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L'OTTO PER MILLE DELLO STATO 2006. OVVERO, UN RESTO DA FAME PER LA FAME NEL MONDO
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
1 aprile 2007 0:00
 
PREMESSA: 1. Questo resoconto dell'OPM 2006 e' strutturato in modo da tenere separata la parte informativa da quella delle osservazioni personali; queste ultime si trovano alla lettera C): UNO SGUARDO CRITICO.
In chiusura 4 APPENDICI con i dati a cui si fa riferimento.

2. Anche nel 2006 l'Otto per mille (da ora: OPM) e' stato destinato ai sette beneficiari, consueti da tempo, vale a dire allo Stato e a sei confessioni religiose (Chiesa cattolica, Chiese Valdesi e Metodiste, Unione delle Comunita' ebraiche italiane, Chiesa evangelica luterana in Italia, Assemblee di Dio in Italia, Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7mo giorno). Pur essendo probabilmente gia' noto, vale pero' la pena ricordare che la ripartizione OPM effettuata nel 2006, per 6 beneficiari su 7 riguarda l'OPM dell'IRPEF relativo alle dichiarazioni presentate nel 2003 (redditi del 2002). Solo la Chiesa cattolica, in base alla L. 222/1985 scaturita dal nuovo Concordato del 1984, al privilegio di vedersi assegnato ogni anno (dal 1990) un congruo anticipo che poi viene conguagliato dopo tre anni, quando sono state calcolate le percentuali delle preferenze relative all'anno in questione.

A) IL CROLLO DEI CONSENSI PROSEGUE Secondo i dati ufficiali (vedere tabella in appendice 3), le scelte espresse valide al fine della ripartizione dell'OPM 2006 (dichiarazioni 2003) sono state 15.892.337, che, in percentuale riferita al totale dei 40.208.003 contribuenti, significa il 39,52%.
Lo Stato ha ricevuto 1.331.298 preferenze, che fanno l'8,38% delle scelte espresse (ma solo il 3,31% del totale dei contribuenti), il che rappresenta un lieve calo rispetto al 2005, quando la percentuale era stata dell'8,65. Si conferma, quindi, la realta' di una progressiva sfiducia verso lo Stato quando si vada a guardare l'esito del 2004 (dichiarazioni del 2001), allorche' lo Stato aveva avuto il 10,28% delle scelte espresse, per non parlare del 2001 (dichiarazioni del 1998), quando aveva ricevuto il 13,36% di preferenze e del 2000 (dichiarazioni del 1997), quando era stato indicato espressamente dal 14,43% dei contribuenti. Di conseguenza, negli anni dal 2000 al 2006 (dichiarazioni redditi dal 1997 al 2003) lo Stato ha perso il consenso del 6,05% dei contribuenti. Un bel risultato, non c'e' che dire!
Su un'ipotesi che giustifichi questa caduta mi intratterro' nel punto C/a.

B) 2006: UNA GESTIONE ORMAI QUASI TUTTA AL DI FUORI DELLA LEGGE
Osservazioni generali


Entro subito nel merito della gestione 2006, analizzando il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 10 novembre 2006 (pubblicato sulla G.U. n. 19 del 24.1.2007)
(ALLEGATO_DPCM OPM 2006 PDF).
A suo onore, si puo' mettere in rilievo il fatto che e' stato emanato entro la fine di novembre, come stabilisce la legge.
Ma, a dire il vero, questo e' l'unico risvolto positivo della faccenda. Tutto il resto e' (e continua a essere dal 2004) abbondantemente fuori legge per quanto riguarda lo spirito e la lettera degli articoli 47 e 48 della L. 222/1985 e del relativo DPR 76/1998 ( e succ. mod. DPR 250/2002). Infatti, dall'anno 2004 (per effetto della famigerata L. 24.12.2003, n. 350 -finanziaria 2004-2006), lo Stato si e' autoscippato ben 80 milioni di euro dalla somma spettantegli per far fronte a urgenti impegni statutari correnti o straordinari (vedere le considerazioni al punto C/c).
Per le stesse ragioni, nel 2006, lo scippo e' aumentato di altri 5.000 euro per effetto del D.L. 5.10.2004, n. 249 (art. 1-quater, convertito in legge dall'art. 1 della L. 3.12.2004, n.291). In somma delle somme: nel 2006 l'assegnazione OPM dello Stato e' stata decurtata, in un colpo solo, di ben 85.000 euro. E questo proprio alla fonte, come riduzione praticamente preventiva, tanto che, se vogliamo sapere la cifra intera che nasceva dalle scelte dei contribuenti, dobbiamo agire per induzione e sommare il prelievo al resto dichiarato nel decreto. In tal caso avremo un totale presunto di euro 89.719.586,80, di cui, pero', solo il resto, di euro 4.719.586,80 e' stato usato per gli scopi legalmente previsti per l'OPM statale. I quali scopi consistono, come si ricordera', in interventi straordinari per fame nel mondo, calamita' naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali.

