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Inquinamento urbano. Cosa fanno alcune grandi citta’ europee
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Articolo di Redazione
15 ottobre 2017 11:53
 
 Parigi verso le vetture ad emissione zero
Nessun divieto formale, ma un obiettivo: zero vetture a carburante nelle strade di Parigi entro il 2030. E’ quanto confermato nei giorni scorsi dalla Sindaca socialista della capitale francese, Anne Hidalgo. Aveva gia’ annunciato la fine del diesel per il 2024. Questa decisione fa parte del piano clima 2020-2024, che dovra’ essere dibattuto in seno al comsiglio comunale di Parigi nel prossimo novembre.
Copenaghen: la bicicletta fa da regina
La citta’ si e fissata un obiettivo: arrivare a non dover piu’ aver bisogno del carbone entro il 2025. E punta al 50% di spostamenti ciclabili entro il 2025. Per questo, la capitale danese ha previsto di investire 134 miloni di euro in dieci anni. Intanto ha stabilito un piano di “superautostrade” per biciclette che si estende fino alle vicine periferie. Inoltre e’ in progetto una nuova mobilita’ urbana -delle ringhiere per evitare di mettere i piedi in terra, cestini dei rifiuti inclinati verso le piste… L’intermodalita’ e’ incoraggiata: i trasporti di biciclette sono gratuiti nei treni regionali. La generalizzazione del limite di velocita’ a 40 Km/h la scomparsa dei parcheggi, si’ da dissuadere gli automobilisti, completano il quadro dei provvedimenti.
Oxford punta sull’elettrico
Prima citta’ britannica a vietare tutti i veicoli non elettrici, Oxford intende creare una zona a zero emissioni in una parte del centro della citta’. Sei strade saranno chiuse ai veicoli termici entro il 2020, autobus e taxi compresi. La zona sara’ estesa poco a poco a tutto in centro della citta’ ed a tutti i veicoli entro il 2035. Inoltre, gli utenti di veicoli elettrici pagheranno meno per poter parcheggiare. Costo totale del provvedimento: 7 milioni di sterline (7,9 milioni di euro), per la citta’, la contea, le compagnie di bus, di taxi e di altre imprese. Una somma equivalente sara’ spesa in infrastrutture, tra cui delle videocamere di sorveglianza in grado di leggere le targhe di immatricolazione. Delle multe saranno automaticamente inviate ai contravventori.
Il pedaggio urbano di Londra
A Londra, i veicoli inquinanti possono sempre accedere al centro, a condizione di pagare 11,50 sterline al giorno (12,9 euro). Questo pedaggio urbano, in vigore dal 2003, e’ in funzione tra le ore 7 e le 18, dal lunedi’ al venerdi’. I conduttori possono pagare per telefono, Sms, Internet o in uno specifico negozio. Alcuni sono esentati, come le moto, i taxi, coloro che usano un carburante alternativo… Delle videocamere di sorveglianza leggono automaticamente le targhe delle automobili. Ogni ritardo comporta un aumento.
La capitale britannica sta sviluppando anche delle piste ciclabili. L’organismo pubblico responsabile dei trasporti pubblici, Transport for London (TfL), lavora su un piano di sviluppo urbano ed ha pubblicato a giugno una mappa di 25 colori della capitale per i ciclisti, basata sulla domanda potenziale. Il Paese vietera’ il diesel entro il 2040.
Oslo punta sui parcheggi
La capitale norvegese aveva fatto sapere nel 2015 che avrebbe vietato le vetture dal suo centro-citta’ entro il 2019. Questo divieto si accompagna ad un piano di investimento nei trasporti pubblici e di sostituzione di 56 Km di strade con delle piste ciclabili. A giugno, il consiglio comunale ha previsto di dissuadere gli automobilisti chiudendo tutte le piazze al parcheggio.
Bruxelles: zona pedonale gigante
E’ la piu’ grande zona pedonale d’Europa, che si estende per piu’ di 50 ettari. Da giugno del 2015, dalla pizza De Brouckère a piazza Fontainas, i viali e le strade sono definitivamente chiusi alla circolazione. La citta’ sta estendendo le sue zone pedonali. La capitale belga ha lanciato la sua prima “settimana di mobilita’” nel 2002, per stimolare gli abitanti a prendere i trasporti pubblici o alternativi. A febbraio del 2016, la citta’ ha annunciato il divieto dei veicoli diesel di piu’ di dieci anni a partire dal 2018 -cioe’ 5.000 vetture dall’anno prossimo, poi 13.000 nel 2019, secondo il quotidiano L’Echo.
Una “rete verde” ad Amburgo
La citta’ tedesca vuole stabilire la mobilita’ pedestre e in bicicletta come i modi dominanti di trasporto. Progressivamente, nei prossimi venti anni, Amburgo ridurra’ il numero di vetture impedendo loro l’accesso ad alcune zone. Il suo progetto di “rete verde”, che mira a rendere la vettura inutile, dovrebbe coprire il 40% della citta’ entro il 2035, con parchi, campi da gioco, di sport e cimiteri.
Berlino sorveglia le sue emissioni
Nel 2008, la capitale tedesca ha creato una zona urbana a bassa emissioni di 88 Kmq nel centro, che coinvolge circa un terzo dei suoi abitanti. Tutti i veicoli a benzina o diesel che non rispondono a questi criteri, sono vietati. Berlino ha anche annunciato a marzo un piano di costruzione di una dozzina di “superautostrade” riservate ai ciclisti, che sara’ lanciata a fine anno.
Il centro di Madrid si pedonalizza
La Sindaca, Manuela Carmena, ha promesso a fine 2016 la quasi-pedonalizzazione entro maggio del 2019 della Gran Via, uno dei simboli della citta’. Questo viale centrale non sara’ piu’ accessibile se non ai ciclisti, bus e taxi. Questa decisione fa parte di un piano di divieto per le vetture ad una parte del suo centro-citta’, 2 Kmq, entro il 2020. Alcuni urbanisti stanno lavorando sulla trasformazione di 24 strade molto frequentate in zone pedonali. I conduttori che contravverranno alle regole pagheranno almeno 90 euro di multa e i piu inquinanti dovranno anche pagare in anticipo per farsi trasportare in dei parcheggi.
Ad Amsterdam un costoso tesserino di residente
Tutte le vetture non potranno piu’ fare una qualunque emissione entro il 2030 e cosi’ accedere alla metropoli olandese. Le vetture diesel sono gia’ vietate e le strade quasi pedonalizzate nel centro. Un tesserino di residente, che puo’ costare fino a 600 euro all’anno, e’ gia’ necessario per avere il diritto a parcheggiare la propria vettura.

(articolo pubblicato sul quotidiano le Monde del 14/10/2017)
 
 
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