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Giornata Internazionale Disabilità - 3 Dicembre: Sosteniamo Égalité e Disability Pride Network
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Articolo di Redazione
30 novembre 2020 19:34
 
  Per la Giornata internazionale delle persone con disabilità, che si tiene il 3 dicembre, Aduc vi partecipa condividendo la lettera aperta di Dario Dongo, fondatore dell’associazione Egalité, che chiede alle Istituzioni e alla società civile di affrontare con responsabilità la Giornata internazionale delle persone con disabilità.

Disability Pride Network – gruppo informale di associazioni, tra le quali Égalité, e cittadini di diversi Paesi – chiede alle istituzioni e alla società civile di affrontare la Giornata internazionale delle persone con disabilità con responsabilità. 14 anni sono passati, dall’adozione della UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities (CRPD), ma la sua attuazione in Italia è ancora di là da venire.
Guardiamo oggi alla ricostruzione che attende l’Italia dopo il Covid-19, per chiedere l’inclusione effettiva dell’ampia comunità dei disabili – pari al 5,2% della popolazione italiana, 1 su 6 a livello globale (1) – in ogni progetto d’interesse collettivo. Infrastrutture, beni e servizi pubblici e privati. Le nostre priorità, in breve a seguire.
 

1) BARRIERE ARCHITETTONICHE E AUTONOMIA

Le barriere architettoniche in Italia sono ubiquitarie, nelle città metropolitane come nei piccoli centri. Ogni Comune d’Italia avrebbe dovuto adottare, entro il 1.3.87, un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA). Ma ciò non è accaduto. (2) Le scuole sono tutt’oggi inaccessibili agli studenti con disabilità motoria in 2 plessi su 3, a quelli con disabilità sensoriali nel 98% dei casi. (3) Ed è altrettanto grave la situazione sia nei luoghi pubblici, sia in quelli privati ad accesso pubblico e non.
Si chiede perciò di:
– affermare l’abbattimento delle barriere architettoniche come obiettivo politico prioritario a cui dedicare risorse adeguate agli scopi. Definire a tal fine linee guida programmatiche – previa intesa con la Conferenza tra Stato, Regioni e Province autonome – ove stabilire le priorità improrogabili (scuole e università, ospedali, enti pubblici, mezzi di trasporto urbani ed extraurbani, percorsi pedonali e piste ciclabili, centri sportivi e ricreativi) e il calendario inderogabile per l’esecuzione del programma (4,5),
– istituire presso ogni Regione e Provincia autonoma un Commissario ad acta, per coordinare l’attuazione del programma, anche attraverso i PEBA in tutti i Comuni d’Italia,
– fissare un termine per l’adeguamento degli spazi privati ad accesso pubblico (a partire da studi medici e laboratori analisi, farmacie, esercizi pubblici e commerciali, uffici),
– introdurre un credito d’imposta per l’abbattimento delle barriere architettoniche in spazi privati e abitazioni, nonché l’adattamento dei mezzi di trasporto collettivo, la detrazione fiscale del 110% già concessa per gli interventi di riqualificazione energica e riduzione del rischio sismico,
– aggiornare le prescrizioni in tema di accessibilità alle Linee Guida ISO/FDIS 21542:2011(E) (Building construction — Accessibility and usability of the built environment) e introdurre sanzioni deterrenti per le loro violazioni.
L’autonomia delle persone con disabilità deve venire garantita mediante:
– definizione livelli minimi dei servizi di mobilità personale, (6)
– riconoscimento di equivalenza delle sedie a rotelle con motore elettrico a monopattini e bici elettriche, (7)
– contributi diretti all’acquisto di dispositivi e mezzi di mobilità personale (es. sedie a rotelle con motore elettrico, auto e altri veicoli adattati alla guida e/o al trasporto di persone con disabilità, dispositivi per adattare i veicoli alla guida e/o al trasporto di disabili) e tecnologie abilitanti.
 

