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Primo rapporto sulla salute degli uomini in Germania
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Articolo di Redazione
2 dicembre 2010 9:53
 
I maschi non sono affatto il sesso forte: la loro speranza di vita è di cinque anni inferiore a quella delle donne. Ma la biologia c'entra poco; molto dipende da fattori sociali e culturali, come rileva il primo Rapporto tedesco sulla salute maschile presentato a Berlino a fine ottobre. Vi si legge quanto sarebbe necessario mettere in campo politiche adeguate per arginare "l'ipermortalità" maschile.
Il rapporto, che ha avuto il sostegno della Cassa malattia DKV, è stato promosso dall'urologo ed ex presidente dell'Associazione nazionale per il cancro, Lothar Weissbach. Da tempo egli giudica riduttivo occuparsi prevalentemente della prostata, quando è l'intero spettro della salute maschile a essere in gioco, con i suoi aspetti biologici, psichici, sociali.
Il documento che ne è scaturito è un "progetto pilota", in attesa dell'altro rapporto, più ampio e corposo, che l'Istituto Robert Koch sta preparando per l'anno prossimo. Ma già questo indica che non sono le ragazze, bensì i maschietti a essere più problematici. E che occorre creare le condizioni perché gli uomini imparino finalmente a vivere in modo più sano, fino a cancellare quella loro immagine di "idioti sanitari", tanto cara ai media tedeschi.
Il primo passo utile sarebbe quello d'agganciare un'ampia platea maschile e avviare un discorso di prevenzione e raccomandare di condurre una vita sana.
Il 57% di mortalità in più rispetto alle donne
Come punto d'attacco contro la mortalità maschile l'esperta in biostatistica, Doris Bardehle, cita questi elementi: fumo, sedentarietà, alimentazione sbagliata, alcol, stress, cattivo stato sociale, comportamenti a rischio. Nel complesso la mortalità maschile supera del 57% quella femminile. In questo contesto è interessante osservare che da indagini svolte nei monasteri emerge che la differenza biologica incide solo per un anno sulla longevità.
I guai maschili iniziano già nell'adolescenza con il sovrappeso, gli incidenti, i comportamenti pericolosi, i suicidi. A ciò s'aggiunga un deficit d'attenzione. Col tempo i disturbi aumentano, con il contributo dell'attività lavorativa: superlavoro, stress, crisi professionale, precarietà, sono tutti elementi che pesano sulla salute. E se le donne hanno il ginecologo, per gli uomini non c'è l'equivalente, malgrado che le malattie maschili predominino. Theodor Klotz della Clinica di Weiden fa quest'esempio: la disfunzione erettile può essere un precursore dei disturbi alle coronarie.
Psiche e morbilità
Le differenze più nette tra i sessi attengono alla psiche. Una testimonianza forte è venuta dalla sociologa Anne Marie Moeller-Leimkuehler della clinica universitaria di Monaco, quando ha illustrato la scarsa attenzione che viene data al legame tra alcol e depressione maschile o altri disturbi psichici. Esiste un'alta morbilità (coesistenza temporale di due o più malattie, ndr), spesso non diagnosticata, dove alcol, depressione, atteggiamenti antisociali e tendenze suicide agiscono insieme. Se queste connessioni venissero riconosciute per tempo si potrebbe intervenire e spezzare il circolo vizioso.

(articolo di Rainer Floehl, pubblicato sul quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung del 25-11-2010. Traduzione di Rosa a Marca)
 
 
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