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OTTO PER MILLE (3): LE CONFESSIONI RELIGIOSE
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
15 aprile 2002 0:00
 
Eccoci dunque alla terza puntata di questa panoramica sull'Otto per mille (OPM). Il 1° marzo si e' constatato che NON ESISTE alcun luogo dove il contribuente possa trovare un'informazione completa, con i dati assoluti e percentuali sulle scelte e, naturalmente, sull'impiego dei fondi da parte di ciascun beneficiario, mentre il 1° aprile si e' vista la GESTIONE STATALE dell'OPM con tutte le sue contraddizioni e assurdita'.
Adesso portiamo l'attenzione sulle CONFESSIONI RELIGIOSE (da qui in avanti: Confessioni).

In origine, come e' gia' stato detto, doveva essere una sola, cioe' la Chiesa cattolica. Infatti l'OPM e' frutto della revisione del Concordato (1984) e viene in essere con l'art.47 della L.222/1985, in cui sono nominati, come fruitori di questa invenzione, la Chiesa cattolica e lo Stato.
Successivamente, per un emendamento accolto in sede di discussione parlamentare, il beneficio dell'OPM fu esteso anche a tutte le Confessioni che avessero stipulato con lo Stato le Intese previste dall'art.8 della Costituzione (sull'argomento "Intesa" ha scritto con chiarezza GIANNI LONG)

QUALCHE PRECISAZIONE SULLE INTESE

Al momento attuale, le Confessioni che hanno firmato l'Intesa con lo Stato sono otto, e precisamente: Valdesi, Avventisti, Assemblee di Dio in Italia (ADI), Ebrei, Battisti, Luterani, Buddhisti e Testimoni di Geova (chiedo scusa per la semplificazione delle denominazioni).
Solo le prime sei Intese, tuttavia, sono operative, dato che sono state approvate con legge dello Stato. Le ultime due, con i Buddhisti e con i Testimoni di Geova, pur stipulate il 20 marzo 2000, sono ancora in attesa dell'approvazione del Parlamento.
Gli unici che NON si sono mai avvalsi dell'OPM sono i BATTISTI.
VALDESI, AVVENTISTI ed EBREI, dopo una prima Intesa, nella quale non era previsto l'OPM, ne hanno stipulata una successiva per avvalersi di questa possibilita' ( vedi TABELLA 1 ). Inoltre, VALDESI E ADI NON partecipano alla redistribuzione delle quote non espresse, devolvendo allo Stato quelle di loro spettanza.

IL MECCANISMO DELL'OPM. OVVERO: CHI NON SCEGLIE, COSA SCEGLIE?
Anche per questo argomento, bisogna fare alcune precisazioni. E del resto non e' male ripetere alcune cose gia' dette nelle puntate precedenti, anche perche' fornisco dei dati nuovi.

A. "Le destinazioni (dell'OPM) ....... vengono stabilite sulla base delle scelte espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei redditi. In caso di scelte non espresse ......, la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse", cosi' recita il comma 3 dell'art.47 della L.222/1985, avendo in mente, quali percettori dell'OPM, la Chiesa cattolica e lo Stato. L'estensione del beneficio ad altre Confessioni non ha modificato niente. Lo Stato devolve in blocco l'otto per mille dell'IRPEF annuale, che viene ripartito secondo la percentuale delle scelte espresse, senza tener conto se ad esprimere la scelta sia stata la maggioranza o la minoranza dei contribuenti. In realta', a quanto ci e' possibile constatare per le denunce dei redditi degli anni 1996, 1997 e 1998, a esprimere la scelta e' sempre stata la minoranza dei contribuenti.
Come si puo' vedere con maggiore precisione nella TABELLA 2 , la situazione e' stata questa:
denuncia del 1996 (redditi del 1995): su un totale di 32.018.203 contribuenti, hanno espresso una scelta solo in 14.565.516, il che significa il 45,49%;
nel 1997 (redditi del 1996), i contribuenti sono stati 31.391.927, ma hanno espresso la scelta OPM solo in 12.307.451, cioe' il 39,21%;
nel 1998 (redditi del 1997) le cose sono andate ancora peggio. Su 25.647.206 contribuenti, ha scelto la destinazione OPM solo il 38,93% (9.984.271).
Se si osserva, inoltre, che non tutte le scelte espresse sono state considerate valide, il numero delle scelte regolari si abbassa ancora di circa l'1%.

