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L’inquinamento luminoso, una ulteriore minaccia per gli impollinatori
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Articolo di Redazione
3 agosto 2017 11:33
 
  E’ una minaccia in piu’ per gli insetti impollinatori. Gia’ decimati dalla distruzione degli habitat naturali, l’agricoltura intensiva, i pesticidi, la disseminazione di specie invasive e di agenti patogeni, o dal cambiamento climatico.
L’inquinamento luminoso potrebbe creare problemi questa popolazione, con conseguenza a cascata sugli ecosistemi terrestri. Questo “lato oscuro” della luce e’ messo in evidenza da uno studio europeo pubblicato il 2 agosto nella rivista Nature.
Un’équipe di ricercatori dell’Istituto di ecologia ed evoluzione dell’Universita’ di Berna (Svizzera) e del Centro di ecologia e scienze della conservazione di Parigi (CNRS, Muséum national d’histoire naturelle, Université Pierre et Marie Curie) ha scelto come terreno da sperimentare quattordici prati diversi, nelle Prealpi svizzere. Sette di questi, durante la notte, sono stati esposti ad una illuminazione artificiale, l’altra meta’ del campione faceva da testimone. Ed hanno osservato il comportamento degli impollinatori notturni, farfalle o coleotteri.
Gli scienziati hanno constatato che le piante dei siti illuminati subivano un calo del 62% delle “visite” degli impollinatori, in rapporto ai prati senza l’inquinamento luminoso. Focalizzandosi su un tipo di pianta locale, Cirsium oleraceum, hanno mostrato che la sua produzione di frutti diminuiva del 13% . E questo anche se questa pianta riceveva, durante la giornata, un numero immutato di visite di impollinatori diurni, come le api i bombi o le mosche.
Reazione a catena
Non e’ tutto. “L’impatto negativo della luce artificiale notturna potrebbe non limitarsi agli impollinatori notturni e alle piante che questi ultimi impollinano, ma propagarsi alla comunita’ degli impollinatori diurni”.
La reazione a catena e’ secondo loro la seguente: l’inquinamento luminoso riduce la capacita’ riproduttiva delle piante sulle quali gli insetti vanno a nutrirsi notte tempo, fatto che potrebbe, di conseguenza, provocare un calo di risorse alimentari disponibili per i loro simili amanti del sole. “Le piante e i loro impollinatori sono annidati in delle reti complesse di interazione, dove le perturbazioni possono ripercuotersi di specie in specie”. Sottolineano gli autori.

 Questo studio e’ il primo ad accendere i riflettori sulle conseguenze dirette e indirette dell’inquinamento luminoso sulla impollinazione dei fiori. Il problema è tanto maggiore poiché la luce artificiale di notte si sta diffondendo sempre più, registrando un aumento del 6% in media nel mondo.
Gli impollinatori giocano un ruolo cruciale nella produzione alimentare. Secondo un rapporto del 2016 della Piattaforma sulla biodiversita’ e i servizi ecosistemici (IPBES), piu’ di tre quarti delle principali colture alimentari mondiali dipendono dalla impollinazione, per rendimento e qualita’. Tra il 5 e l’8% della produzione agricola del Pianeta, che nel 2015 rappresentava un valore di mercato annuale tra 235 e 577 miliardi di dollari (198 e 487 miliardi di euro), e’ attribuita direttamente all’impollinazione animale.

(articolo di Pierre Le Hir, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 03/08/2017)
 
 
 
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