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Tremate, tremate: le streghe son tornate? Liberta', politica e censura nell'Italia di B&B
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Articolo di Vincenzo Donvito
5 agosto 2010 14:40
 
"Vorrei evitare che le adolescenti, guardando Sanremo chiedano: 'Mamma, ma la conduttrice era quella che si drogava?'”. Cosi' Giovanna Melandri, deputato Pd ed ex-ministro delle Politiche Giovanili, rispetto all'ipotesi che la showgirl Belen Rodriguez, che ha detto di aver sniffato cocaina, possa condurre il festival della canzone italiana.
Le fa eco l'associazione Codacons: “il palco dell'Ariston deve essere precluso a chi fa uso di sostanze stupefacenti, anche per lanciare un segnale forte ai giovani, che sempre piu' numerosi si avvicinano al mondo della droga... introdurre il test antidroga sia per i cantanti che per presentatori e vallette...”.
Poi Rodolfo De Laurentis, membro del consiglio di amministrazione della Rai: “Belen a Sanremo? Non e' adatta a quel ruolo... Le persone che fanno uso di droga non devono essere dei modelli televisivi...”.
Quindi il Sindaco Pdl/Lega della citta' di Sanremo, Maurizio Zaccarato: “Non accetto di associare alla mia citta' qualcuno che non abbia una moralita' certa e se Belen ha fatto uso di droga, a questo punto non mi fa piacere vederla sul palco dell'Ariston”. Specificando dopo: “Reputo Belen una grande artista e spero quindi che possa chiarire, prima di tutto per lei, il suo coinvolgimento”.
Questo, da destra a sinistra, accade nell'Italia di B&B (Berlusconi&Bersani). Politici di sinistra (Melandri), amministratori dell'informazione di Stato (De Laurentis), associazioni di consumatori (Codacons), politici di destra (Zaccarato).
Dove l'elemento pregnante e' la richiesta -come cultura cattolica-romana comanda- del pentimento di Belen da parte del nostro Sindaco (“...spero che possa chiarire...”). Pentimento che veniva anche richiesto alle streghe bruciate sui roghi nei secoli scorsi perche' almeno si salvassero l'anima, ma che qui -ci si accontenta- servirebbe per farla risalire sull'agognato palco della canzone italiana.
Per fortuna, dal punto di vista artistico e di popolarita' tra i giovani, checche' ne pensi l'on. Melandri, il festival di Sanremo e' scarsa cosa. E i giovani, la cui maggioranza si fa anche le canne, se Belen ha dato una sniffata o meno se ne fregano, molto meno dei loro genitori che, invece, se la vedono e se la godono ovunque in tv e nei giornali come testimonial della pubblicita' Tim.
“Tremate, tremate: le streghe son tornate”, era uno slogan femminista degli anni '970, e faceva riferimento al ruolo della donna/strega nei secoli passati come immagine di riscatto contro il maschilismo privato e pubblico di quegli anni del secolo scorso. Alcuni esseri umani, siccome hanno sempre bisogno di streghe su cui scaricare le proprie ignoranze e debolezze, oggi hanno costruito l'icona Belen Rodriguez come mela proibita a cui chiedono il pentimento per poter continuare a mediaticamente morderla.
Una trasposizione del proprio desiderio che si manifesta stracciando riservatezza (l'eventuale uso di droga da parte di Belen e' un suo fatto privato non un comportamento pubblico) e garantismo (la showgirl al momento non e' accusata o condannata per alcun reato), cioe' due pilastri della nostra civilta' giuridica e sociale. Stracciata che trova la propria sintesi nella censura: qualcuno che decide rispetto alla propria moralita' cioe' che e' buono per essere di dominio pubblico.
 
 
 
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