Prendo, come esempio, l'anno 1998, in cui solo il 38,93% dei contribuenti ha espresso la scelta OPM. Ma, togliendo le scelte anomale, si arriva alla cifra di 9.645.631 di scelte valide, che rappresentano il 37,65% del totale dei contribuenti. Questa netta minoranza di contribuenti si e' espressa cosi':
per lo Stato, il 13,36% (1.288.660),
per la Chiesa cattolica, l'83,36% (8.040.707),
per gli Avventisti, lo 0,44% (42.011),
per l'ADI, lo 0,50% (48.371),
per le Chiese valdesi, l'1,33% (127.776),
per i Luterani, lo 0,38% (36.960),
per gli Ebrei, lo 0,63% (61.146).

In base al meccanismo summenzionato, l'intero OPM e' stato ripartito fra i vari beneficiari in proporzione delle percentuali sopra riportate, a parte i VALDESI e l'ADI, che riscuotono, come gia' detto, solo la quota espressa.
A questo proposito mi sembra utile riproporre l'osservazione seguente, che limito allo Stato e alla Chiesa cattolica, perche' sono i percettori piu' importanti dell'OPM.
Lo Stato si e' pagato il 13,36% dell'OPM anche se 1.288.660 di contribuenti che lo hanno scelto rappresentano solo poco piu' del 5% del totale, e la Chiesa cattolica ha goduto dell'83,36%, anche se quegli 8.040.707 rappresentano meno del 32% del totale dei contribuenti.
Cosi' vanno le cose. DI CONSEGUENZA, CHI NON HA SCELTO, AD ESEMPIO, NEL 1998, HA FATTO SI' CHE LA "SUA" QUOTA SIA ANDATA, PER L'83,36% ALLA CHIESA CATTOLICA, PER IL 13,36% ALLO STATO, E VIA DICENDO.

B. Inserisco qui un'altra osservazione che non e' di immediata percezione. Si tratta dei tempi di fruizione della quota OPM. Non sono gli stessi per tutti. Per la Chiesa cattolica sono previsti due tempi (art.47, comma 5 L.222/1985): un anticipo nell'anno in corso e un successivo conguaglio "entro il mese di gennaio del terzo periodo d'imposta successivo", cioe' entro il terzo anno. Il che significa, ad esempio, che nel 1996 essa ha riscosso un acconto (951 miliardi) a cui si deve aggiungere almeno uno dei conguagli registrati nel riepilogo relativo al 1999 (93 miliardi).
Le altre Confessioni, invece, per incassare le somme a loro dovute, devono aspettare "il terzo periodo d'imposta successivo". Ragion per cui, per esse l'OPM del 1996 e' stato riscosso nel 1999, e cosi' via.
Per lo Stato non e' chiaro a quale periodo di imposta si riferiscano gli stanziamenti annuali. In altri termini, la quota OPM che lo Stato si e' attribuito nel 2001, si riferisce davvero alla denuncia dei redditi del 2001? Sembra altamente improbabile per numerosi motivi, uno dei quali e' che i dati definitivi sulle scelte dei contribuenti vengono resi noti a tre anni di distanza dalla denuncia relativa; tuttavia, pur cercando, non ho trovato risposte a questa domanda.

QUANTO ...........

Le informazioni che seguono sono tratte dai rendiconti disponibili in rete della , del settore , e della Chiesa Avventista .
I Luterani , che non hanno ancora messo sul loro sito queste informazioni, mi hanno fatto pervenire il materiale necessario. Da ADI ed Ebrei , a cui ho pur richiesto informazioni, fino a oggi (12 aprile) non ho avuto risposta.

