I presidenti Salvador Sanchez Cerén (el Salvador) e Evo Morales (Bolivia) hanno affrontato temi come il disarmo e la lotta contro il narcotraffico durante i loro due interventi nel XVII vertice del Movimento di Paesi Non Allineati (MNOAL), in corso all'isola Margarita (Venezuela). Durante le riunione tra capi di Stato e di Governo, Sanchez Cerés ha detto che l'umanita' sta attraversando un momento che pone grandi sfide ai Paesi Non Allineati ed ha fatto appello “ad intraprendere azioni pronte e concrete per combattere le minacce contro la pace e la sicurezza, il cambio climatico, e le migrazioni”. In questo ambito e' importante che il MNOAL combatta per il disarmo, la non proliferazione e il controllo delle armi che sono, secondo lui, sono “elemnti fondamentali per raggiungere un compromesso che garantisca la pace”. El Salvador sta facendo grandi sforzi per combattere la violenza provocata dal crimine organizzato in Centroamerica. “Faccio un appello alle delegazioni presenti perche' rinnovino la propria volonta' e disponibilita' di fronte a questo tema per un'effettiva implementazione del trattato sul commercio di armi”, ed ha anche auspicato maggiori controlli.
Dalla sua parte, il presidente boliviano, Evo Morales, ha reiterato le sue critiche al governo Usa perche' mantiene il suo Paese e il Venezuela nella lista dei Paesi che non sono abbastanza impegnati contro traffico e produzione di droghe negli ultimi dodici mesi. “Da parte degli Usa non c'e' un lotta contro il narcotraffico, ma lo usano solo per sottomettere (…) e giustificare interventi e sfiancare i nostri sforzi”, ha detto Morales nell'assemblea plenaria. Inoltre ha considerato che la lista sia basata su fatti non veri, disconoscendo la lotta della Bolivia contro il narcotraffico e che sia “uno strumento di carattere geopolitico”. Il presidente boliviano crede che i “pro-capitalisti” sono i nemici di suo Paese, poiche' il capitalismo “non e' una garanzia per le future generazioni, ne' per le rivendicazioni delle donne”.