É del Maggio 2024 la notizia, ripresa in tutto il mondo, della condanna della Johnson&Johnson al pagamento della complessiva somma pari a 6,5 miliardi di dollari per il cancro ovarico.
Più precisamente il colosso farmaceutico ha accettato di pagare la suddetta somma, in 25 anni, per definire, chiudendole, la maggior parte delle cause legali relative al cancro ovarico provocato dal famosissimo talco Baby Powder.
L’accusa rivolta alla casa farmaceutica è stata quella di essere a conoscenza, da oltre 10 anni, della pericolosità dei prodotti venduti e di non aver avvertito i consumatori circa i rischi dei suoi prodotti a base di talco contaminato.
Secondo la American Cancer Society, infatti, il talco conterrebbe amianto che può provare, a causa delle inalazioni, il cancro ai polmoni ed, a causa dell’utilizzo nelle zone intime, il cancro ovarico.
Perché questa notizia dovrebbe destare l’attenzione del consumatore? Il talco è stato ufficialmente inserito dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul cancro (IARC) nel gruppo “2A”, il secondo livello più altro di certezza che una sostanza possa causare il cancro.
In altre parole il talco è stato, anche in Italia, ufficialmente classificato come “probabilmente cancerogeno” per l’essere umano.
Si ricorda ai consumatori che l’IARC è la componente dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) specializzata nello studio delle malattie oncologiche.
La valutazione della pericolosità si fonda sul lavoro svolto da scienziati provenienti da 13 paesi diversi che hanno appurato come “Numerosi studi hanno dimostrato un aumento dell'incidenza del cancro alle ovaie negli esseri umani che hanno utilizzato il talco nella regione perineale”.
Ciò non deve creare inutili allarmismi poiché il talco non provoca automaticamente il cancro.
L’insorgenza della malattia dipendono anche dalla quantità e dalla durata dell’esposizione, dalla presenza di determinate sostanza chimiche nonché dalle caratteristiche del singolo organismo.
La stessa OMS ha chiarito ed avvertito che l’esposizione più pericolosa è quella che avviene in ambito professionale ovvero quando il materiale viene estratto e lavorato.
Successivamente il contatto può avvenire attraverso l’uso di cosmetici, deodoranti, trucchi e prodotti per il corpo.
Va, inoltre, ricordato che per legge il talco utilizzato nei prodotti per il corpo deve essere privo di amianto e, pertanto, in commercio non dovrebbero più esserci prodotti contenenti amianto e che gli studi ancora non sono univoci.
Per cautela bisognerebbe evitare di utilizzare il talco in maniera eccessiva ed evitare di utilizzarlo nelle zone intime.
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