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La vendita dei crediti, la cartolarizzazione e i mutui della Florida
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Macromicro economia di Domenico Murrone
15 agosto 2007 0:00
 
Driin, driin. Pronto. Qui e' la RaccattaCrediti, lei non ha pagato quattro anni fa una bolletta di 30 euro, puo' mettersi a posto versando 45 euro.
La RaccattaCrediti e' una societa' di recupero che ha acquistato crediti di difficile riscossione dal gestore telefonico, pagandoli, a seconda dei casi, dal 10 al 70% del valor nominale. Il guadagno della RaccattaCrediti sara' la differenza tra quanto riuscira' a recuperare e il costo d'acquisto del "pacchetto" di crediti incagliati.
Le operazioni di vendita di crediti non si effettua solo per quelli difficili da recuperare. Sono venduti anche crediti "buoni", per esempio quelli derivanti da un contratto di mutuo, che sono sempre garantiti da un immobile. E' cio' che fanno le banche: "cartolarizzano". In pratica, per avere immediatamente soldi freschi disponibili, viene creata una nuova societa', il cui capitale e' rappresentato da X milioni di crediti. Questo nuovo soggetto puo' ricevere finanziamenti a vario titolo, dando in garanzia i crediti vantati nei confronti dei mutuatari. A sua volta, anche la nuova societa' puo' procedere con altre operazioni di "finanza strutturata". A un certo punto, questi contenitori saranno cosi' complessi che pochi sapranno cosa contengono. In termini tecnici si parla di "sottostante": quando si acquista un'azione Fiat, sappiamo che essa rappresenta una particella dell'azienda automobilistica. Quando si acquista una quota di quel contenitore/fondo, individuare il sottostante e' operazione complessa. Cosi', sul mercato finanziario operatori istituzionali (banche, finanziarie, Stati, ecc.) hanno la possibilita' di acquistare parti di contenitori, senza conoscerne esattamente il contenuto.
La crisi della finanza mondiale di questi giorni e' frutto di queste dinamiche. Il sottostante originario sono dei mutui concessi con "faciloneria" negli Stati Uniti. Le varie operazioni di "finanza strutturata", come la cartolarizzazione, hanno amplificato la crisi perche' hanno la caratteristica di moltiplicare gli effetti, sia in positivo, sia, come in questo caso, in negativo. Quindi, a fronte di rate di mutuo non pagate in Florida, le borse mondiali nei giorni scorsi hanno perso centinaia di miliardi di euro.
Tralasciando l'ipotesi nefasta di crollo del sistema finanziario mondiale, il risparmiatore fara' bene a controllare se tra i propri investimenti ci siano prodotti "strani". Le Autorita' di controllo (Consob, Bankitalia, Isvap e Covip) finora non hanno aiutato a capire dove si annidino i pericoli. E fanno male. Se i prodotti "strutturati" e ad alto rischio possono essere acquistati quasi esclusivamente da operatori professionali, non e' escluso che i fondi comuni, sottoscrivibili da tutti, contengano prodotti "a rischiosita' elevata" all'insaputa del risparmiatore.
 
 
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