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Browl Stars, Apple Itunes. Acquisti inconsapevoli. Denuncia Antitrust
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Articolo di Claudia Moretti
25 gennaio 2021 10:18
 
A volte succede: si fanno acquisti indesiderati ed inconsapevoli, con un semplice clik di troppo. A me è capitato, ad esempio, per l’impazienza di fare l’acquisto di sandali che volevo con ardore, di non attendere la risposta di avvenuto acquisto, che tardava, e - immaginando che vi fossero problemi di connessione- di ripetere incautamente l’operazione. Col risultato che la settimana seguente ho ricevuto due paia di scarpe, belle per carità, ma identiche.
Le prassi giuridiche (normative e le relative applicazioni pratiche) impongono che ogni acquisto sia consapevole e che l’utilizzo delle piattaforme che consentano transazioni on line, sia protetto da meccanismi di controllo e sicurezza, a presidio della volontarietà e consapevolezza dell’acquisto. Questo nel vecchio mondo, o nel mondo di noi anziani.

C., una cara amica, mi racconta che, infatti, ogni volta che utilizza la carta di credito per gli acquisti on line riceve un messaggio di notifica e di sblocco da parte dell’istituto bancario di riferimento. E che ogni volta che scarica un contenuto da I-tunes (sempre con la medesima carta), le è richiesta la password del proprio account.
E’ invece successo che C. abbia da poco ricevuto, out of the blue e “cascando letteralmente dal pero”, un estratto conto della propria posizione debitoria della carta di credito dove, per il mese di dicembre, si conteggiano circa 500,00 euro di acquisti (effettuati peraltro nell’arco di pochissimi giorni), sulla piattaforma di Itunes (Apple). Le è capitato, infatti, di scaricare una App (Browl Stars) sul tablet del figlio di 9 anni, ma mai di associare alcuna carta di credito ad essa o di dare alcuna autorizzazione all'acquisto di alcunché, ora per allora.
Insiste C.: mai ha digitato la sequenza numerica della carta di credito in questione sul tablet del figlio, mai ha ricevuto alcuna notifica da parte di chicchessia, Browl Stars, Itunes o Carta di Credito. Come è possibile tutto ciò? La risposta “tecnica” è che, attraverso il Cloud di Apple e l’indirizzo mail ad esso associato, indirizzo digitato da C. unicamente per scaricare il contenuto rigorosamente gratuito della App nel tablet di suo figlio, Browl Stars e Itunes, con l’automatica complicità della sua Carta di Credito (un trittico efficientissimo, veloce e spietato) hanno ritenuto ogni subdolo click del minorenne quale autorizzazione al prelievo plurimo e ravvicinato di denari, per un importo di centinaia di euro.
Ho chiesto, allora, a C. se il figlio abbia assecondato una propria infantile ed incontrollata pulsione all’acquisto e se non fosse, se non da biasimare, quantomeno da redarguire amorevolmente. Ma C. mi ha spiegato che al suo bambino, il Trittico Browl Stars/Itunes/Carta di Credito avrebbe in realtà chiesto solo se non volesse trasformare le pietre raccolte in gettoni luccicanti o roba simile. E che una volta compresa la perversa vicenda, il bambino, disperato, ha pianto, per quanto avesse combinato.
Ora. Vi chiedo e mi chiedo, cosa manca per poter proteggere adeguatamente un minore, nativo digitale ed inevitabilmente interattivo sul proprio tablet, dal combinare guai simili? Manca forse una disciplina che regolamenti le App al pari delle altre piattaforme di acquisto on line?

In altre parole, mi chiedo, perché si può procedere con tale (dolosa?) disinvoltura e inconsueta facilità al trasferimento di denari, anche di notevole importo, quando ormai le norme di sicurezza a difesa dall’uso fraudolento dei mezzi di pagamento, quali carte e bancomat, hanno imposto alle Banche di intercettare, segnalare immediatamente e bloccare acquisti sospetti? Perché a tutela degli utenti bambini sulle App, ancora non ci sono strumenti di protezione efficaci? Perché non introdurre, ad esempio, l’obbligo di allert chiari, con domande semplici ed intuitive atte ad esser comprese da qualsiasi utente del web? E se è’ così banalmente semplice “acquistare”, perchè non rendere altrettanto semplice - e tempestivo - anche il “non acquistare”?
Nel frattempo, alla mia amica ho indicato come fare una denuncia all’Antitrust
 
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