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Diamanti. Frodi e finanziamento terrorismo. Il caso francese
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Articolo di Redazione
13 dicembre 2017 14:21
 
 Ogni anno ci sono nuove forme di truffe finanziarie di ampio raggio, che fanno scorrere migliaia di risparmi a colpi di pubblicita’ ingannevoli, largamente diffuse su Internet, per posta elettronica o per telefono. Il 2016 non e’ venuto meno a questa regola. Si e’ vista essenzialmente l’emergenza di una frode coi diamanti, cosi’ come fa notare l’unita’ di informazione finanziaria francese Tracfin, in un suo rapporto diffuso questo 12 dicembre.
Si tratta di una frode commessa in forma di “associazione a delinquere”, da parte di reti criminali specializzate in truffe sofisticate, il cui campo d’azione va avanti di anno in anno (falsi ordini di bionifici, piattaforme di acquisto/vendita sui mercati finanziari…). Alcuni privati si sono visti proporre investimenti in diamanti, il cui valore reale e di possesso e’ molto inferiore a quello che riportano gli specifici falsi certificati.
Molto atteso, il rapporto Tracfin fa ogni anno lo stato dei fatti delle minacce criminali in materia finanziaria in Francia, mettendo in guardia le professioni soggette all'obbligo di segnalare sospetti (banche, compagnie di assicurazione, uffici di cambio, notai, esperti contabili, etc..) contro i grandi rischi di riciclaggio dei capitali e di finanziamento del terrorismo.
“Diamanti in alcuni porti-franchi”
Quest’anno, dunque, le offerte fraudolenti per piazzare diamanti hanno un posto a parte nella tipologia delle nuove truffe rilevate sul territorio francese, accanto alle truffe dei certificati economici d’energia (CEE), anch’essi in pieno boom -si tratta di un metodo pubblico concepito per sviluppare i lavori di economia energetica ma utilizzato da organizzazioni criminali come lo sono state a suo tempo le quote carbone-, o anche i prelievi chiamati SEPA -un meccanismo per eludere le norme regolamentari della libera circolazione dei capitali in Europa.
“Le stesse persone o le stesse organizzazioni che avevano immesso nel mercato delle scommesse speculative sul mercato Forex (il mercato mondiale delle divise) hanno continuato ad innovarsi e sono intervenute oggi sul mercato degli investimenti in diamanti -spiega Bruno Dalles, direttore di Tracfin. Gli stessi metodi producono i medesimi effetti, e’ questo in virtu’ del fatto che il diamante fornisce ai truffatori un bagaglio convincente di argomenti, dovuto al fatto che si tratta di una materia prima tangibile e teoricamente dotata di un grande valore”.
“La truffa funziona tanto meglio che’ queste reti offrono ai risparmiatori l'opportunità di massimizzare i loro profitti mantenendo per sé i loro diamanti in porti franchi senza IVA, situati al di fuori del territorio francese". Il fatto che non esiste una quotazione dei diamanti a cui riferirsi, aiuta la vicenda.
Offerte “illegali”
Se l’ampiezza della frode non e’ specificata, i totali delle somme distratte da queste società di intermediazione di pietre preziose o societa’ di investimento, sarebbero già molto importanti e molte le vittime, come attesta l’Autorita’ dei mercati finanziari (AMF), che, per suo conto, allerta i risparmiatori sul carattere fraudolento di questo tipo di investimento presumibilmente lucroso e pubblica suo suo sito la liste dei siti vietati.
Di fatto, tutte le societa’ che propongono sul territorio francese di acquisire dei diritti su dei beni (vino, diamanti, terre rare, etc), con l’intento della possibilita’ di un rendimento, sono ormai soggette al regime dell’intermediazione sui beni diversi e, a questo titolo, la loro offerta deve disporre di un numero di registrazione rilasciato dall’AMF.
Nessuna delle offerte commercializzate in Francia sia che si tratti di diamanti per investimento, che di terre rare o metalli preziosi, ha ricevuto un numero di registrazione, “Tutte sono quindi illegali", dicono all’AMF, che ha sempre piu’ richieste di informazioni o reclami dall’inizio dell’anno.
L’AMF non ha competenza per trattare i reclami su queste societa’ che lei stessa non ha accreditato, e li indirizza verso il giudice penale.
Finanziamento del terrorismo
A margine della lotta contro le nuove truffe, Tracfin ha ancora una volta accelerato nel 2016 i suoi interventi contro il finanziamento del terrorismo. In merito, il servizio anti-riciclaggio ha ricevuto e analizzato 177 informative, una percentuale in crescita del 47 rispetto al 2015. Ed ha realizzato 396 note, trasmesse principalmente ad altri servizi di intervento o talvolta alle autorita’ giudiziarie.
L’attivita’ di Tracfin in questo ambito copre l’insieme dello spettro, dopo i segnali cosiddetti “deboli” che precedono la partenza per la jihad, fino ad operazioni di ritorno dei combattenti dalle zone di conflitto.
Tracfin ha recensito pochi casi di ritorno in Francia di combattenti jaidisti -con un legame con un certo scarso numero di “persone che ritornano”- ma ha “notoriamente fatto indagini sulle raccolte di fondi attraverso jackpot online creati per finanziare il ritorno dei combattenti”.

(articolo di Anne Michel, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 13/12/2017)
 
 
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