b) LA RIVINCITA DELLA FAME NEL MONDO
Ecco, dunque, che "l'esiguita' dei fondi stanziati nel 2006", come si legge nel DPCM 10.11.2006, ha imposto "un'attenta valutazione delle tipologie di intervento da ammettere ai benefici previsti dalla legge 20 maggio 1985, n. 222", perche' ovviamente quei 4 milioni e 700mila euro potevano soddisfare solo una quota infima delle 888 domande valide per un totale di euro 630.133.464,78.
Si e' allora deciso di privilegiare le richieste di finanziamento di progetti per la lotta contro la fame nel mondo, dato che, cito ancora il DPCM, "l'aiuto ai Paesi in via di sviluppo e' una priorita' di politica estera dell'Italia, che ha anche sottoscritto al Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 l'obiettivo di incrementare il volume di aiuto pubblico allo sviluppo".
E cosi', mentre nel 2000, il contributo a questo settore era stato pari a zero, nel 2006 la "fame nel mondo" totalizza il 100%.
Niente da eccepire, naturalmente, ma solo una piccola annotazione:
al di la' del motivo ideale e politico, forse ce n'e' un altro, molto pratico, che ha spinto a battere questa strada. Il fatto e' che nel settore "fame nel mondo" le domande valide erano state 26 per un ammontare complessivo di euro 5.437.298,94, una somma non lontana dai miseri resti a disposizione per il 2006
(ALLEGATO ELENCO F 4 PDF).
Un controllo dell'elenco delle 26 istanze ritenute valide in questa voce mostra che una sola di esse e' stata ignorata (la n. 652, un progetto in Senegal per euro 122.125,00, presentata dal COSPE di Firenze, al quale pero' sono stati finanziati altri due progetti). Delle restanti 25, 7 domande sono state finanziate totalmente, mentre alle altre 17 e' toccato solo un finanziamento parziale.
Globalmente, nel 2006, il settore "fame nel mondo" ha ricevuto il 100% dei finanziamenti, soddisfacendo (almeno in parte) il 96,15% delle domande considerate valide.

c) RIEPILOGO DOMANDE E FINANZIAMENTI NEL 2006

Domande pervenute n. 1601, valide n. 888 (55,46%), finanziate n. 25
(di cui 17 solo parzialmente) (2,81%).

FAME NEL MONDO
Domande valide: 26 per euro 5.437.298,94.
Interventi finanziati n. 25, di cui 17 parzialmente per complessivi euro 4.719.586,80 (100%)

CALAMITA' NATURALI
Domande valide: 51 per euro 52.177.600,45
Interventi finanziati: 0 (0%).

ASSISTENZA AI RIFUGIATI
Domande valide: 17 per euro 8.326.701,90
Interventi finanziati: 0 (0%).

CONSERVAZIONE BENI CULTURALI
Domande valide: 794 per euro 564.191.863,49
Interventi finanziati: 0 (0%).

