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Le isole degli obesi
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Articolo di Redazione
8 novembre 2024 9:40
 
La nazione ‘più obesa del mondo’ è il Regno di Tonga. È uno Stato insulare della Polinesia, del tutto indipendente. Ha una superficie di 748 km² e conta circa 100mila abitanti. Il Regno è formato da un arcipelago di 169 isole, di cui solo 36 abitate. Oltre ad essere sostanzialmente sconosciuto, il Paese si distingue per il fatto di avere il 70,5% della popolazione molto ampiamente sovrappeso.

Tonga è seguito nella classifica dell’OMS dei paesi del mondo ordinati in base alla prevalenza dell'obesità da un’altra micro-nazione, ancora più piccola, la Repubblica di Nauru, un altro stato insulare, ma dell’Oceania, sempre nel Pacifico. Nauru è la repubblica indipendente più piccola del mondo, sia per abitanti (poco più di 10mila), sia per superficie (21 km2). A ogni modo, anche i nauruani, come i tongani, sono grassi, anzi grassissimi, ‘obesi’ per oltre il 70% della popolazione

Sono seguiti in classifica da Tuvalu (il secondo paese meno popolato del mondo, abitato da poco oltre i 10mila persone) a metà strada tra le isole Hawaii e l'Australia—e da Samoa, che è un po’ più ‘popolosa’, con circa 214mila abitanti. Le due ‘nazioni’ presentano tassi di obesità rispettivamente del 64% e del 61%.

Il fenomeno non è limitato all'Oceano Pacifico né a paesi con territori e tassi demografici praticamente inesistenti. Le Bahamas, al 5° posto, sono situate nell'Oceano Atlantico, a est della Florida e a nord di Cuba. Qui ‘solo’ il 47,6% degli abitanti sono obesi…

Tirando le somme, le prime nove posizioni delle dieci nazioni ‘più grasse’ della Terra sono occupate da isole. È solo al decimo posto che troviamo il Kuwait, con il 45,4% di obesi. Per mettere le cose in prospettiva, l’Italia è al 107esimo posto, con il 22,6% della popolazione marcatamente sovrappeso, sempre secondo l’OMS.

La causa della tendenza alla pinguedine insulare non è nota, anche se sono state avanzate varie ipotesi. In un primo momento si sospettava una qualche connessione genetica tra le popolazioni, ma il fatto è che sono separate da vaste, praticamente incolmabili, distanze.
Tuttavia, sono popoli per molti versi vicini per quanto riguarda gli stili di vita, ed è forse lì che si dovrebbe cercare una spiegazione. La sopravvivenza sulle isole sperdute negli oceani ha sempre presentato molte difficoltà. Tahiti e le Hawaii sono un conto; la realtà quotidiana su una  una piccola zolla di terra in mezzo al mare, non sempre gradevolmente ‘tropicale’, può essere un’altra questione.
Il boom di obesità su isole storicamente ‘difficili’ forse ha a che fare con la miseria del passato e la conseguente tendenza ad associare una ‘generosa’ corporatura all’idea della ricchezza e della bellezza personale. Grasso, insomma, è bello. 

(James Douglas Hansen - Nota Diplomatca del 08/11/2024)

 
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