ricerca sono ben chiari: da un lato la possibilità di ottenere legalmente la Cannabis per uso terapeutico riduce il tasso di suicidi, dall’altro ovviamente riduce la sofferenza, non solo psicologica, ma anche fisica, di tanti malati. http://ftp.iza.org/dp6280.pdf * presidente Associazione Cannabis Terapeutica ------------------------------------------- AVVERTENZE è un quotidiano dell'Aduc registrato al n. 5761/10 del Tribunale di Firenze. Direttore Domenico Murrone. 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