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Impianto di allarme non completato non funzionante
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Lettera 
23 luglio 2016 0:00
 
Nel gennaio 2016 scorso mio padre, che ora non è più in vita, ha dato un acconto di 400,00€ per far installare in casa un impianto di videosorveglianza e di allarme.
Ad oggi tale impianto dopo innumerevoli solleciti, chiamate e promesse di completare il lavoro non mantenute, non è ancora completamente funzionante.
Mancano tra l'altro dei sensori che dovevano essere sostituiti, il cavo delle telecamere è difettoso e bisogna resettare la centralina ogni volta per attivare l'allarme prima di uscire di casa.
Il danno non è solo per il mancato completamento dopo 6 mesi, ma anche perché appunto non essendo correttamente funzionante, dopo la morte di mio padre la casa è rimasta non abitata per qualche tempo, e lo sara ancora per altro tempo in futuro, quindi a rischio di intrusione ed ulteriore danno sia morale che economico.
Ora vorrei capire in che modo quantificare il danno prima di inviare una raccomandata di messa in mora al soggetto in questione, visto che come prova del cattivo lavoro di tale tecnico abbiamo solo l'assegno di acconto di 400,00€ datogli a novembre 2015 da mio padre ed un foglio datoci dal tecnico con i dati dell'impianto di allarme.
In totale tale impianto è costato 1.300€ incluso l'acconto.
Quanto è possibile quantificare come rimborso in questo caso?
Grazie per la Vostra cortese risposta,
Cordiali Saluti
Laura, da Lecce (LE)

Risposta:
Le consiglio di farsi redigere una relazione da un altro tecnico per quantificare i costi necessaria rendere l'impianto funzionante (materiali e manodopera) ed inviare detto documento unitamente alla lettera di messa in mora alla impresa che lo ha installato.
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Ha risposto Laura Cecchini: http://sosonline.aduc.it/info/cecchini.php
 
 
 
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Direttore Domenico Murrone
 
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