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Taxi volanti. A breve per Uber
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Articolo di Redazione
12 maggio 2018 9:29
 
 Quattro passeggeri, una velocita’ compresa tra 240 e 320 chilometri chilometri all’ora, dei “vertiports” in grado di gestire diversi centinaia di decolli e atterraggi ogni ora. Martedi’ 8 maggio, in apertura di una conferenza organizzata a Los Angeles (California), Uber ha presentato una serie di dettagli del suo progetto di taxi volanti, a meta’ strada tra elicotteri e droni. E confermando il suo obiettivo: lanciare un servizio commerciale nel 2023.
Intervista con Eric Allison, responsabile della divisione Uber Elevate.

D. Considerate di lanciare Uber Air in ciqnue anni. Non e’ troppo ambizioso?
R. E’ un progeto ambizioso ma non irrealistico. Stiamo regolarmente discutendo con la FAA (il regolatore americano dell’aviazione civile -ndr) e loro sono abbastanza entusiasti. Evidentemente, rimane ancora molto lavoro da portare a termine perche’ l’aviazione e’ il settore piu’ normato. Noi intendiamo lanciare il nostro servizio in Usa, ma non e’ un obbligo. Evidentemente, siamo molto dipendenti dalle fabbriche nostri partner, che hanno ancora molto da fare perche’ i loro veicoli ottengano una certificazione. Ma crediamo che sia possibile.
D. L’autonomia delle batterie fa parte delle difficolta’ a cui far fronte. A che punto siete?
R. Nostro obiettivo e’ giungere ad una autonomia di tre ore (grazie a delle ricariche parziali di cinque minuti duranti i vari tragitti). E’ idea dei nostri partner che si puo’ gia’ arrivare a questo con l’attuale tecnologia. Parallelamente, sotto la direzione di Celina Mikolajczak, che viene da Tesla, stiamo concependo le nostre batterie pulite, specialmente progettate per il trasporto aereo. I nostri partner avranno comunque accesso a questa tecnologia.
D. E per il rumore?
R. Pensiamo di poter rendere questi apparecchi molto piu’ silenziosi ridisegnando i rotori o modificano la loro velocita’ di rotazione. Un parte del nostro lavoro consiste nell’aiutare i nostri partner a condividere le ricerche che noi abbiamo effettuato in modo che il rumore si integri nell’ambiente sonoro delle citta’.
D. Una volta che il vostro servizio sara’ partito, bisognera’ convincere i governi e le amministrazioni comunali. Come contate di farlo?
R. Siamo consapevoli che esistono delle legittime preoccupazioni, ma speriamo di dimostrare che questa tecnologia puo’ essere all’altezza dei problemi relativi al trasporto. La cosa piu’ importante sara’ dimostrare che i nostri taxi possono volare senza fare troppo rumore e senza provocare problemi. E cominciando in citta’ dove non ci sono regolamentazioni specifiche, possiamo ispirare fiducia, e questo ci aiutera’ a trovare insieme delle regole.
D. Uber non fabrichera’ i suoi taxi, non sara’ proprietario della flotta e non assicurera’ la manutenzione. Sara’ cosi’ anche per i “veriports”. Perche’?
R. Vogliamo costruire un ecosistema per raggiungere una percentuale di diverse centinaia di migliaia di taxi volanti. Nessuna impresa puo’ realizzare da sola gli investimenti necessari per rendere operativo tutto il sistema. Esisteranno quindi delle opportunita’ per i nostri partner di accaparrarsi una parte della catena economica, come sul mercato dell’aviazione. Ma noi faremo un controllo operativo diretto sui veicoli e saremo responsabili del sistema di sicurezza.
D. Quando l’iniziativa sara’ lanciata, credete che i costi operativi dei taxi volanti saranno meno alti di quelli degli elicotteri. Ma sono comunque di un certo peso. Cercherete sovvenzioni all vostra attivita’ per far fronte ad una notevole quantita’ di clienti?
R. E’ ancora troppo presto per parlare di prezzi. Al momento ci stiamo concentrando sulla economicita’ dei costi. Decideremo in futuro la politica tariffaria.
D. Come contate di ridurre i costi operativi?
R. Questo avverra’ in due fasi. La prima fara’ riferimento alla nostra tecnologia di condivisione dei tragitti si’ da massimizzare il tasso di utilizzo, e questo permettera’ di abbassare i prezzi e far crescere la domanda. E’ una fase determinante perche’ il modello economico funzioni. La seconda fase passera per delle migliorie del processo industriale e attraverso l’autonomia dei taxi.
D. Quando pensate di poter mettere in servizio dei taxi senza pilota?
R. Non al lancio dell’iniziativa, ma speriamo di farlo nei cinque anni a seguire. Di fatto, il principale ostacolo non sara’ tecnologico, ma regolamentare.
D. Uber Air e’ ancora un progetto. E’ possibile che non si concretizzera’ mai?
R. Non ho nessun dubbio che diventera’ realta’. Tra dieci anni, i taxi volanti saranno presenti in grande quantita’ in numerose citta’ del mondo.

(Intervista di Jérôme Marin, pubblicata sul quotidiano Le Monde del 12/05/2018)
 
 
 
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