Nel giardino di casa ho dei grandi cedri del Libano storici, alcuni dei quali protendono le proprie fronde sulla proprietà di una vicina: i rami penetrano tale proprietà, oltre la siepe di confine, per una profondità che ho sempre mantenuto a 2-3 metri, ad un'altezza compresa tra i 4 e i 10 metri. La casa della vicina è stata costruita decenni dopo i cedri, che hanno più di cento anni. La vicina ha sempre tollerato molto bene i grandi alberi, che ovviamente impreziosiscono e ombreggiano anche la sua proprietà: per oltre trent'anni ha sempre rimosso, come faccio io nella mia proprietà, gli aghi caduti a terra o dentro i canali di casa sua, che è vicina al confine. Ora questa vicina ha venduto, e il nuovo proprietario pretenderebbe di tagliare i rami che oltrepassano la linea ideale del confine. Ha titolo per farlo, anche se ciò deturperebbe il paesaggio (l'area è protetta da vincoli) e il diritto di veduta e mutilerebbe alberi protetti da Regione e Comune? (Il codice civile dice che potrebbe farlo, SALVI I REGOLAMENTI E GLI USI LOCALI...). Grazie
Walter, da Milano (MI)

Risposta:
in generale, il suo vicino ha il diritto ad ottenere la potatura di quella pianta, indipendentemente dal tipo di pianta e da quanto tempo è stata piantata. I regolamenti e usi locali, che possono costituire eccezione alla regola, difficilmente intervengono a tutela di una singola pianta, prevalendo il diritto di proprietà del suo vicino. E' possibile che la sua zona sia sottoposta a vincolo paesaggistico, che include anche gli alberi, ma dovrà trovare presso il suo Comune una specifica norma in tal senso. Le consigliamo quindi si informarsi presso l'ufficio preposto del suo comune.
Detto questo, come soluzione di compromesso, potrebbe offrire al suo vicino di pagare la pulizia periodica degli aghi. Ma se non accetta, ed in assenza di una specifica normativa locale che protegge l'integrità assoluta di quella pianta nella sua zona (cosa improbabile), dovrà probabilmente procedere alla potatura.