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Enel non rivuole il cliente rubatole da Sorgenia. La triste liberalizzazione dell'energia che fulmina gli utenti
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Macromicro economia di Domenico Murrone
27 novembre 2009 10:57
 
Serena e' un'utente Enel di un paese in provincia di Genova (Borgonovo di Mezzanego), ma nella scorsa estate apprende che e' diventata cliente di un altro gestore elettrico, Sorgenia. Lo scopre quando riceve dal 'nuovo' fornitore' due bollette, con consumi mensili piu' alti del 17% rispetto alla media (circa 200 chilowattora, contro 170).
Serena non aveva nessun interesse al cambio gestore, infatti, aveva appena completato l'iter burocratico per auto-produrre energia elettrica da scambiare proprio con Enel, dotandosi di un impianto fotovoltaico (foto in basso) e investendo 20 mila euro. E infatti Serena non aveva richiesto nulla a Sorgenia, come riconosciuto in una comunicazione dallo stesso gestore.
Prendendo spunto dalla disavventura di Serena, la nostra associazione denuncia all'Antitrust le ripetute pratiche commerciali scorrette della societa', suscitando lo sdegno di Sorgenia siamo corretti, bravi e bis.
Pochi giorni dopo, pero', arriva la sanzione dell'Antitrust che condanna il gestore elettrico a pagare 350 mila euro, per i motivi evidenziati da noi.

Serena pensava di aver risolto il problema. E' una mera illusione. Sorgenia invia due nuove fatture, ovviamente con consumi sovrastimati, non del 17%, ma del 600%. Proprio cosi', quasi 1.200 chilowattora mensili rispetto alla media di 170.
Ma non e' tutto. Enel non se la riprende come cliente, ha bisogno della compilazione di un modulo in cui recede dal contratto da Sorgenia. Cosa che Serena si rifiuta di fare: perche' devo recedere da un contratto che non ho mai richiesto? Per ottenere il modello, Enel usa tutti i mezzi, anche quelli tipico da "furbetti del call centerino".
Telefonata:
- pronto sono Enel, per tornare con noi deve inviarci il modulo di recesso da Sorgenia;
- no, io non compilo un modulo in cui dichiaro di recedere da un contratto che non ho firmato;
- non occorre compilarlo, basta che ce lo invia firmato (sic!!!).
La storia di Serena e' emblematica. Dimostra che furbizia e cialtroneria gestionale sopravanzano tutte le buone intenzioni annunciate.
Ma c'e' di piu'. Leggendo attentamente la lettera di Enel, si capisce come la regolamentazione nel settore elettrico pensata dall'Autorita' per l'energia elettrica ed il gas a tutela dei consumatori, raggiunge l'obiettivo contrario. Stritola i consumatori. Il tutto nasce da un vizio originario, quello di liberalizzare un mercato senza liberalizzarlo, visto che il sistema Italia mantiene Enel come operatore stradominante con la liberta' di agire sotto diverse vesti:
- Enel servizio elettrico, per clienti con tariffe prefissate dall'Autorita' (a maggior tutela);
- Enel energia, per clienti che scelgono il libero mercato;
- Enel distribuzione, che assicura il servizio di trasporto dell’energia elettrica tra la rete di trasmissione e i clienti.
Inoltre, insieme alla Cassa depositi e prestiti e' azionista di riferimento di Terna, il principale proprietario della Rete di Trasmissione Nazionale di energia elettrica ad alta tensione.
Nella lettera che Enel servizio elettrico scrive a Serena c'e' scritto che i passaggi dal servizio a maggior tutela al mercato libero e viceversa sono gestiti da Enel distribuzione, che sicuramente ha fatto tutti i controlli del caso prima di procedere al passaggio a Sorgenia. Quindi Enel1 dice che Enel 2 non puo' aver sbagliato, ergo se vuoi tornare con noi, invia il modulo di recesso da Sorgenia.
Serena e' andata da un avvocato.


Ps. Enel alla fine ha 'ceduto': Serena dal primo dicembre 2009 ritornera' ad essere cliente Enel servizio elettrico.
 
 
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