Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che introduce misure per contrastare il fenomeno delle recensioni false nel settore ristorazione e ospitalità .
Premessa. Ce n’era bisogno?
Le recensioni false sono pratiche commerciali ingannevoli, già punite dall’Antitrust e già soggette, per chi le incentiva, a sanzioni fino a 10 milioni di euro.
Ma il governo, nel solco del suo impegno di normare nei particolari azioni e pensieri (ricordiamo i Rave), ha voluto mettere la bandierina e stabilire delle linee guida che, per essere applicate, avranno bisogno di un regolamento attuativo (vedremo … che talvolta i ministeri specifici si dimenticano di questo impegno).
Con la nuova legge, per lasciare una recensione ci sarà bisogno di fornire la propria identità. Basterà un nickname registrato o si dovrà postare un proprio documento?
Si dovrà dimostrare di aver usufruito del servizio che si recensisce. Quindi fattura/scontrino con ora e data, da mandare al gestore del servizio o esibire in commento, facendo sapere quando e dove si spende e, non ultimo, se il gestore ha applicato un trattamento di favore sui prezzi in menù perché, per esempio, un pranzo aziendale?
La recensione, da postare entro 15 giorni dalla fruizione (perchè?), dovrà rispondere "alle caratteristiche dell'offerta della tipologia di prodotto o di struttura". Caratteristiche tanto generiche che potevano benissimo non essere indicate quanto soggette a strumento di legittimazione perché il gestore del servizio possa cassare la recensione a suo piacere.
Infine c'è il diritto all’oblio. Dopo due anni la recensione dovrebbe essere rimossa… in assoluto, anche se il gestore non ha dimostrato la sua falsità o di avere superato le criticità?
Ribadiamo che di questa legge non ce n’era proprio bisogno, visto le norme Antitrust. Ci sembra stilata non per favorire i consumatori, ma per porre ostacoli all’espressione degli stessi.
Oggi, per esempio accade talvolta anche sul web di Aduc e non solo, quando un fornitore di servizi viene contestato da un consumatore, lo stesso fornitore viene da Aduc invitato a replicare. Convinti che il confronto sia anche migliore pubblicità per il fornitore stesso, che non l’assenza di considerazioni. Dalla nostra esperienza possiamo dire che, migliori e più onesti sono i fornitori, più sono disponibili a confrontarsi. Del resto la Rete e i social se non sono questo, cosa sono? Vetrine di chi ha più soldi per farsi pubblicità?
Con la legge oggi approvata dal governo, una cosa è certa: pochissime persone si esprimeranno. Non solo, ma crediamo saranno incentivati i commenti a favore… che vai a dimostrare che siano incentivati/pagati dal ristoratore o albergatore…..
CHI PAGA ADUC l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile DONA ORA