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Gli uccelli non sono reali ma droni della Cia
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Articolo di Gian Luigi Corinto *
13 gennaio 2022 15:10
 
La migliore dimostrazione che gli uccelli non sono reali ma droni che la Cia usa per controllare la popolazione mondiale, è che non muoiono fulminati quando si posano sui cavi elettrici. Fanno così per ricaricarsi e riprendere le ricognizioni. Negli anni Sessanta, il governo statunitense ha iniziato a sterminare tutti i volatili per sostituirli con spie volanti. Notizie trapelate da email lasciate uscire da qualcuno della Casa Bianca hanno innescato una specie di Uccelli-gate che fa tremare i potenti. Queste notizie sono ritenute vere da milioni di persone da quando il movimento Birds aren’t real è stato lanciato nel 2017 da Peter McIndoe, un giovane di Memphis che all’epoca aveva 18 anni. Le scritte Birds Aren’t Real sono apparse dapprima in cartelloni a Memphis, le foto si sono diffuse dappertutto e molti hanno graffito lo slogan sui muri delle scuole superiori locali e in altre città nordamericane. Peter si è poi organizzato con un pulmino per girare e diffondere il messaggio.

Molti hanno creduto al giovane Peter e lo hanno perfino seguito per protestare contro Twitter perché eliminasse il logo con l’uccellino, segnale evidente del complotto.

Qualcuno ha obiettato che gli uccelli sono veri perché continuano a bersagliare il mondo con le loro deiezioni, ma sono molti coloro che credono nel complotto. La Cia fa le cose per bene e può produrre cacche finte perfettamente uguali a quelle vere. Dopo le prime mosse, l’inventore del movimento e molti altri suoi giovani seguaci hanno dichiarato che la loro è una parodia inventata per combattere la follia dilagante di un’informazione complottista. In pratica si comportano come cosplayer di complottisti veri, raccogliendo una serie infinita di seguaci sui canali social.
Lo stesso riesce a fare la setta informatica Qanon che diffonde da tempo la teoria di un complotto globale pensato e attuato da una élite di cabalisti, satanisti e pedofili demoniaci, democratici e liberali d’America, che pratica la tratta di bambini. E i ?credenti” non sono pochi. Il Deep State ha complottato contro Donald Trump che voleva difendere le loro sacre libertà di pensiero, di iniziativa, di dotarsi di ogni tipo di arma.
Sono ritenuti complotti contro le nazioni occidentali e i loro valori anche il cambiamento climatico globale, le migrazioni, la diffusione di malattie pandemiche.
Ma perché si assiste a una così grande diffusione di credenze nell’incredibile?
Il sistema informativo nel quale ci troviamo a vivere è quello della post-verità. La verità di per sé non esiste o è inafferrabile, mescolata a cose false ma credute da una parte della popolazione. È cioè quasi impossibile distinguere tra notizie e informazioni vere e false, visto che escono dallo stesso tipo di emittenti mediatiche, alcune scrupolose e credibili altre orientate volontariamente a diffondere disinformazione.
Il movimento Birds aren’t real dimostra come di fatto è possibile costruire a tavolino qualsiasi teoria, che prima o poi viene ritenuta vera. Ma la sua azione non è diversa da quella di Qanon che fa circolare liberamente le proprie teorie sui mezzi d’informazione tradizionali e su internet.

Si può uscire da questa trappola informativa?
I giovani attivisti di Birds aren’t real oggi dichiarano di scegliere accuratamente le notizie più incredibili da diffondere per prendere in giro la disinformazione e combatterla. Ce la faranno? L’ironia e l’assurdità batteranno la follia complottista? Forse, ma non è detto.
Lo scorso 3 dicembre il Censis ha pubblicato il suo rapporto annuale titolandolo Gli italiani e l’irrazionale. Molti connazionali sono ragionevoli, ma l’onda di irrazionalità cresce, non solo a causa della pandemia Covid-19, ma anche per fatti precedenti.
Dal rapporto si legge: ?Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni di persone) il Covid semplicemente non esiste. Per il 10,9% il vaccino è inutile e inefficace. Per il 31,4% è un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie. Per il 12,7% la scienza produce più danni che benefici. Si osserva una irragionevole disponibilità a credere a superstizioni premoderne, pregiudizi antiscientifici, teorie infondate e speculazioni complottiste. Dalle tecno-fobie: il 19,9% degli italiani considera il 5G uno strumento molto sofisticato per controllare le menti delle persone. Al negazionismo storico-scientifico: il 5,8% è sicuro che la Terra sia piatta e il 10% è convinto che l’uomo non sia mai sbarcato sulla Luna. La teoria cospirazionistica del «gran rimpiazzamento» ha contagiato il 39,9% degli italiani, certi del pericolo della sostituzione etnica: identità e cultura nazionali spariranno a causa dell’arrivo degli immigrati, portatori di una demografia dinamica rispetto agli italiani che non fanno più figli, e tutto ciò accade per interesse e volontà di presunte opache élite globaliste.”

L’irrazionale che ha infiltrato il tessuto sociale è un evidente sintomo di sfiducia verso le istituzioni, di disillusione delle speranze di stare meglio in futuro, di paura che le crisi socioeconomiche ricorrenti dal 2001 a oggi si ripetano all’infinito senza possibilità di rimedio. Soprattutto è la dimostrazione di una crescente sfiducia nel prossimo e soprattutto in sé stessi.

* Gian Luigi Corinto, geografo ambientale, collaboratore Aduc
 
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