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Libertà d’espressione e censura. Difficile? Il caso Bannon
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Articolo di Vincenzo Donvito
30 dicembre 2018 18:24
 
 Una manifestazione con 300 persone si è tenuta in un paesino in provincia di Frosinone dove, in una certosa lì vicino, si teneva un incontro con Steve Bannon, il mediaticamente riconosciuto leader mondiale del sovranismo (1). I manifestanti, tra cui anche diversi esponenti eletti nelle istituzioni, hanno chiesto sostanzialmente che non fossero concessi spazi del genere per iniziative che, come quella di Bannon, li vedevano contrari. Un metodo che a nostro avviso dovrebbe produrre effetti opposti rispetto a quelli che gli organizzatori di queste marce pro-censura auspicano. Non solo, ma che se anche gli effetti auspicati dovessero verificarsi, saremmo in presenza del trionfo della violenza della censura.
Discorso ampio e articolato che, per meglio renderlo ci viene in mente un passaggio di una lettera che Ernesto Rossi (2), una volta giunto al carcere di Ventotene dove il regime fascista lo aveva richiuso per le sue attività, scrisse a sua madre: le disse che era stato messo nella stessa cella con dei reclusi perché comunisti e, dopo i primi scambi di opinione, le scrisse che se al potere invece dei fascisti ci fossero stati i suoi compagni di cella, lui sarebbe stato rinchiuso sempre in una cella.
Il nostro ricordo storico va ovviamente contestualizzato, e i manifestanti anti Bannon da cui siamo partiti non sostengono di essere comunisti, ma sicuramente sono oppositori dell’attuale regime italiano in una chiave culturale ed ideologica che nel nostro Paese per molto tempo è stata rappresentata da tutta l’area intorno al PCI (Partito comunista Italiano), e non a caso molti di questi manifestanti oggi in provincia di Frosinone provengono da quell’area culturale. Ma una cosa è certa, viste le rivendicazioni dei nostri manifestanti per levare a Bannon e i suoi amici il diritto di riunione ed espressione: che se loro avessero il potere non farebbero un gran servizio alla libertà d’espressione. Ecco quindi il nostro parallelo con Ernesto Rossi: gli anti Bannon oggi in galera (in modo figurato) se fossero al potere metterebbero in galera (sempre figurata) quelli che la pensano in modo diverso da loro.
Noi ovviamente siamo come Ernesto Rossi e siano qui a ricordare l’importanza di essere in questo modo.

NOTE
1- Qui i particolari: https://www.repubblica.it/politica/2018/12/29/news/trisulti_bannon_monastero_sovranisti-215433936/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P12-S1.6-T1
2 – che, in quel carcere (anni ‘30 del secolo scorso), con Altiero Spinelli fu il principale redattore del manifesto di Ventotene
 
 
 
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