I dati Istat delle vendite al dettaglio del mese di maggio indicano una crescita sia in valore (0,4%) che in volume (0,2%). Cresce il valore -1%- dei beni alimentari, più che non il volume -0,8%.
I nostri sono i tempi di prezzi sempre in crescita, ma ben assorbiti dal fatto che continuano a calare i prezzi dei prodotti energetici, prezzi che non dipendono dalle politiche nazionali ma europee… con la conferma che è “l’Unione che fa la forza”.
Il mese di maggio è di passaggio, dopo le grandi spese dei primi mesi dell’anno e le altrettanto grandi del periodo estivo. Le performance di vendite e prezzi sono quindi mediane rispetto all’anno con l’eccezione degli elettrodomestici e dintorni (-6,2%), prodotti, a parte ventilatori e aria condizionata grazie al dato stagionale, su cui poco si concentrano le attenzioni dei consumatori.
La presa d’atto di una mancata inversione di tendenza per l’aumento dei prezzi non ha, purtroppo, riscontro con politiche che incentivino il calo dei prezzi e aumento di consumi e vendite che non “ballino” intorno alle “zero virgola”. Questo significa: galleggiamento.
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