Sulla guerra alla droga nella comunita' internazionale non c'e' piu' una visione globale, almeno stando alle divergenze che appaiono nella bozza di un documento delle Nazioni Unite che definisce la strategia a lungo termine dell'organizzazione mettendo in discussione il proibizionismo. Il testo e' stato fatto filtrare al giornale Observer. Nel documento, che risale al settembre scorso, viene in particolare contestata la politica internazionale portata avanti dagli Usa, che prevede il divieto, il proibizionismo, come soluzione esclusiva del problema, scrive il giornale britannico, secondo cui vari Paesi spingono invece per un nuovo approccio che metta piu' enfasi sul fatto che il consumo di droga e' una questione che riguarda la salute pubblica, piuttosto che quasi esclusivamente la lotta al crimine organizzato. Paesi come Colombia, Guatemala e Messico hanno avanzato diverse critiche alla posizione dell'Onu, affermando che la politica di divieti gioca a favore di cartelli della droga e gruppi paramilitari. Nella bozza di documento si puo' vedere che l'Ecuador sta facendo pressioni affinche' l'Onu riconosca che e' tempo di guardare oltre il proibizionismo. A sua volta, il Venezuela sostiene che l'attuale politica non tiene conto delle ''dinamiche del mercato criminale della droga''. Ma la strategia attuale, imposta soprattutto da Washington, non viene criticata solo da Paesi del Sud America, poiche' anche la Norvegia, la Svizzera o l'Unione Europea esprimono riserve, aggiunge il giornale, secondo il quale la bozza appare particolarmente importante. Quando sarà concordato un testo, una volta superate le divergenze, essa formera' le basi di una dichiarazione congiunta ''di alto livello'' sulla droga, che verra' resa pubblica la prossima primavera. Una dichiarazione che spianera' la strada alla definizione di una rinnovata posizione delle Nazioni Unite sulla lotta al narcotraffico, elaborata normalmente ogni dieci anni.