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Deserti & Faraoni. L'uso governativo delle risorse economiche e le scelte di spesa
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Medicare? di Giuseppe Parisi
23 novembre 2009 11:39
 
La storia del bambino di tre anni, Daniele, che i genitori hanno scoperto essere affetto da una rarissima ed invalidante patologia, ha colpito emotivamente molti italiani.
L'unica speranza per questo bimbo e' legata alle nuove tecniche staminali. I benefici terapeutici di queste nuove tecnologie sono inseguiti da molti centri di studio e ricerca, ma fino ad un certo punto, oltre non si va per mancanza cronica di investimenti nel campo della ricerca; in parole piu' semplici, mancano risorse economiche per andare avanti.
Cosi', il futuro di un Paese e' direttamente proporzionale alla spesa impiegata nello sviluppo e nella ricerca. Meno investimenti meno tecnologia, meno sviluppo, meno benessere: quello italiano e' l'ultimo della classe, ultimi in classifica europea. Sperperi da ogni parte e politiche di investimento che danno vantaggi ma non al cittadino.
Per questo Governo la salute dei cittadini non e' al primo posto. Anzi, semplicemente non e' nulla se si pensa alle sinistre modalita' di procacciamento di energia, come quella nucleare, con tutte le incognite ed i rischi che presenta per la salute.
Il costo di tali opere, tutte a carico dei cittadini, sono la 'fogna' degli investimenti per il cittadino, giovano solo alle oligarchie economiche.
I vantaggi in termini di energia sono una farsa antiscientifica. I media celano che la Francia acquista energia dalla Germania (non viceversa), Paese che ha messo il nucleare da parte da molto tempo, ma che ha investito e sviluppato risorse economiche, tecniche e scientifiche ed ogni sforzo intellettuale e politico verso tecnologie rinnovabili come eolico e solare, oltre a politiche di risparmio energetico. A differenza della Francia che negli anni passati veniva assorbita dal nucleare, e dall'Italia che, malgrado la sensibilita' e l'intelligenza collettiva dei cittadini che mando' a casa il nucleare gia' 20 anni fa con un referendum, si ritrova con una cronica mancanza di fondi per gli investimenti in ricerca scientifica e, quindi, siamo fermi a 20 anni fa, ritrovandoci con nuovi 'Faraoni' ed ancora deserti.
Bellezze del pianeta... Il ponte sullo stretto di Messina e' un progetto cosi' faraonico da essere del tutto preoccupante.
Pensiamo un attimo: uno dei Paesi piu' arretrato d'Occidente in materia di infrastrutture, che realizza di colpo, nelle regioni piu' povere e mafiose d'Europa, nel punto piu' sismico del Mediterraneo, sui terreni piu' franosi d'Italia, e grazie all'infallibile azienda Impregilo, un'impresa scientifica che potrebbe essere seconda soltanto allo sbarco sulla Luna, come dice la Societa' dello Stretto, una societa' per azioni costituita per fare gli interessi dello sviluppo dei progetti sul Ponte e con cui la Impregilio stessa, vincitrice di un bando di gara, dovrebbe procedere alla costruzione. Il Governo Prodi tento' di bloccare il tutto anche pagando una salata multa, ma non ci riusci' perche' l'allora ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, voto' con le opposizioni per il mantenimento del progetto.
Non abbiamo esperienza in costruzioni, ma le vicende storiche di questo ponte sono antiche e ben dettagliate: sappiamo che il progetto, sul quale si e' impegnato l'attuale Governo, ha modalita' uniche per costi, altezza e lunghezza che non esistono da nessuna parte al mondo; perfino  i Giapponesi si sono fermati  molto di sotto delle cifre del progetto italiano e non hanno dato il placet al passaggio di una ferrovia per paura delle eccessive vibrazioni, cosa che non avverra' in Italia, che' secondo Impregilo si puo' fare.
Esperti come il professore Remo Calzona, docente di tecniche delle costruzioni alla Sapienza di  Roma, la pensano come noi: titolare di centinaia di studi tecnici, sostiene la pericolosita' del progetto sia sull'ecosistema sia per i danni  che cagionera', cioe'... rischia di cadere. Per questo lo scorso anno ha scritto e pubblicato un libro di 400 pagine, oggi del tutto introvabile perfino a Messina e Reggio Calabria, dal titolo 'La scienza  non ha fine: Il ponte sullo stretto di Messina', con fronte in inglese.
Pochissimi, invece, i fondi economici a disposizione delle cose importanti per la vita civile di un Paese, vitali infrastrutture che farebbero vivo ed avanzato un Paese e, ancora piu' importante, il benessere e la salute.
Guarda caso, i nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) approvati da questo Governo sono sempre piu' al ribasso. Negli ultimi anni l'offerta pubblica della salute si e' contratta ulteriormente, indebolendo quel Sistema Sanitario Nazionale che all'estero viene considerato tra i migliori al mondo, modello al quale aspira perfino il presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama.
Si spendono somme ingenti per un vaccino contro l'influenza A che e' una burla, una operazione fatta ad hoc tra la potente lobby di Big Pharma e i governi dei Paesi piu' ricchi, come se noi lo fossimo veramente...
Ma quanto abbiamo speso? Siamo certi che ne valeva davvero la pena, o e' la nuova fregatura a danno del solito, povero, disinformato, indifeso cittadino?
La Polonia, che non e' ricca quanto noi, ha un Governo senza faraoni: il vaccino contro l'H1N1, per il ministro polacco della salute e' una truffa: Ewa Kopacz, in un intervento in Parlamento, ha puntato il dito sulla scelta fatta dai Paesi piu' ricchi del pianeta per contrastare l'avanzare della pandemia; ed ha messo sotto accusa, senza usare mezzi termini, gli accordi stretti dalle Istituzioni con le case farmaceutiche: 'Lo Stato polacco e' molto saggio, i polacchi sanno distinguere la verita' dalle balle con molta precisione'. Ha ricordato di essere un medico con 20 anni di esperienza alle spalle, e che il contratto segreto che il Governo polacco avrebbe dovuto firmare con le aziende farmaceutiche aveva oltre 20 clausole che sovvertivano la legge. Il ministro ha incalzato: 'Qual e' il dovere di un ministero della Salute? Concludere accordi che facciano il bene dei cittadini oppure siglare accordi che facciano l'interesse delle case farmaceutiche?'.
La domanda del ministro polacco, tutt'altro che retorica e populista, potrebbe e dovrebbe essere esaminata in Italia anche per il nucleare, l'acqua, le infrastrutture che non potranno essere attuate, il benessere, la salute dei cittadini.
Come mai si trovano fondi per la costruzione di 5 centrali nucleari e quelli per il ponte sullo stretto di Messina, quello piu' grande del mondo, grandiosissimo progetto, secondo solo allo sbarco sulla Luna?
Ma non potremmo seguire i consigli del Professor Remo Calzona, con un ponte che costerebbe ben la meta' di quello che si vuole spendere con la societa' che ha vinto il bando di gara....
I bilanci economici di una nazione dovrebbero garantire il benessere di ciascuno nell'interesse collettivo. E' necessario dare una priorita' alle cose. Se in una famiglia ci sono tanti debiti e il frigorifero e' vuoto, bisogna acquistare un motociclo per andare al lavoro, non l'ultima serie della Bmw a rate, a meno che non abbiamo un capo famiglia in preda a megalomanie stile faraoni.

Approfondimenti
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