Buon Anno nuovo! Buon 2013! A tutta la gente del mondo.
Gli auguri sono una bellissima cosa, perché, per farli essere buoni, per dare loro valore, non è necessario che i destinatari siano avvertiti e che siano consapevoli che c’è qualcuno nel mondo che rivolge loro un pensiero di simpatia. Basta il mittente. Che esprima con semplicità la sua gioia al cielo. La gioia per la vita che vive (anche se è dura) e per tutte le altre vite che pullulano intorno, di umani, di animali, piante e –perché no?- minerali. Perché sì, anche questi ultimi pulsano di vita, sia pure con ritmi estremamente lenti che sfuggono ai nostri sensi alquanto grezzi.
Auguri siffatti – non accompagnati dai salamelecchi di rito e/o dal desiderio di fare bella figura –
sono un’espressione di gratuità e di gratitudine insieme. Di gratuità come testimonianza della propria gratitudine per la vita e le vite, appunto con cui abbiamo a che fare.
Questo è il contenuto dei miei auguri di quest’anno:
fare attenzione alla dimensione della gratuità/gratitudine nella nostra vita, onorarla, goderla.
Ad essi accompagno, come piccolo dono virtuale, una frase fulminante dal vangelo di Matteo:
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date! (Mt 10,8)