testata ADUC
Problemi per acquisto pompa di calore
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
7 febbraio 2016 0:00
 
Buon giorno,
ho acquistato (approfittando degli sgravi fiscali del 65% concessi dalla legge) un pompa di calore per scaldare la mia abitazione in sostituzione del precedente (di comunque soli 3 anni e già di ultima generazione con caldaia a condensazione) impianto di riscaldamento presso la ditta All & Energy architecture.
Per questa nuova caldaia a pompa di calore Marca Panasonic 14Kw - comprensiva di
allacciamento ad impianto preesistente - spendevo una cifra totale di 11.080 Euro.
Per l’acquisto di tale impianto saldavo regolarmente le 3 rate previste (fattura n.389, n.426 e n.612).
Tale apparato doveva permettere un risparmio energetico e conseguentemente di costi rispetto l’attuale sopralluogo dall’architetto Sili Paride per All Energy & Architecture.
La pompa di calore consentono l'abbattimento di costi e zero emissioni ma hanno difficoltà a produrre acqua con temperatura di mandata superiore ai 50 gradi (infatti sono molto consigliate con impianti di riscaldamento sottopavimento e con termoconvettori).
Questo modello mi è stata presentata come un innovazione in quanto permetteva di essere installata senza alterare l’attuale impianto nella casa con termosifoni in ghisa che richiedono una temperatura mandata alta di 65 gradi.
La parte commerciale mi invio allora la parte tecnica (architetto Sili Paride) per valutare se questo modello poteva sostituire senza problemi la mia "vecchia caldaia" con l'impianto che avevo in essere.
La parte tecnica decretò che quel modello era appropriato prospettandomi spese di riscaldamento uguali alla metà di quello che spendevo ogni anno.
dopo l'acquisto lamentavo consumi esorbitanti (moto differenti da quanto atteso), ma in
PARTICOLARE (nonostante questo inverno le temperature siano molto superiori agli anni precedenti), come la temperatura scende sotto ai 3 gradi (la macchina è certificata e pubblicizzata per operare a temperature di -15 gradi) sono costretto ad usufruire del vecchio impianto o del camino in quanto la temperatura in casa fa fatica a raggiungere i 19 gradi.
Riassumendo nel bimestre novembre - dicembre mi è arrivata una bolletta di 1090 euro di energia elettrica.
Sto ancora attendendo da Enel l'attivazione della tariffa D1 che mi permetterebbe un risparmio, ma anche calcolando quello che avrei speso in quella circostanza i costi si aggirerebbero a circa 700 euro bimestre + i costi di utilizzo al 50% del vecchio impianto.
Ma FATTO + GRAVE: da sola non è in grado di scaldare la casa con basse temperature.
Finora le mie richieste di risoluzione del problema sono state evase con promesse di intervento risolutivo ad oggi non effettuato.
Due settimane fa ho inviato una raccomandata con messa in mora (di cui site in copia e Vi allego).
anche in quel caso mi è stato comunicato telefonicamente che sarebbero intervenuti in 2 o3 giorni ma ad oggi la situazione è irrisolta.
Vi chiedo come procedere.
Grazie
Guido, da Torino

Risposta:
ci pare che la ditta incaricata non possa eludere le responsabilità del disservizio, chiaramente dovuti sia ad errori di progettazione che di fornitura di prodotto difettoso. Le auguriamo una rapida soluzione dopo l'invio della sua raccomandata; altrimenti, nel caso in cui la società continui a non accogliere la sua richiesta, può scegliere se attivare un tentativo di conciliazione stragiudiziale presso la camera di commercio o il Giudice di Pace, oppure adire le vie legali, entrambe con l'assistenza di un legale.
Qui le schede sull'argomento:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+camera+commercio_11797.php
http://sosonline.aduc.it/scheda/giudice+pace_15959.php
 
 
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS