Il 22 Ottobre scorso è entrato in vigore l’obbligo di indicare, sui prodotti alimentari preimballati italiani, la sede di produzione o di confezionamento, con sei mesi di tempo per l’adeguamento (1).
Il decreto si riferisce tra gli altri anche al Regolamento UE 1169/2011 che disciplina a livello generale -in ambito europeo- l’indicazione del luogo di origine sulle etichette dei prodotti alimentari.
Allo stesso Regolamento fanno riferimento altre normative recentemente entrate in vigore, che riguardano il latte e i prodotti derivati ed il riso e la pasta (anche per questi ultimi ci sono sei mesi per l’adeguamento, fino a Febbraio 2018) (2).
Ci risulta inoltre
che sia stato firmato in questi giorni un decreto che introdurrà l’obbligo di indicazione dell’origine anche sui prodotti derivati dal pomodoro come i pelati, i sughi, le conserve, i concentrati, etc.
Per altri alimenti l’obbligo vige già da tempo.
Un quadro completo della normativa al riguardo si trova nella scheda pratica
Etichette alimentari e indicazione dell’origine: il punto normativo
(1) D.lgs. 145/2017
(2) Decreti ministeriali del 9/12/2016 e del 26/7/2017