Con quattro voti favorevoli e quattro contrari, la University of Nebraska Board of Regents ha respinto, per ora, una campagna per imporre nuovi limiti alla ricerca universitaria sulle cellule staminali embrionali.
L'esito della votazione è stata in dubbio fino all'ultimo momento. La libertà di ricerca si è salvata grazie ad un membro del Board che ha cambiato opinione poco prima del voto nonostante fosse stato sostenuto da gruppi anti-aborto durante la sua campagna elettorale (il Nebraska è tra quei pochi Stati in cui i membri dei Board universitari sono eletti con voto popolare).
I rappresentanti dei docenti e degli amministratori avevano chiesto al Board di respingere i limiti, basati su quelli fissati dal presidente George W. Bush nel 2001. Molti professori temevano che questi limiti avrebbero spaventato i migliori talenti e indotto alcuni ricercatori di alto livello a cercare lavoro altrove.
Le restrizioni proposte "avrebbero limitato la nostra capacità di salvare vite umane e migliorare la qualità della vita e avrebbero avuto un impatto negativo sulla capacità dell'università di reclutare e trattenere i migliori docenti", ha detto
JB Milliken, il presidente del sistema universitario statale, intervistato subito dopo il voto.
Milliken ha detto che il voto permetterà all'università di continuare a fare ricerca, ma si è anche detto convinto che i gruppi religiosi continueranno probabilmente a promuovere campagne simili per limitare la libertà accademica. "Tocca a coloro che sostengono questa ricerca informare gli elettori del Nebraska circa i suoi benefici", ha detto.