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 ITALIA - ITALIA - Rifiuto cure. Eutanasia? Primario Gemelli Roma: no, buona prassi medica
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9 dicembre 2016 10:45
 
 "Il rifiuto delle cure non è eutanasia ma una questione di buona prassi medica". Lo chiarisce in una intervista a Repubblica, Mario Sabatelli, primario del Reparto dedicato ai malati di Sla al Policlinico Gemelli di Roma. "Già oggi la legge, la Costituzione e il codice deontologico lo consentono - spiega - Anche il magistero della Chiesa è chiaro: non c'è diritto di morire, ma certamente c'è un 'diritto a morire in tutta serenità con dignità umana e cristiana". "Conosco il calvario di chi vive con la Sla - aggiunge - per questo trovo scandaloso che in molti Pronto Soccorso i medici si arroghino il diritto di intubare malati che hanno detto di no, o minaccino di mandarli a casa se non accettano la ventilazione forzata. Una follia". Si tratta di una scelta del paziente, "a noi medici spetta il compito di informarlo in modo approfondito", spiega, chiarendo di aver già accompagnato pazienti che rifiutavano le cure: "pazienti che stanchi di vivere immobili attaccati alle macchine, hanno detto basta. Sono stati sedati profondamente e solo a quel punto spenta la macchina che soffiava aria nei polmoni". E avverte: "C'è una differenza abissale con l'eutanasia: qui parliamo di scelte terapeutiche. Lo dice la legge, la Costituzione sottolinea che nessuno può essere obbligato a subire cure. Sceglie la persona". Ma, aggiunge il medico, "i cinque cui abbiamo staccato i respiratori lo avevano chiesto a voce. Il problema è che aggravandosi, molti, l'8%, restano lucidi ma non possono comunicare. L'Aisla, l'associazione dei pazienti, sta lavorando a disposizioni anticipate di trattamento che consentano il rispetto della volontà quando non potranno dirla".

"Il primario dell'ospedale Gemelli, Mauro Sabatelli, intervistato da Repubblica spiega perche' non ci sarebbe nemmeno bisogno di una nuova legge per rispettare la volonta' dei malati che chiedono il distacco del respiratore sotto sedazione. Il problema e' che, come lo stesso Sabatelli denuncia, in molte strutture sanitarie si impongono trattamenti sanitari contro le scelte del malato, contro la Costituzione, contro le buone pratiche mediche e persino contro la dottrina cattolica. Ecco perche' e' importante una buona legge su testamento biologico, che garantisca a tutti, e non solo a chi capita nell'ospedale 'giusto', il diritto di interrompere le cure. Sono felice che la commissione Affari sociali abbia compiuto il passo fondamentale di calendarizzare il testamento biologico approvando un testo che e' una buona base di discussione. Mi auguro che al Parlamento sia dato il tempo necessario per decidere prima della fine della legislatura. Rispetto a quanto affermato da Sabatelli sull'eutanasia, aggiungo che per noi dell'Associazione Luca Coscioni servirebbe anche una buona legge sull'eutanasia, che consentisse anche ai malati terminali che non sono collegati a una macchina di morire senza soffrire". Lo dichiara, in una nota, Marco Cappato, coordinatore della campagna Eutanasia legale e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni.
 
 
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