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Giorno della memoria: l'ipocrisia di chi piange gli ebrei un giorno e attacca Israele tutto l'anno
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Articolo di Redazione
27 gennaio 2017 13:37
 
Riprendiamo dal quotidiano IL FOGLIO di ieri , 26/01/2017, a pag. 1, "Andrea's Version" di Andrea Marcenaro.
Solennemente cade, come tutti gli anni, il giorno della Memoria. Partono le scolaresche verso Auschwitz guidate da insegnanti forse “deportati”, perché no con la kefiah. Racconta, l’ex fascista intervistato, quali molte e buone opere abbia compiuto Mussolini fino a quelle leggi razziali del ’38, francamente indecenti. Ottimo l’editoriale del Corriere su Exodus, perfino più indignato quello su Repubblica. Inaudite immagini di corpi ammonticchiati tornano alla mente nel giorno dedicato, e partenze piombate, e monti di scarpe, o di capelli e di denti.
L’Acutil, farmaco diffuso in Europa, aiuta a ricordare come sia opportuno, in questo giorno dell’anno, dimenticare le martellanti campagne contro gli ebrei in odore di nazismo (tutti, da Ben Gurion, a Peres, a Sharon, da Barak a Rabin, dalla Meir a Netanyahu, dal ’48 al ’67, al ’73, all’82, al ’93, al 2000, al 2005 e successivi). Con cuore più leggero, giammai antisemita, al massimo antisionista, la suddetta massa di colli torti si attrezzerà per celebrare nei prossimi 364 giorni la quotidiana Memoria di Fatah, più Hamas, finalmente riunificati nel nome dei coltelli. Meglio ancora dei tir.

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