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Banche in liquidazione coatta: le 'mirabolanti vittorie' degli avvocati sono le sconfitte dei loro clienti
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Articolo di Anna D'Antuono
29 marzo 2018 7:06
 
 Il business legale originatosi dalle ceneri delle due ex banche popolari venete è per forza di cose molto ampio. Insieme a tanti avvocati che lavorano in maniera accurata e corretta, ci sono non pochi legali che si sono fatti -diciamo- "prendere la mano".

A proposito delle due ex banche popolari venete e delle loro controllate Banca Nuova e Banca Apulia, ad esempio, non passa quasi settimana in cui non si registrino "clamorosi successi" di questo o quell'avvocato e di questa o quella associazione di consumatori. Leggiamo di "vittorie lampo" in pochi mesi, di sentenze che costituiscono "pietre miliari", e via dicendo.

Fin qui i comunicati. Ora vediamo la realtà.

La realtà è che, per rilevare l'attività dei due gruppi bancari veneti, Intesa Sanpaolo non solo ha preteso di essere lautamente pagata coi soldi dei contribuenti, ma ha anche imposto di non essere ritenuta responsabile per il passato. E tanto hanno disposto il Decreto Legge 99 del 25 giugno 2017 (poi convertito con modificazioni dalla Legge 121 del 31 luglio 2017) e i contratti di cessioni azienda stipulati il giorno successivo. Ciò vale non solo per Veneto Banca e Popolare Vicenza che sono finite in liquidazione coatta, ma anche per le loro controllate, come Banca Nuova e Banca Apulia, che invece proseguono regolarmente la loro attività. La questione è ancora aperta perché ci sono pronunciamenti contrari, sebbene solo di primo grado, ma al momento Intesa Sanpaolo non deve risarcire alcunché.

Le sentenze che sanciscono le "mirabolanti vittorie" sono in realtà delle pesanti sconfitte perché i clienti non solo non incassano un centesimo ma devono sobbarcarsi le spese di causa e pagare il compenso al proprio avvocato. Inoltre, dovranno pagare pure l'imposta di registro sulla sentenza, un bel 3% dell'importo. Spese che toccherebbero alla banca soccombente in giudizio ma che, essendo questa in liquidazione coatta, sono a carico della controparte in causa. Non finisce qui: in certi casi i "clienti vittoriosi" potrebbero addirittura essere chiamati a pagare il compenso agli avvocati della banca!

I "clienti vittoriosi" devono pertanto pagare tutto per poi esigere il rimborso della banca insinuandosi al passivo della procedura di liquidazione coatta amministrativa, procedura da cui non incasseranno un centesimo. Anzi, pagheranno i propri avvocati anche per preparare e presentare l'istanza di insinuazione al passivo per tali crediti.

Tutte cose che gli "avvocati vittoriosi contro le banche", nel pubblicizzare i loro "clamorosi successi", le loro "vittorie lampo" e via dicendo, tengono ben nascoste.
 
 
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