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 FILIPPINE - FILIPPINE - Lotta alle droghe. Onu protesta contro la campagna del neo-presidente
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5 agosto 2016 11:59
 
Le Nazioni Unite hanno denunciato il “preoccupante” aumento delle esecuzioni di presupposti trafficanti di droghe e tossicodipendenti nelle Filippine, nell'ambito di una campagna che dal passato mese di maggio ha provocato centinaia di morti. Lo fa sapere la stampa locale. Secondo il resoconto dell'emittente ABS-CBN, 810 persone sono morte dalla scorso 10 di maggio -il giorno successivo alla tenuta delle elezioni generali- nell'ambito della guerra alla droga iniziata dal nuovo presidente del Paese, Rodrigo Duterte. Da quel momento, 496 persone sono morte in operazioni di polizia e 20 sono state ammazzate da uomini armati non identificati, mentre altri 74 cadaveri sono stati trovati con dei cartelli che li accusavano di essere trafficanti. Il direttore esecutivo dell'ufficio ONU contro la droga e il crimine (UNODC), Yuri Fedotov, ha condannato “l'apparente ritorno delle esecuzioni extragiudiziali che sono state una caratteristica di questo arcipelago asiatico”. Fedotov ha qualificato la campagna contro la droga di Duterte come una “violazione dei diritti e delle liberta' fondamentali”: il neo-presidente, durante la campagna elettorale, aveva promesso di ammazzare, nei suoi primi mesi di mandato, migliaia di delinquenti e tossicodipendenti per liberare il Paese dalla criminalita'. “Questo tipo di risposte sono contrarie ai dettami delle convenzioni internazionali per il controllo della droga, non servono ad avere giustizia e non aiutano ad assicurare che tutte le persone vivano in modo salubre, dignitoso e in pace, con sicurezza e prosperita'”, ha detto Fedotov. Nel contempo, il rappresentante dell'UNODC ha detto che la sua organizzazione e' pronta per aiutare le Filippine “a portare davanti alla giustizia i trafficanti di droghe, con le garanzie legali cosi' come previsto dalle norme e dagli standard internazionali”. Di fronte alla critiche ricevute da vari organismi internazionali nelle ultime settimane, Duterte ha assicurato a luglio, in un suo discorso sullo Stato della Nazione, che non mettera' il suo impegno per uccidere tutti quelli che hanno a che fare col narcotraffico. “Noi abbiamo intrapreso questa campagna contro le droghe illegali. Siamo impegnati perche' l'ultimo boss della droga (…) o l'ultimo trafficante finiscano dietro le sbarre. O sotto terra, come loro preferiscono”. Nello stesso intervento, il presidente ha fatto sapere che la sua violenta iniziativa ha fatto finire in galera 3.600 persone coinvolte con le droghe e che 120.000 tossicodipendenti si sono affidati alle autorita'.
Il nuovo presidente, entrato in carica lo scorso 30 giugno, gode di una grande popolarita' nelle Filippine, e le ultime indagini fanno sapere che il 91% degli interpellati gli danno fiducia, la piu' alta percentuale mai raggiunta da un presidente filippino. 
 
 
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