testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Sanita'. Indagine su esami, trattamenti e procedure non necessarie
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
8 luglio 2016 12:54
 
Come reagisce il medico di fronte alla richiesta, da parte del paziente, di esami, trattamenti, procedure ritenuti non necessari o inappropriati? Fnomceo e Slow Medicine lo hanno chiesto ai medici italiani, con un questionario – elaborato sul modello di quello impiegato in USA da Abim Foundation, l’Associazione promotrice della campagna Choosing Wisely – che è stato diffuso negli ultimi mesi del 2015.
I risultati dell’indagine, che ha coinvolto un campione di 4263 medici - dei quali 3688, più di uno su centodei  354831 medici italiani, hanno risposto a tutte le domande – sono stati presentati ieri, per la prima volta in versione integrale, in una seduta pubblica del Comitato Centrale Fnomceo.
I medici che hanno partecipato appaiono consapevoli del fenomeno e del proprio ruolo nell’affrontarlo, pronti ad assumersi responsabilità e con le idee chiare sugli strumenti e sulle modalità. E se il 44% dichiara di ricevere, più volte a settimana se non ogni giorno, richieste di esami e trattamenti non necessari, il 66% afferma che i pazienti seguono sempre, quasi sempre o spesso il loro consiglio e non vi si sottopongono. I più bersagliati dalle richieste “inappropriate” sono i medici di famiglia, che sono però anche quelli che sembrano fare più fatica a farsi ascoltare dai pazienti.
Tra gli strumenti utili a convincere i pazienti, i medici mettono al primo posto (88%) il tempo per la relazione di cura, per il dialogo e la discussione, il poter disporre di materiale EBM (evidence based) “sulla scrivania”, per poter meglio illustrare le motivazioni e aiutare il paziente a scegliere (84%); a seguire, interventi a livello legislativo, primo tra tutti la riforma della legge sulla responsabilità professionale (83%).
“Emerge a più livelli un contesto di sofferenza della Professione del Medico – ha commentato la senatrice Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato  – a partire dalla formazione dei medici, dallo scollamento tra insegnamenti accademici e pratica clinica, per arrivare al modellarsi dell’opinione dei pazienti, sempre meno inclini ad ascoltare il medico o a fidarsi delle evidenze scientifiche, e sempre più attirati dai canti delle sirene di internet e dei social network. Per questo è importante una risposta dei medici, pronti a riaffermare in maniera forte il proprio ruolo”.
Prossimo passo, un’analoga ricerca ma condotta, questa volta, sui pazienti: i risultati saranno presentati a ottobre.
 
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS