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Riscaldamento climatico. L’Artico si scioglie e si aprono nuove rotte commerciali. Uk come argine ai russi?
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Articolo di Redazione
31 dicembre 2018 20:02
 
 I rischi posti dal riscaldamento globale hanno anche conseguenze per le economie di tutto il mondo, poiché l'innalzamento del livello del mare e le condizioni meteorologiche estreme mettono le industrie sotto minaccia.
I rischi di alluvione creano problemi per i costruttori, i proprietari di case e gli assicuratori, mentre le catene di approvvigionamento affrontano enormi disagi, con i nuovi modelli climatici che influiscono sui raccolti, sulla stabilità delle infrastrutture e sulla domanda.
Ma c'è almeno un modo in cui il cambiamento climatico si rivelerà interessante per il business: mentre le calotte polari si sciolgono, si sta aprendo un'intera nuova sezione del globo. Le aree dell'Artico che una volta erano invalicabili rappresentano ora una via d'accesso a un commercio più grande e in alcuni casi mettono a portata di mano nuovi mercati.
I tempi di spedizione dalla Cina e dalla Russia verso l'Europa potrebbero essere ridotti di un terzo se le navi viaggieranno attraverso l'Artico anziché le rotte tradizionali negli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico.
Il commercio attraverso la parte più settentrionale del mondo potrebbe essere un po' lontano - un viaggio di prova effettuato da Maersk si è rivelato costoso in quanto la nave richiedeva ancora un rompighiaccio nucleare per liberare il suo percorso - ma le parti interessate si stanno già preparando a difendere il loro diritto di utilizzare la rotta.
L'attività militare nell'Artico si è intensificata negli ultimi anni, avvicinandosi ai livelli della Guerra Fredda, secondo il generale di brigata Jeff R Mac Mootry, direttore delle operazioni nella Royal Dutch Navy e Commandant General Royal Marines nel Dutch Marine Corps.
"È Cold War 3.0, ed è molto più complessa di prima," dice.
Durante la prima Guerra Fredda, la marina olandese lavorò con i militari britannici nel nord Atlantico. Le barche russe dovevano passare attraverso la regione per arrivare da Murmansk - l'unica base navale senza ghiaccio garantita del Paese - a sud.
Il generale Mac Mootry sostiene che le forze alleate siano tornate negli stessi punti in cui si trovavano durante la guerra fredda, e la presenza russa nella regione è in aumento.
"Poiché le calotte polari si stanno sciogliendo, prevediamo rotte di spedizioni dalla Russia, mentre in futuro la Cina solcherà l'Artico - il che rende la nostra posizione nell'Artico ancora più importante", ha affermato.
"Ridurrà la distanza dall'Asia all'Europa di circa un terzo".
Infatti, quest'anno una nave ha attraversato l'Artico in inverno senza un rompighiaccio per la prima volta. La nave conteneva gas naturale liquefatto. Sarah North, senior strategist petrolifera per Greenpeace International, ha dichiarato all'epoca: "L'Artico ha già superato l'obiettivo dell'accordo di Parigi di limitare il riscaldamento a 1,5 gradi centigradi e l'obiettivo concordato di 2C. In alcune aree ha raggiunto i 4C.
"Inevitabilmente, questo ha causato enormi cambiamenti, con la maggior parte del ghiaccio artico che è già scomparso. E così ora, ironia della sorte, possiamo consegnare i combustibili fossili più rapidamente. È come un fumatore accanito che usa la sua tracheotomia per fumare due sigarette contemporaneamente".
L'aumento della presenza militare non è solo dovuta alla potenziale attivazione di rotte commerciali più veloci, ma anche per gli enormi depositi di risorse naturali che si trovano al di sotto della superficie attualmente ghiacciata. La Russia ha già piantato una bandiera sul fondo del mare al di sotto del Polo Nord, sostenendo che ci sarà una molto discutibile competizione sui miliardi di dollari di petrolio e gas sottostanti, che diventeranno molto più accessibili man mano che la calotta si scioglierà.
Un portavoce di Greenpeace ha dichiarato: "Lo scioglimento del ghiaccio marino artico è uno degli impatti più visibili dei cambiamenti climatici. Dovrebbe davvero essere un avvertimento profondo per l'umanità, non un invito alle compagnie petrolifere".
Nel frattempo, il generale Mac Mootry sostiene che c'è "un crescente interesse" da parte delle forze navali russe nella regione "come c'era 30 anni fa". "Vediamo più navi russe di prima e anche loro si avvicinano più di quanto non abbiano fatto in precedenza".
Con le principali economie mondiali pronte e desiderose di trarre profitto da questo effetto collaterale commercialmente interessante del riscaldamento globale, gran parte della riluttanza e del back-tracking sulle promesse dei cambiamenti climatici viene messa in evidenza. La dura battaglia per gli attivisti che si oppongono al ritiro di Donald Trump dall'accordo di Parigi e alla mancata ratifica da parte della Russia del trattato, sembra sempre di più una scalata molto irta.
Ma la Gran Bretagna ha l'opportunità di fare da scudo in modo rilevante per proteggere il pianeta. Le truppe britanniche sono una componente chiave della barriera contro l'invasione russa nel Nord Atlantico, e come tali influenzano altri governi che vorebbero un pezzo della torta artica.
Tale influenza potrebbe essere utilizzata per richiedere ulteriori impegni per frenare il riscaldamento globale.

(articolo di Caitlin Morrison, pubblicato sul quotidiano The Independent del 31/12/2018)
 
 
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