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Multe Firenze. Comune perde anche in Appello
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24 febbraio 2023 9:54
 
Nel giorno in cui si viene a sapere che il Comune di Firenze ha comminato 586mila multe nel 2022, sette volte più che nel 2021, quasi il doppio dei suoi residenti (1) arriva una notizia che ci fa sperare che il delirio di onnipotenza che l’amministrazione della città manifesta in materia, possa essere fermato.

E’ una sentenza d’Appello per corsie preferenziali mal segnalate e multe seriali notificate molto dopo l’infrazione sì da non consentire che il multato si rendesse subito conto della situazione e non continuasse ad infrangere il codice. Il giudice di pace aveva accolto il ricorso di un cittadino che si era rivolto ad Aduc: multe del 2019, sentenze di accoglimento nel 2020 da parte del giudice di pace. Comune ricorre in Appello, il cittadino assistito dagli avvocati di Aduc Sara Astorino e Federico Landi non demorde e lo scorso 21 febbraio il giudice Susanna Zanda conferma la sentenza di primo grado e condanna il Comune alle spese legali e al pagamento a livello punitivo di un importo doppio del contributo unificato.

La sentenza è interessante per metodo e merito.

Metodo. Il Comune in genere ricorrere in Appello, anche con scarse fondate ragioni, per “spaventare” chi ha vinto la causa dal giudice di pace: in Appello, dove è obbligo avere un avvocato, le spese sono tali che il chiamato in Appello spesso demorde e rinuncia ai vantaggi della sentenza di primo grado pagando le multe.
Merito. Per la corsia preferenziale di via dell’Olivuzzo/via Coppo di Marcovaldo direzione Scandicci era inesistente la segnalazione orizzontale e coperta dalla vegetazione quella verticale. Il Comune in udienza ha portato testimonianza che i cartelli invece c’erano e visibili ma senza dimostrare da quando, tant’è che successivamente al fatto il Comune ha installato la dovuta segnaletica.

Se ne deduce che il Comune si è arrampicato sugli specchi per far valere ragioni inesistenti, forse perché spiazzato dal fatto che il multato non ha desistito ma è andato in udienza e con gli avvocati di Aduc.

Crediamo sia proprio il caso che questa sentenza serva da riflessione a chi governa questa città con una politica molto basata sul far cassa piuttosto che sulla reale sicurezza stradale.

Qui la sentenza
 
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