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Guerra alla droga in Usa. ACLU: cosa deve fare la nuova amministrazione Biden-Harris
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Articolo di Redazione
11 gennaio 2021 18:04
 
Quest'anno sono 50 anni da quando il presidente Richard Nixon ha dichiarato la droga "nemico pubblico numero uno", lanciando una guerra alla droga che ha indirizzato centinaia di miliardi di dollari nelle forze dell'ordine, portando all'incarcerazione di milioni di persone - sproporzionatamente nere - e nn facendo nulla per prevenire overdose di droga.
Il neo-presidente Joe Biden e la neo-vicepresidente Kamala Harris si preparano a entrare in carica, hanno l'opportunità di iniziare a porre fine a questa guerra fallita. Ed è assolutamente chiaro che hanno un mandato dell'elettorato per affrontare questo problema.
Oggi ci sono più di 1,35 milioni di arresti all'anno per possesso di droga, con 500.000 arresti solo per marijuana. Ogni 25 secondi una persona viene arrestata per possesso di droghe per uso personale e, in media, una persona nera ha una probabilità 3,64 volte maggiore di essere arrestata per possesso di marijuana rispetto ad una persona bianca, anche se i neri e i bianchi usano la marijuana in quantità percentuali simili. Almeno 130.000 persone sono dietro le sbarre negli Stati Uniti per possesso di droga. Mentre ogni anno vengono spesi decine di miliardi di dollari per perseguire questa guerra, più di 70.000 persone muoiono ancora per overdose di droga. I decessi per overdose di eroina negli Stati Uniti sono aumentati del 500 per cento dal 2001 al 2014.
Complessivamente i decessi per overdose di droga rimangono superiori al picco totale di morti annuali mai registrato per incidenti automobilistici o armi da fuoco.

La guerra alla droga è fallita e gli americani di destra e di sinistra sono pronti a farla finire. Queste opinioni sono state manifestate nelle urne nel 2020, con il voto favorevole per ogni iniziativa. Dall'Oregon e dal Montana al Sud Dakota, al New Jersey e a Washington DC, gli americani hanno votato numerosi per dire che è ora di smettere di criminalizzare l'uso di droghe.
L’iniziativa in Oregon, guidata dalla Drug Policy Alliance e supportata dall'ACLU, è stata la più rivoluzionaria. Questo voto ha depenalizzato il possesso di droghe per uso personale, finanziando il trattamento della tossicodipendenza e programmi di recupero con i risparmi e le entrate fiscali dalla legalizzazione della marijuana. La legge 110 eviterà più di 3.000 arresti all'anno per droghe come eroina, cocaina e metanfetamine.
L'Oregon è ora il primo stato della nazione ad aver depenalizzato tutte le droghe, gettando le basi perché il governo abbia sulle droghe un approccio di salute pubblica piuttosto che penale.
Altri stati hanno anche dimostrato che la riforma della legge sulla droga è vincente. Arizona, Montana, New Jersey e South Dakota hanno legalizzato la marijuana, unendosi ad altri 11 stati e Washington DC, South Dakota, dove Trump ha ricevuto il 62% dei voti, hanno dimostrato che la legalizzazione della marijuana è una questione bipartisan. Così come il Montana, che ha eletto i repubblicani in tutte le principali istituzioni dello stato, votando anche per legalizzare la marijuana.

A dicembre il Congresso ha ottenuto due vittorie, unendo gli Stati nel movimento per le riforme. Il 4 dicembre, la Camera dei Rappresentanti ha approvato la riforma sulla marijuana al Congresso, il Marijuana Opportunity Reinvestment and Expungement (MORE) Act (HR 3884; S. 2227), che depenalizza la marijuana rimuovendola dall'elenco delle sostanze all’indice, cancella le condanne e gli arresti passati e tassa la marijuana per reinvestire nelle comunità prese di mira dalla guerra alla droga. Il senatore Harris è lo sponsor principale del MORE Act, ma lasua attività al Senato è incerta nonostante il sostegno bipartisan.
Il 21 dicembre il Congresso ha approvato un pacchetto di provvedimenti per il COVID-19 che includevano l'abrogazione del divieto agli studenti con condanne per droga di ricevere aiuti finanziari federali.
Con clamorose vittorie negli stati rosso-blu, il neo-presidente Biden e il neo-vicepresidente Harris ora hanno un chiaro mandato da parte degli elettori.
Ecco le cose che possono fare per iniziare a porre fine alla guerra alla droga.

In primo luogo, il presidente Biden dovrebbe emettere un ordine esecutivo entro i suoi primi 100 giorni dichiarando la fine della guerra alla droga e imponendo ai suoi procuratori federali e alle forze dell'ordine di usare la loro discrezione per smettere di perseguire la guerra alla droga. Migliaia di persone sono perseguite nei tribunali federali per possesso di droga e i pubblici ministeri non hanno utilizzato adeguatamente la loro discrezione per rifiutare questi casi, per non parlare di non utilizzare l'incarcerazione in sentenza.
Questo deve finire.
Un ordine esecutivo del presidente Biden dovrebbe anche incentivare gli stati a porre fine alla guerra alla droga, dove avviene la grande maggioranza delle carcerazioni per droga.

In secondo luogo, il presidente Biden dovrebbe commutare le condanne delle persone attualmente incarcerate per la guerra alla droga e perdonare le persone che vivono con le conseguenze di questa guerra fallita. Il candidato Biden si è impegnato a "riformare il sistema di giustizia penale in modo che nessuno venga incarcerato solo per uso di droga". Questa è la sua occasione per mantenere fede a questa promessa, quantomeno commutando condanne e perdonando le persone che rientrano in questa categoria.
Sarebbe un buon inizio.

In terzo luogo, il presidente Biden dovrebbe indirizzare i fondi federali per nuovi approcci di depenalizzazione alle questioni legate alla droga, come recentemente raccomandato in un rapporto pubblicato dal Centro FXB per la salute e i diritti umani dell'Università di Harvard. Ciò dovrebbe includere centri di prevenzione delle overdose, dove le persone possano usare sostanze illecite sotto controllo medico e possano accedere a vari trattamenti e servizi di riferimento. Tali sistemi esistono da molti anni in paesi come Canada, Germania e Danimarca e hanno ridotto la probabilità di overdose.

In quarto luogo, il presidente Biden dovrebbe ordinare al Dipartimento di giustizia di ritirarsi dai contenziosi coi centri di prevenzione dell'overdose che sono stati approvati a livello locale. Mentre le città di tutta la nazione hanno tentato di affrontare il numero record di overdose fatali, l'amministrazione Trump ha represso le città e le ha sfidate in tribunale.
Il presidente Biden dovrebbe invertire questa politica e astenersi dal presentare nuove azioni legali. Infine, l'amministrazione Biden dovrebbe collaborare con il Congresso per approvare leggi come il MORE Act. I sondaggi hanno costantemente dimostrato che la legalizzazione della marijuana è una questione bipartisan. Cinque repubblicani hanno votato per il MORE Act alla Camera.

In quinto luogo, l'amministrazione Biden-Harris dovrebbe convincere i repubblicani al Senato a sostenere il MORE Act. Oggi, i responsabili delle politiche e le autorità pubblich stanno adottando sempre più approcci che trattano l'uso di sostanze come un problema di salute pubblica piuttosto che di giustizia penale. Questo riconoscimento è bipartisan, poiché la guerra alla droga non ha differenziato tra stati blu e stati rossi e il pubblico comprende l'importanza di affrontare la dipendenza attraverso misure di salute pubblica. L'amministrazione Biden-Harris può iniziare a guarire la nostra nazione muovendosi con decisione su questo problema e iniziando a riparare i danni causati da 50 anni di questa guerra fallita.

(da ACLU.org – American Civil Liberties Union del 06/01/2021)
 
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