2) INCLUSIONE E CAREGIVER

Scuola. La garanzia dell’assistenza educativa agli studenti disabili deve costituire conditio sine qua non per l’avvio delle attività scolastiche. Ed è necessario, a tal fine, riconoscere la figura professionale dell’assistente educativo.
Formazione. La formazione continua delle persone con disabilità e dei caregiver di disabili gravi – anche in remoto – deve venire incentivata mediante credito fiscale straordinario a favore dei datori di lavoro e dei committenti che contribuiscano ad almeno il 50% dei redditi da lavoro.
Lavoro. L’inserimento lavorativo dei disabili gravi deve venire promossa mediante estensione dei loro diritti al tirocinio extra-curricolare, facoltà di smart working al di fuori dei casi di presenza strettamente necessaria. Con assunzione obbligatoria, in quota sul totale, associata a premialità fiscale e contributiva.
Bisogna poi:
– incentivare politiche di welfare aziendale tese a favorire i lavoratori con familiari disabili. Nonché il sostegno allargato alle persone fragili, nell’ambito della Corporate Social Responsibility, (8)
– prevedere che gli enti con oltre 150 dipendenti attribuiscano a uno dei disabili assunti la mansione, sia pure non esclusiva, di disability manager,
– introdurre sanzioni dissuasive nei confronti degli enti che non rispettino le quote di assunzione obbligatoria. (9)
caregiver devono venire inquadrati come dipendenti pubblici soggetti a lavoro usurante, qualora la valutazione multidimensionale dell’assistito escluda progetti di vita indipendente. I servizi sociali e sanitari devono assicurare un’assistenza adeguata a consentire al caregiver lavoratore i riposi necessari.
 

3) DIGNITÀ

Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS), Livelli Essenziali di Assistenza Sociale (LIVEAS). Si chiede di restituire allo Stato – mediante riforma del Titolo V della Costituzione italiana – la competenza esclusiva sulle prestazioni sociali a favore delle persone con disabilità, per garantire l’adempimento alla Convenzione ONU per la tutela dei loro diritti. Nell’attesa, è necessario e urgente stabilire:
– procedure uniformi a livello nazionale per LEA, LEPS e LIVEAS. A partire dall’assegnazione di dispositivi e ausili per la disabilità,
– termini di risposta perentori e coerenti alle esigenze dei disabili, da parte delle ASL, in caso di guasti di dispositivi e ausili,
– aggiornamento su base biennale del nomenclatore tariffario,
– obbligo di pubblicazione online, da parte di ogni Regione e Provincia autonoma, di LEA, LEPS e LIVEAS effettivamente garantiti. Con aggiornamento annuale sui dati non personali relativi ai beneficiari e le relative erogazioni.
Lingua Italiana dei Segni (LIS). Si evidenzia come l’Italia sia l’unico Stato membro UE a non avere ancora riconosciuto la lingua dei segni. Con gravi conseguenze concrete nella vita quotidiana delle persone sorde (es. uffici pubblici, scuole e università, ospedali e situazioni di emergenza, servizi primari).
È improrogabile la promozione e tutela della LIS, in un’ottica di bilinguismo tra la lingua italiana parlata e scritta, la LIS e la LIS tattile. Al preciso scopo di garantire alle persone sorde, con disabilità uditiva e sordocieche (e alle loro famiglie) il diritto di libera scelta – su modalità di comunicazione, percorsi educativi e ausili da utilizzare – per realizzare il pieno sviluppo della persona e la sua piena inclusione sociale in tutti gli ambiti pubblici e privati.
Deve perciò venire istituita la figura dell’interprete LIS, con un ruolo diverso da quella dell’assistente alla comunicazione che è oggi presente negli istituti scolastici. Provvedendo alla formazione di formatori e associazioni di categoria, ivi inclusi gli Enti del Terzo Settore.
Ed è urgente provvedere alla fornitura e distribuzione a prezzi calmierati di mascherine trasparenti certificate che permettano ai sordi la lettura labiale.
Dario Dongo
 
 
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