L'ex-presidente uruguayano José Mujica, oggi a Citta' del Messico, ha puntualizzato per distinguere tra droga e narcotraffico, dicendo che “molto peggio che fumare e' il narcotraffico, perche' quest'ultimo finisce sempre con i conflitti a fuoco”. Facendo riferimento al suo mandato (2010-2015) in cui e' stato legalizzato il consumo di marijuana in Uruguay, ha assicurato che si difendono le droghe se non si rimette in discussione l'attuale politica sugli stupefacenti. “Il traffico regola i propri conti non con scrittori ne' avvocati ne' contratti. 'Se non mi paghi ti sparo'”. Cosi' Mujica ieri durante la 72ma Assemblea generale della Societa' Interamericana di Stampa (SIP) che si tiene a Citta' del Messico. Nel suo Paese, come in molti altri, sembrava giusto dover regolare i conti, saldando i debiti con la morte. Il traffico “e' stato sempre di piu' peggiore, facendo abbruttire la societa'”, da cui “sono venuti meno i valori ed ora e' argento o piombo”. Mujica ha detto di non aver mai fumato marijuana ma di aver fumato tabacco in grande quantita'. “Come un ciminiera e, sulle sbronze (a base di alcool), e' meglio non dire nulla”. Per lui, comunque e' sempre stato molto difficile mettere in galera un ragazzo perche' fumava marijuana. “Niente da fare, non ce la faccio”, ha esclamato, ma considero che sia diverso un giovane che fuma dalla mattina alla sera, perche' in questo caso e' da curare. “Io non difendo la droga, ma proprio il contrario. Ma la politica antidroga che avevamo non portava a risultati”. In una conferenza stampa a margine di questo incontro, l'anziano leader di 81 anni ha evidenziato come oggi esiste una “brutale crisi politica” nel mondo a causa della mancanza di direzioni da intraprendere, ed ha esortato i giovani universitari a riflettere sugli attuali problemi della societa'.