Per operare un minimo di confronto, sia pure con le ovvie riserve del caso, prendo in esame gli anni relativi alle denunce dei redditi dal 1994 al 1998, dato che nel 1994 entrano in gioco anche i Valdesi e che le quote del 1998 sono state assegnate alle Confessioni delle Intese nel 2001 ( vedi TABELLA 3 ).
La superiorita' della Chiesa cattolica e' schiacciante; nel 1996, ad esempio, gestisce 1.455 miliardi, contro i 150 dello Stato, gli 8 miliardi e 300 milioni dei Valdesi, e i poco piu' di 4 miliardi ciascuno degli Avventisti e dei Luterani. E' vero che proprio dal 1996 la Chiesa cattolica comincia a riscuotere anche i diversi conguagli previsti dalla legge; il suo introito annuale, comunque, per quanto si puo' capire, dal 1993 non e' mai stato inferiore ai 900 miliardi annui, per superare i 1.000 miliardi dal 1996 in poi.
I Valdesi, dopo un esordio con poco piu' di 5 miliardi (1994 e 1995), hanno superato di poco i 9 miliardi con la denuncia del 1997, per regredire a 7 miliardi e mezzo con la denuncia del 1998, riscossi, come gia' ricordato nel 2001.
Il 1997 e' stato una buona annata anche per gli Avventisti e i Luterani, che hanno riscosso, rispettivamente, quasi 8 miliardi e mezzo e poco meno di 8 miliardi (ricevuti nel 2000).

............E PER QUALI SCOPI?

Gli scopi per i quali puo' essere speso l'OPM sono indicati nella L.222/1985 e nelle Intese.

A devolvere gli introiti ANCHE per il sostentamento dei ministri di culto e per le esigenze del culto sono la CHIESA CATTOLICA e i LUTERANI.

I VALDESI specificano che "l'OPM NON PUO' essere utilizzato per finanziare le attivita' della Chiesa, pagare il compenso ai pastori e ai diaconi, costruire o mantenere locali di culto, finanziare attivita' di evangelizzazione" e destinano l'intero gettito OPM a interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all'estero, aggiungendo che il 30% dell'OPM "deve essere assegnato ai progetti per combattere la fame nel mondo".
Anche AVVENTISTI e ADI utilizzano tutti i fondi OPM a interventi socio-umanitari.
Per quanto riguarda gli Ebrei non sono sicura se escludano o meno cio' che e' legato al culto, in quanto la dizione che trovo (L'Unione cura e tutela gli interessi religiosi degli Ebrei in Italia....") non afferma ne' nega esplicitamente la cosa ( vedi TABELLA 4 ).

A) CULTO E MINISTRI DI CULTO

1. La voce "SOSTENTAMENTO DEL CLERO" della CHIESA CATTOLICA e' passata dai 280
miliardi del 1990 (su 406 miliardi ricevuti come acconto) ai 565 del 1996 (su 1454 miliardi ricevuti, che comprendono anche diversi conguagli degli anni precedenti). Nel 1997 si e' tornati a 476 miliardi (su 1383) per poi risalire fino ai 562 del 2001 (su 1476). Le percentuali, quindi, vanno dal 70% del 1990 al 39% del 1996 al 38% del 2001.
I LUTERANI hanno speso per i loro pastori il 32% dell'assegnazione relativa alla denuncia dei redditi del 1996 (riscossa nel 1999), pari a 1 miliardo e 300 milioni su poco piu' di 4 miliardi ricevuti. Quasi la stessa cifra e' stata spesa l'anno successivo (quota della dichiarazione del 1997, riscossa nel 2000) che, pero', rappresenta il 15% del totale, che ha raggiunto quasi gli 8 miliardi.

2. La voce "ESIGENZE DI CULTO" della Chiesa cattolica abbraccia un numero enorme di ambiti molto eterogenei ed enumerati solo a titolo di esempio, senza la possibilita' di verificare, poi, l'incidenza economica di ogni singolo settore. Per la CHIESA CATTOLICA rientrano nelle "esigenze di culto" la costruzione ex novo di chiese e case canoniche, cosi' come il loro restauro; ci rientra l'organizzazione di convegni dei piu' disparati argomenti, la formazione dei sacerdoti e dei laici, il finanziamento a strutture educative, al "Centro studi di bioetica", al dialogo ecumenico, alle ricerche sulle religioni, ecc. Dal 1998 vi rientra anche il contributo ai Tribunali ecclesiastici regionali allo scopo di rendere meno oneroso il ricorso a essi da parte dei coniugi che aspirano alla dichiarazione di nullita' del loro vincolo matrimoniale.
Per le "esigenze di culto" la Chiesa cattolica ha speso dai 73 miliardi del 1990 ai 626 del 2001, con una punta di 711 nel 1999, corrispondente, in quest'ultimo caso, a circa il 50% del totale riscosso in quell'anno (acconto e conguagli pregressi compresi). Negli ultimi anni, l'incidenza media si aggira intorno al 40%.
A queste cifre, tuttavia, bisogna aggiungere quelle che ha speso lo Stato del "suo" OPM per il restauro di edifici di culto cattolici: 8 miliardi nel 1998, quasi 17 nel 1999, oltre 25 nel 2000 e 21 miliardi e mezzo nel 2001.

Per i LUTERANI ho preso la voce "EVANGELIZZAZIONE", che ha assorbito circa il 27% (poco piu' di 1 miliardo) della quota relativa al 1996, e il 38% (poco piu' di 3 miliardi) della quota OPM dell'anno successivo.



B) INTERVENTI SOCIALI, ASSISTENZIALI, UMANITARI CULTURALI, E OPERE DI CARITA'

VALDESI, AVVENTISTI e ADI devolvono TUTTO l'OPM di loro competenza a questo tipo di interventi. Dell'ADI non ho informazioni dettagliate e rimando allo scarno riassunto del 2000 sul suo sito.
I VALDESI, come gia' accennato, si impegnano a spendere il 30% della quota riscossa per interventi contro la fame nel mondo: Europa orientale, Africa, America centro-meridionale sono le aree in cui si realizzano i progetti mirati in particolare allo sviluppo agricolo e all'assistenza e sviluppo sociale. Per l'Italia le voci di impegno che incontriamo sono: "Anziani", "Sanita'", "Occupazione", "Cultura", "Pace e diritti umani", "Bambini e giovani", "Rifugiati, migranti e nomadi", alcune delle quali, peraltro, si trovano anche nei progetti esteri.

Anche gli AVVENTISTI ripartiscono l'OPM fra progetti in Italia (circa il 60-70% del totale) e all'estero (Europa orientale e Albania, Africa, Asia e America meridionale). Numerosi sono gli interventi di "assistenza alimentare" con l'invio e la distribuzione di cibo alla popolazione. Per garantire l'esecuzione dei programmi di intervento, i VALDESI e gli AVVENTISTI hanno dei partner internazionali, che sono menzionati nei loro rendiconti.

I LUTERANI, nel 1999 (den. redd. 1996), hanno riservato alle opere sociali e alla cultura poco piu' di 1 miliardo (25% del totale), di cui circa il 65% in Italia e il 35% all'estero, prevalentemente in Europa. Nel 2000 (den. redditi 1997) hanno devoluto per questi settori quasi 3 miliardi (37%); il 70% in Italia e il 30% all'estero (Europa dell'Est, Africa e Brasile).

La CHIESA CATTOLICA parla di "OPERE DI CARITA'", e indica, a titolo esemplificativo, tutta una serie di ambiti che vanno, in Italia, dal sostegno alle Caritas diocesane ai fondi antiusura, dai consultori familiari agli interventi straordinari per calamita' naturali, e, all'estero (Africa, Asia, America centro meridionale) dalle emergenze umanitarie e ambientali ai progetti di cooperazione per lo sviluppo culturale e sociale delle popolazioni. L'impegno della Chiesa cattolica in questo settore e' cresciuto negli anni, passando dal 13% (53 miliardi su 406) del 1990 al 20,5% (283 miliardi su 1383) del 1997, attestandosi su un 18-20%. Circa il 50% di questa cifra e' impiegato per progetti nel "Terzo Mondo".



MA L'OPM, QUANTO COSTA?

A parte lo Stato, gli altri beneficiari dell'OPM un po' di pubblicita' se la fanno, e d'altra parte, gestire questi fondi -pochi o molti che siano- un costo ce l'ha. Sapere a quanto ammontano le spese di "produzione OPM" e' necessario per farsi un'idea completa della questione.
Per quanto riguarda la CHIESA CATTOLICA, non ho trovato alcun riferimento a questo fatto. Ed e' strano, perche' la sua pubblicita' e' massiccia e capillare.
VALDESI e LUTERANI dichiarano una spesa complessiva (pubblicita' e gestione) non superiore al 5%. Per gli AVVENTISTI, la spesa oscilla fra l'8 e il 10% degli introiti annuali.



E PER FINIRE: COSA VUOL DIRE "RENDICONTO"?

Tutti i beneficiari dell'OPM sono tenuti per legge a trasmettere al Ministero dell'Interno un rendiconto annuale relativo alla effettiva utilizzazione delle somme incassate e a diffondere una "adeguata informazione" sul suo contenuto. Cosi' prescrive l'art.44 della L.222/1985, cosi' prescrive ciascuna delle Intese.

Sul concetto di "rendiconto" ci sono, pero', evidentemente, idee molto diverse.

Per i VALDESI si tratta di un elenco dettagliato dei progetti finanziati, raccolti nelle "voci", che ho gia' ricordato. Di ogni progetto si evidenzia il luogo in cui e' stato realizzato, il nome dell'associazione referente, il tipo d'intervento e la relativa spesa. Inoltre, per ogni ambito di spesa e' messo in evidenza il confronto con l'anno precedente. Si dichiara infine che chi lo desidera puo' avere informazioni piu' approfondite sui singoli progetti.
In modo analogo sono strutturati i rendiconti dei LUTERANI e degli AVVENTISTI.

La CHIESA CATTOLICA, invece, fornisce un'informazione non analitica. A proposito delle "opere di carita'", ad esempio, indica gli stanziamenti globali per tre aree di intervento: Diocesi, Terzo Mondo e Finalita' di rilievo nazionale. Come, per chi, attraverso chi siano stati spesi i soldi non e' dato sapere. L'interessante e' che neppure il rendiconto ufficiale ai sensi dell'art.44 della L.222/1985 aggiunge informazioni piu' precise. Dispongo di quello relativo al 1997 , sul quale -come peraltro prescrive la legge- la voce "sostentamento del clero" e' analizzata nei minimi particolari, mentre le voci "esigenze di culto" e "opere di carita'", aggiungono pochissimo di nuovo, e comunque niente sui singoli progetti finanziati. Restando nell'ambito delle opere di carita' si viene semplicemente a sapere che nel 1997 i progetti approvati sono stati 459 e si indicano le cifre e i Paesi di destinazione di alcune somme, ma niente di confrontabile con i rendiconti di Valdesi, Avventisti e Luterani.

Perche' accade questo? Perche' la Chiesa cattolica non mette a disposizione dei contribuenti, che -per scelta o non scelta- concorrono al suo finanziamento, i dati analitici dei suoi interventi per il culto e la carita'? Il fatto che possano essere centinaia all'anno non e' un buona ragione per esentare chicchessia da un vero rendiconto della gestione di denaro pubblico. D'altro canto, si tratterebbe solo di trasferire sulla carta o sul web informazioni di cui l'erogatore dei fondi e' ovviamente gia' in possesso. E comunque un terzo o piu' della quota OPM per il culto e la carita' viene assegnata alle Diocesi che potrebbero benissimo fare un proprio agile rendiconto. Ho visitato i siti di alcune delle maggiori diocesi, ma non ho trovato ombra di un settore OPM.
La cosa colpisce parecchio anche perche' un'informazione piu' analitica viene data anche on-line, come nel caso dei gia' citati Tribunali ecclesiastici: 100 milioni a ciascuno dei 19 istituti, e, in piu', 700mila lire per ogni causa conclusa o archiviata al 31 dicembre 1998, e 200mila lire per ogni causa pendente al 31 dicembre 1998.
Se poi questi dati analitici non sono resi pubblici allo scopo (caritatevole, e lo dico con simpatia) di non tediare il lettore, beh, posso affermare che c'e' anche chi si diverte a esaminarli....... E, inoltre, perche' togliere all'eventuale studente di passaggio un simpatico argomento per una bella tesi?




