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 ITALIA - ITALIA - Vinci per la Vita-Win for Life. Tar conferma multa Antitrust
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Notizia 
7 febbraio 2017 12:48
 
E' confermata la multa da 40mila euro inflitta dall'Antitrust nel 2010 a Sisal per pratica commerciale scorretta relativamente alla pubblicità della lotteria 'Vinci per la Vita-Win for life'. L'ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto dalla stessa società. In contestazione c'era una pratica commerciale consistente nella diffusione di messaggi pubblicitari, a mezzo internet, schede di gioco cartacee e locandine, al fine di promuovere il gioco 'Vinci per la Vita-Win for Life', e consistente nel prospettare la possibilità di vincere 4mila euro al mese per 20 anni. Per il Tar l'Autorità "ha correttamente valutato, sulla scorta di una adeguata attività istruttoria e secondo modalità scevre da vizi, che la condotta posta in essere risultava contraria allo standard di diligenza professionale che l'operatore professionale era tenuto ad adottare in favore del consumatore medio", ritenendo "che la struttura dei messaggi pubblicitari diffusi fosse idonea a indurre in errore il consumatore su caratteristiche essenziali del gioco e a fargli conseguentemente assumere una decisione economica che non avrebbe altrimenti adottato". In più, per i giudici amministrativi "nel provvedimento impugnato si evidenzia il potenziale pregiudizio economico subito dai consumatori, attratti dalla possibilità di ottenere una rendita di elevato ammontare per un periodo rilevante senza che sia data contezza in maniera adeguata della circostanza che il premio subisce una rilevante decurtazione nel caso in cui a vincere siano una pluralità di soggetti". Quanto alla sanzione, infine "sono infondate le censure, sollevate nell'ultimo dei motivi di ricorso, relative alla sua errata quantificazione"; l'Antitrust, infatti, ha "correttamente tenuto conto della cessazione della condotta ingannevole (attraverso la modifica del messaggio pubblicitario diffuso) sia in relazione alla durata della sanzione sia quale circostanza attenuante, disponendo una riduzione dell'importo della sanzione da 50mila a 40mila euro". 
 
 
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