C. UNO SGUARDO CRITICO

a) Qui tento di descrivere questa continua e crescente disaffezione dei contribuenti per l'OPM statale e trovarvi una spiegazione.
Un primo motivo del crollo di consensi, che ha inizio con l'OPM distribuito nel 2003 (10,35%) e nel 2004 (10,28%), che corrispondono alle dichiarazioni IRPEF del 2000 e del 2001, potrebbe essere legato all'uso disinvolto dell'OPM da parte dei governi di allora. Infatti, nel 2000 i contribuenti avevano gia' potuto notare che l'OPM era considerato come un pozzo di san Patrizio, a cui attingere liberamente per le piu' svariate esigenze del tutto al di fuori della normativa dettata dalla L. 222/1985 e DPR attuativo (76/1998). Infatti, negli anni dal 1998 al 2000, col sistema dei decreti legge, era stato stornato dai suoi fini statutari rispettivamente il 79,90%, lo 82,74% e il 57,10% dell'OPM statale. In particolare, nel 1999 la maggior parte di queste distrazioni per decreto legge era stata convogliata a sostegno dell'intervento militar-umanitario nel Kosovo e in Macedonia, e nel 2000 per finanziare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace. Il che aveva attirato gia' delle critiche in sede di commissioni parlamentari. La tendenza fu confermata nel 2001, quando al finanziamento alle missioni militari si aggiunse quello alle forze di polizia italiana in Albania. Stupisce, allora, che nei contribuenti si sia creata una disaffezione nei confronti della gestione OPM statale e che quindi siano calate le preferenze nelle denunce dei redditi dal 2000 al 2004? No, non mi pare che ci si possa stupire.
E non e' valso a riportare fiducia, evidentemente, neppure il fatto che nel 2002 e 2003 (dichiar. redditi 1999 e 2000) tutto l'OPM statale sia stato speso per gli scopi voluti dalla legge. Anche perche', subito dopo, alla fine del 2003, la Finanziaria 2004 ha reso pubblico e codificato quello che io chiamo "scippo alla fonte" dell'OPM statale nella misura della cifra di 80 milioni di euro dal 2004 al 2006 compreso.
Inoltre, nonostante la pessima prova data da questo andazzo, anche il governo Prodi l'ha confermato nella tormentata finanziaria 2007, sia pure con una piccola correzione per l'anno in corso. Infatti, nel comma 1233 del famigerato art 1 (e unico) della Legge 296/2006 "Manovra 2007", si legge: "Il comma 69 dell'articolo 2 della L. 24 dicembre 2003, n. 350, e' sostituito dal seguente: '69: L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), e' ridotta di 35 milioni di euro per l'anno 2007 e di 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009". Dunque, per il 2007 lo scippo si limitera' a 35 milioni di euro, ma nel 2008 e 2009 si riattestera' agli 80 milioni di euro. Ammesso che l'OPM statale, di disaffezione in disaffezione, arrivi a questa cifra!
Un secondo motivo di disaffezione puo' essere dato dal fatto che una gran parte dei resti dell'OPM statale, quelli spesi secondo la sua propria normativa, siano stati devoluti a opere legate al culto religioso, in particolare cattolico (restauro di chiese, vescovadi, conventi, campanili, ecc. ecc.), regalando cosi' alla Chiesa cattolica, che di OPM prende quasi dieci volte piu' dello Stato, anche una bella fetta del magro OPM statale.

b) Basta con l'ipocrisia! Lo Stato deve decidersi: o rispetta la legge istitutiva dell'OPM e lo usa per gli scopi designati, oppure che abbia il coraggio di rivedere il Concordato e, quindi, gli articoli 47 e 48 della L. 222/1985, la' dove si prevede la sua partecipazione alla spartizione dell'OPM e la distribuzione di tutto l'OPM, anche della quota non espressa.
Questo dico e sostengo per due motivi:
il primo e' che la necessita' della partecipazione dello Stato alla spartizione dell'OPM e' venuta meno fin dal 1985, quando, in sede di discussione alla Camera della L. 222/1985, fu approvato l'ordine del giorno dei radicali, che impegnava il Governo a distribuire l'OPM anche alle confessioni che avrebbero stipulato le intese ai sensi dell'art. 8 della Costituzione;
il secondo motivo sta nel reiterato bisogno urgente di denaro che ha lo Stato per far fronte ai suoi impegni che sono volti, fra l'altro, ad assicurare la fruizione di una serie di diritti di base ai suoi cittadini e contribuenti. Questo bisogno di denaro e' bene espresso da quello che io chiamo l'"autoscippo" del suo OPM. Lo Stato ha bisogno, per le spese "normali", anche di quegli "spiccioli" del suo OPM. E se invece di 80 milioni di euro potesse incassarne, che dico, 800? Non sarebbe meglio per tutti? Prima di fare l'elemosina alle confessioni religiose, e in particolare alla Chiesa cattolica che da sola, adesso, incassa una somma dieci volte piu' elevata di quella dello Stato, non e' giusto e doveroso che lo Stato garantisca direttamente il massimo di servizi ai suoi cittadini e ai suoi ospiti? Prima di far costruire a un'associazione religiosa un rifugio per i senzatetto, non sarebbe meglio se lo Stato desse un tetto a piu' gente possibile? E l'elenco delle situazioni si puo' allungare a piacere.
Come starebbero le cose allora e quanto potrebbe riprendere lo Stato, se l'OPM fosse distribuito esclusivamente secondo la quota espressa?
Facciamo un po' di calcoli seguendo i dati del 2006 (vedere tabella: APPENDICE 3).
Su un totale di 40.208.003 contribuenti, le scelte espresse valide sono state 15.892.337, vale a dire il 39,52%. Se togliamo la quota attribuita allo Stato (3,31% rapportata al totale dei contribuenti), si arriva al 36,21% che e' quanto totalizzano le sei confessioni religiose, sempre in rapporto al totale dei contribuenti.
Seguendo il modello da me proposto, questa fetta dell'OPM verrebbe distribuita ai beneficiari indicati dai contribuenti, mentre cio' che rimane, vale a dire, il 63,79% tornerebbe allo Stato.Tradotto in cifre assolute (fonte ministero del tesoro): ammontare OPM 2006: 963.318.103,55; il 63,79% corrisponde a euro 614.500.6182,25. Altro che ottantacinque miserabili milionucci!!

APPENDICI 1. Oggi, 30 marzo 2007, e' ancora possibile ancora scaricare il testo del DPCM 10.11.2006 e gli elenchi relativi alle domande rigettate e valide al seguente indirizzo: clicca qui 2. La situazione delle istanze OPM statale nel 2006

Domande pervenute: n. 1.601

Domande non in regola: n. 145
Domande con par. sfav.: n. 568
Totale dom. rigettate : n. 713 (44,53% delle domande ricevute)
Domande valide: n. 888 (55,46% " " " )

Domande finanziate n. 25 (2,81% delle domande valide)


[(domande oltre i termini: n. 64; carenti ex art. 3 c.1: n. 48; carenti ex art. 3 c.2: n. 20; escluse dall'istruzione del Dipartimento: n. 13; totale domande non in regola: n. 145); domande con parere sfavorevole: n. 568; totale generale domande rifiutate: n. 713].

3. Tabella delle scelte espresse -
Anno di distribuzione 2006


RIPARTIZIONE DELLE SCELTE ESPRESSE DAI CONTRIBUENTI NELLE DICHIARAZIONI PRESENTATE NELL'ANNO 2003 PER IL 2002

ANNO DI RIFERIMENTO 2003 per 2002

TOTALE DICHIARANTI 40.208.003

- con scelta espressa 16.552.140 41,17%
- con scelta non espressa 23.655.863 58,83 %

TOTALE SCELTE ESPRESSE 16.552.140

- regolari 15.892.337 96,01% (39,52% sul totale contribuenti)
- con anomalie 659.803 3,99% (1,64% " " " )

TOTALE SCELTE REGOLARI 15.892.337 (39,52% sul totale contribuenti)

- Stato 1.331.298 8,38% (3,31% sul totale contribuenti)
- Chiesa Cattolica 14.169.481 89,16% (35,24 sul totale contribuenti)
- Unione ch. cris. avv. del 7° giorno 35.046 0,22% (0,08% sul totale contrib.)
- Assemblee di Dio in Italia 30.626 0,19% (0,07% sul totale contrib.)
- Chiese valdesi 220.865 1,39% (0,55% sul totale contrib.)
- Chiesa Luterana in Italia 42.533 0,27% (0,11% sul totale contrib.)
- Un. Com. ebraiche in Italia 62.488 0,39% (0,16% sul totale contrib.)

4. Tabella di confronto delle percentuali di assegnazione dal 1998 al 2006

(le percentuali sono calcolate sul totale dello stanziamento OPM statale gestito con DPCM e sono desunte dalle TABELLE OPM degli stessi anni): clicca qui

Anno 1998: Opere civili: 48,65%; beni cattolici: 24,50%;
Anno 1999: beni cattolici: 46,35%; opere civili: 42,76%
Anno 2000: opere civili: 33,20%; beni cattolici: 29,03%; beni ebraici: 0,11%;
Anno 2001: opere civili: 43,92%; beni cattolici: 32,43%; beni ebraici: 0,60%; beni valdesi: 1,20%;
Anno 2002: Opere civili: 36,91%; beni cattolici: 33,36%; beni ebraici: 0,29%;
Anno 2003: Beni cattolici: 36,46%; opere civili: 26,72%;
Anno 2004: Beni cattolici: 46,84%; opere civili: 20,83%
Anno 2005: Beni cattolici: 39,88%; opere civili: 26,96%
Anno 2006: Beni culturali: 0% (cosi' e')

FAME NEL MONDO:
Anno 1998: 11,68%
Anno 1999: 0,44%
Anno 2000: 0% (cosi' fu!)
Anno 2001: 1,51%
Anno 2002: 2,62%
Anno 2003: 2,52%
Anno 2004: 4,44%
Anno 2005: 3,98%
Anno 2006: 100%

CALAMITA' NATURALI: Anno 1998: 13,31%
Anno 1999: 8,05%
Anno 2000: 13,49%
Anno 2001: 11,26%
Anno 2002: 18,12%
Anno 2003: 25,7%
Anno 2004: 24,73%
Anno 2005: 23,92%
Anno 2006: 0% (cosi' e')

ASSISTENZA AI RIFUGIATI
Anno 1998: 1,86%
Anno 1999: 2,4%
Anno 2000: 24,17% (Tutto al Ministero dell'Interno per un "Progetto pilota")
Anno 2001: 9,08% (Tutto come sopra per seconda fase "progetto pilota")
Anno 2002: 8,70% (prosecuzione stesso progetto; gestione passata all'ANCI)
Anno 2003: 8,60%. (idem come sopra)
Anno 2004: 3,16% (tre progetti diversi rispetto agli anni 2000-2003).
Anno 2005: 5,26%
Anno 2006: 0% (cosi' e').

RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia l'Ufficio otto per mille della Tavola valdese per l'aiuto fornito nella ricerca di alcuni dati citati in questo testo.
 
 
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AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS