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Sicurezza stradale e buon diritto. Meno male che c’é l’Europa. Addio autovelox?
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Articolo di Vincenzo Donvito
1 aprile 2019 14:31
 
 La sicurezza stradale è molto migliorata in questi ultimi anni in Unione Europea: nel 2017 le vittime sono state 49 ogni milione di abitanti, mentre nel mondo sono state 147. Ma nonostante questo, l’anno scorso in Ue sono morte 24.794 persone in incidenti stradali e 140.740 sono rimaste gravemente ferite. Che fare? La Commissione europea ha proposto l’uso di alcune tecnologie di sicurezza il cui iter per l’approvazione dovrebbe cominciare a fine anno e concludersi nel 2022.
Tra i tanti dispositivi, oltre alla frenata automatica d’emergenza e il controllo dei pneumatici e la preinstallazione di un etilometro che, usato, bloccherebbe automaticamente l’avvio del veicolo in caso di superamento dei limiti di legge, nella logica di prevenire i pericolosi comportamenti dei conducenti, c’è un dispositivo che ci sembra veramente rivoluzionario: il controllo intelligente di crociera, che regola la segnalazione di velocità oltre a mantenere la distanza di sicurezza tra i veicoli. Dispositivo che ridurrebbe al minimo le possibilità di commettere infrazioni e, di conseguenza, una drastica riduzione delle riscossioni di multe da parte delle pubbliche amministrazioni. Soprattutto per gli autovelox, sui cui incassi, dovuti spesso ad installazioni in violazione o a i limiti delle leggi, le amministrazioni alimentano i propri bilanci.
Escludiamo una sorta di boicottaggio da parte degli interessati? No, non lo escludiamo visto che gli interessati in questi ultimi decenni non si sono fatti scrupoli ad installazioni del controllo della velocità messe più che altro per creare confusione negli automobilisti, elevare multe a raffica e, come si dice, fare cassa (1).
Se le norme europee saranno applicate, le macchinette autovelox non spariranno, ma subiranno un drastico ridimensionamento (fino alla sparizione) vista la tecnologia che dovrebbe essere istallata su ogni veicolo. Ma anche quando queste tecnologie saranno ufficialmente approvate, ci vorrà tempo, perché il parco delle vetture in circolazione, ovviamente, non potrà adeguarsi subito a questa innovazione.
Ma sono norme che ci fanno capire, oltre all’importanza del legislatore europeo sicuramente più disinteressato ai legami con amministrazioni pubbliche che campano di multe di autovelox, come la sicurezza stradale possa essere affrontata non solo con la minaccia costante e destabilizzante della sanzione, ma con intelligenza. Che alla fine gioca a vantaggio di tutti, visto che meno infrazioni significa meno esborsi da parte degli utenti, meno insicurezza sulle strade, meno dispendio di energie di vario tipo per le emergenze, la prevenzione e la cura. Solo chi è interessato al ricavato economico (come accade oggi, pur mascherandolo da “missione” pubblica), violando le leggi e giocando sulla propria arroganza (1), cercherà di contrastare questa innovazione.
Sono prossime le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, la campagna elettorale è di fatto iniziata. Al di là dei facili denigratori dell’Unione (che poi portano a situazioni allucinanti come la Brexit – 2), c’e’ da capire se i vari elogiatori dell’assetto dell’Unione, nel suo miglioramento e nel suo adeguamento tecnologico, abbiano voglia di prendere in considerazione un aspetto del genere.

Qui uno specifico articolo sulle innovazioni tecnologiche in discussione oggi in Ue: https://www.aduc.it/articolo/riforma+ue+codice+della+strada+fine+dell+autovelox_29347.php

NOTE
1 – qui un caso eclatante di cui Aduc si occupa e continua ad occuparsi da “troppo” tempo: gli autovelox dei viali della città di Firenze: http://www.aduc.it/comunicato/autovelox+firenze+quando+come+ricorrere_18331.php
2 - https://avvertenze.aduc.it/statiunitideuropa/brexit+leone+asino_29343.php
 
 
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