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 COLOMBIA - COLOMBIA - Imposta ai coltivatori di coca. Le Farc ammettono
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Notizia 
29 novembre 2013 18:13
 
La guerriglia colombiana delle Farc ha ammesso oggi di aver percepito una “imposta” dai coltivatori di coca ed ha respinto le accuse di “narco-guerriglia” o di “narco-terrorismo” che sono state fatte contro di essa.
“Noi ci siamo visti obbligati a stabilire un regime di contributi fiscali e di regolamentazione delle transazioni dei coltivatori, facendoci carico dei loro diritti e proteggendoli dagli abusi degli intermediari e dei trafficanti di droga”, dice un comunicato delle Farc.
Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) e il governo colombiano stanno discutendo da ieri giovedi', a L'Avana-Cuba, sui metodi per mettere fine al traffico di droghe in Colombia, nell'ambito dei negoziati che stanno portando avanti da un anno al fine di concludere un accordo di pace.
“Noi desideriamo un Paese senza cocaina, ma siamo consapevoli che questo dipende soprattutto dalle regole stabilite a livello mondiale per tutti i Paesi che, in un modo o un altro, ne sono coinvolti”. Dice il comunicato firmato dal capo della delegazione Ivan Marquez.
“Invece di prendere in considerazione direttamente le cause strutturali della coltivazione della coca, il governo colombiano si e' completamente allineato alla strategia imperialista degli Usa della 'war on drugs'”.
La guerriglia ha respinto le accuse di “narco-guerriglia” e di “narco-terrorismo” che vengono fatte contro di essa, sostenendo che queste “derivano dal fatto che la destra aveva necessita' di trovare un nuovo nemico dopo la scomparsa del blocco sovietico” agli inizi degli anni 90.
“L'invenzione del nuovo nemico si e' avvalsa, nel nostro Paese, di operazioni ideologiche linguistiche dirette contro la guerriglia rivoluzionaria e orchestrata dai grandi poteri: per questo si e' parlato di 'narco-guerriglia', poi, quando si e' affermato il discorso terroista, e' apparso il termine 'narco-terrorista'”.
 
 
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