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CO2: le attività umane più devastanti rispetto all’asteroide che ha sterminato i dinosauri?
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Articolo di Redazione
3 ottobre 2019 8:57
 
 Il Deep Carbon Observatory (DCO) è un progetto internazionale che mira a comprendere meglio il ruolo del carbonio sulla Terra. Riunisce un collettivo di mille ricercatori che studiano il ciclo del carbonio, dalla parte più profonda del nostro pianeta alla sua atmosfera. E il DCO ha appena pubblicato una serie di articoli sui problemi osservati in questo ciclo negli ultimi 500 milioni di anni.
Secondo i ricercatori, lo scambio di carbonio è rimasto sostanzialmente stabile durante questo periodo. Le emissioni di anidride carbonica - sotto forma di monossido di carbonio (CO) o anidride carbonica (CO2) - da parte dei vulcani, in particolare, sono bilanciate dallo stoccaggio nelle viscere della Terra, sul lato delle zone di subduzione, ad esempio. Risultato: un'atmosfera traspirante e un clima favorevole allo sviluppo di una ricca biodiversità sul nostro Pianeta.
Ma, di tanto in tanto, la meccanica sembra ingripparsi. Si verifica un evento che interrompe questo bellissimo equilibrio. L'anidride carbonica viene quindi rilasciata in massa nell'atmosfera, causando cambiamenti climatici e, in generale, l'estinzione di massa. I ricercatori hanno identificato quattro di questi eventi negli ultimi 500 milioni di anni: dalle eruzioni vulcaniche principalmente, ma anche dall'impatto sul nostro Pianeta dell'asteroide responsabile della scomparsa dei dinosauri ci sono 66 milioni anni.

Un ciclo del carbonio altamente disturbato
A suo tempo, era all'origine dell'emissione di un surplus di CO2 nell'atmosfera tra 425 e 1.400 miliardi di tonnellate. Cosa che causa l'estinzione del 75% della vita sulla Terra.
Tuttavia, il DCO stima che dal 1750 siano state emesse nell'atmosfera circa 2.000 miliardi di tonnellate di CO2 dalle attività umane. E per ora la tendenza non è ancora al ribasso. Da lì per confrontare l'impatto dell'umanità con quello di un asteroide devastante, c'è solo un passo. Che i ricercatori non vogliono necessariamente attraversare. Sottolineano semplicemente che il ritmo e la grandezza con cui oggi gli esseri umani interrompono il ciclo del carbonio sulla Terra sono paragonabili a quelli di alcuni degli eventi più catastrofici nel nostro Pianeta.
In conclusione, gli esperti del DCO notano che in un contesto di "biosfera già indebolita dalla perdita di habitat", il tempo in cui viviamo attualmente "lascerà probabilmente la triste eredità dell'estinzione di massa legata al riscaldamento globale di origine antropogenica".

(articolo di Nathalie Mayer pubblicato su Futura-Plnète del 02/10/2019)
 
 
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