P.S. Riporto qui le denominazioni complete delle Confessioni religiose che hanno stipulato Intese con lo Stato, scusandomi per le abbreviazioni che ho usato nel testo dell'articolo:
Valdesi sta per Unione delle Chiese valdesi e metodiste
Avventisti sta per Unione delle Chiese avventiste del 7° giorno
ADI sta per Assemblee di Dio in Italia
Ebrei sta per Unione delle Comunita' ebraiche italiane
Luterani sta per Chiesa evangelica luterana in Italia
Buddhisti sta per Unione buddhista italiana
Testimoni di Geova sta per Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova

Segnalo inoltre l' Osservatorio delle liberta' religiose dell'Universita' di Milano sul quale si trovano molti documenti interessanti

href="http://www.lettere.unimi.it/~olir/documenti/statali/italia/rapporti_stato_confessioni_religiose.htm" E per i rapporti fra Stato e Confessioni religiose

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AGGIORNAMENTO DEL 17 APRILE 2002

In data 16 aprile 2002 l'ADI (Assemblee di Dio in Italia), in risposta a una mia sollecitazione, mi ha inviato il seguente messaggio che riproduco integralmente completo dell'allegato. Ricordo che per le Confessioni religiose diverse dalla cattolica l'erogazione della quota OPM avviene con tre anni di ritardo rispetto alla scelta dei contribuenti. La somma percepita nel 2001 si riferisce alla denuncia dei redditi del 1998 (redditi del 1997).

 

TESTO DEL MESSAGGIO DELL'ADI:

Chiediamo scusa del ritardo ma abbiamo molto lavoro. L'OPM delle ADI è utilizzata ogni anno soltanto per scopi sociali e umanitari. L'accluso elenco riguarda l'anno 2001. Il rendiconto riguardante quest'ultimo anno sarà presentato al Ministero dell'Interno entro giugno 2002.

Distinti saluti

ADI-SEDE

ALLEGATO:

 

IN ITALIA


 

* Acquisto casetta mobile per famiglia povera extracomunitari Lire 36.500.000

* Acquisto n. 2 auto per disabili Lire 105.630.000

* Sovvenzione n. 2 case di riposo

(Betesda di Macchia di Giarre e Eben Ezer di Corato) Lire 193.080.000 Sovvenzione "Centro evangelico recupero tossicodipendenti" di Castellammare di Stabia (Na) Lire 50.000.000

* Erogazione "ROMAIL" - Ass.ne italiana contro le leucemie di Roma Lire 70.000.000

* Erogazione "A.I.R.C.", -Ass.ne italiana per la ricerca sul cancro di Milano Lire 10.000.000

* Erogazione per colonia elioterapica bambini bielorussi - Caccuri (KR) Lire 316.163.651

 

Totale erogazioni in Italia Lire 781.373.651

Euro 403.545,81

 

 

ALL'ESTERO


* Merce per aiuti umanitari ai paesi dell'Est europeo (Romania e Bielorussia)

N. 17 TIR Lire 602.078.232

* Aiuti umanitari per i terremotati di El Salvador Lire 200.000.000

* Aiuti umanitari per ospedale di Calcutta Lire 50.000.000

* Aiuti umanitari per orfanotrofio e terremotati dell'India Lire 130.000.000

* Aiuti umanitari per orfanotrofio del Ruanda Lire 20.000.000

* Erogazione per aiuti alimentari e assistenza scolastica - Burkina Faso Lire 100.000.000

 

Totale erogazioni all'estero Lire 1.102.078.232

Euro 569.175,90

 

 

TOTALE GENERALE Lire 1.883.451.883


Euro 972.721,72
 
 
LA PULCE NELL'ORECCHIO IN EVIDENZA
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS