====== AVVERTENZE ========================= Newsletter settimanale di Avvertenze http://avvertenze.aduc.it Notizie, riflessioni e guide pratiche per il consumatore: per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. Se ci ritieni utili, sostienici con una donazione http://www.aduc.it/info/sostienici.php ------------------------------------------- Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF: http://avvertenze.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Avvertenze-2012-44.txt http://avvertenze.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Avvertenze-2012-44.pdf ------------------------------------------- Servizio di consulenza: http://sosonline.aduc.it/info/consulenza.php Archivio dal 24-10-2012 al 30-10-2012 2012-44 In questo numero: - Editoriale. 30-10-2012 13:02 Zibaldone italiano. Dal voto siciliano ai reati d'opinione http://avvertenze.aduc.it/editoriale/zibaldone+italiano+dal+voto+siciliano+ai+reati_20809.php - Notizie. http://avvertenze.aduc.it/notizia/ - Osservatorio Legale. 24-10-2012 09:09 Stereotipi di genere e discriminazione in Tv. L'Italia è fuori legge http://avvertenze.aduc.it/osservatorio/stereotipi+genere+discriminazione+tv+italia+fuori_20796.php - Giannino 29-10-2012 15:13 Candidati natanti http://www.aduc.it/giannino/candidati+natanti_20807.php - Comunicati 24-10-2012 12:44 Tasse. Incontro Monti Berlusconi http://avvertenze.aduc.it/comunicato/tasse+incontro+monti+berlusconi_20797.php 25-10-2012 12:25 Vaccinazione. Quando al danno si aggiunge la beffa http://avvertenze.aduc.it/comunicato/vaccinazione+quando+al+danno+si+aggiunge+beffa_20800.php 26-10-2012 10:21 Terremoto in Calabria e il Ponte sullo Stretto http://avvertenze.aduc.it/comunicato/terremoto+calabria+ponte+sullo+stretto_20801.php 29-10-2012 12:02 Roma capitale. A villa Ada si intitolano viali e si lascia il degrado http://avvertenze.aduc.it/comunicato/roma+capitale+villa+ada+si+intitolano+viali+si_20804.php 29-10-2012 12:31 Aduc-Osservatorio Firenze. Fondo stradale piazza San Marco: il lupo perde il pelo ma non il vizio http://avvertenze.aduc.it/comunicato/aduc+osservatorio+firenze+fondo+stradale+piazza+san_20805.php 29-10-2012 13:21 Eco-Pellet e mancata consegna di quanto gia' pagato. Denuncia Aduc all’Antitrust. I consigli per i consumatori http://avvertenze.aduc.it/comunicato/eco+pellet+mancata+consegna+quanto+gia+pagato_20806.php 30-10-2012 09:15 Arriva Halloween. Attenzione alla liquirizia http://avvertenze.aduc.it/comunicato/arriva+halloween+attenzione+alla+liquirizia_20808.php - Articoli 24-10-2012 09:09 Stereotipi di genere e discriminazione in Tv. L'Italia è fuori legge http://avvertenze.aduc.it/articolo/stereotipi+genere+discriminazione+tv+italia+fuori_20796.php 25-10-2012 10:49 Guerra alle droghe. Per un nuovo approccio. Libro a Citta' del Messico http://avvertenze.aduc.it/articolo/guerra+alle+droghe+nuovo+approccio+libro+citta_20798.php 28-10-2012 18:59 L'Uruguay si apre alla marijuana http://avvertenze.aduc.it/articolo/uruguay+si+apre+alla+marijuana_20803.php - Notizie 24-10-2012 10:09 ITALIA/Cannabis terapeutica e leggi regionali. Appello ai candidati della Sicilia http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+leggi+regionali+appello+ai_126368.php 24-10-2012 10:13 ITALIA/Aborto e difficolta' in Lazio. Denuncia Radicali e Aied http://avvertenze.aduc.it/notizia/aborto+difficolta+lazio+denuncia+radicali+aied_126369.php 24-10-2012 10:45 ITALIA/Fiducia dei consumatori in lieve aumento. Istat http://avvertenze.aduc.it/notizia/fiducia+dei+consumatori+lieve+aumento+istat_126370.php 24-10-2012 13:05 ITALIA/Costituzionalmente illegittimo l'obbligo di mediazione http://avvertenze.aduc.it/notizia/costituzionalmente+illegittimo+obbligo+mediazione_126371.php 24-10-2012 18:13 ITALIA/Ingoia bustina droga. Cassazione assolve per autodifesa http://avvertenze.aduc.it/notizia/ingoia+bustina+droga+cassazione+assolve+autodifesa_126372.php 24-10-2012 18:16 ITALIA/Cannabis medica contro spasticita' SLA http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+medica+contro+spasticita+sla_126373.php 24-10-2012 18:18 BRASILE/Legami tra mafia italiana e narcos brasiliani. Roberto Saviano http://avvertenze.aduc.it/notizia/legami+mafia+italiana+narcos+brasiliani+roberto_126374.php 24-10-2012 19:21 USA/Nuovo DNA materno: creati 2 pre-embrioni e cellule staminali http://avvertenze.aduc.it/notizia/nuovo+dna+materno+creati+pre+embrioni+cellule_126375.php 25-10-2012 11:14 ITALIA/Dipendenza gioco d'azzardo. Circa 1 milione di persone. Federserd http://avvertenze.aduc.it/notizia/dipendenza+gioco+azzardo+circa+milione+persone_126376.php 25-10-2012 11:20 ITALIA/Vendite al dettaglio in calo ad agosto. Istat http://avvertenze.aduc.it/notizia/vendite+al+dettaglio+calo+agosto+istat_126377.php 25-10-2012 13:00 ITALIA/Le famiglie non ce la fanno ma si adattano. Censis-Confcommercio http://avvertenze.aduc.it/notizia/famiglie+non+ce+fanno+ma+si+adattano+censis_126378.php 25-10-2012 18:36 ITALIA/Fine del monopolio Alitalia-Cai sulla rotta Roma Fiumicino - Milano Linate http://avvertenze.aduc.it/notizia/fine+monopolio+alitalia+cai+sulla+rotta+roma_126379.php 25-10-2012 20:27 ITALIA/Cannabis terapeutica. Il si' di Rifondazione Comunista nella Regione Sicilia http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+si+rifondazione+comunista_126380.php 26-10-2012 08:47 ITALIA/I dati della Giustizia del Cnr http://avvertenze.aduc.it/notizia/dati+della+giustizia+cnr_126381.php 26-10-2012 10:14 ITALIA/Vendevano eroina in siringhe gia' pronte per l'uso. Arrestati http://avvertenze.aduc.it/notizia/vendevano+eroina+siringhe+gia+pronte+uso+arrestati_126382.php 26-10-2012 13:17 ITALIA/Tossicodipendenti. Ministro Riccardi: portarli fuori dal carcere http://avvertenze.aduc.it/notizia/tossicodipendenti+ministro+riccardi+portarli+fuori_126383.php 26-10-2012 19:58 ITALIA/Tossicodipendenti in carcere. Antigone: farli uscire cambiando la legge-droga http://avvertenze.aduc.it/notizia/tossicodipendenti+carcere+antigone+farli+uscire_126384.php 26-10-2012 20:01 GERMANIA/Spinello in tv per vice-capogruppo Fdp al Bundestag http://avvertenze.aduc.it/notizia/spinello+tv+vice+capogruppo+fdp+al+bundestag_126385.php 26-10-2012 20:07 ITALIA/Lotta al narcotraffico. Governo approva accordo con Afghanistan http://avvertenze.aduc.it/notizia/lotta+al+narcotraffico+governo+approva+accordo_126386.php 28-10-2012 12:41 GRECIA/Censura. Arrestato giornalista che pubblica lista evasori fiscali http://avvertenze.aduc.it/notizia/censura+arrestato+giornalista+che+pubblica+lista_126387.php 29-10-2012 09:31 NUOVA ZELANDA/Madre somministra cannabis a bimbo tre mesi http://avvertenze.aduc.it/notizia/madre+somministra+cannabis+bimbo+tre+mesi_126388.php 29-10-2012 13:10 ITALIA/Le citta' piu' verdi. Prima Venezia, ultima Messina. Legambiente http://avvertenze.aduc.it/notizia/citta+piu+verdi+prima+venezia+ultima+messina_126389.php 29-10-2012 13:15 MESSICO/Narcoguerra. 1300 persone decapitate in 5 anni http://avvertenze.aduc.it/notizia/narcoguerra+1300+persone+decapitate+anni_126390.php 29-10-2012 13:32 ITALIA/Consumatori droghe 20/54enni. Allarme ictus http://avvertenze.aduc.it/notizia/consumatori+droghe+20+54enni+allarme+ictus_126391.php 30-10-2012 10:21 OLANDA/Coffee-shop: nuove norme in arrivo http://avvertenze.aduc.it/notizia/coffee+shop+nuove+norme+arrivo_126392.php 30-10-2012 10:29 USA/Staminali. Cartilagine in provetta http://avvertenze.aduc.it/notizia/staminali+cartilagine+provetta_126393.php 30-10-2012 10:32 ITALIA/Tumori. Farmaco silenzia staminali del cancro al colon http://avvertenze.aduc.it/notizia/tumori+farmaco+silenzia+staminali+cancro+al+colon_126394.php 30-10-2012 10:57 ITALIA/Immigrati. Rapporto Caritas-Migrantes http://avvertenze.aduc.it/notizia/immigrati+rapporto+caritas+migrantes_126395.php 30-10-2012 12:12 ITALIA/Crescono gli italiani la cui vita peggiora. Acri/Ipsos http://avvertenze.aduc.it/notizia/crescono+italiani+cui+vita+peggiora+acri+ipsos_126396.php 30-10-2012 13:43 ITALIA/Droga. Prefettura in campo per abbattere la domanda http://avvertenze.aduc.it/notizia/droga+prefettura+campo+abbattere+domanda_126397.php ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono due, e sul sito c'è la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://avvertenze.aduc.it/info/vaticano.php PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://tlc.aduc.it/rai/ ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura sei canali tematici e sei sottocanali con informazioni e consigli quotidiani, tutti editi dall'Aduc: - Avvertenze http://avvertenze.aduc.it Per conoscere i propri diritti e combattere le arroganze di ogni tipo Sottocanali: - Rimborso Windows: http://avvertenze.aduc.it/rimborsowindows/ - Censura: http://avvertenze.aduc.it/censura/ - Immobili: http://avvertenze.aduc.it/immobili/ - Investire Informati http://investire.aduc.it Informazione e consulenza finanziaria - Salute http://salute.aduc.it Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo può disporre della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza, tossicodipendenza, contraccezione, sessualità, etc. Sottocanali: - Eutanasia: http://salute.aduc.it/eutanasia/ - Cellule staminali: http://salute.aduc.it/staminali/ - Droghe http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Telecomunicazioni http://tlc.aduc.it I diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia Sottocanali: - Stop al canone Rai: http://tlc.aduc.it/info/specialecanonerai.php - Immigrazione http://immigrazione.aduc.it Diritti degli stranieri in Italia ------------------------------------------- EDITORIALE 30-10-2012 13:02 Zibaldone italiano. Dal voto siciliano ai reati d'opinione In diversi si stanno chiedendo che fine abbia fatto la mafia in Sicilia, vista la scarsa partecipazione degli elettori alle consultazioni di domenica 28 ottobre e, soprattutto, vista la disarticolazione del voto rispetto a chi, piu' o meno storicamente, ha rappresentato gli interessi di questa delinquenza organizzata all'interno delle istituzioni. O forse, come hanno sempre detto i mafiosi, la mafia non esiste? O -sempre forse e dopo gli accadimenti delle istituzioni regionali, e non solo, lombarde- si e' trasferita del tutto al nord? O -forse e non ce ne siamo accorti- lo Stato ha vinto? O -forse- vista la confusione generale, ha deciso per il momento di starsene alla finestra per meglio organizzarsi in futuro? Ovviamente non abbiamo risposte in merito. Le nostre sono solo osservazioni coi piedi e il cervello in terra, ma col cuore in tensione. Osservazioni per comunicare a chi ci legge che i sogni fanno parte solo del nostro patrimonio individuale e non di quello collettivo, anche perche' il nostro collettivo -come nazione Italia- non e' mai esistito... figuriamoci, quindi se possa esistere un sogno collettivo. Certamente ci sono i cosiddetti populisti che possono dare sensazioni di riuscire ad attecchire, ma perche' il populismo esista, occorre ci sia il popolo... e questo, finito il ventennio fascista del secolo scorso, per fortuna di tutti non e' piu' esistito; e poi figuriamoci nel nostro secolo, con Internet e la comunicazione globale a 360 gradi. Vedremo cosa accadra', stando anche noi in mezzo all'agora', con le nostre competenze e specificita'. Questo per rimarcare che, nonostante l'incipit di queste righe, l'Aduc non ha deciso di entrare nell'analisi e nella battaglia elettorale, ma stiamo solo cercando di spiegare a noi stessi -e a chi ci legge- il contesto socio-economico in cui ci muoviamo; contesto da cui non possiamo esimerci per cercare di ottenere risultati positivi per le nostre battaglie per i diritti degli utenti e consumatori. E leggere con attenzione, ponendoci gli interrogativi di cui sopra, fa parte del nostro patrimonio genetico. E mentre facciamo queste riflessioni sui risultati delle elezioni siciliane, non possiamo esimerci da un'altra osservazione: come il Parlamento e la cosiddetta opinione pubblica sta affrontando la questione dei reati d'opinione, a partire dalla condanna del giornalista Sallusti. Un tema per noi importante, visto che spesso siamo nelle aule di tribunale perche' chiamati da varie aziende che, svelato il loro malaffare grazie ai forum e alle lettere e agli articoli pubblicati sul nostro web, cercano di “tapparci la bocca” con improbabili chiamate in causa per presunte diffamazioni. Una materia quindi, che se malamente disciplinata (come lo e' oggi per il fatto stesso che sussistono i reati d'opinione ereditati dal vecchio codice fascista), potrebbe minare la base della nostra esistenza, cioe' la liberta' d'espressione e di opinione. Ebbene, dopo rinvii, rimandi, polemiche e altro, il nostro Parlamento probabilmente non arrivera' a votare niente per non mandare in galera il giornalista Sallusti. E per noi, allo stato dei fatti, e' meglio cosi'. E se le leggi che vengono riviste con l'urgenza di evitare qualcosa, e' difficile che siano buone leggi, nel contempo, altrettanto brutte leggi possono essere promulgate da un Parlamento composto da nominati da alcuni padroni di partiti: questi ultimi non rispondono ai loro elettori, ma ai loro padroni. E se il prossimo Parlamento -come crediamo che accadra'- verra' eletto sempre col medesimo sistema elettorale dei nominati, sara' bene che non si occupi di questa materia, perche', come l'attuale, puo' solo peggiorare la situazione. Tanto il giornalista Sallusti in galera non ci andra', cosi' come altri suoi colleghi, ma verranno sempre malmenati dalle leggi quelli come noi che non hanno un padrone che li difende (ma che, proprio nel nostro caso, non ci faremo scuoiare facilmente). E a fronte del peggioramento di questa situazione, preferiamo mantenere l'attuale legislazione, lavorando perche' un Parlamento che domani sia degno di essere rappresentativo degli elettori possa affrontare la situazione. (Vincenzo Donvito) ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE di: Claudia Moretti 24-10-2012 09:09 Stereotipi di genere e discriminazione in Tv. L'Italia è fuori legge  E' ormai fatto notorio: la televisione italiana rappresenta la società in un modo irreale, macchiettistico quasi, rappresentando uomini e donne di un'Italia che non esiste, o non esiste più. Uomini attempati vestiti in giacca e cravatta al fianco di giovani seminude, belle e mute. Non solo in programmi quali Veline, Ciao Darwin e Striscia la Notizia al centro di critiche da anni, ma anche in icone della modernità e dell'intellettualismo come Che tempo che fa (si pensi alla bella svedese Felipa Lageback che accanto, a Fazio, non ha altro ruolo se non quello di sorridere) o nella sagra nazional-popolare del festival di Sanremo. La donna rimane ai margini, subordinata, muta o tutt'al più sorridente, oggetto di sketch televisivi dove l'uomo è dipinto come un vecchio bavoso che seduce la giovane. Spesso inquadrata dal basso, deumanizzata. Non si racconta, invece, la complessità della nostra società, le nuove generazioni che nulla hanno a che vedere con quel modello televisivo proposto. Nulla di nuovo. Quel che è meno notorio è che tutto ciò è bandito da decenni dal nostro ordinamento internazionale e, dunque, anche in quello nazionale. La lotta agli stereotipi, infatti, rientra a pieno negli obiettivi d'azione di pari opportunità ed è il corollario dei principi di pari dignità e di non discriminazione. Ormai da oltre quarant'anni, le Nazioni Unite hanno preso atto dell'esigenza di intervenire sulla rappresentazione di genere, approvando la Convenzione sui diritti delle donne CEDAW, ossia la Dichiarazione sulla eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, adottata dall'Assemblea Generali nel 1979 e ratificata dall'Italia nel 1985). Ecco quanto riporta l'articolo 5: “Gli Stati prendono ogni misura adeguata: a) al fine di modificare gli schemi ed i modelli di comportamento socioculturale degli uomini e delle donne e di giungere ad una eliminazione dei pregiudizi e delle pratiche consuetudinarie o di altro genere, che siano basate sulla convinzione dell'inferiorità o della superiorità dell'uno o dell'altro sesso o sull'idea di ruoli stereotipati degli uomini e delle donne b) al fine di far sì che l'educazione familiare contribuisca alla comprensione che la maternità è una funzione sociale e che uomini e donne hanno responsabilità comuni nella cura di allevare i figli e di assicurare il loro sviluppo, restando inteso che l'interesse dei figli è in ogni caso la considerazione principale” Già negli anni '90 l'obiettivo posto dalla CEDAW viene ribadito e rafforzato nella Piattaforma di Pechino (1995, protocollo emanato in seno alla IV Conferenza Mondiale delle Donne organizzata dalle Nazioni Unite) dove si individuano varie aree critiche di azione e promozione dei diritti delle donne, tra cui anche una, rubricata Donne e Media. La comunità internazionale prede atto della diffusa permanenza di pregiudizi e di discriminazioni nella rappresentazione di genere nei mass media e stila l'elenco delle attività che sono richieste ai governi per superare gli stereotipi di genere. Eccone alcuni passaggi salienti: 1. promuovere la ricerca e la formazione delle donne nel campo delle comunicazioni affinché possano, con il loro contributo ed intervento professionale rimediare alle scelte editoriali che danneggiano l'immagine femminile; 2. promuovere la formazione di comitati di controllo, formati da donne, dove si osservano i media e si raccolgono proteste e reclami; 3. promuovere il pluralismo culturale e la creatività al fine di dar conto delle numerose realtà che caratterizzano la donna, allontanandosi dai modelli steriotipati; 4. promuovere, a tutti i livelli istituzionali e non, l'innalzamento del livello di consapevolezza delle tematiche di genere e delle tematiche degli stereotipi sessisti. Nel nostro Paese la Convenzione CEDAW è lettera morta. Ecco cosa emerge dalle raccomandazioni del Comitato Cedaw all'Italia del 26 luglio 2011: “…[...]il Comitato esprime il proprio disappunto circa il fatto che lo Stato-membro non abbia sviluppato un programma completo e coordinato per combattere l’accettazione generalizzata di ruoli stereotipati tra uomo e donna, come raccomandato nelle precedenti Osservazioni Conclusive del Comitato. Il Comitato rimane profondamente preoccupato per la rappresentazione della donna quale oggetto sessuale e per gli stereotipi circa i ruoli e le responsabilità dell’uomo e della donna nella famiglia e nella società. Tali stereotipi, contenuti anche nelle dichiarazioni pubbliche rese dai politici, minano la condizione sociale della donna, come emerge dalla posizione svantaggiata delle donne in una serie di settori, incluso il mercato del lavoro e l’accesso alla vita politica e alle cariche decisionali, condizionano le scelte delle donne nei loro studi ed in ambito professionale e comportano che le politiche e le strategie adottate generino risultati ed impatti diseguali tra uomini e donne.” ------------------------------------------- NOTIZIE 24-10-2012 10:09 ITALIA/Cannabis terapeutica e leggi regionali. Appello ai candidati della Sicilia Un appello firmato da esponenti radicali e dell'Ascia (Associazione per la sensibilizzazione sulla canapa autoprodotta), con l'adesione di 'Pazienti impazienti Cannabis' e Associazione Luca Coscioni, per chiedere ai dieci candidati alla presidenza della Regione siciliana di adoperarsi per approvare una legge regionale sull'uso terapeutico della cannabis. 'Da anni - si legge nell'appello - la scienza medica ha dimostrato le proprieta' benefiche della cannabis nella cura e nel trattamento di numerose patologie, anche gravissime, e nel 2007 il ministero della Salute ha inserito i principi attivi della cannabis nella tabella delle sostanze dotate di riconosciuta efficacia terapeutica. In Italia il diritto di curarsi con questi medicinali sulla carta e' riconosciuto, ma di fatto e' ostacolato da procedure complicatissime e costose'. Una mozione e' stata presentata alla Camera dalla deputata radicale Rita Bernardini, 'che da piu' di quattro mesi - scrivono i firmatari dell'appello - sta conducendo un'azione di disobbedienza civile finora vergognosamente ignorata dai media italiani. Le Regioni, nel quadro delle leggi nazionali vigenti, hanno la possibilita' di intervenire. E' avvenuto recentemente in Toscana, in Liguria e in Veneto. In Sicilia, invece, non c'e' ancora un'apposita legge. La questione e' assente dal dibattito pubblico'. L'appello e' firmato da Gianmarco Ciccarelli, Donatella Corleo, Giuseppe Nicosia, Ina Verdiana Cilona, Giancarlo Ciulla, Saro Visicaro. 24-10-2012 10:13 ITALIA/Aborto e difficolta' in Lazio. Denuncia Radicali e Aied Il segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, e il Presidente nazionale dell'Associazione Italiana per l'Educazione Demografica (Aied), Mario Puiatti, hanno depositato presso la Procura della Repubblica di Roma un esposto-denuncia sulla violazione nel Lazio della legge 194/78 che regolamenta l'interruzione volontaria della gravidanza. Nella regione del Lazio infatti, denunciano le associazioni in una nota, 'in 12 ospedali su 31 non si presta il servizio dell'interruzione di gravidanza, questo anche in considerazione del fatto che ben il 91% dei ginecologi sono obiettori di coscienza'. Scopo di questo esposto, spiegano i promotori, e' dunque quello di 'chiedere alla Procura della Repubblica di Roma di indagare la situazione di illegittimita' in cui versano le strutture ospedaliere pubbliche indicate, e dunque valutare l'esistenza di ipotesi di reato perseguite dal codice penale'. La legge 194, stabilisce che gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare l'espletamento delle procedure previste di IVG. Dunque, rilevano le associazioni, 'fermo restando la possibilita' per i medici di sollevare obiezione di coscienza, non e' previsto che tale obiezione debba essere pagata dalle donne che, rivolgendosi a strutture consultoriali od ospedaliere, si trovano di fronte alle serie difficolta' causate dall'assenza o dalla scarsezza di personale non obiettore'. La legge, ricordano, 'prevede anche che la Regione controlla e garantisce l'attuazione delle ivg pure attraverso la mobilita' del personale. Dunque, affida alle istituzioni l'obbligo di organizzare le strutture sanitarie in modo tale da garantire l'attuazione della legge'. Il servizio di IVG che la legge annovera fra i servizi sanitari pubblici che devono essere garantiti, concludono Aied e Associazione Coscioni, 'non puo' dunque trovare ostacolo nell'obiezione di coscienza'. 24-10-2012 10:45 ITALIA/Fiducia dei consumatori in lieve aumento. Istat In ottobre l'indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta lievemente, passando da 86,2 a 86,4. Lo rende noto l'Istat. Cresce la componente riferita al clima economico generale (da 71,1 a 71,7 l'indice) mentre diminuisce la componente personale (da 92,3 a 91,0). Diminuiscono sia l'indicatore del clima corrente (da 94,0 a 91,9) che quello riferito alla situazione futura (da 76,9 a 76,0). I giudizi sulla situazione economica dell'Italia risultano stabili (-136 il saldo), mentre le aspettative future peggiorano (da -56 a -59). Le attese sulla disoccupazione sono in diminuzione (da 114 a 108 il saldo). Le opinioni e le attese sulla situazione economica della famiglia migliorano (da -75 a -71 e da -36 a -33 i rispettivi saldi). I giudizi sul bilancio familiare restano stabili (-24 il saldo). Sia le opportunita' attuali di risparmio che le possibilita' future - prosegue l'Istat - registrano un peggioramento (da 143 a 135 e da -92 a -95 i rispettivi saldi). I giudizi sull'opportunita' all'acquisto di beni durevoli risultano in diminuzione (da -103 a -111 il saldo). Il saldo dei giudizi sull'evoluzione recente dei prezzi al consumo e' in diminuzione (da 81 a 74). Le valutazioni sull'evoluzione nei prossimi dodici mesi indicano una stazionarieta' della dinamica inflazionistica (30 il saldo). A livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nord-est e nel Mezzogiorno, mentre diminuisce nel Nord-ovest e al Centro. 24-10-2012 13:05 ITALIA/Costituzionalmente illegittimo l'obbligo di mediazione La Corte costituzionale ha dichiarato la illegittimita' costituzionale, per "eccesso di delega legislativa", del decreto legislativo del 4 marzo 2010, n.28, nella parte in cui prevede il carattere obbligatorio della mediazione. Lo rende noto la stessa Consulta. 24-10-2012 18:13 ITALIA/Ingoia bustina droga. Cassazione assolve per autodifesa Ha ingoiato una bustina di eroina mentre il pusher che gliela aveva ceduta veniva arrestato. Condannato in appello per favoreggiamento personale, Placido B. e' stato assolto dalla Cassazione "perche' il fatto non costituisce reato" perche' l'atto di ingoiare la droga va inquadrato in una forma di "autodifesa", volta ad evitare "un nocumento alla sfera della sua liberta' personale o del suo onore". La vicenda si e' svolta a Roma dove P. B., ultracinquantenne, era stato fermato e condannato per favoreggiamento avendo aiutato M. F. ad eludere le investigazioni, ingoiando la bustina di droga appena cedutagli dallo spacciatore, arrestato per spaccio di droga e trovato in possesso di denaro e di altre due bustine di stupefacente simili a quelle cedute a P. B.. Contro la doppia condanna, la difesa di P. B. ha fatto ricorso con successo in Cassazione, facendo notare che il gesto incriminato "non aveva pregiudicato in alcun modo le indagini, ne' aveva offeso l'amministrazione della giustizia". Piazza Cavour ha annullato la sentenza impugnata senza rinvio e ha evidenziato che in maniera illegittima non e' stata applicata l'esimente prevista dall'art. 384 c.p. sulla base del fatto che l'uomo aveva "il serio timore di poter subire dalla vicenda di cui era stato a suo modo protagonista passivo un nocumento alla sfera della sua liberta' personale e del suo onore". Insomma, a modo di vedere della Cassazione, "l'azione realizzata dall'imputato, prima ancora che a prestare aiuto allo spacciatore di droga (peraltro arrestato in flagranza in presenza del ricorrente), appare dettata dal precipuo intento di tenersi lontano dall'episodio e di evitare o prevenire il rischio di vedersi applicare le sanzioni amministrative quale acquirente di stupefacente destinata al proprio personale consumo non terapeutico". Da qui l'annullamento della condanna "perche' il fatto non costituisce reato". 24-10-2012 18:16 ITALIA/Cannabis medica contro spasticita' SLA Parte uno studio per verificare la sicurezza, la tollerabilita' e l'efficacia di un derivato della Cannabis sativa nei pazieti affetti da spasticita' secondaria alla Sla. La ricerca prevede il reclutamento di 60 persone, comincera' il 5 novembre prossimo ed e' finanziata con 53mila euro dalla Arisla (Fondazione italiana di ricerca per la sclerosi laterale amiotrofica). La rigidita' muscolare (spasticita' appunto) e' un sintomo che colpisce molti pazienti affetti da malattia del motoneurone. I farmaci ati-spastici attualmente disponibili sono spesso insoddisfacenti e la loro azione causa in molti casi effetti collaterali significativi. Questa mattina, nella sede della Fondazione Cariplo di Milano, e' andato in scena il terzo convegno di Arisla e hanno partecipato anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e l'assessore regionale alla Sanita', Mario Melazzini. "Regione Lombardia - ha detto il governatore - conferma e rilancia il proprio impegno per sostenere iniziative in grado di aprire, attraverso la ricerca, nuovi fronti nella lotta alle malattie piu' gravi e invalidanti, come la Sclerosi laterale amiotrofica, e garantire la migliore assistenza possibile alle persone che ne sono colpite". Tra gli interventi che Regione Lombardia ha realizzato dal 2007 a favore dei malati di Sla, Formigoni ne ha ricordati tre: contributo economico mensile alle famiglie di 500 euro, esteso fino a 2.500 a seconda della gravita' dei casi; ricovero di sollievo gratuito fino a 90 giorni presso strutture accreditate da Regione Lombardia; contributo alla nascita e allo sviluppo del Centro clinico Nemo presso Niguarda. Il governatore si e' infine lamentato dei tagli imposti dal governo: "Stiamo cercando di far capire al Governo che non si possono dare gli stessi servizi con questi continui tagli. Bisogna rendersi conto che di solo rigore si puo' morire". 24-10-2012 18:18 BRASILE/Legami tra mafia italiana e narcos brasiliani. Roberto Saviano Esistono stretti legami tra le mafie italiane e i narcotrafficanti brasiliani, che stabiliscono il prezzo della cocaina spedita in Europa, secondo Roberto Saviano, che ha rilasciato una lunga intervista al giornale 'Folha de Sao Paulo'. 'Il Brasile, come l'Italia, paga un prezzo altissimo al narcotraffico. I grandi carichi di cocaina, prodotta per la maggior parte in Colombia, passano per il Brasile e cio' significa che la 'borsa valori' della cocaina e' in Brasile. La cocaina dal Brasile viaggia solitamente verso Spagna e Portogallo. Ma anche verso l'Italia, attraverso il porto di Gioia Tauro. E questa e' la prova dei legami tra i narcotrafficanti brasiliani e la 'ndrangheta', sostiene Saviano. 'Anche la camorra ha avuto legami con la criminalita' organizzata brasiliana, tanto che Antonio Bardellino, allora capo dei casalesi, venne ucciso proprio in Brasile, nel 1988. E a San Paolo venne arrestato anche Tommaso Buscetta, il 'boss dei due mondi' della mafia siciliana', ricorda l'autore di 'Gomorra'. Secondo Saviano, inoltre, le mafie 'dispongono di una enorme liquidita' finanziaria e, in tempi di crisi economica mondiale, esiste il serio pericolo che le economie di Paesi in crisi come Grecia, Spagna e Italia vengano totalmente infiltrate dal capitale mafioso' 24-10-2012 19:21 USA/Nuovo DNA materno: creati 2 pre-embrioni e cellule staminali Sostituito con successo in laboratorio il Dna mitocondriale (mtDna) negli ovociti umani. L'esperimento, che ha generato due blastocisti (pre-embrioni) e linee di cellule staminali embrionali, e' descritto su 'Nature'. Anche se occorrerebbero studi di sicurezza e sperimentazioni cliniche "prima che la tecnica possa essere usata a scopo terapeutico", e valutazioni di tipo bioetico, la ricerca rappresenta la prova che questo approccio per bypassare le malattie mitocondriali e ottenere linee di 'cellule bambine' embrionali puo' essere possibile. Naturalmente questi pre-embrioni possiedono Dna di tre persone, due materni e uno paterno, come accadde nella sperimentazione simile condotta qualche tempo fa dal team dall'universita' di Newcastle diretto da Doug Turnbull, e pubblicata sempre su 'Nature'. Le mutazioni del mtDna causano una serie di disturbi, e l'ereditarieta' del Dna mitocondriale si trasmette per linea materna. Il team di Shoukhrat Mitalipov dell'Oregon Health & Science University di Beaverton (Usa) aveva gia' descritto l'esperimento su ovociti di macaco. In questo lavoro si spiega che in tre anni i macachi nati da ovociti 'manipolati' sono sani e hanno avuto uno sviluppo normale. La squadra ora ha sostituito mtDna in 65 ovociti, usandone 33 come controlli. Il tasso di fertilizzazione dopo il trasferimento e' stato simile ai controlli, anche se piu' della meta' dei campioni ha mostrato anomalie di qualita'. Quelli poi fecondati normalmente si sono sviluppati allo stadio di blastocisti e le cellule staminali sono state generate a un ritmo simile a quello dei controlli. I ricercatori spiegano che ulteriori lavori sui primati non umani sono "fondamentali" per ottimizzare i protocolli e garantire che le procedure siano sicure. Inoltre, gli scienziati chiedono che la Food and Drug Administration (Fda) tenga conto di questi sviluppi ed evidenziano che le restrizioni di finanziamento previste per le ricerche di questo tipo richiederebbero modifiche. 25-10-2012 11:14 ITALIA/Dipendenza gioco d'azzardo. Circa 1 milione di persone. Federserd Si stima che in Italia 700mila-1 milione circa di persone abbiano necessita' di cura per il gioco d'azzardo patologico, di cui 200-300mila sono gravi. Non piu' di 7-8mila sono pero' in cura presso i dipartimenti per le dipendenze. A rivelare questo forte divario e' Alfio Lucchini, presidente di FederSerd (Federazione italiana operatori dipartimenti e servizi dipendenze), anticipando alcuni temi del congresso 'Il prezzo della solitudine. Le nuove forme della dipendenza', che si aprira' domani a Milano. 'Negli ultimi anni il fenomeno e' esploso - spiega - e abbiamo registrato un aumento del 30-40% annuo delle persone che si rivolgono ai nostri servizi a causa del gioco'. Al congresso di Federserd si parlera' anche delle altre forme di dipendenza, come quella da droga, internet, alcol e sesso. 'Tutte legate da un fattore unificante - continua Lucchini - che e' la solitudine, sia di tipo esistenziale che cognitivo'. Allarmanti anche i dati sulla dipendenza da internet e quella sul sesso, su cui verranno presentati vari studi. 'Quello che sappiamo - conclude Lucchini - e' che rispetto al fabbisogno e alle persone che hanno questi disturbi, quelle in cura sono poche. Ad esempio per la dipendenza da internet sono in cura presso alcuni centri non piu' di 2mila persone'. 25-10-2012 11:20 ITALIA/Vendite al dettaglio in calo ad agosto. Istat Ad agosto l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio e' rimasto stabile rispetto al mese precedente, mentre nella media del trimestre giugno-agosto e' diminuito dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. Lo rende noto l'Istat. Nel confronto con luglio 2012, le vendite restano invariate per i prodotti alimentari e diminuiscono dello 0,1% per quelli non alimentari. Rispetto ad agosto 2011, l'indice grezzo del totale delle vendite segna una diminuzione dell'1%, sintesi di un aumento dello 0,2% per i prodotti alimentari e di una diminuzione dell'1,5% per quelli non alimentari. Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con agosto 2011, flessioni generalizzate, piu' intense per le imprese operanti su piccole superfici ( 1,4%), rispetto alla grande distribuzione (-0,4%). Nel confronto con i primi otto mesi del 2011 l'indice grezzo diminuisce dell'1,6%, come risultato di una lieve diminuzione (-0,1%) delle vendite di prodotti alimentari e di una flessione piu' marcata per quelle di prodotti non alimentari (-2,4%). 25-10-2012 13:00 ITALIA/Le famiglie non ce la fanno ma si adattano. Censis-Confcommercio La grave stagnazione dei consumi si è accompagnata, negli ultimi sei mesi, al deterioramento ulteriore del clima di fiducia delle famiglie. Prevale ancora un sentimento negativo circa il futuro anche se più di un terzo delle famiglie ancora crede in una ripresa. La tradizionale capacità di arrangiarsi e l'italica duttilità impediscono una esplosione sociale. "Al di là di problemi che schiacciano gran parte delle famiglie - si legge nel Rapporto Censis-Confcommercio presentatooggi - emerge un diffuso atteggiamento adattativo. Se l'Imu (e gran parte delle tasse) viene considerata dal 65% degli intervistati iniqua o dannosa e se la deriva futura è, secondo molti, di ulteriore inasprimento della crisi, le famiglie non protestano, ma adattano i propri stili di vita alla congiuntura di crisi, tagliano e rimodellano i propri budget di spesa, procedendo in un tunnel il cui termine sembra ancora lontano". In buona sostanza, soltanto il 10% degli intervistati dichiara di sentirsi confuso dalla crisi perdurante, mentre il 40,8% dichiara che taglierà i consumi a cui si aggiunge un 29% di coloro che hanno dichiarato di non voler rinunciare a nulla, rimodulando le priorità di spesa. Per quanto riguarda il bilancio famigliare, secondo il Rapporto sui consumi elaborato dal Censis e da Confcommercio, il 65% delle famiglie va sostanzialmente in pari tra entrate ed uscite, il che significa però che non riesce a mettere da parte nulla. Ma ci sono famiglie (il 18%) che non sono riuscite a coprire per intero, nell'ultimo semestre, le spese con il proprio reddito. "Si tratta - scrive il Rapporto - di circa 4,5 milioni di famiglie la cui maggioranza ricorre ai risparmi in banca (56%), mentre il 21% si indebita o posticipa i pagamenti. Sono soprattutto le famiglie del Mezzogiorno, le monogenitoriali, le coppie con un figlio e le famiglie con un mutuo immobiliare che più frequentemente mostrano gravi segnali di difficoltà economiche, non essendo riuscite negli ultimi sei mesi a coprire per intero tutte le spese e che hanno dato fondo ai risparmi o che si sono indebitate. Gi analisti Censis-Confcommercio sottolineano che "la percezione dei prezzi di alcuni beni in continuo aumento e di una pressione fiscale eccessiva spinge ad un atteggiamento di cautela e spesso di rinuncia che contribuisce verosimilmente alla stagnazione in atto dei consumi". Le famiglie regiscono alla crisi "riorganizzando" il budget, ricercando offerte speciali e rinunciando al superfluo. Il Rapporto dà le percentuali: "Oltre il 94% degli intervistati elimina gli sprechi, l'83% cerca cibi meno costosi rispetto al passato, ma soprattutto più del 65% cerca di ridurre gli spostamenti con auto o moto per cercare di risparmiare sul carburante. Negli ultimi sei mesi il 42,1% ha rinunciato ad un viaggio, quasi il 40% ad articoli di abbigliamento e calzature, il 38,7% a pranzi o cene fuori casa, ma molte sono le persone che tagliano su voci come tempo libero, cura della persona e apparecchi elettronici". Per quanto riguarda le reazioni alle decisioni del governo Monti, gli analisti registrano che "sono pochi coloro che riescono a cogliere qualche segnale positivo sul fronte delle misure di politica economica messe in atto nell'ultimo anno, anzi esplicito è il senso di insofferenza nei confronti di tutto ciò che rientra nella sfera che riguarda la classe politica e le misure approntate nell'ultimo anno dal Governo". Ruberie e sprechi accentuano la distanza dal Palazzo. Scrive il Rapporto: "Quasi il 69% degli intervistati considera ormai intollerabile i costi e gli sprechi della politica a cui si aggiunge quasi il 48% di chi considera inaccettabile il livello raggiunto in termini di malaffare nella gestione dei beni pubblici". Per di più, la metà degli intervistati giudica "mediocre" la casse dirigente e "disorientato" il Paese. Il Rapporto elaborato dal Censis e Confcommercio su Consumi, risparmi, clima di fiducia e aspettative delle famiglie è stato presentato da Giuseppe Roma, direttore del Centro studi investimenti sociali, Mariano Bella, responsabile ufficio studi Confcommercio, e da Carlo Sangalli, presidente Confcommercio. 25-10-2012 18:36 ITALIA/Fine del monopolio Alitalia-Cai sulla rotta Roma Fiumicino - Milano Linate L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 25 ottobre 2012, ha preso atto della relazione trasmessa dal monitoring trustee Nexia International-Audirevi, che ha indicato la società easyJet quale assegnataria degli slot sullo scalo di Milano Linate messi a disposizione da Alitalia-CAI per effetto dei provvedimenti dell’Autorità stessa. Ad esito della procedura effettuata dal monitoring trustee di valutazione comparativa delle offerte pervenute da cinque vettori, tutti indipendenti da Alitalia-CAI, easyJet è risultato il vettore più idoneo a garantire un effettivo vincolo concorrenziale ad Alitalia-CAI sulla rotta in questione. In considerazione del piano operativo presentato da easyJet, l’Antitrust ha quindi disposto che, già nel corso della stagione IATA “Winter 2012/2013”, a decorrere dalla data in cui easyJet garantirà l’effettivo avvio del servizio, Alitalia-CAI rinunci alla titolarità di sette slot (quantità richiesta dalla società assegnataria) attualmente detenuti presso l’aeroporto di Milano Linate. Ciò consentirà ad easyJet di entrare in competizione con Alitalia-CAI offrendo un servizio alternativo sulla rotta Roma Fiumicino-Milano Linate, in particolare nelle fasce orarie del mattino e della sera. 25-10-2012 20:27 ITALIA/Cannabis terapeutica. Il si' di Rifondazione Comunista nella Regione Sicilia 'Anche Rifondazione Comunista sostiene l'appello lanciato da alcune associazioni e dai Radicali affinche' qualche candidato alla presidenza della Regione Sicilia si schieri a favore dell'uso terapeutico della cannabis e si impegni ad approvare una legge regionale per un piu' facile utilizzo di farmaci cannabinoidi'. Lo afefrma il segretario regionale di Rifondazione Comunista e candidato all'Ars nella lista della sinistra unita (Fds, Sel, Verdi) Antonio Marotta. 'Chiediamo alla nostra candidata presidente Giovanna Marano - dice Marotta - di rispondere favorevolmente a questo appello e noi ci impegniamo, in caso di elezione, a lavorare ad una proposta di legge in materia, gia' in vigore nelle moderne regioni della Toscana, della Liguria e del Veneto'. 'Due vantaggi - prosegue - ne potrebbero derivare immediatamente: la tutela del diritto alla salute e ad una vita meno sofferente per migliaia di persone malate, ma anche possibilita' economiche legate alla produzione legale e autorizzata degli stessi farmaci in questione'. 26-10-2012 08:47 ITALIA/I dati della Giustizia del Cnr Si riducono i procedimenti pendenti in primo grado che restano pero' a quota 4 milioni, e la loro durata media, ancora maggiore di quella di altri Paesi. Peggiora la situazione in Appello, dove le cause civili durano oltre 3 anni, e in Cassazione, con 1.230 giorni. E' quanto emerge dal rapporto 2012 della Commissione europea per l'efficacia della giustizia, realizzato con il contributo dell'Irsig-Cnr stato presentato a Vienna in occasione del 25 ottobre giorno in cui ricorre la giornata europea per una giustizia civile piu' vicina ai cittadini. In occasione della Conferenza europea dei ministri della Giustizia e' il nuovo rapporto della Cepej-CoE (Commissione europea per l'efficienza della giustizia del Consiglio d'Europa) si occupa della valutazione dei sistemi giudiziari in 46 dei 47 stati membri del Consiglio d'Europa. I dati quantitativi e qualitativi, riferiti all'anno 2010. "Per l'Italia, si confermano i gravi problemi dovuti all'eccessiva durata dei procedimenti, ma si individuano anche segnali di miglioramento - osserva Marco Velicogna dell'Istituto di ricerca sui sistemi giudiziari del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Irsig-Cnr), che ha collaborato all'analisi e alla redazione del rapporto Cepej -. Rispetto alla rilevazione precedente del 2008 si sono ridotte del 16 per cento le cause sopravvenute in primo grado, mentre aumentano del 5 per cento i procedimenti giunti a conclusione presso tribunali e giudici di pace e si registra un lieve calo (-3 per cento) dei procedimenti pendenti, che rimangono intorno all'imponente cifra di 4 milioni. Sempre in primo grado, migliora anche la durata media dei contenziosi civili, da 532 a 492 giorni: certamente ancora troppi, se paragonati ai 289 della Spagna, 279 della Francia e 184 della Germania, ma si tratta finalmente di una tendenza positiva. E' ipotizzabile che questo cambio di tendenza sia in buona parte dovuto all'incremento del contributo erariale da versare per l'inizio della causa, ma e' comunque un dato incoraggiante". Resta tuttavia pesante la situazione presso le Corti d'appello. "Il settore penale registra un costante aumento nella durata dei procedimenti, con 998 giorni: 194 in piu' dal 2008 e ben 213 dal 2006. Peggiore ancora la situazione del civile dove le cause di secondo grado durano in media 1.267 giorni, oltre 3 anni", sottolinea Velicogna. "Peggiora poi il tasso di definizione dei procedimenti, dall'87 all'82,7 per cento, e quindi la capacita' di affrontare l'arretrato. Sara' interessante verificare se i recenti interventi governativi in merito avranno effetti positivi". Anche presso le sezioni civili della Corte di Cassazione la situazione non migliora. "Occorrono mediamente 1.230 giorni per concludere un procedimento: 169 in piu' dal 2008. I casi pendenti, pero', calano del 3 per cento. Meglio le sezioni penali con una durata sui 240 giorni", conclude il ricercatore dell'Irsig-Cnr. "Il tasso di definizione dei procedimenti resta troppo basso ma, nonostante il taglio di circa 16 milioni di euro, il rapporto evidenzia i risultati positivi della crescente diffusione del Processo civile telematico". 26-10-2012 10:14 ITALIA/Vendevano eroina in siringhe gia' pronte per l'uso. Arrestati Per i propri clienti preparavano siringhe con eroina gia' pronte per l'uso: due giovani spacciatori di Mondragone, nel Casertano, sono stati arrestati ieri sera dai carabinieri dopo un breve inseguimento in auto. Oltre alle siringhe, ai giovani pusher sono stati sequestrati anche un ovulo contenente mezzo grammo di eroina e 1330 euro in contanti ritenuti, verosimilmente, il guadagno della serata. 26-10-2012 13:17 ITALIA/Tossicodipendenti. Ministro Riccardi: portarli fuori dal carcere L'alto numero di tossicodipendenti presenti nelle carceri italiane "e' un problema che conosco e di cui ho gia' parlato con il ministro della Giustizia Paola Severino. E' una situazione difficile, ma da risolvere al piu' presto. Tenere un tossicodipendente in carcere e' un'azione grave e non va nella direzione del recupero". Lo ha detto il ministro per la Cooperazione e l'Integrazione Adnrea Riccardi, che oggi ha fatto visita alla comunita' di San Patrignano. "Dobbiamo affidarci di piu' a strutture come queste comunita' - ha detto - che hanno un'esperienza consolidata, ma dobbiamo sostenerle in questo sforzo". 26-10-2012 19:58 ITALIA/Tossicodipendenti in carcere. Antigone: farli uscire cambiando la legge-droga 'C'e' stato un decreto legge che non ha prodotto niente. Ne chiediamo un altro che dovra' occuparsi della questione delle droghe, che cambi la Fini-Giovanardi, facendo uscire 10 mila tossicodipendenti, con musure alternative che utilizzino i fondi sprecati per l'edilizia penitenziaria, e riducendo di nuovi ingressi'. E' questa l'unica soluzione al momento al sovraffollamento carcerario secondo l'associazione Antigone, che si batte per i diritti nelle carceri. L'appello e' rivolto 'oltre che al ministro Severino, al ministro Riccardi, che ha la formazione sociale e storica per intervenire e ha le deleghe sull'immigrazione e la droga'. Nello specifico l'associazione, cui si unisce anche la Fp Cgil, propone di abbassare le pene per i fatti di lieve entita' (che al momento e' considerata solo un attenuante) fino a 3 anni, dagli attuali 6, e di eliminare gli effetti della recidiva rispetto ai tossicodipendenti. Quali siano gli esiti della legge sulle droghe sulla carcerazione emerge con chiarezza dai dati ricordati in una conferenza stampa alla Camera: 'Nel 2011 le denunce per fatti di droga sono state 33.686, con condanne da 6 a 20 anni di carcere, il 41% per una droga leggera come la canapa. In carcere i presenti per fatti di droga sono il 32% dei detenuti e il 40% di questi per fatti di lieve entita''. Con le modifiche proposte da Antigone si stima 'un non ingresso in carcere di 10 mila detentori e l'uscita dal carcere di 10 mila tossicodipendenti'. Pareggiando quasi il numero di detenuti a quello dei posti letto regolamentari. I detenuti erano 66.800 31 dicembre del 2011, prima che gli effetti del decreto legge salva-carceri avesse effetto, sono 66.600 il 30 settembre del 2012: 'I numeri - sottolinea il presidente di Antigone Patrizio Gonnella - sono rimasti totalmente invariati in una situazione di collasso'. Inoltre il piano carceri 'non ha prodotto un solo posto letto. Contrariamente ai dati ufficiali, se si va a vedere, da che erano 45 mila ora sono anche di meno perche' alcuni reparti sono chiusi'. A Roma a Regina Coeli per esempio, segnala Gonnella, 'ci sono due reparti chiusi, che vengono conteggiati nella capienza regolamentari, e in realta' non funzionano'. 26-10-2012 20:01 GERMANIA/Spinello in tv per vice-capogruppo Fdp al Bundestag Raffica di polemiche in Germania, dopo che il vice-capogruppo della Fdp al Bundestag, Martin Lindner, si è fumato uno spinello in tv. Durante il Late-Night-Show del provocatore Stuckrad-Barre, l'esponente liberaldemocratico, 48 anni, ha tenuto tra le labbra quello che aveva tutta l'aria di essere un "joint". Con professionalità aveva annusato la "sigaretta" e confermato che si trattava di "roba vera". Assieme al conduttore era poi uscito dallo studio per fumare. Oggi l'incaricato del governo per la lotta alle droghe, Mechthild Dyckmans, ha attaccato Lindner, sottolineando che un parlamentare ha "una particolare responsabilità e funge da modello". "Minimizzare il consumo di cannabis in pubblico invia un messaggio completamente sbagliato", ha dichiarato Dyckmans, anche lui esponente Fdp. Lo "spot" di Lindner è invece piaciuto al partito dei Verdi tedeschi, che da sempre auspicano la legalizzazione delle droghe leggere. La Bild ha parlato di "Grosse Hasch-Koalition" (Grande coalizione dell'hashish), elencando importanti esponenti di tutti i partiti tedeschi che almeno una volta nella vita hanno provato lo spinello. Tra questi il commissario europeo all'Energia Guenther Oettinger (Cdu), il Verde Winfried Kretschmann, l'ex ministro delle Finanze Hans Eichel (Spd), il borgomastro del quartiere multiculturale di Berlino Neukoelln, Heinz Buschkowski (Spd), l'ex leader dei Verdi Joschka Fischer, l'ex capogruppo dei Verdi Angelika Beer e l'ex ministro per la Tutela dei consumatori e attuale capogruppo al Parlamento dei Buendnis 90/Die Gruenen, Renate Kuenast. 26-10-2012 20:07 ITALIA/Lotta al narcotraffico. Governo approva accordo con Afghanistan Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro degli Affari esteri, ha approvato il disegno di legge di ratifica ed esecuzione di un accordo internazionale fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica islamica dell'Afghanistan che sancisce l'impegno dei due Paesi a rafforzare la collaborazione e la reciproca assistenza al fine di prevenire e contrastare il traffico illecito di stupefacenti, sostanze psicotrope e precursori chimici. L'Intesa consente di creare uno strumento giuridico per regolamentare la collaborazione operativa, intensificando i rapporti tra gli omologhi organismi dei due Paesi. Alla luce del contesto internazionale e' necessaria un'efficace collaborazione nel contrasto al traffico illecito delle sostanze stupefacenti ed alle attivita' criminali ad esso collegate. Sotto il profilo operativo, l'Intesa si rende necessaria per realizzare una cooperazione bilaterale di polizia in materia di lotta al narcotraffico, in modo da renderla piu' aderente alle attuali esigenze di entrambi i Paesi. 28-10-2012 12:41 GRECIA/Censura. Arrestato giornalista che pubblica lista evasori fiscali La polizia greca ha arrestato oggi il giornalista investigativo Costas Vaxevanis dopo che il magazine Hot Doc da lui diretto ha pubblicato ieri una lista di 2.059 nomi di cittadini greci che hanno depositato soldi in Svizzera evadendo il fisco. Lo riferisce il sito del quotidiano greco Kathimerini. Accusato di violazione di privacy, Vaxevanis ha lanciato un ultimo messaggio su Twitter prima di venir portato via: "stanno entrando ora in casa con un procuratore, mi arrestano. Diffondete la notizia". "Invece di arrestare gli evasori e i ministri che hanno avuto in mano la lista, cercano di arrestare la verita' e la liberta' di stampa", ha detto Vaxevanis, in una intervista diffusa su Internet dopo che era stata resa nota l'emissione di un mandato d'arresto nei suoi confronti. Quella pubblicata su Hot Doc, il cui sito e' oggi impossibile aprire, sarebbe la famosa "lista Lagarde" che l'allora ministro francese delle Finanze Christine Lagarde consegno' nel 2010 alle autorita' greche con i nomi di cittadini ellenici titolari di conti in Svizzera. I responsabili greci per lungo tempo avevano sostenuto che queste informazioni erano state ottenute illegalmente e non potevano essere utilizzare per perseguire eventuali evasori fiscali. Le autorita' greche non hanno confermato se la lista di Hot doc sia effettivamente quella consegnata dall'attuale direttore del Fondo monetario Internazionale all'allora ministro delle Finanze greco Giorgios Papacostantinou. Ne' questo, ne' il suo successore Evangelos Venizelos, che ha consegnato la lista alle autorita' ai primi di ottobre, hanno mai detto che vi fossero i nomi di politici. ma fra i nomi pubblicati da Hot Doc ve ne sono almeno tre, fra cui due ex ministri conservatori (uno e' deceduto) e un consigliere del primo ministro Antonis Samaras. 29-10-2012 09:31 NUOVA ZELANDA/Madre somministra cannabis a bimbo tre mesi Una madre in Nuova Zelanda e' stata condannata per aver somministrato cannabis al bebe' di 3 mesi allattandolo al seno. E' il primo caso del genere nel Paese. La donna, 29 anni, si e' riconosciuta colpevole di 'aver somministrato una droga illegale a una persona sotto i 18 anni' dopo una perquisizione della polizia nella sua casa. E' stata condannata a sei mesi di liberta' vigilata, mentre il partner e' stato incriminato per altri reati di droga. Davanti al tribunale distrettuale di Whanganui, nell'Isola del Nord, il pubblico ministero ha sostenuto che l'azione della donna corrisponde ad abuso di minori. 'In queste circostanze si tratta di violenza domestica, ed e' chiaro che il bebe' e la madre hanno bisogno di aiuto', ha aggiunto. 'Molti credono che le attivita' legate alla droga siano reati senza vittime, ma hanno impatto sulle persone attorno a loro. Non e' giusto danneggiare i bambini con tali scelte'. 29-10-2012 13:10 ITALIA/Le citta' piu' verdi. Prima Venezia, ultima Messina. Legambiente Le politiche ambientali urbane hanno subito una "brusca e preoccupante battuta d'arresto" e la situazione resta sempre molto compromessa al Sud. Secondo la ricerca di Legambiente e Ambiente Italia "Ecosistema urbano" su 104 capoluoghi di provincia, nel quadro di grigiore generale emerge Venezia, tra le grandi citta', Trento, tra i centri urbani di medie dimensioni, e Verbania tra le piccole. In tutti e tre i casi, pero', si tratta di primati relativi: non sono le citta' piu' sostenibili, ma sono le meno insostenibili. Rimane invece indietro il Mezzogiorno con Messina, Reggio Calabria e Vibo Valentia ultime in classifica, sia che si parli di grandi capoluoghi, sia di medi o piccoli centri. Secondo il rapporto, presentato a Venezia nel corso di un convegno, nei capoluoghi italiani non crescono le isole pedonali, le zone a traffico limitato e le reti ciclabili urbane e resta pesante l'inefficienza energetica e quella del trasporto pubblico, messo sotto pressione dai tagli e incapace di attrarre passeggeri. La classifica di Ecosistema Urbano vede Venezia riconfermata al primo posto, grazie al miglioramento della depurazione dei reflui (al 90%), ai consumi elettrici stabili; alla crescita, seppur di poco, della raccolta differenziata (35,4%). Bene il trasporto pubblico con 571 viaggi/ab./anno. Al secondo e terzo posto in classifica Bologna e Genova. I tre centri urbani sono gli stessi, e nello stesso ordine di podio, della scorsa edizione. Nella graduatoria delle citta' medie conquista, invece, la vetta piu' alta Trento, che l'anno scorso era seconda alle spalle di Bolzano. Scendono a 42,5 microgrammi al metro cubo le medie relative al biossido di azoto, rispetto ai 49,5 mcrogr./mc della passata edizione. Bene la raccolta differenziata che supera il 60% (64,3%). Nel trasporto pubblico Trento registra 182 viaggi per abitante all'anno. Seguono nella classifica generale delle citta' medie: Bolzano, La Spezia, Parma e Perugia. I centri urbani di medie dimensioni dimostrano, rispetto alle grandi e alle piccole citta', una migliore reattivita' allo stallo generale. Infine per i piccoli centri urbani, il primo posto va a Verbania, che lo scorso anno era seconda dietro Belluno. Verbania e' al top nella raccolta differenziata col 72,1%, seconda solo a Pordenone. Bene anche la superficie urbana complessivamente destinata alle bici con 23,69 metri equivalenti ogni 100 abitanti, che le vale il terzo posto in questa graduatoria, dietro Mantova e Lodi. In classifica dietro Verbania, ci sono Belluno, Pordenone, Mantova e Aosta. Ottengono invece la maglia nera Reggio Calabria (44esima) per le citta' medie, Vibo Valentia (45esima) per le citta' piccole, e Messina (15esima) per le grandi citta'. Alla base di questi risultati c'e' una lunga sfilza di risposte non date, da parte delle amministrazioni di Messina e Vibo Valentia, che non hanno permesso di valutare le loro performance. Per quanto riguarda Reggio Calabria, le risposte sono arrivate ma non sono state esaustive. E i dati emersi non sono di certo positivi: male i consumi idrici procapite (194,1 litri procapite al giorno), la dispersione idrica si attesta al 38% e non decolla la raccolta differenziata, che seppur in crescita rispetto alla scorsa edizione (8,4%), si ferma quest'anno all'11,4%. "Le citta' - spiega Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - possono essere il fulcro di un rinnovamento radicale del Paese, perche' insieme alla costruzione di un'economia a bassa emissione di anidride carbonica e la messa in sicurezza dei territori e degli edifici, rappresentano la via maestra per uscire dalla crisi economica e dal declino. Il rinascimento urbano e' possibile, non e' un'utopia, ma oltre ad una politica nazionale piu' attiva in questa direzione, serve anche il coinvolgimento e la consapevolezza delle singole persone. C'e' un mondo di cose da fare ed Ecosistema Urbano fotografa fedelmente lo stato delle citta' italiane, mai come quest'anno cosi' statiche nella qualita' ambientale". 29-10-2012 13:15 MESSICO/Narcoguerra. 1300 persone decapitate in 5 anni Oltre 1.300 persone sono state decapitate in Messico negli ultimi cinque anni, come parte della strategia del terrore messa in atto dalle bande del narcotraffico. Nel 2007 i ritrovamenti di persone decapitate furono 32, per arrivare a 493 l'anno scorso, con un crescendo che, secondo Eduardo Guerrero, esperto del narcotraffico, è chiaramente un tentativo di imporre una immagine di terrore nella società messicana, e facilitare cosí il controllo della popolazione e le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori da parte dei narcos, cosí come le esecuzioni collettive, i massacri di gente inerme e l'esposizione plateale dei cadaveri dei rivali mirano a intimidire i membri delle bande rivali. Nello stesso periodo degli ultimi cinque anni, la guerra tra bande rivali per il controllo dei territori ha causato la morte di oltre 47 mila persone secondo le cifre ufficiali, una stima che le organizzazioni di diritti umani fanno salire a quasi novantamila persone, morti in gran parte concentrate sul lato del Pacifico e negli Stati lungo la frontiera degli Stati Uniti. 29-10-2012 13:32 ITALIA/Consumatori droghe 20/54enni. Allarme ictus L'ictus e' in aumento tra i giovani, questo l'allarme lanciato dagli stati uniti: nel corso degli ultimi 20 anni, secondo uno studio pubblicato da Neurology, la percentuale di persone tra i 20 e i 54 anni, colpite da questa patologia, e' aumentata dal 13% al 19%. L'ictus giovanile e' la malattia neurologica piu' frequente dopo il trauma cranico; ad alcuni fattori di rischio "tradizionali" come ipertensione, fumo e aumento del colesterolo, ne va aggiunto uno nuovo, l'uso di droghe, dalle anfetamine alla cocaina, aumentato di 10 volte dal 1994 al 2005. In Italia questo allarme deve ancora essere recepito dalla popolazione e dalle autorita' sanitarie. Per la maggioranza degli italiani, l'ictus rimane una patologia per molti aspetti ancora sconosciuta, non solo nelle sue caratteristiche cliniche, ma anche in termini di mortalita' e disabilita'. Da una recente indagine condotta da A.L.I.Ce. Italia Onlus, in collaborazione con il Censis e l'Universita' degli Studi di Firenze, emerge che solo 8 italiani su 100 sanno, per esempio, che alcune anomalie cardiache, come la fibrillazione atriale (FA), sono cause predisponenti all'ictus. Inoltre, il 77% pensa di sapere cos'e', ma tra loro meno del 57% riesce ad identificarlo correttamente come una malattia del cervello, mentre circa il 14% ritiene che sia un tipo di infarto cardiaco e l'11% lo considera una malattia del sangue. Ogni sei secondi, nel mondo, una persona viene colpita da Ictus, indipendentemente dall'eta' o dal sesso ed 1 persona su 6 viene colpita dall'Ictus nell'arco della sua vita. L'ictus e' responsabile di piu' morti ogni anno di quelli attribuiti all'Aids, tubercolosi e malaria messi insieme. In Italia, e in tutto il mondo occidentale, e' causa del 10-12% di tutti i decessi per anno, rappresentando la prima causa d'invalidita' e la seconda causa di demenza con perdita dell'autosufficienza. Questo e' il terribile messaggio chiave dell'ottava Giornata Mondiale contro l'Ictus Cerebrale, iniziativa promossa dalla World Stroke Organization e che si celebra in tutto il mondo oggi, 29 ottobre. "A.L.I.Ce. Italia Onlus insieme ad altre 40 tra Societa' Scientifiche e Associazioni di Pazienti a livello internazionale, ha recentemente firmato la Carta Globale del Paziente con Fibrillazione Atriale, che contiene le principali raccomandazioni che istituzioni, aziende sanitarie, enti regolatori e governi nazionali dovrebbero attuare per salvare vite umane, migliorare la vita dei pazienti, ridurre l'impatto della malattia e gli enormi oneri ad essa collegati" ha affermato l'ingegner Paolo Binelli, Presidente della Federazione A.L.I.Ce. Italia Onlus. 30-10-2012 10:21 OLANDA/Coffee-shop: nuove norme in arrivo Tra i punti al centro dell'accordo di governo tra liberali e laburisti c'e' anche l'azione restrittiva intrapresa dall'attuale governo nei confronti dei coffee-shop, gli unici locali in Europa dove sono vendute liberamente a tutti i maggiorenni, da qualche decennio, marijuana e hashish. Almeno fino a primo maggio scorso, quando nelle province olandesi al confine con il Belgio e la Germania, per combattere il 'turismo della droga', e' stato introdotto il divieto di vendere le cosiddette droghe leggere ai non residenti. Imponendo inoltre agli acquirenti olandesi una sorta di schedatura, la cosiddetta 'Wietpas card'. L'accordo prevede che l'obbligo di schedatura sara' rimosso, mentre, come gia' previsto, il divieto di vendere marijuana e hashish ai non residenti sara' esteso a tutto il territorio nazionale a partire dal primo gennaio prossimo. Resta tuttavia da chiarire cosa accadra' nelle grandi citta', in particolare Amsterdam, l'Aja, Rotterdam e Utrecht, le cui autorita' hanno criticato la misura sostenendo che non fara' altro che aumentare il commercio illegale nelle strade. Nel documento pubblicato oggi che illustra i punti dell'accordo di governo si legge infatti che 'il requisito della residenza sara' applicato in accordo con i consigli municipali delle localita' interessate e questo consentira' un approccio 'su misura' in base alle esigenze locali. 30-10-2012 10:29 USA/Staminali. Cartilagine in provetta E' stata ottenuta la prima cartilagine in provetta da cellule staminali pluripotenti indotte (Ips), di topo. Il risultato, descritto sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, si deve a un gruppo di ricerca coordinato dalla statunitense Duke University. Secondo gli esperti la tecnica potrebbe essere usata in futuro per produrre cartilagine a partire da cellule umane riprogrammate. Il tessuto biotech potrebbe quindi essere utilizzato per riparare i tessuti e curare della osteoartrite, una malattia degenerativa che altera la cartilagine delle articolazioni. La cartilagine articolare, spiegano gli esperti, e' un tessuto che ha una scarsa capacita' di auto-ripararsi, funziona da ammortizzatore nelle articolazioni e rende possibile camminare, salire le scale, saltare e svolgere le attivita' quotidiane senza dolore. Ma l'usura o la lacerazione dovuta a un infortunio possono diminuire l'efficacia di questo tessuto e la progressione dell'osteoartrite, che al momento non ha una cura o una terapia efficace. Per ottenere la cartilagine in provetta i ricercatori hanno proceduto in piu' fasi: in un primo momento hanno ottenuto le Ips, le cellule staminali che si ottengono dalla riprogrammazione di cellule adulte e per le quali il britannico John Gurdon e il giapponese Shinya Yamanaka, sono stati premiati quest'anno con il Nobel per la Medicina. Le cellule staminali pluripotenti indotte sono state ottenute sottoponendo a un cocktail di quattro fattori di trascrizione cellule del tessuto connettivo (fibroblasti) di topo. Successivamente i ricercatori hanno spinto le cellule a 'trasformarsi' in cellule che producono collagene, ossia i condrociti, inserendo nella coltura un fattore di crescita. Una volta ottenuti, i condrociti sono stati indotti a esprimere una proteina fluorescente verde grazie alla quale sono stati identificati. La tecnica ha dimostrato che le 'Ips - ha osservato il coordinatore del lavoro, Brian Diekman - possono essere usate per ottenere cartilagine di alta qualita' sia per la medicina rigenerativa sia come modello per studiare malattie e potenziali trattamenti'. Il prossimo passo della ricerca sara' ottenere la cartilagine a partire da Ips ottenute da cellule dell'uomo. 30-10-2012 10:32 ITALIA/Tumori. Farmaco silenzia staminali del cancro al colon Interrompendo una cascata di segnali chimici legati alle staminali tumorali, le cellule 'progenitrici' dei tumori, e' possibile renderli meno aggressivi. Lo ha dimostrato, finora solo sugli animali, uno studio di Maria Giovanna Francipane, una ricercatrice italiana che grazie alla Fondazione Ri.Med si divide fra Palermo e Pittsburgh, presentato oggi nel capoluogo siciliano nel corso del simposio annuale organizzato dalla fondazione. 'Anche se le staminali tumorali sono molto studiate recentemente, ancora non ci sono farmaci capaci di colpirle - spiega l'esperta - nella ricerca su modelli di tumore del colon, abbiamo prima studiato un meccanismo legato alle staminali tumorali mediato da una proteina chiamata mTor, e poi un farmaco in grado di inibirlo. Nei test sugli animali i tumori trattati avevano una minore aggressivita', e una vascolarizzazione ridotta, che li rende meno propensi a formare metastasi'. La fondazione Ri.Med e' nata per iniziativa di Governo italiano, Regione Sicilia, Cnr e Universita' di Pittsburgh, e permette a giovani ricercatori italiani di portare avanti dei progetti dividendosi tra Palermo e la citta' statunitense. Durante il simposio e' stato presentato uno spaccato delle diverse linee di ricerca, dai tumori ai trapianti: 'La Fondazione e' un'ottima 'rampa di lancio' anche per trovare dei finanziamenti per le proprie ricerche - spiega Giovanna Frazziano, tornata a gennaio da Pittsburgh e che ora supervisiona i progetti e aiuta i ricercatori a trovare forme di finanziamento - e' sempre piu' difficile reperire i fondi, perche' l'ambiente della ricerca e' sempre piu' competitivo e i finanziamenti a disposizione sono sempre meno, sia in Italia che in Europa'. 30-10-2012 10:57 ITALIA/Immigrati. Rapporto Caritas-Migrantes Il numero complessivo degli immigrati regolari, inclusi i comunitari e quelli non ancora iscritti in anagrafe, abbia di poco superato i 5 milioni di persone alla fine del 2011, un numero appena piu' alto di quello stimato lo scorso anno (5.011.000 rispetto a 4.968.000). E' quanto emerge dal Dossier Statistico Immigrazione 2012 realizzato dalla Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes. Nel 2011 il Ministero degli Affari Esteri ha rilasciato 231.750 visti per inserimento stabile, in prevalenza per motivi di lavoro e di famiglia, mentre sono stati circa 263 mila i permessi di soggiorno validi alla fine del 2010 che, dopo essere scaduti, non sono risultati rinnovati alla fine del 2011. Il numero stimato dei comunitari (1.373.000, per l'87% provenienti dai nuovi 12 Stati membri) e' stato ottenuto applicando ai residenti a fine 2010 lo stesso tasso d'aumento riscontrato tra i soggiornanti non comunitari nel 2011. Le principali collettivita' sono risultate: Romania 997.000, Polonia 112.000, Bulgaria 53.000, Germania 44.000, Francia 34.000, Gran Bretagna 30.000, Spagna 20.000 e Paesi Bassi 9.000. La ripartizione della stima totale per aree continentali vede prevalere l'Europa, tra comunitari (27,4%) e non comunitari (23,4%), seguita dall'Africa (22,1%), dall'Asia (18,8%) e dall'America (8,3%), mentre le poche migliaia di persone provenienti dall'Oceania e gli apolidi non raggiungono neppure lo 0,1%. Tra i soggiornanti europei non comunitari (1.171.163), gli albanesi sono i piu' numerosi (491.495). Seguono 223.782 ucraini; 147.519 moldavi; 101.554 serbi e montenegrini; 82.209 macedoni; 37.090 russi; tra i 20mila e i 30mila ciascuno, i bosniaci, i croati e i turchi. Per quanto riguarda il continente africano, alla fine del 2011 i marocchini risultano essere la prima collettivita', con 506.369 soggiornanti (i piu' numerosi anche tra tutti i non comunitari). Le altre grandi collettivita' africane provengono da Tunisia (122.595), Egitto (117.145), Senegal (87.311), Nigeria (57.011), Ghana (51.924); seguono Algeria (28.081) e Costa d'Avorio (24.235); quindi, con circa 15 mila soggiornanti, Burkina Faso e, con 10 mila soggiornanti o poco meno, Camerun, Eritrea, Etiopia, Mauritius e Somalia. In totale, i soggiornanti africani sono 1.105.826. Gli immigrati dall'Asia, che alla fine del 2010 hanno inciso per il 12,7% sull'insieme dei residenti stranieri nell'Unione Europea, nell'anno successivo sono arrivati a incidere in Italia per 6 punti percentuali in piu', per un totale di 924.443 soggiornanti. In particolare, l'Italia e' lo Stato membro che nell'UE accoglie le collettivita' piu' numerose di cinesi (277.570 soggiornanti nel 2011), filippini (152.382), bangladesi (106.671) e srilankesi (94.577), mentre e' il secondo Stato per quanto riguarda la presenza di indiani (145.164) e pakistani (90.185). La componente americana totalizza nel suo complesso 415.241 soggiornanti. Le principali collettivita' provengono dal Peru' con 107.847, dall'Ecuador con 89.626, dal Brasile con 48.230 e dagli Stati Uniti con 36.318, seguite - con circa 20mila soggiornanti ciascuna - dai cittadini della Colombia, di Cuba e della Repubblica Dominicana e quindi - con circa 10mila - di Argentina, Bolivia ed El Salvador. I permessi di soggiorno in vigore alla fine del 2011, inclusi i minori iscritti sul titolo dei genitori e al netto dei casi di doppia registrazione (archivio del Ministero dell'Interno revisionato dall'Istat), sono stati 3.637.724, in leggero aumento rispetto ai 3.536.062 del 2010 (+2,9%). In Italia, dal 1950 al 1989 sono state 188 mila le domande d'asilo e dal 1990 (anno di abolizione della riserva geografica) fino al 2011 se ne sono aggiunte circa 326 mila per un totale, dal dopoguerra ad oggi, di oltre mezzo milione. La media annuale e' stata di circa 8mila domande, superata di quasi quattro volte nel 2011 (ma anche nel 2008 e nel 1999, quando le domande furono piu' di 30mila). Nel 2011 le domande sono state presentate in prevalenza da persone provenienti dall'Europa dell'Est e dal martoriato continente africano; quasi un terzo (30%) delle domande prese in esame (24.150) e' stato definito positivamente (una su tre ha riguardato il riconoscimento dell'asilo e le altre la protezione sussidiaria o umanitaria, per un totale di 7.155). Gli sbarchi dal Nord Africa, confluiti per lo piu' nell'isola di Lampedusa, hanno coinvolto circa 60 mila persone, in partenza prima dalla Tunisia e poi dalla Libia (28mila). In Italia, per far fronte alle esigenze di accoglienza, si dispone di 3 mila posti che fanno capo al Servizio per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), in collaborazione con gli Enti locali, le Regioni e il mondo sociale, e di 2 mila posti assicurati dai Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara), mentre e' di altri 3 mila posti la capienza dei Centri di accoglienza per immigrati. Anche nel 2011, mentre gli occupati nati in Italia sono diminuiti di 75mila unita', gli occupati nati all'estero sono aumentati di 170mila. Attualmente gli occupati stranieri, incluse anche le categorie non monitorate dall'indagine campionaria dell'Istat, sono circa 2,5 milioni e rappresentano un decimo dell'occupazione totale. Nello stesso tempo tra gli stranieri e' aumentato il numero dei disoccupati (310mila, di cui 99mila comunitari) e il tasso di disoccupazione (12,1%, quattro punti piu' in piu' rispetto alla media degli italiani), mentre il tasso di attivita' e' sceso al 70,9% (9,5 punti piu' elevato che tra gli italiani). I neocomunitari, che tra i residenti incidono per un quarto, nell'archivio Inail raggiungono quasi un terzo tra i lavoratori nati all'estero occupati come dipendenti e il 40% tra i nuovi assunti del 2011. Nell'attuale congiuntura la forza lavoro immigrata continua a svolgere un'utile funzione di supporto al sistema economico-produttivo nazionale per la giovane eta', la disponibilita' e la flessibilita' (caratteristiche che, purtroppo, spesso si traducono in forme piu' o meno gravi di sfruttamento). Gli immigrati sono concentrati nelle fasce piu' basse del mercato del lavoro e, ad esempio, mentre tra gli italiani gli operai sono il 40%, la quota sale all'83% tra gli immigrati comunitari e al 90% tra quelli non comunitari. Motivati dal bisogno di tutela, sono oltre 1 milione gli immigrati iscritti ai sindacati, con una incidenza dell'8% sul totale dei sindacalizzati e del 14,8% sulla sola componente attiva. Del resto, gli archivi dell'Inail attestano che essi sono maggiormente soggetti al rischio infortunistico: tra i lavoratori nati all'estero, in controtendenza con l'andamento generale, gli infortuni sono infatti cresciuti, raggiungendo un'incidenza media del 15,9% sugli infortuni complessivi a fronte del 15% dell'anno precedente. Le ispezioni condotte nel 2011 hanno riscontrato in situazione irregolare il 61% delle aziende sottoposte a verifica, in circa la meta' dei casi per lavoro nero, condizione che accresce l'esposizione dei lavoratori al rischio di infortunio sul lavoro. I collaboratori familiari (poco piu' di 750 mila quelli nati all'estero assicurati presso l'Inps) rappresentano la categoria piu' numerosa tra gli immigrati e costituiscono una risorsa preziosa per un paese in cui ogni anno 90 mila persone in piu' diventano non autosufficienti, dove il bisogno di assistenza aumentera' con il crescente invecchiamento della popolazione autoctona (aumento degli ultra65enni dall'attuale 20,6% della popolazione al 33% previsto a meta' secolo). Seguono gli infermieri stranieri (un decimo del totale) che assicurano un apporto indispensabile al servizio sanitario nazionale e a molte strutture private. Anche il settore agricolo, scarsamente attrattivo nei confronti degli italiani, per molti immigrati costituisce una prospettiva di inserimento stabile (allevamenti e serre) o un'opportunita' limitata a determinati periodi dell'anno (lavoro stagionale) o quanto meno al momento dell'ingresso, al punto che l'agricoltura e' stato il solo settore ad aver registrato, per gli immigrati, un saldo occupazionale positivo. Altri settori per i quali il contributo degli immigrati continua a risultare fondamentale sono l'edilizia, i trasporti e, in generale, i lavori a forte manovalanza: dai dati messi a disposizione dalle organizzazioni delle cooperative, risulta che gli immigrati incidono per oltre un sesto nelle cooperative di pulizie e per oltre un terzo in quelle che si occupano della movimentazione merci. L'attenzione alle percentuali permette anche di segnalare la rilevanza assunta dagli immigrati in altre categorie, seppure quantitativamente non rilevanti. I marittimi in Italia, la cui flotta per tonnellate di portata e' al 14* posto nel mondo e tra i primi nel comparto crocieristico (dati di Confitarma), sono 60 mila (su un totale mondiale di 1.372.000) e sul personale operante a bordo gli stranieri incidono per il 40%, in provenienza soprattutto dalla Romania, dall'India e dalle Filippine (dove a Manila, dal 2007, opera una sede distaccata dell'Accademia della Marina Mercantile Italiana per formare lavoratori del posto che suppliscano alla nostra mancanza di maestranze). L'immigrazione in Italia continuera' a crescere. Secondo le previsioni sul futuro demografico del paese (scenario medio), infatti, nel 2065 la popolazione complessiva (61,3 milioni di residenti) sara' l'esito di una diminuzione degli italiani di 11,5 milioni (28,5 milioni di nascite e 40 milioni di decessi) e di un saldo positivo di 12 milioni delle migrazioni con l'estero (17,9 milioni di ingressi contro 5,9 milioni di uscite): in questo nuovo scenario demografico gli stranieri supereranno i 14 milioni. Nel 2011 sono state 42,5 milioni le persone costrette alla fuga in altri paesi, di cui 15,2 milioni i rifugiati e 26,4 gli sfollati interni. Nello stesso anno sono state presentate 895 mila domande di asilo (primo paese gli Stati Uniti con 76mila casi): di esse, 277 mila sono state presentate nell'UE, con 51 mila casi in Francia (primo paese) e 37.350 in Italia. Sono tanti i focolai di guerra, alcuni conosciuti e altri dimenticati, e 1,2 miliardi di persone vivono in regimi dispotici (34) o in 'Stati fragili' (43) alle prese con degrado, poverta' ed emergenze. 30-10-2012 12:12 ITALIA/Crescono gli italiani la cui vita peggiora. Acri/Ipsos Salgono al 26% gli italiani che hanno assistito a un repentino peggioramento del proprio tenore di vita a causa della crisi, un significativo aumento rispetto al 21% del 2011 e al 18% del 2010. E' quanto emerge dall'indagine 'Gli italiani e il risparmio' realizzata dall'Acri insieme ad Ipsos e presentata in occasione dell'ottantottesima Giornata Mondiale del Risparmio. Sono invece quasi scomparsi coloro che dichiarano di aver sperimentato un miglioramento del proprio tenore di vita nel corso degli ultimi 12 mesi: nel 2010 erano il 6%, nel 2011 il 5%, quest'anno sono il 3%, cioe' meno di un italiano su 30. Si riduce poi il numero di cittadini che riescono a mantenere senza difficolta' il proprio tenore di vita (il 25% nel 2012 contro il 28% del 2011), mentre e' uguale a quella del 2011 la percentuale (il 46%) di coloro che lo mantengono a fatica. Tra coloro che si sono trovati in difficolta' spiccano gli abitanti del Nord Est (nel 2011 riteneva peggiorata la propria situazione il 15% dei cittadini, quest'anno sono il 27%) e le classi d'eta' centrali (tra i 31 e i 44 anni coloro che hanno visto peggiorare il proprio tenore di vita passano dal 21% del 2011 al 30% di quest'anno; al contempo tra i 45 e i 64 anni si passa dal 21% del 2011 al 29% del 2012). In questo drammatico contesto sale il numero degli italiani che ritengono piu' importante investire sul futuro che sulla qualita' della vita attuale: passano al 57% dal 55% del 2011. Al riguardo un dato sorprendentemente elevato e' quello registrato nel territorio che piu' degli altri ha visto peggiorare la propria situazione, ossia il Nord Est: il 68% dei suoi cittadini ritiene prioritario investire nel futuro, contro il 59% dell'anno precedente. Per quanto riguarda il presente, sale il numero di coloro che si dichiarando insoddisfatti della propria situazione personale al 54% dal 51% del 2011, mentre i soddisfatti scendono al 46%. Nel dettaglio, il 4% degli italiani si dichiara molto soddisfatto, con una maggiore concentrazione nella classe direttiva (il 7%) e minore nei pensionati (solo il 2% sono molto soddisfatti). Coloro che dicono di essere molto insoddisfatti sono invece il 22%: piu' di un italiano su cinque. Erano il 20% nel 2011 e il 14% nel 2010. Gli insoddisfatti si concentrano soprattutto nel Sud Italia (dove sono il 62%) ma la crescita maggiore di insoddisfatti riguarda il Nord Est, dove passano al 48% dal 39% del 2011. In compenso il numero di fiduciosi sul miglioramento del proprio futuro sale fino a uguagliare quello degli sfiduciati (sono il 24%, poco meno di un quarto degli italiani in entrambi i casi), laddove nel 2011 gli sfiduciati sopravanzavano di 6 punti i fiduciosi. Il 48% degli intervistati non si attende cambiamenti della propria situazione personale e il 4% non sa cosa pensare. 30-10-2012 13:43 ITALIA/Droga. Prefettura in campo per abbattere la domanda Parte dalla prefettura di Perugia un progetto per affiancare la lotta alle attivita' di corrieri della droga e spacciatori, con l'obiettivo di abbattere la 'domanda', cioe' le motivazioni ed i comportamenti dei consumatori che alimentano il mercato illecito. 'Si tratta di azioni coordinate - ha precisato il prefetto Vincenzo Cardellicchio - che da oggi potranno contare su uno strumento in piu': una cabina di regia che, valorizzando anche il patrimonio di conoscenze e valutazioni di ciascun attore della rete di soggetti ed istituzioni che operano sul campo, definisce modelli integrati di intervento'. In un incontro che si e' svolto stamani in prefettura, enti locali (Regione, Provincia e Comune di Perugia), forze dell'ordine, Ufficio scolastico regionale ed Aisl 2 si 'sono posti - riferisce una nota della stessa prefettura di Perugia - tre obiettivi prioritari: potenziare l'interscambio informativo e la condivisione dei patrimoni statistici e conoscitivi allo scopo di favorire una lettura il piu' possibile univoca e condivisa dei fenomeni in atto e delle linee di evoluzione che essi presentano in quanto a luoghi e stili di consumo, modalita' di assunzione, sostanze consumate, eta' di primo contatto eccetera; avviare forme di collaborazione e cooperazione interistituzionale nel campo della cosiddetta 'prevenzione selettiva', in grado di approntare percorsi di uscita (o di cambiamento) dall'esperienza di consumo in favore della crescente massa di 'consumatori non problematici', cioe' di quei soggetti che, pur avendo l'abitudine di consumare sostanze psicoattive, non versano in condizioni di dipendenza patologica e mantengono un elevato grado di inserimento sociale, scolastico e lavorativo al punto da non percepire come problematico il proprio stile di consumo; concordare specifici protocolli operativi rivolti ai minori consumatori che, tenendo conto delle competenze e delle funzioni delle autorita' giudiziarie minorili, possano consentire un intervento il piu' tempestivo possibile con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e l'attivazione di presidi di prossimita' come gli Uffici di cittadinanza'. Le proposte progettuali - prosegue la nota - terranno conto anche dello specifico contributo che puo' essere offerto da alcuni potenziali partner istituzionali in relazione all'individuazione di determinate categorie di soggetti ritenuti maggiormente a rischio: ad esempio le Universita' e l'Adisu per quanto riguarda gli studenti universitari fuori sede, i servizi sociali e territoriali e le istituzioni attive nel campo dell'immigrazione per quanto riguarda le minoranze di giovani in situazione di marginalita'. A ciascuno di questi obiettivi e' stato dedicato uno specifico tavolo tecnico operativo. L'iniziativa che oggi prende il via si collega all'articolo 2 del 'Patto per Perugia Sicura', sottoscritto il 14 gennaio 2011, dove e' precisato che il contrasto delle attivita' illecite connesse al consumo delle sostanze stupefacenti va realizzato anche con interventi che concorrano a prevenire situazioni di disagio sociale, con particolare riguardo ai giovani ed alle fasce deboli. 'Bisogna far comprendere - ha sottolineato il prefetto Cardellicchio - che qualunque tipo di consumo alimenta i profitti della criminalita' organizzata e minaccia la nostra qualita' di vita'. Nell'analisi della situazione e dell'andamento dei fenomeni a livello provinciale, questo nuovo progetto coordinato dalla prefettura tiene conto di alcuni elementi statistici e conoscitivi: un'alta incidenza di decessi per overdose (23 nel 2011, con un tasso di 3,42 morti per overdose ogni 100.000 abitanti); un numero altrettanto alto di cosiddette 'overdose fauste' (178 nel 2011), in cui il tempestivo intervento dei servizi di emergenza e' riuscito a scongiurare esiti letali; un ritmo costante ma sostenuto di segnalazioni alla prefettura per illecita detenzione di stupefacenti di cui circa un quarto a carico di persone residenti nel capoluogo umbro; un tasso di utenza dei Sert piu' alto della media nazionale (5,8 utenti ogni 100.000 abitanti di eta' compresa fra i 14 ed i 64 anni, a fronte di un tasso nazionale del 4,4); un ampliamento delle fasce d'eta' interessate dai fenomeni di consumo, non piu' circoscritto solo alle tradizionali fasce giovanili, ed al contempo un abbassamento dell'eta' di inizio di consumo con aumento fra i minorenni. ------------------------------------------- COMUNICATI 24-10-2012 12:44 Tasse. Incontro Monti Berlusconi Primo Mastrantoni  L'on. Silvio Berlusconi ha chiesto al presidente del Consiglio, Mario Monti, di attenuare la pressione fiscale. Insomma, giu' le tasse. Ridurre le tasse, con due sole aliquote al 23 e al 33%, l'on. Silvio Berlusconi, lo aveva "immaginato" nel 1994; nel frattempo sono passati 18 anni. Lo aveva ripetuto, in occasione della campagna per le elezioni politiche del 2001, sottoscrivendo, nel corso della trasmissione televisiva "Porta a Porta" (Rai), un "contratto con gli italiani", formalizzato dalla presenza di un notaio. E' bene ricordare che il sogno del '94 non fu realizzato e il contratto del 2001 non fu rispettato, nonostante la lunga permanenza del governo Berlusconi, ben cinque anni, il piu' duraturo nella storia della Repubblica italiana e con una maggioranza parlamentare mai vista prima. Ora, l'on Berlusconi chiede una riduzione delle tasse. Vero e' che gli italiani sono un po' smemorati e il nostro compito e' anche quello di rinfrescare la memoria ai connazionali, anche all'on. Berlusconi. 25-10-2012 12:25 Vaccinazione. Quando al danno si aggiunge la beffa Primo Mastrantoni  In Italia l’influenza stagionale causa ogni anno circa 8.000 decessi, di cui 1000 per polmonite ed influenza, ed altri 7000 per altre cause. L’84% di questi (pari a 6.700 decessi per tutte le cause e 900 decessi per polmonite ed influenza) riguarda persone di eta' superiore a 65 anni. Lo scorso anno sono stati influenzati circa 5 milioni di persone. La percentuale di morti sul numero di influenzati e' dello 0,16%. La vaccinazione e' raccomandata per le persone a rischio, abbinando eta' e malattie di varia natura, ma le ultime notizie sul vaccino antinfluenzale della Novartis, circa mezzo milione di dosi ritirate e 5 milioni e mezzo bloccate, lasciano sconcertati gli utenti: il vaccino serve a prevenire i malanni non a indurli. Se ci aggiungiamo che nel 2010 il vaccino contro l'influenza A, 24 milioni di dosi, e' rimasto nei cassetti, con sperpero di denaro pubblico, abbiamo la combinazione danno e beffa. Domanda: che fine faranno le dosi di vaccino ritirate o sospese dal mercato? Il vaccino e' gia' stato pagato dal ministero della Salute? E chi lo ha comperato a proprie spese e ha avuto effetti collaterali sara' risarcito? 26-10-2012 10:21 Terremoto in Calabria e il Ponte sullo Stretto Primo Mastrantoni  Scrivevamo, qualche giorno fa, che servono 40 miliardi per mettere in sicurezza l'Italia dagli effetti di terremoti, rispetto ai 162 gia' spesi per i post terremoti, ad iniziare dalla Calabria che ha la piu' alta probabilita' di evento sismico. Un buon investimento che dovrebbe sostituire i soldi previsti per l'inutile Ponte sullo Stretto di Messina. Ebbene, questa notte si e' verificato quello gia' ampiamente previsto. Un terremoto in Calabria. Non abbiamo la palla di vetro, non facciamo i maghi, non siamo iettatori, semplicemente prendiamo atto che l'Italia e' a rischio sismico e che le probabilita' maggiori sono relative a determinate aree geografiche. Tutto qui. Al che dovrebbero seguire i relativi provvedimenti da parte di chi governa. Siamo in attesa, aspettando che il Vesuvio si metta in attivita'. 29-10-2012 12:02 Roma capitale. A villa Ada si intitolano viali e si lascia il degrado Primo Mastrantoni  Il sindaco di Roma Capitale (nuovo nome del comune di Roma), ha inaugurato l'apposizione di due targhe toponomastiche a villa Ada, titolate a Umberto II di Savoia e relativa consorte, Maria Jose'. Attualmente villa Ada e' un parco cittadino di ben 180 ettari e fu residenza dei Savoia fino al 1946. Piu' volte ne abbiamo denunciato il degrado. L'occasione si ripresenta con questa cerimonia, che puo' far piacere agli eredi Savoia ma che lascia intatto il degrado, come le foto allegate dimostrano. C'e' anche una breccia nel muro di cinta, in via san Filippo Martire: e' li' da anni. Qui le foto 1   2   3 29-10-2012 12:31 Aduc-Osservatorio Firenze. Fondo stradale piazza San Marco: il lupo perde il pelo ma non il vizio  Nei giorni scorsi avevamo denunciato lo stato di degrado e di vero e proprio pericolo del manto stradale in piazza San Marco. La risposta mediatica del competente assessore e' stata di minimizzazione del problema, quasi non esistesse e -ovviamente- la denigrazione della credibilita' della nostra associazione che per l'ennesima volta era costretta a tornare sull'argomento. A distanza di due settimane, stamane 29 ottobre abbiamo visto e documentato (vedi foto allegate) l'intervento che il Comune ha deciso che fosse opportuno per la situazione. Situazione che nei giorni scorsi, con le piogge abbondanti, era diventata drammatica perche' le voragini tra le pietre sconnesse non erano visibili in quanto piene d'acqua non trasparente ma fangosa, e quindi come una qualunque piccola pozzanghera da semplice avvallamento del terreno. Le buche a cui e' stata messa la toppa sono due, le piu' eclatanti, una delle quali, essendoci passato sopra un autobus e' ritornata grossomodo come prima. Sembra proprio che la principale piazza di snodo (dopo la stazione SMN) del traffico in centro citta', non interessi la nostra amministrazione. Quindi, sostenere che “il lupo perde il pelo ma non il vizio” non e' una estremizzazione, ma una semplice fotografia. Non solo ma e' la classica situazione in cui si fa finta di curare il cancro con l'aspirina, dando qualche contentino al “popolo vociante” cosi' si calma per un pochino. Oltre al disinteresse, ci viene il dubbio che l'assessore competente non sia mai passato da piazza San Marco, e allora -per favore- ci mandi qualcuno di fiducia in sua vece, visto che la nostra associazione sarebbe inaffidabile e interessata a queste denunce solo per “camparci sopra”. E questo qualcuno di fiducia, l'assessore lo mandi in bicicletta e/o in motorino, oppure che accompagni un non-vedente o una persona con difficolta' di deambulazione. Lo ribadiamo: la piazza ha bisogno di un intervento strutturale energico, di quelli che -volendo come e' accaduto in altre occasioni- si possono fare anche in una sola notte, cosi' non si scombussola il traffico degli autobus (e non solo, si pensi a tutti i mezzi di soccorso che vi transitano) durante il giorno. Noi proprio non riusciamo a comprendere perche' la situazione debba continuare. Dobbiamo fare una colletta tra i cittadini, occupare Palazzo Vecchio, etc...? Le foto dell'intervento odierno e della drammatica situazione: 1 -  2 -  3 -  4 - 5 29-10-2012 13:21 Eco-Pellet e mancata consegna di quanto gia' pagato. Denuncia Aduc all’Antitrust. I consigli per i consumatori  Ci sono giunte diverse segnalazioni da parte di consumatori in merito alla società Eco-Pellet s.r.l., azienda di Capriolo in provincia di Brescia, che ha venduto migliaia di bancali di pellet senza però averli mai consegnati ai clienti. Nei suoi spot televisivi trasmessi da emittenti locali, regionali e nazionali, la Eco-Pellet prometteva la vendita di pellet a prezzi scontati e con consegna gratuita a domicilio, previo pagamento di acconti del 50%. Ma in molti non hanno ancora ricevuto niente, mentre i Carabinieri parlano già apertamente di truffa. Abbiamo per questo fatto una denuncia all’Antitrust. Ai clienti che ancora non hanno ricevuto quanto il venditore si era impegnato a consegnare, consigliamo di procedere come segue: 1. Inviare al venditore una diffida ad adempiere per raccomandata a/r, intimando la consegna del pellet entro e non oltre 15 giorni, avvertendo che in difetto il contratto si considererà automaticamente risolto con conseguente restituzione immediata di quanto pagato. Se Eco-Pellet non consegna la merce o non restituisce gli acconti entro 15 giorni dal ricevimento della diffida ad adempiere, si potrà agire giudizialmente per vedersi restituiti gli acconti ed eventuali danni. Per far questo, si consiglia di rivolgersi al proprio giudice di pace (anche senza avvocato per importi inferiori a 1.100 euro) per ottenere un decreto ingiuntivo. 2. Se il venditore non ottempera a quanto intimato nella diffida ad adempiere, si consiglia di fare un esposto alla Procura della Repubblica (anche per il tramite di Carabinieri, Polizia di Stato o Guardia di Finanza). 3. In ogni caso, denunciare l’accaduto all’Antitrust al fine di eventuali sanzioni amministrative per pratica commerciale scorretta e pubblicità ingannevole. 30-10-2012 09:15 Arriva Halloween. Attenzione alla liquirizia Primo Mastrantoni Che c'entra Halloween con la liquirizia? C'entra, perche' la festa di Halloween e' collegata ad un aumento del consumo dei "dolcetti", ovvero di caramelle alla liquirizia, il che puo' portare problemi alla salute, tanto che la Food and Drug Administration (Fda) americana ha lanciato l'allarme sui rischi da eccessivo consumo di caramelle alla liquirizia. Gli effetti sono aritmia cardiaca, spossatezza ed edemi. Visto che abbiamo importato la "festa" dagli Stati Uniti e quindi le relative modalita', con consumo di caramelle alla liquirizia, sarebbe opportuno seguire anche i consigli americani, altrimenti si rischia di finire al pronto soccorso. Dose massima? 50 grammi. ------------------------------------------- ARTICOLI 24-10-2012 09:09 Stereotipi di genere e discriminazione in Tv. L'Italia è fuori legge Claudia Moretti  E' ormai fatto notorio: la televisione italiana rappresenta la società in un modo irreale, macchiettistico quasi, rappresentando uomini e donne di un'Italia che non esiste, o non esiste più. Uomini attempati vestiti in giacca e cravatta al fianco di giovani seminude, belle e mute. Non solo in programmi quali Veline, Ciao Darwin e Striscia la Notizia al centro di critiche da anni, ma anche in icone della modernità e dell'intellettualismo come Che tempo che fa (si pensi alla bella svedese Felipa Lageback che accanto, a Fazio, non ha altro ruolo se non quello di sorridere) o nella sagra nazional-popolare del festival di Sanremo. La donna rimane ai margini, subordinata, muta o tutt'al più sorridente, oggetto di sketch televisivi dove l'uomo è dipinto come un vecchio bavoso che seduce la giovane. Spesso inquadrata dal basso, deumanizzata. Non si racconta, invece, la complessità della nostra società, le nuove generazioni che nulla hanno a che vedere con quel modello televisivo proposto. Nulla di nuovo. Quel che è meno notorio è che tutto ciò è bandito da decenni dal nostro ordinamento internazionale e, dunque, anche in quello nazionale. La lotta agli stereotipi, infatti, rientra a pieno negli obiettivi d'azione di pari opportunità ed è il corollario dei principi di pari dignità e di non discriminazione. Ormai da oltre quarant'anni, le Nazioni Unite hanno preso atto dell'esigenza di intervenire sulla rappresentazione di genere, approvando la Convenzione sui diritti delle donne CEDAW, ossia la Dichiarazione sulla eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, adottata dall'Assemblea Generali nel 1979 e ratificata dall'Italia nel 1985). Ecco quanto riporta l'articolo 5: “Gli Stati prendono ogni misura adeguata: a) al fine di modificare gli schemi ed i modelli di comportamento socioculturale degli uomini e delle donne e di giungere ad una eliminazione dei pregiudizi e delle pratiche consuetudinarie o di altro genere, che siano basate sulla convinzione dell'inferiorità o della superiorità dell'uno o dell'altro sesso o sull'idea di ruoli stereotipati degli uomini e delle donne b) al fine di far sì che l'educazione familiare contribuisca alla comprensione che la maternità è una funzione sociale e che uomini e donne hanno responsabilità comuni nella cura di allevare i figli e di assicurare il loro sviluppo, restando inteso che l'interesse dei figli è in ogni caso la considerazione principale” Già negli anni '90 l'obiettivo posto dalla CEDAW viene ribadito e rafforzato nella Piattaforma di Pechino (1995, protocollo emanato in seno alla IV Conferenza Mondiale delle Donne organizzata dalle Nazioni Unite) dove si individuano varie aree critiche di azione e promozione dei diritti delle donne, tra cui anche una, rubricata Donne e Media. La comunità internazionale prede atto della diffusa permanenza di pregiudizi e di discriminazioni nella rappresentazione di genere nei mass media e stila l'elenco delle attività che sono richieste ai governi per superare gli stereotipi di genere. Eccone alcuni passaggi salienti: 1. promuovere la ricerca e la formazione delle donne nel campo delle comunicazioni affinché possano, con il loro contributo ed intervento professionale rimediare alle scelte editoriali che danneggiano l'immagine femminile; 2. promuovere la formazione di comitati di controllo, formati da donne, dove si osservano i media e si raccolgono proteste e reclami; 3. promuovere il pluralismo culturale e la creatività al fine di dar conto delle numerose realtà che caratterizzano la donna, allontanandosi dai modelli steriotipati; 4. promuovere, a tutti i livelli istituzionali e non, l'innalzamento del livello di consapevolezza delle tematiche di genere e delle tematiche degli stereotipi sessisti. Nel nostro Paese la Convenzione CEDAW è lettera morta. Ecco cosa emerge dalle raccomandazioni del Comitato Cedaw all'Italia del 26 luglio 2011: “…[...]il Comitato esprime il proprio disappunto circa il fatto che lo Stato-membro non abbia sviluppato un programma completo e coordinato per combattere l’accettazione generalizzata di ruoli stereotipati tra uomo e donna, come raccomandato nelle precedenti Osservazioni Conclusive del Comitato. Il Comitato rimane profondamente preoccupato per la rappresentazione della donna quale oggetto sessuale e per gli stereotipi circa i ruoli e le responsabilità dell’uomo e della donna nella famiglia e nella società. Tali stereotipi, contenuti anche nelle dichiarazioni pubbliche rese dai politici, minano la condizione sociale della donna, come emerge dalla posizione svantaggiata delle donne in una serie di settori, incluso il mercato del lavoro e l’accesso alla vita politica e alle cariche decisionali, condizionano le scelte delle donne nei loro studi ed in ambito professionale e comportano che le politiche e le strategie adottate generino risultati ed impatti diseguali tra uomini e donne.” 25-10-2012 10:49 Guerra alle droghe. Per un nuovo approccio. Libro a Citta' del Messico Redazione Dopo un secolo, quando nel 1912 fu approvata la Convenzione Internazionale contro l'Oppio, e dopo quasi cinquant'anni di proibizionismo e repressione su domanda e offerta di droghe illegali, il consenso diffuso verso questo approccio e' venuto meno. I benefici sono stati scarsi e i costi molto elevati. Partendo da questa premessa, un gruppo di esperti messicani, Paese che vive in prima linea e sulla propria pelle la tragedia del narcotraffico, mercoledi' 24 ha presentato il libro “Informe Jalisco. Más allá de la guerra contra las drogas”, in cui si fa una riflessione multidisciplinare sul narcotraffico ma anche sulla violenza e l'insicurezza. Coordinato dalla scrittore Héctor Aguillar Camin, direttore della rivista Nexos, e altri specialisti, e con l'appoggio del governatore dello Stato di Jalisco, Emilio González Márquez, il libro prende in considerazione le dimensioni economiche, legali, sanitarie e di opinione pubblica sul problema, stimolando il dibattito sul fatto che la strategia attuale contro le droghe debba cambiare. Il volume e' anche una sorta di libro bianco sul fenomeno in Messico, con varie informazioni e grafici, di notevole rilievo per chi e' interessato alla materia. Durante la presentazione, Aguilar Camin ha perorato una “revisione internazionale dell'approccio proibizionista sulle droghe, cosa che il Messico ha l'autorita' morale per proporre", e per confrontarsi senza pregiudizi sulla legalizzazione o almeno su depenalizzazione o regolamentazione. “C'e' un problema molto grande legato alla sicurezza, problema che esige un approccio che non sia solo punitivo, che non sia solo una visione di polizia, ma sociale e di convivenza”. Il governatore dello Stato di Jalisco ha fatto leva sul fatto che occorre porre enfasi “sulla prevenzione e sull'educazione”. Come dimostra il libro, ad oggi i Paesi hanno investito una ingente quantita' di denaro nella repressione dell'offerta, molto maggiore rispetto a quanto investito per ridurre la domanda. L'analista Eduardo Guerrero ha difeso la necessita', nel caso del Messico, di “nazionalizzare” la politica antidroga, coinvolgendo gli Stati e le amministrazioni comunali -essendo questi ultimi i piu' deboli della catena per affrontare la situazione- e di migliorare le informazioni locali sul problema. El Informe Jalisco osserva, in un campo pieno di esagerazioni e opacità, la dimensione della sfida, a partire dalla dimensione del mercato della droga in Messico, che e' intorno a 8.000 milioni di Usd all'anno. Una quanitta' astronomica se confrontata “con i 300 dollari che guadagna un poliziotto ogni mese, i 500 che prende un sicario per uccidere qualcuno o i 522 milioni sequestrati al narcotraffico negli ultimi quattro anni”. Solo 54 criminali sono stati giudicati per riciclaggio di denaro tra il 2004 e il 2010 in questo Paese. Mentre i benefici del narcotraffico sono giganteschi: in chilo di marijuana in Messico vale 80 dollari ma, attraversando la frontiera con gli Usa, puo' arrivare fino a 1.920. Un chilo di eroina duplica il suo valore fino a 71.000 dollari quando oltrepassa il Rio Bravo e un chilo di cocaina che viene da Colombia, Peru' o Bolivia ad un prezzo di 2.340 dollari, puo' arrivare, quando giunge nelle strade del gigante del Nord, fino a 180,000 dollari. Usa, Europa occidentale e Russia sono i grandi consumatori del mondo, ma il danno viene patito dai cittadini dei Paesi poveri. Del milione di persone che sono in prigione per reati connessi alle droghe, la meta' e' negli Usa, e il 44% di essi e' negro, mentre il 21% e' ispanico. Nel contempo, Paesi come Birmania, Afghanistan, Iran, Peru', Colombia o Messico pagano il prezzo in violenza, corruzione e disarticolazione istituzionale. “Il narco”, scrivono gli autori, “e' un potere parallelo, una forza economica, una rete di opportunita' a rischio, una fonte di socializzazione illegale e una componente leggendaria della altrettanto leggendaria violenza del territorio messicano”. Per questo e' giunto il momento di porre fine alla condanna del mito di Sisifo in cui si e' trasformata la mera strategia repressiva contro le droghe. (articolo di Luis Prados edito da Citta' del Messico sul quotidiano El Pais del 25/10/2012) 28-10-2012 18:59 L'Uruguay si apre alla marijuana Redazione L'Uruguay e' un Paese di appena 3,2 milioni di abitanti e tredici milioni di vacche. La vita li' ha presenta poche sorprese. Solo due poliziotti alla fine di una strada sterrata fanno la guardia alla casa e al piccolo giardino in cui vive il presidente, 77 anni, e sua moglie, di 68. Una paratia separa i taxisti di Montevideo dai loro clienti. E' raro vedere vetri di protezione, nella capitale dell'Uruguay i collo dei taxisti e' molto piu' sicuro dai coltelli dei clienti che non negli altri Paesi vicini. L'Uruguay e' il Paese piu' pacifico dell'America Latina, dove la polizia ispira fiducia, cosi' come rilevato da uno studio dello scorso maggio della Ong Latinobarometro. E' certo che la pasta-base, la terribile droga conosciuta come “paco”, causa devastazioni tra i giovani piu' poveri, proprio come accade nei Paesi vicini. Ma a differenza dell'Argentina, in Uruguay non c'e' l'abitudine di fare irruzioni nelle case quando ci sono i legittimi proprietari; le persone non subiscono sequestri lampo come in Messico o Venezuela. Solo quando la disoccupazione e' scesa sotto un significativo 5,5%, la mancanza di sicurezza e' diventata la prima preoccupazione della gente. Per questo, lo scorso giugno, il ministro della Difesa Eleuterio Fernandez Huidobro, ha presentato un piano in 16 punti contro l'insicurezza. Tra questi punti uno era l'apertura di un dibattito per promuovere uno “stretto controllo” da parte dello Stato per produzione, distribuzione e vendita della marijuana. L'obiettivo e' quello di levare un po' di terreno sotto i piedi ai trafficanti di droghe. Il Governo di sinistra del Frente Amplio parte dal presupposto che i benefici della vendita della pasta-base e della marijuana torneranno nelle proprie tasche. “E' come in Galicia: le reti dei narcos si sviluppano rifacendosi alle reti del contrabbando. All'inizio fu il tabacco e la marijuana, poi la cocaina”, dice Julio Calzada, responsabile della Secretaría General de Drogas. “Sappiamo che nel Paese ci sono perlomeno 18.500 consumatori quotidiani di marijuana. Mentre per la cocaina le persone che l'anno provata almeno una volta in un anno, sono solo 6.000. Pur se la cocaina ha un margine di guadagno molto piu' alto per i trafficanti, la marijuana ha un volume di business molto piu' ampio. Per cui abbiamo un mercato attuale di marijuana che e' al 90% di tutte le droghe, e se leviamo questo business ai narcos, il rimanente mercato sara' per loro meno redditizio. Sicuramente si dedicheranno ad altri tipi di reati, altre forme di contrabbando. Ma non provocheranno notevoli danni sociali e psicologici”. “Questo non e' lo sbarco nella Sierra Maestra -dice Calzada-. Si tratta di un atto eroico che abbiamo intrapreso. In Olanda sono 30 anni che esiste un mercato legale della marijuana. E ci sono 17 Stati degli Usa che ne consentono una produzione legale per uso medico, e 3 Stati sempre degli Usa che nelle prossime settimane voteranno per un uso ricreativo della marijuana. Non si tratta di una liberalizzazione, ma della regolamentazione di un mercato che oggi e' senza regole. Ma si tratta di un piccolo grande passo, come disse l'astronauta che scese sulla Luna”. L'Uruguay non presenta alcun rischio per i flussi di droghe in America Latina. “Qui non ci sono grandi volumi di business per i grandi cartelli della droga -continua Calzada-. Non ci sono le condizioni climatiche ne' fisiche per la produzione. Non ci sono boschi. Se prendi un piccolo aereo, con 10.000 Usd di carburante puoi vedere tutto quello che e' piantato. Per questo non ci sono i grandi narcotrafficanti. Quelli che sono in zona, sono organizzazioni locali che mai potranno comprare mille chili di cocaina per portarli in Spagna. Sono gruppi di famiglie uruguayane che, a causa delle tensioni che ci sono per un mercato cosi' piccolo, sono entrate nella logica di dover far crescere la violenza”. Le tensioni e la corruzione che generano queste famiglie non hanno niente a che vedere con quelle che ci sono ogni giorno in Brasile, Colombia o Messico. Fino ad ora gli omicidi vengono fatti nella maggior parte dei casi tra le proprie bande. Ma il Governo ha deciso di collocare un buona paratia sociale, come nei taxi, prima che la violenza debordi. Tre mesi dopo l'annuncio, il progetto di legge e' stato depositato alla Camera dei Deputati. Il Frente Amplio, la formazione di 13 gruppi che sostiene il presidente José Mujica, spera di farlo approvare entro la fine dell'anno. E al Senato nell'anno successivo. Perche' l'Uruguay e' stato il primo Paese a fare un passo del genere? “Qualcuno deve pur essere il primo”, ha detto a giugno il presidente dell'Uruguay, José Mujica, in un'intervista concessa al quotidiano “O Globo”. “Qualcuno deve iniziare in Sud America. Perche' stiamo perdendo nel Continente la battaglia contro le droghe e il crimine”. Mujica si e' recato per questo motivo in Brasile all'incontro di Rio+20 che ha riunito tutti i Paesi membri dell'Onu per discutere sull'ambiente. Pochi sono stati gli accordi concreti raggiunti in questo incontro. Il discorso che ha tenuto José Mujica e' stato visto da piu' di un milione di persone su Youtube: “Appartengo ad un Paese piccolo ma ben attrezzato di risorse naturali per poterci vivere. Il mio Paese ha tre milioni di abitanti. Poco piu' di 3.200.000. Ma ci sono tredici milioni di vacche tra le migliori al mondo. Tra otto e dieci milioni di stupende pecore. Il mio Paese esporta cibo, latte e carne. E' una grande pianura soavemente ondulata. Quasi l'80% del suo territorio e' utilizzabile. I miei compagni lavoratori hanno molto lottato per le otto ore di lavoro. Ora stanno ottenendo sei ore. Ma la conseguenza delle sei ore e' che molti hanno un doppio lavoro, per cui lavorano piu' di prima. Perche'? Perche' devono far fronte a molte scadenze economiche. La motocicletta che hanno comprato. La macchina che hanno comprato. E pagano rate su rate. E quando si vuole mettere in corda un vecchio pieno di reumatismi come me, si e' persa la vita. Uno si fa queste domande: “E' questo il destino della vita umana? Queste sono cose molto elementari. Lo sviluppo non puo' andar contro la felicita', ma deve essere in armonia con la felicita' umana, con l'amore, con le relazioni umane, con la cura dei figli, con l'avere amici, con le cose piu' semplici. Proprio perche' e' questo il tesoro piu' importante che abbiamo. Quando lottiamo per l'ambiente, il primo elemento dell'ambiente si chiama felicita' umana. Grazie”. Dopo quel discorso non e' successo niente di nuovo in Uruguay. I suoi compatrioti hanno sentito molte volte “Pepe” Mujica citare Seneca ed Epicuro, lo hanno sentito dire che non e' piu' ricco chi ha di piu' ma chi ha il minimo desiderato. Anche i piu' critici verso di lui gli riconoscono di essere coerente coi propri discorsi. Dei suoi 12.500 Usd mensili che percepisce, ne trattiene solo 1.250 e il resto lo devolve a fondazioni sociali, gira con la sua vecchia auto Volkswagen celeste ed e' completamente felice piantando bietole. Non ha nessuna contraddizione tra cio' che ha e cio' che proclama. Ma quando Mujica ha cominciato a presentare i dettagli del suo progetto contro il traffico di droghe, in Uruguay hanno cominciato a levarsi critiche sulle “incongruenze”, “contraddizioni” e le “sciocchezze” del suo progetto. “Lo Stato avra' il controllo della qualita', quantita' e prezzo e la gente dovra' registrarsi”, ha detto nell'intervista al “O Globo”. Le sigarette avranno un controllo informatico e si potra' rintracciare la loro origine grazie all'etichetta chimica che hanno. E' importante considerare che se qualcuno compra 20 sigarette di marijuana, le potra' consumare ma non le potra' vendere. Con il registro di Stato, sara' facile controllare questi consumatori e verificare che le regole non siano violate”. “Mujica ha semplificato i propri argomenti ed ha reso poco seria la propria richiesta”, ha detto Guillermo Garat, autore del libro “Marihuana y otras hierbas” pubblicato lo scorso settembre in Uruguay. “Ha detto: se i tossicodipendenti chiedono di fumare piu' spinelli, dovro' portar via i mozziconi che avanzano. Dovevamo dirgli: 'Mujica, gli spinelli non hanno avanzi'. Dopo ha promesso che se il 60% della popolazione non approvava l'iniziativa, l'avrebbe annullata. Questo non e' serio. Un Governo si rivolge al Parlamento in funzione di cio' che dicono i sondaggi? Inoltre, lo stesso giorno in cui aveva fatto questa dichiarazione, era stato reso noto un sondaggio, con domande poste male, da cui emergeva che la maggior parte della popolazione si opponeva alla legalizzazione”. “Mujica ha uno stile aperto ed onorevole, che e' quello che gli da' la possibilita' di esser presidente”, dice Garat. “Pero' talvolta mostra alcuni pregiudizi che sono tipici della sua eta' e del suo passato di guerrigliero nei Tupamaros. Questa guerriglia vedeva la droga degli anni '70 come una specie di religione che addomesticava la gioventu'. Mujica e la societa' si sono portati dietro questa convinzione. Il Governo ha detto che sta per regolamentare il mercato della cannabis, ma non ha detto come. Mujica ha usato epiteti stigmatizzanti contro i consumatori di droga. E questo ha sollevato una montagna di congetture del Governo e della stampa. La gente e' confusa. Ci sono politici che dicono: 'Andiamo a comprare la marijuana dai narcos?'”. “E nonostante tutti questi errori -continua Garat- il Governo si e' mosso bene e in due mesi ha fatto molta strada. E' stato presentato il progetto in Parlamento ed e' stato detto ai parlamentari che non si vietera' cio' che decidera' il Parlamento (l'ex-presidente di sinistra Tabaré Vazquez, nel 2008 aveva vietato una legge sulla depenalizzazione dell'aborto approvata da deputati e senatori). Mujica e' un grande repubblicano, bisogna riconoscerlo. Si attiene alle definizione piu' letterale di repubblica: il popolo e' rappresentato nelle proprie istituzioni e bisogna che queste ultime siano rispettate. Mi sembra di notevole valore aver rimesso l'iniziativa al Parlamento, dove c'e' anche una opposizione. Credo che lui stesso abbia consapevolezza dei propri limiti e preferisce che la decisione sia presa da un organismo collettivo di rappresentanza”. Quando cala la sera a Montevideo non e' raro sentire odore di marijuana nelle spiagge del rio de la Plata, nei parchi, nelle gradinate dei campi di calcio, nelle principali strade... “A Montevideo, a differenza di cio' che accade all'interno del Paese, c'e' un'altissima tolleranza sociale verso il consumo di marijuana”, dice Garat. “Durante la dittatura, che fini' nel 1985, gia' nel 1975 fu approvato un decreto che ne permetteva il consumo. A partire dal 1985 cominciarono a ritornare persone che erano andate in esilio in Europa e cominciarono a diffondersi anche qui alcuni modi di dire tipici della Spagna: si parlava di “porros”, “canutos”, “petardos”,”la maria”.. (ndr: diversi modi di chiamare lo spinello). Ma non era altrettanto chiaro come si potevano avere queste droghe anche se il consumo era concesso. E' questa la contraddizione che in Uruguay e' all'ordine del giorno e sulla quale il Parlamento ha cominciato a lavorare da due anni. Si lavora in forma piu' o meno discreta sulla legalizzazione dell'autocoltivazione, dopo che c'e' stato un notevole clamore sociale con la detenzione di Alicia Castilla”. L'argentina Alicia Castilla, 68 anni e di nazionalita' spagnola, fu messa in prigione il 30 gennaio 2011 per aver coltivato nella propria casa 29 piante di marijuana. Ad oggi e' ancora pendente il giudizio dopo una richiesta di due anni di carcere da parte della procura incaricata del caso. “Io sono venuta dall'Argentina all'Uruguay per vivere in pace, pubblicare i miei libri in e-book... Avevo scritto per molti anni nella rivista 'Cannabis Magazine'. Un giorno invitai un fotografo che era stato licenziato dalla rivista, 45 giorni che furono una esperienza orribile. Al ritorno in Spagna, il fotografo invio' alla polizia una mail con le fotografie della casa e tutte le piante di marijuana che li' si coltivavano, sostenendo che era un cartello della droga. La mia casa fu circondata da cinque pattuglie perche' erano convinti che stavano per arrestare la versione femminile del colombiano Pablo Escobar. Ho trascorso 95 giorni in prigione”. Un film di Almodovar Tra la detenzione di Alicia Castilla e quella dell'artigiano Mauricio Balitzki, che fu denunciato da un vicino per possesso di piante, il Governo ha deciso che non solo si dovesse regolamentare l'autocoltivazione ma proprio tutto il mercato della marijuana. Oggi Alicia Castilla e' impegnata nelle trattative contro il progetto di Mujica. “Nessuno penserebbe che io possa oppormi ad un progetto di legalizzazione. Ma cosi' e'. A parte le sciocchezze che sono state dette finora, comuque quella che si potra' vendere un massimo di 20 sigarette o che gli spinelli avrebbero un chip sulla punta, o un controllo informatico per conoscere la provenienza degli spinelli; a parte che prima hanno detto che sarebbero stati destinati 65 ettari per piantare marijuana e dopo hanno detto che sarebbero stati 100 e poi ancora 150 in serra... Faccio alcune domande, molto sentite: Perche' non dedicare questi spazi a piantare cibi invece di marijuana? A parte tutte le incongruenze e il linguaggio pseudo-progressista che ha usato Mujica, mi pare una proposta fallace. Prima di tutto perche' si propone di diminuire il consumo della pasta-base. Io ho vissuto, grazie allo Stato uruguayano, con consumatori di pasta-base. E vedo che sono sottovalutati i consumatori di droghe. Il consumatore sa molto bene cio' che vuole e chi si vede privato della pasta-base non la rimpiazzera' con la marijuana. Nello stesso tempo mi oppongo perche' credo che lo Stato non e' nessuno per determinare quale quantita' debba fumare un cittadino. E mi pare terribile il concetto di registro. Se fumare marijuana e' un fatto privato non posso per questo essere registrato dallo Stato”. “Credo che sarebbe stato molto piu' semplice proporre l'autocoltivazione”, dice Castilla. “Sarebbe stato il primo Paese a legalizzarla. E si sarebbe potuta approvare l'esistenza di club, come in Spagna. Oggi la proposta pretende di conciliare l'idea dell'autocoltivazione con quella di controllo statale del mercato. Ma e' difficile decidere che il Governo abbia il monopolio di coltivazione, vendita, distribuzione e stoccaggio e, nel medesimo tempo, permettere che la gente coltivi nella propria casa. La questione del registro e' come un film di Almodovar: viene un poliziotto a casa tua e ti dice: 'signora, vengo a pesarle la marijuana...'. E se mi muore una pianta o se si ammala, me la pensano umida o secca?”. “Possiamo essere d'accordo che ci siano imperfezioni, ma occorre essere flessibili, e questo richiede tempo”, ha detto lo scorso mercoledi' il britannico Steve Rolles, membro della Fondazione Transform Drug Policy, che era alla Facolta' di Scienze Sociali di Montevideo per tenere una conferenza sul tema. Julio Calzada, responsabile della Secretaría General de Drogas, ha ascoltato con attenzione tutti gli interventi. Alla fine, tra la trentina di persone che assistevano alla conferenza, un uomo di eta' media si e' diretto verso di lui: - Finora l'unica conseguenza pratica che ha avuto il progetto del Governo e' stata di bloccare la situazione precedente di autocoltivazione. E Calzada ha risposto: - le stime che abbiamo dicono che coloro che praticano l'autocoltivazione in Uruguary sono poco piu' di 1.500 persone. Mentre quelli che fumano marijuana sono 18.500. Approvando l'autocoltivazione proporremo una soluzione per il solo 10% del mercato. A tutti noi piace mangiare pomodori, ma non tutto il mondo ha la perseveranza e la pazienza per coltivarli. Niente mi dice che una persona che consuma in un fine settimana si accolli il lavoro di piantarla a settembre per prendersi cura di lei fino a maggio e raccoglierne i frutti a luglio. Critiche da destra e da sinistra Il progetto ha ricevuto critiche sia da destra che da sinistra. Il socialista ed ex-presidente Tabaré Vazquez, padre della legislazione che proibisce di fumare nei luoghi pubblici, ha dichiarato che “i Paesi che hanno legalizzato la marijuana si stanno rovinando perche' l'esperienza non e' stata buona”. Il senatore del Partito Colorado e presidente per due mandati. Julio Maria Sanguinetti, ha qualificato la proposta come uno degli “eventi abituali” di Mujica e lunedi', nel quotidiano argentino “La Nacion” ha scritto: ”Purtroppo, gente seria a livello internazionale che intende discutere sulla legalizzazione della marijuana, ha preso in modo favorevole la proposta di Mujica senza conoscerne i particolari. Noi diciamo, per esempio, ai nostri ammirevoli amici Mario Vargas Llosa e Fernando Henrique Cardoso... l'unica cosa buona di questa intempestiva iniziativa e' stata di porre in rilievo quanto nel mondo si informa sulla pericolosita' della marijuana”. I difensori della proposta ritengono che sia l'unica che ha messo in chiaro che, dopo varie decadi di proibizione delle droghe e lotta contro il narcotraffico, il consumo e il traffico, il risultato e' stato solo di far crescere cio' che si voleva far diminuire oltre a corrompere le basi morali della societa'. “Mujica legge e studia molto”, ha dichiarato il deputato del Frente Amplio Sebastian Sabini. Sebbene per alcuni possa sembrare campagnolo, la verita' e' che e' un grande promotore di dibattiti. E sa ascoltare. Ad altri puo' non piacere lo stile Filippo II o Luigi XIV, ma comunque indica il percorso che tutti seguono senza discussione. Bene... e' una differenza di stile”. Il progetto dovrebbe convertirsi in legge prima che Mujica finisca il suo mandato presidenziale nel 2015. “Sicuramente avra' un ritmo piu' rapido dopo che sara' stato approvato tutto cio' che ha a che fare con l'autocoltivazione. E avra' un altro ritmo, a medio termine, per affrontare l'ambito della regolamentazione da parte dello Stato", ha spiegato il deputato Sabini. L'economista Carlos Casacuberta ha studiato cio' che potra' accadere con l'approvazione: “I narcos reagiranno come qualunque impresa. Cercheranno di competere con la marijuana del Governo, trovando la propria nicchia. Ci saranno due tipi di marijuana: legale e illegale. Alla fine di tutto, che cosa ci avra' consentito il nuovo sistema? Debilitare, mettere nell'angolo o espellere dal mercato il narcotraffico? No. Gia' esistono le altre droghe e inoltre una porzione importante del mercato di marijuana rimarra' nelle loro mani. Ci sara' meno repressione? Credo di no. Ci sara' meno violenza? Non e' chiaro se gli episodi di violenza siano legati particolarmente con la marijuana. Verra' levata parte del mercato dall'orbita del narcotraffico. Diminuira' il consumo di altre droghe? L'esperienza olandese di separazione dei mercati (tra marijuana e le altre droghe pesanti) non ha mai dato prove concludenti in merito”. Ma allora, quali saranno i vantaggi dall'approvazione del progetto? “Si integrera' il consumo di marijuana come un'attivita' socialmente legittima”, e si evitera' ai consumatori “il costo psicologico” associato all'illegalita'. Ma Casacuberta crede che in futuro verranno riconosciuti i danni che provoca la marijuana alla salute., discussione che “non e' stata affrontata nella dimensione che merita”. Il professore di psicologia sociale Juan Fernandez Romar, che e' stato uno dei professionisti consultati dal Governo, riconosce che sara' molto complesso “rendere operativo” il progetto, trasformarlo in realta'. Ma crede che il dibattito ne stia valendo la pena ed e' servito per dare maggiori informazioni alla societa'. “Questo fa parte dell'assunto della legge, come la depenalizzazione dell'aborto (promulgata alcune settimane fa) o del matrimonio tra persone del medesimo sesso (in corso di approvazione), che mi fa sentire orgogliose del Paese in cui vivo. Anche se per ora e' stato solo messo sul tavolo un problema cosi' complesso.” “Che succedera'?”, si domanda Guillermo Garat nel suo libro: “Non si sa, questa storia non ha un finale. L'unica cosa piu' o meno chiara e' cio' che e' gia' accaduto, il piu' interessante e' cio' che verra' e le risposte che dara' la societa', a meno che non ci si arrenda”. (Articolo di Francisco Peregil, pubblicato il 28/10/2012 sul quotidiano El Pais) ------------------------------------------- AVVERTENZE è un quotidiano dell'Aduc registrato al n. 5761/10 del Tribunale di Firenze. Direttore Domenico Murrone. 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